mettiamo che un ipotetico marito, scelto a caso in un campione rappresentativo di mariti de iure o de facto, abbia un rapporto difficile, quasi ostile con i telefoni cellulari e che, nonostante passi molto tempo lontano da casa, per anni si rifiuti di possederne uno.
poniamo che a un certo punto, per un rigurgito di buon senso e di responsabilità, capitoli e acquisti uno di quegli apparecchi dei primi anni 2000, utili solo per telefonare e per mandare sms ma che se lo dimentichi spento ovunque oppure non lo senta le poche volte che è acceso.
facciamo finta che un giorno un evento traumatico o una serie di piccole ma rilevanti circostanze lo inducano a toccare con mano l’utilità dello strumento e la gravità di possederlo e non usarlo.
ipotizziamo a questo punto che l’improvvisa ma rivoluzionaria epifania coincida con lo smarrimento dell’antiquato attrezzo e che il marito selezionato casualmente, con un avventato colpo di testa accetti di acquistare uno smartphone così da avere a disposizione anche whatsapp, la posta elettronica e un’altra serie di diabolici ritrovati della tecnologia.
come molti sanno, ma non lui, durante l’attivazione di uno smartphone, l’aggeggio, allo scopo di spiegare appieno le sue infinite potenzialità (anche se in verità quello scelto dal marito in questione era il più economico e scadente a disposizione sul mercato), richiede un account di posta elettronica.
il succitato marito tuttavia, nell’ipotetica fattispecie in questione, è refrattario a qualsiasi condivisione di informazioni riguardanti la propria identità e si è sempre rifiutato di usare google, facebook, twitter o altri social network.
“mò! questa cósa mi chiede il mio account di gmail” esclama durante il rito di attivazione del nuovo benché scrauso telefono.
“spiegagli che non ce l’hai”, gli risponde con logica ferrea la paziente moglie.
“questa cacata non mi fa andare avanti”
“e allora creati un account apposta”
“seeee, lo sapevo che non dovevo farmi convincere da voi… e comunque no! non esiste proprio!”
poniamo che non ci siano alternative all’inserimento di un account google per potere usare lo smartphone e che, dopo lunghe discussioni, esausta l’ineffabile moglie decida di inserire i dati del proprio account, onde mettere a tacere il riottoso ed estenuante marito e rendere operativo l’utile strumento.
“mo’! che ficata! adesso ho tutti i tuoi numeri di telefono nella mia agenda! e pure la tua posta elettronica”
“ecco, evita di usarla. peraltro gran parte di quei numeri di telefono sono di lavoro quindi vedi di non fare scherzi telefonici o chiamate casuali”
“hai per caso anche il numero di rihanna?”
“no”
“di naomi campbell?”
“smettila. no”.
poniamo che si raggiunga una relativa tranquillità per un paio di anni.
e veniamo a un messaggio di posta elettronica, questa mattina.
da: lui
a: lei
oggetto: le murt’
ho dimenticato il cellulare sul sedile del pullman per malpensa e ora mi sto imbarcando.
da: lei
a: lui
mannaggia. comunque lo avrai sicuramente bloccato!
lui:
“perché? si può bloccare?”
lei:
“sì. e comunque ci sarà un blocco dello schermo o della sim per cui ci vuole un pin”
lui:
“no”
lei:
“mi stai dicendo che la mia rubrica del telefono oltre che i miei dati, la mia casella mail… è tutto in balia di anonimi e potenzialmente malintenzionati viaggiatori del malpensa shuttle?”
lui:
“ehm…”
ecco. in un’ipotesi così, costruita a tavolino come quegli esperimenti scientifici che non hanno alcuna attinenza con la vita vera, voi, al posto di lei, cosa avreste fatto?
Ma veramente tu hai un pin per la sim dello smartphone ?
Io lo avrei sempre bloccato !
Se lo uccidi potrei farti da alibi e dire che eri altrove 😂😂😂
ecco, volevo dire lo stesso. hai due alibi!
Io penso che avrei avuto una crisi isterica con fiume di brutte parole di cui immancabilmente mi sarei pentita circa 5 minuti dopo averle pronunciate. Poi, nonostante il pentimento nei giorni successivi avrei ancora rinfacciato la cosa più e più volte. ( Lo so, non è un gran bel comportamento, non ne vado fiera…)
Detto ciò, ti consiglio di cambiare subito la password di gmail in modo che almeno non possano né ricevere, né inviare nuove mail dal tuo account. Fai lo stesso per le altre eventuali pwd che erano inserite sul suo smartphone tipo dropbox, paypal, o vari social network. (Forse lo sto sopravvalutando e non sa neanche cosa sono queste cose che ho citato, quindi il danno si limita a gmail).
Cmq anche mio marito non usa il pin ed ha uno smartphone sfigatissimo da meno di 1 anno che non sente mai e non porta dietro quando serve…. forse è per quello che mi immagino bene come reagirei. Grrrrr
Intanto, per prima cosa avrei cambiato password all’email e a tutto quello cui è possibile cambiare password tra le cose cui lui aveva accesso automatico tramite il suo smartphone.
Poi avrei chiamato il Malpensa shuttle per chiedere se per caso avevano ritrovato il suo oggetto smarrito (che a quanto dici ha un valore commerciale circa zero, se è uno smartphone primo prezzo vecchio di due anni).
E poi mi sarei chiesta perché, conoscendo il marito in questione, non gli ho creato una fake gmail a suo uso e consumo personale, invece di inserirgli la mia.
Cosa che non mancherai di fare prontamente al suo prossimo acquisto di smartphone, sempre che tu nel frattempo non abbia seguito il consiglio di Fefo qui sopra.
Io avrei dato 1000 volte la capa nel muro recitando il mantra tantrico “sono cretina, sono cretina, sono cretina”. Poi avrei iniziato a fare vendetta, atroce vendetta sul malcapitato. E avrei scelto un amico sincero per l’alibi. Fefo forever.
Anch’io!
Floralye
benedetta ragazza! FInora lui aveva in mano la tua posta elettronica! Ma meno male che ha perso il telefono, un veloce cambio di password e si rimedia a questo incubo di violazione di privacy 🙂
Scusa ma come facevano i due a scriversi quando il telefono di lui era stato dimenticato sul pulman? Aveva cell #2?? Dobito. Ha chiesto a qualcun altro di usare il loro cell per collegarsi al proprio account email e scrivere?? Non molto realistico… Bella come storia pero’…
e-mail dal pc? 😉
Con il computer……..?
scriveva dall’aeroporto con il computer con il wi-fi dell’aeroporto
ho fatto la stessa cavolata io con mia mamma (il che è peggio che con un marito). lei non voleva un account e io per tagliar corto e senza riflettere ho messo il mio. in meno di mezzo secondo si è trovata in mano la mia vita. foto e scemenze comprese.
Ciao, io e mia moglie abbiamo unico account, con rubrica in comune ecc ecc, ognuno conosce le varie password dell’altro/a, abbiamo anche conto corrente in comune e così via… Sarà grave? 🙂
Vuol dire che tu non hai un minimo di privacy? Che ansia!
in verità ho due account google… me ne resta un altro… comunque di privacy non ne ho granché probabilmente perché non ho moltissimo da tenere per me
Dal tuo account Google cercherei dov’è il telefono e inserirei il pin da remoto (fatto di recente e funziona alla grande) poi nel dubbio farei il cambio password google!
è quello che ho fatto. ma che nervi!!!!
Ma quindi sei riuscita a recuperarlo? 😉
no. ho bloccato il telefonino per sempre da lontano e non voglio saperne più niente. sarà lui a cercare di recuperarlo se vuole
Ci sono un sacco di ottime risposte. Io, dopo aver pensato intensamente all’opzione di Fefo, sarei passata all’ottimismo di Giulia, anche perché in casa, e non, i danni li faccio io, per cui sono per l’assoluzione fatalistica.
……………c’è un divorzista in sala??
😂😂😂
E dai elastiportapazienza… l’hai scelto anche per questo suo essere sulle nuvole, con la maglietta sbrindellata, tra una formula e l’altra, con la vita negli occhi e nel sorriso ❤️
già 😉
Mai e poi mai avrei ceduto il mio account a mio marito. gliene avrei creato uno farlocco. e non che abbia cose da nascondere. ma che ognuno faccia casini nel proprio mondo. quindi secondo me hai peccato di “ingenuo affetto”.Lui però si deve responsabilizzare un pochino….
Al di là delle azioni pratiche (cambiare password) io gli avrei fatto, di persona, un mazzo così fino a farlo sentire piccolo come un nano da giardino. Perché sono svampita e con la testa nelle nuvole pure io, ma ci sono dei limiti, dettati dal senso di responsabilità, dall’essere adulto, dall’essere genitore. L’avversione alla tecnologia non può diventare una scusa per l’irreperibilità, né tantomeno per la noncuranza che alla fine danneggia altri.
Cose come questa mi mandano in bestia, non si era capito? 😛
Si, e hai perfettamente ragione.
Fanno inca… di brutto anche me
Se è tuo marito, è sicuramente un uomo eccezionale, quindi, va bene così 👏
Mah… francamente non condivido chi si incavola. Una persona è quella che è, sempre. Ad un appuntamento con un ritardatario cronico so che arriverà almeno 15 minuti dopo e mi organizzo di conseguenza: o arrivo dopo anche io, o non gli do apountamento ma non mi lamento ogni volta come se non lo sapessi.
Uguale in questo caso. Se si sa (e lo si sa) che la persona in questione è solita a questi comportamenti si evita il rischio prima. Farsi venire il fegato a strisce dopo non ha senso per nessuno.
Lo hobbit medio somiglia molto a mr. i….lui l’anno scorso,di questi tempi, aveva dimenticato il tablet sull’autobus !
Scusate ma come si fa questa diavoleria dell’inserire il pin a distanza????????? Siete in gambissima!!!!!
Quando ho comprato il mio smartphone anche io, come Mister I, mi sono rifiutata di crearmi apposta un (invasivo) account Gmail, cedendo alle lusinghe di Google. Ma il mio smartphone ha funzionato lo stesso. Certo, alcune applicazioni legate a Google erano ostacolate in parte da fastidiose finestre che si aprivano, ma, non so nemmeno io come, smanettando un po’ e disinstallando qualcosa il problema è scomparso, e ho potuto usare tutte le applicazioni senza fastidi da parte di Google. Il problema è sorto quando ho deciso di installare alcune app che non erano reperibili in apk o in Samsung apps (anch’esso un po’ invasivo a dire il vero, anche in questo caso ho dovuto neutralizzarlo). Così, una mia amica mi ha gentilmente prestato il suo account Gmail… E io sono stata molto attenta a NON sincronizzare quasi niente, proprio per evitare scambi di dati. Risultato: ora nell’elenco delle sue app su Google Play compaiono anche le mie, il che non è male, così ciascuna può vedere quali app l’altra apprezza. Lati oscuri: per motivi ignoti, non è più possibile rimuovere l’account dal mio cellulare, a meno di non formattarlo!!! Inoltre, ricevo notifiche allarmate ogni volta che lei cambia la password (l’account Gmail spesso viene hackerato) ed è costretta a darmela immediatamente.
Se avrò un altro smartphone, NON userò un account altrui e forse non me ne farò nemmeno uno di Gmail io. Usare il cellulare senza Google si può, anche con il sistema operativo di Google.
Elasti, io invece sarei proprio curiosa di sapere che account di posta elettronica (cioè spero di essermi spiegata: libero?outlook?) usa tuo marito! 🙂 Spero di non essere invadente, ma anche io sono un po’ fissata con la privacy e tuo marito mi sembra uno che se ne intende 🙂
Accetto consigli anche da altri 🙂 Grazie a tutti!
io per lui avrei creato un account farlocco, giusto per il telefonino, non avrei dato il mio…
Elasti, io amo come riesci a rendere l’accento barese scrivendo…mio marito è di barletta, ti capisco…come dicono loro le O nessuno…solo che ormai l’ha trasmessa anche alla mia bimba di cinque anni!!! 🙂