lo hobbit grande è alla sua seconda settimana del campo estivo residenziale great books. residenziale significa che di lui trapelano notizie discontinue e non necessariamente rassicuranti e che il privilegio della sua compagnia è godibile in una breve finestra casalinga da sabato mattina alle 11 a domenica pomeriggio alle 16, in cui lui torna per (farsi) lavare i numerosi panni sporchi e per abbandonarsi a una narcolessia, erroneamente interpretabile come tanatosi, della durata variabile tra le 24 e le 29 ore. great books significa che, lo scopo ultimo dell’esperienza, è leggere grandi libri e capirli e discuterne ed esprimere le proprie opinioni e crescere attraverso la letteratura e il confronto con essa.
ecco. tutto molto bello. un buon investimento si direbbe.
eppure, pur non sottovalutando l’enorme potere seduttivo dei libri sulle giovani menti, elastigirl talvolta ha il sospetto che il consenso sfrenato che questo campo suscita nei partecipanti potrebbe poggiare su fondamenta che con le lettere hanno ben poco a che fare. perché altrimenti non si spiegherebbe come centinaia di adolescenti vivano un anno intero nella trepidante attesa di ritornarvi. non si spiegherebbe la reiterazione dell’esperienza per due, tre, quattro, per alcuni persino otto estati consecutive, ogni volta con rinnovato entusiasmo, ai limiti del fanatismo.
così elastigirl ha esaminato scientificamente i rari ma eloquenti reperti scritti e audiovisivi giunti a lei per vie dirette, indirette, legali e non (il fine giustifica i mezzi):
– un video dello hobbit grande che combatte con una spada laser in mezzo a coetanee, per lo più asiatiche, che percuotono oggetti di riciclo.
– un video dello hobbit grande che sbatte a ritmo un paio di bacchette su un bidone della spazzatura rovesciato di metallo, fissando inebetito un punto all’orizzonte.
– un video dello hobbit grande che accompagna con suoni gutturali un concerto di piedi altrui che sbattono sul pavimento.
– una fotografia di dieci unghie dipinte di giallo, viola e rosso, inequivocabilmente appartenenti alla mano dello hobbit grande.
– un video di una sala buia dominata da una musica assordante in cui si intravede lo hobbit grande in elegante camicia bianca che si dimena come un derviscio impazzito al centro di una folla esultante che batte le mani.
– una foto dello hobbit grande con i capelli, originariamente castano chiaro, decolorati e ridotti a un inguardabile biondo platino.
ecco. tutto molto bello. proprio un buon investimento, si direbbe.
É un villaggio vacanze. 🙂
deve essere molto divertente, ma reperti dello hobbit di mezzo?
Beh, più che una full immersion nella grande letteratura, mi sembra l’ adesione a un moderno rito dionisiaco…
Che ridere!!!!!!
https://gians.blog cicca qui
I libri portano alla libertà di espressione 😄 ma tutto questo lo fanno di notte? Perché, se non ricordo male, le ore diurne erano ben scandite da impegni letterari…
oh no capelli platino! e ora che dirà la principessa del Tennessee?
Ora arriva la Principessa del Tennessee e lo fa rientrare nel canone dell’adolescente inebetito dall’ammmmore
Ciao Elasti, sono una tua lettrice silenziosa (non ancora mamma) che si è rivista nello hobbit grande. Durante un’esperienza simile in Inghilterra vent’anni fa, da bionda che ero tornai a casa con i capelli viola.
Me li aveva fatti una ragazza appena conosciuta e della quale, qualche anno fa, sono stata testimone di nozze!
F ha ragione: da Londra a 16 anni tornai coi capelli azzurro turchese!
Elasti: e’ un buon segno!