“scordatevelo!”
“aspetta un attimo”
“non esiste! io non lo faccio e non lo farò mai, chiaro???”
“non fare il pazzo. ragioniamo un momento insieme, serenamente”
“no! ho detto no! io un campo estivo da sfigati nerd non lo faccio”
“hobbit grande, non puoi passare due mesi nella città di A a fare l’aiutante del campo naturalista dei tuoi fratelli”
“e perché?”
“perché non puoi stare sempre e solo con bambini di sei anni. hai bisogno di frequentare gente della tua età, di fare attività più stimolanti per te”
“invece no. ho fatto il junior counselor ai bambini tra i 5 e i 7 anni l’anno scorso e mi sono trovato benissimo”
“non è vero! arrivavi a casa che eri stanco, inquieto e insofferente come un leone in gabbia. tu hai bisogno di avere degli amici anche qui ad A. altrimenti stai male. e se stai male fai stare male tutti noi”
“non mi interessa. io non farò mai quella roba da sfigati che piace a voi”
“vedremo”.
questa primavera elastigirl e mister i hanno scandagliato l’offerta di campi estivi per teenager della città di A. e ne hanno individuato uno che li ha convinti subito. si chiama “great books”. e lo hanno proposto a uno hobbit riottoso e disfattista.
“è bellissimo! è un campo di lettura! del resto, se hai deciso di fare il classico, devi metterti nell’ordine di idee che la lettura e i libri sono parte integrante della tua vita”
“e cosa bisognerebbe fare in questo posto di disadattati?”
“è nel campus universitario, si dorme lì e durante il giorno si leggono brani di libri classici e contemporanei, se ne discute e poi si gioca, si fa musica, teatro, sport… insomma è fichissimo! ci andrei io”
“e allora vacci tu!”
“non posso. è per ragazzi dai 14 ai 17 anni”
“a me fa schifo e non ci voglio andare”
“se non te la senti, puoi anche tornare a dormire a casa…”
“no, non lo faccio e basta. e comunque di certo non ci dormo lì, con degli sconosciuti americani che magari manco si lavano”
“guarda cosa ho trovato! le foto del campo dell’anno scorso!”
“non voglio nemmeno vederle”
“dai solo un’occhiata! guarda che meraviglia!”
“… ma tutte queste ragazze partecipano al campo???”
“sì, certo. evidentemente anche negli stati uniti, i libri vengono letti soprattutto dalle donne…”
“ah…”.
così, pur protestando, lo hobbit grande ha accettato di iscriversi e lunedì, alle 8 del mattino, ha cominciato il programma di quattro settimane del campo estivo great books.
l’elasti-famiglia al completo lo ha accompagnato e mentre aspettavano di essere accolti, orde di leggiadre fanciulle sciamavano tutt’intorno a loro, bionde, brune, rosse, bianche, nere, accigliate, sorridenti, libere e molto graziose, benché intellettuali.
“mo’ che gnocche!”
“hobbit grande! shht!”
“ma tanto non capiscono una mazza”
“capisco io e mi basta”
“va be’, madre, padre, fratelli, io credo che voi possiate andare…”
“aspetta! lascia almeno che ci presentiamo al responsabile di questo posto…”
l’adolescente riottoso è rientrato a casa alle 2230 di quello stesso giorno, devastato dalla stanchezza ma in uno stato di esaltazione pura e molesta.
“allora?”
“bellissimo… mi sono dovertito un sacco”
“bene!”
“… ma… eventualmente… sarebbe possibile chiedere…”
“cosa?”
“di fermarmi anche io lì a dormire. magari solo dal lunedì al venerdì, poi nel fine settimana torno a casa, eh?!”
“non so. vedremo”.

ps siccome sono stati legittimamente richiesti aggiornamenti sul fronte esami, eccoli qui:
“allora? sei contenta mamma del mio voto?”
“mah, secondo me se ti fossi impegnato un po’ di più avresti potuto fare meglio…”
“non saprei… in compenso io sono veramente soddisfatto del mio voto. lo trovo assolutamente perfetto”.