questo fine settimana, il quarto in meno due mesi (e se, per emulare lo hobbit grande con la sua principessa del tennessee, avesse trovato una fidanzata americana?), mister i era negli stati uniti per una imperdibile conferenza di economisti marxisti mentre elastigirl era casa con gli con gli hobbit.
sabato pomeriggio sneddu era stato invitato a una festa calcistica, lo hobbit di mezzo a una festa danzante e il grande era a un pic nic con amici al parco. così elastigirl, avendo una finestra di libertà, ha deciso di fare un salto a radio city, il festival organizzato dal suo compagno, collega e amico dell’alba.
ore 1630 lei lascia il piccolo al campetto da calcio a celebrare e torna a casa.
ore 17 lei esce contemporaneamente allo hobbit di mezzo, diretto all’oratorio di santa G, per la festa danzante (“mi vieni a prendere alle dieci e mezza?” “facciamo le dieci. quattro ore e mezza di scatenamento mi sembrano più che sufficienti”), e si avvia in bicicletta all’evento radiofonico.
ore 1815 lei, fatti i saluti e i selfie di rito, a malincuore torna verso casa.
ore 1830 lei riceve una telefonata da un amico del medio. “pronto, ciao, sono S, dov’è lo hobbit?” “è alla festa all’oratorio!” “no! io sono alla festa all’oratorio e anche tutti i nostri amici. e stiamo aspettando il medio da un’ora”.
lei boccheggia ma cerca di non farsi prendere dal panico. riattacca iperventilando e senza mai smettere di pedalare, chiama nell’ordine: mister i che non risponde, il numero fisso di casa in cui non c’è nessuno, lo hobbit grande che propone una spedizione alla ricerca del fratello, di nuovo S che comunica di avere scatenato una perlustrazione della zona per ritrovare il disperso. lei continua a pedalare, devastata, prendendo coscienza, in uno slancio di ottimismo, che non si ricorda di che colore fossero i pantaloni dello hobbit e, nel caso di segnalazione alla polizia, sarebbe un problema.
ore 1835 chiama una compagna di classe dello hobbit di mezzo, preoccupata per la sua assenza. le comunica che le perlustrazioni proseguono senza sosta. elastigirl pensa che se cominciano a telefonare anche le femmine, la situazione deve essere veramente grave.
ore 1840 lei arriva al campo di calcio dove sneddu ha scoperto un talento da portiere e si rifiuta di andare via. lo molla lì con una mamma gentile e solidale.
ore 1845 lei scopre, da fonti materne, che la festa non è all’oratorio di santa G come sosteneva lo hobbit ma a quello di santa M, poco più lontano. lui, strutturamente stordito, ha sbagliato oratorio. ma perché non ci sono sue tracce da quasi due ore? dov’è finito? lui non possiede un cellulare perché mister i è contrario e sostiene che fino ai 26 anni non serva. obtorto collo, ha accettato di sdoganarlo al compimento dei 13 e al medio mancano ancora dieci mesi.
ore 1900 elastigirl trova lo hobbit di mezzo e un amico ancora più rintronato di lui a casa, incapaci di intendere e di volere.
“mamma, lo sai che non sono esperto di oratori. sono arrivato in quello sbagliato e non c’era nessuno tranne questo mio amico rintronato come me e dei signori anziani su una panchina”
“e allora cosa avete fatto?”
“ci siamo seduti sulla panchina insieme ai signori anziani a chiacchierare, aspettando che la festa cominciasse, erano molto simpatici, i signori”
“ma non vi è venuto il dubbio di essere nel posto sbagliato?”
“no. anzi sì, ma solo dopo un’ora che eravamo lì e non succedeva niente. così siamo venuti a casa, ci puoi accompagnare tu adesso all’oratorio giusto?”
ecco. tutto è bene quel che finisce bene.
lei in compenso è invecchiata di vent’anni in due ore.
Ed e’ quando riterrai di aver fatto sufficiente ginnastica cardio che gli darai un cellulare, aumentando da 0% a 10% la probabilita’ di sapere che fine ha fatto in questi casi.
Solidarieta’.
Cara Elasti, chi non ricorda di aver provato il panico nel cuore e nella testa, di aver sorriso parlato e camminato mascherando la disperazione, chi non ha macinato alla velocità della luce, mille pensieri e il contrario di questi, chi non ha promesso sacrifici e rinunce in cambio di una risoluzione positiva degli eventi……scagli la prima pietra
grazie. sapere di essere tutte nella stessa barca che ogni tanto affonda è di grande conforto
Un uomo ragionevole, il medio. Coraggio.
Per quello le mamme, ai nostri tempi di figlie, imbiancavano precocemente
Ha cominciato a scrivere precocemente guardando la sorella maggiore ma distinguendosi:con la mano sinistra e da destra verso sinistra,correttamente.
La svagata madre dapprima divertita,si e’ logorata per sottrarlo da ogni etichetta
e diagnosi drammatiche ottenendo che scrivesse si’con la mano sinistra ma da sinistra,almeno.Camminava come un acrobata su tutti i muri.Rasentava ridendo come un matto pericolosi dirupi.Ha la pelle delle mani e delle gambe bruciacchiata
perché adorava i fiammiferi,la madre sempre meno svagata e divertita,avrebbe voluto bruciare tutte le rivendite.Si e’ seduto su un piatto di minestra bollente con conseguente ustione.Nel ‘tempo libero’dalle sue imprese ,leggeva libri di avventure
e voleva andare nella Nuova Guinea con una barca che si era costruita.Non ha frequentato l’asilo perche’ avrebbe ‘disturbato’ essendo ipercinetico.
Ha attraversato tutte le altre scuole muto,rassegnato e scettico.Fiammante dottore,si muove come un pesce nei meandri fiscali della derelitta Patria.Sprofondato e immobile nella sua sedia riceve tutti e ognuno aiuta.Se l’anziana madre allude ai suoi ‘trascorsi’ risponde:’IL rischio e’ bello’.
La madre continua a sospirare.
La mia dodicenne( a differenza del fratello grande, che avrebbe fatto la fine del tuo medio😞) avrebbe sicuramente chiesto ad uno dei vecchietti di poter fare una telefonata😉
Non c’è niente da fare : le femmine hanno una marcia in più in questo tipo di situazioni😉👧
Baci tesora
P.S. Ci sono un paio di refusi😘
Se non vuoi morire d’infarto io direi che devi disobbedire al marxista e per la promozione regalargli un bel cellulare!
Ma un cellulare alla sua età. A Milano. ci sta
a questo punto io avrei ucciso mri e sarei corsa a comprare un cellulare al medio. conscia che comunque non avrebbe risposto (almeno così fa mio figlio almeno 3/4 delle volte)
Mia figlia, 10 anni, è svagata e cialtrona. Ha ricevuto un vecchio cellulare configurato, tramite Google Maps, per tracciarla. Non per mancanza di fiducia, ma per la sua totale incapacità di sapere dove si trova e come tornare a casa. Io ero come lei. Non so con che coraggio i miei mi abbiano mandato fuori casa (e ancora oggi nel 90% di volte mi perdo, mi distraggo, finisco per scegliere una strada a caso sperando che sia quella giusta).
Cellulare si / cellulare no? Secondo me dipende dal bambino. Nel caso mio e di mia figlia Elena, il navigatore è l’unica salvezza!
P.S. L’altra figlia, la primogenita, che ha preso dal babbo, ha ricevuto il cellulare al compimento degli 11 anni e naturalmente contesta il trattamento di favore della sorella minore….
Cellulare Subito. La mia migliore amica fricchettona new age ha detto “fino a 14 anni non glielo prendo”, hai tempi nostri non c’erano! Allora perchè non ti compri un cavallo al posto della macchina?
E’ il progresso ragazzi! I cellulari ora ci sono e vanno usati per semplificarsi la vita di noi mamme che frulliamo come trottole tutto il giorno. Dobbiamo solo aggiungere nell’educazione della prole il capito “uso e abuso del cellulare”. Come gli insegniamo che non si fanno rutti a tavola, dobbiamo dirgli che “spippolare” sul cellulare mentre si mangia è maleducazione e che se stanno due ore a vedere video su Youtube gli si frigge il cervello..
Sono molto d’accordo
È venuto un colpo a me solo a leggere…
nonostante mi aspettassi un finale in stile Medio 😅
il mio incubo peggiore: ti senti mancare il fiato, incapace di ragionare…
Da quando anche il mio dodicenne ha cominciato a muoversi un po’ in autonomia, quantomeno nel tragitto casa-scuola, mi capita di soffermarmi a pensare “come era vestito stamattina?” …in via cautelativa, non si sa mai.
Cellulare subito sì..anche se sentirlo suonare a vuoto o spento è un’aggravante d’ansia non da poco!
Il cellulare lo hobbit medio lo dimenticherebbe sempre e dovunque, non è una soluzione..
Sono d’accordo. Se non gli è venuto in mente di chiedere un telefono in prestito, non avrebbe usato nemmeno il suo.
E perché avrebbe dovuto, poi? Pensava di essere arrivato in anticipo nel posto giusto, quindi non poteva immaginare che la mamma e gli amici lo stessero cercando!
E’ vero che i ragazzi vanno educati all’uso consapevole del cellulare, ma pensare che un bambino abbia già gli strumenti per capire una questione del genere mi sembra azzardato. Poi, chiaro, capisco bene le paure dei genitori…
Mister-i potrebbe avere ragione sul cellulare, io alla mia “piccola” lo toglierei subito visto il pessimo uso video/social/cavolate-varie che ne fa.
Però sei tu Elasti che devi gestire la quotidianità e i cardiopalmi conseguenti, dall’altra parte dell’oceano ci sono le belle teorie, a Milano c’è il quotidiano.
abbraccione 🙂
Che ansia!
Io mi sarei arrabbiata con mr I anche se io la penso come lui…e comunque anche io credo che il cellulare lo avrebbe probabilmente scordato a casa o non avrebbe pensato di usarlo per telefonare. La mia primogenita tredicenne è rimasta l’ultima a non averlo. La mia scelta è motivata dal fatto che essendo un po in sovrappeso preferirei prendesse la bici per comunicare con le sue amiche del paese piuttosto che smessaggiarsi su whatsapp…ma le sue amiche da un anno ormai le scrivono sul mio smartphone…vi lascio immaginare la comodità visto che io lavoro a tempo pieno e lei tra nuoto, scuola, scuola di musica, banda, catechismo e compleanni ha una media di 8 gruppi attivi su whatsapp…
Quindi mi arrendo: sarà il regalo della pagella!
Anche il mio primogenito avrà il cellulare al compimento del 14° anno (a luglio ne avrà tredici)…e anch’io mi sono presa paure terribili tipo Elasti. Però sono d’accordo con MrI perchè vorrei educarlo a andare in giro da solo potendo contare esclusivamente sulle proprie capacità e evitare che perda troppo tempo con giochini e stupìdaggini varie…oltretutto sarebbe difficile impedire che il telefono del grande venga usato per i soliti giochini ecc dai fratelli undicenni. In ogni caso mi piace che mio figlio non possa avere subito tutto ciò che vuole ma ci sia il tempo di desiderare qualcosa. Per la sua vita sociale (che non risente di queste limitazioni) c’è il mio telefonino
Ho una domanda un po’ off topic: ma il tuo collega, compagno, amico dove la trova tutta l’energia che ha? Non si ferma mai, ma mai. Ha tutta la mia ammirazione.
Bacchettona come Mister I, credo che uno smartphone sia come una Ferrari in mano a un tredicenne.
Io ho trovato la soluzione adesso che mia figlia va a scuola da sola, dotandola di telefono basic. Un Nokia, come quelli di una volta, esistono ancora e sono funzionali allo scopo.
Cristina
anni addietro lascio il terzogenito all’epoca 8enne in piscina con una mia amica che lo avrebbe riaccompagnato fine corso
l’8enne svanisce
la mia amica, preoccupata per una lunga attesa in reception, fa controllare gli spogliatoi dei maschi (lei era in quelli femminili con la figlia) poi mi chiama sull’orlo di una crisi di nervi
prendo la macchina e mi precipito, ore 18 in gennaio, buio pesto
lo vedo camminare sul marciapiede verso casa, era ormai a metà strada
lo carico in macchina di peso e lui tutto offeso mi dice “guarda che E. si è dimenticata di me, non mi ha aspettato”
la povera E. stava asciugando i capelli alla figlia e ha osato farlo attendere qualche minuto
gli ho strillato dal sollievo (esiste anche questo genere di strillo, sappiatelo)