osservare una coccinella per un tempo infinito.
dimenticare le scarpe nel mezzo della sala.
ascoltare un audiolibro (eleanor oliphant is completely fine, delizioso) mangiando sushi scongelato.
stilare lunghi elenchi di cose da fare. e non farle.
dedicarsi a un lavoro estenuante e bellissimo senza guardare mai l’orologio.
riuscire a sentire i propri piedi nudi che camminano sulle piastrelle.
rispondere “no, grazie, resto a casa” perché la socialità può essere anche una scelta e non per forza una rinuncia.
dimenticarsi di fare la spesa.
scrivere lunghe mail al figlio di mezzo, chattare su whatsapp prima di dormire con il grande e rincorrere al telefono sneddu che non può mai perché o è in acqua o gioca a biliardo.
ciondolare intorpidita senza compiti.
riscoprirsi selvatica.
non desiderare nient’altro fuorché quello che c’è intorno.
fare il conto alla rovescia. e pensare che il tempo delle sveglie alle quattro del mattino è quasi finito, almeno per un po’.
guardare la propria vita da fuori. non desiderarne altre.
pensare che la felicità abita anche su un balcone e in un fazzoletto di inconsueta solitudine.
Vero….la solitudine,spesso,è sottovalutata ☺
Bellissimo post. Specialmente per i piedi nudi sulle piastrelle. È proprio il rumore di Milano d’estate.
Avrei potuto intitolarlo “quando le femmine non ci sono”…. le mie figlie dai nonni e io mi sento come te…osservare a lungo uno scarabeo (finge di essere morto o è morto per davvero?), dimenticarsi di fare la spesa…anzi no, decidere di non volerla proprio fare e farsi bastare quello che c’è, tornare a casa a piedi senta fretta facendo una strada diversa dal solito, il profumo dei tigli in fiore, il giorno più lungo dell’anno magari …..uscire per un gelato (nel quartiere c’è sempre qualcuno che si conosce in giro) ma anche no, restare a casa, a studiare per piacere e non per dovere, a ripulire gli angoli più nascosti della cucina ma senza togliere neanche i piatti dal tavolo… eliminare il superfluo….assaporare la felicità in un angolo di periferia. Elasti GRAZIE!
Necessitiamo di dimensioni intime, di non senso sensato, di firmamenti, di pensieri che si snodano comprensibilissimi solo a noi stessi, di memorie e sapori. Ricordo tempi sospesi benedetti e privi di approdo. Tu sei una evocativa di cose assopite e risvegliate. Bella ELASTI
In questa settimana di vacanza con la famiglia, mi capita di pensare alla nostra casetta rimasta vuota e, lo so sono una madre scellerata, ma mi piacerebbe trovarmi lì, da sola. Pare brutto?
per niente, ci penso anch’io!
Allora già che c’è questo prezioso tempo libero, ti suggerisco una serie tv che mi sta piacendo tanto: the let down, su netflix. Buona giornata!
stilare lunghi elenchi di cose da fare. e non farle è stupendo
concordo pienamente, volevo scriverlo io… 😉
Grazie Elasti. E’ ciò che sto provando ora, solo per poche ore, ma che meraviglia potersi permettere di non fare nulla e ricacciare indietro il senso di colpa perchè, cavolo, ho fatto tamente tanto senza risparmiarmi per mesi che un pomeriggio di nullafacenza è strameritato!
Ah l’indipendenza!
Mentre non concordai sul tuo entusiasmo per “la treccia” condivido e rilancio per “Eleanor Oliphant sta benissimo” bellerrimo
Condivido! La Treccia non mi è piaciuto, ma Eleanor Oliphant è proprio proprio bello!
Elasti, suggerisci qualche titolo per l’estate, noi si commenta con le nostre proposte… et voilà! Abbiamo le vacanze piene!
condividendo con le mie amiche ho capito che la Treccia che mi aveva entusiasmato in realtà può anche non piacere per niente. Eleanor è proprio bello, confermo!
Mi permetto di suggerire “tanti piccoli fuochi” di Celeste Ng
per la prima volta dopo 15 anni a casa sola senza figli e senza marito. non riesco ancora a rendermene conto…