prima di arrivare a new york elastigirl su internet aveva comprato uno dei numerosi pass per musei e attrazioni della città. dopo molto riflettere ha scelto una tessera che consente di vedere/fare cinque cose in un elenco di oltre ottanta.
così l’elasti-famiglia ha visitato moma e skyscape. stamane, volendo andare a central park, lei si è incaponita per usare il pass per un tour guidato in bicicletta di due ore, pensando che sarebbe stato divertente.
il gruppo era composto da 18 persone: australiani, inglesi, tedeschi, argentini e italiani più una guida che faceva il simpatico e si ostinava a comunicare con accento australiano e britannici con gli anglofoni, tedesco maccheronico con i tedeschi, in un finto spagnolo con gli argentini e in un simil spagnolo con accento italiano con l’elasti-famiglia. era un po’ irritante in effetti. inoltre parlava soltanto di soldi e dei prezzi di qualsiasi cosa a new york, città più bella, più creativa, più visitata, più amata, più famosa ma anche più cara del mondo.
e nonostante pedalare per central park sia un’esperienza divertente, elastigirl si è chiesta più volte se fosse stata una buona idea affidarsi a questo giovanotto.
sneddu in compenso era l’unico bambino (lo hobbit di mezzo dodicenne non è più nella categoria) ed era concentrato come se stesse guidando un’astronave. perché lui è così. sembra totalmente assente e stordito ma quando decide che deve fare una cosa diventa una macchina da guerra implacabile. con un’espressione immutabile e indecifrabile ha pedalato la sua bici a noleggio, senza proferire parola. poi, verso la fine, ha avvicinato elastigirl e le ha bisbigliato: “io quello lo odio”. “quello chi?” ha domandato lei. lui ha alzato un sopracciglio in direzione della guida e, impassibile, ha ripreso velocità.
il quarto pass della tessera è stato utilizzato per il top of the rocks che è l’osservatorio sulla cima del rockfeller center. è una di quelle cose per turisti, tamarre e caotiche quanto basta, ma il panorama toglie il fiato e le attività tamarre, ogni tanto, sono necessarie e salutari.
Uno che in una attività quando ci si mette diventa “una macchina da guerra” non può che odiarlo il cialtrone pressapochista
Scusa, avresti voluto andare via da New York senza aver visto il panorama da quell’osservatorio incredibile? Tamarra o no, è una cosa che va fatta…che bella vacanza, un giorno la farò anch’io con la mia famiglia… 🙂
Bravo Sneddu!Poche parole…ma efficaci !!
Si, va bene… ma la quinta?
Frick Collection?
Giro in battello intorno a Manhattan?