“questo come ti sembra, sneddu?”
“carino… ma non pazzesco. a te, mamma?”
“anche a me, carino ma non pazzesco. invece è fichissimo questo blu, no?”
“mi sembra un po’… con delle macchie…”
“hai ragione: guardandolo bene è mimetico. allora no, non è adatto…”
“il mio preferito è questo, quasi uguale a quello di matteo”
“questo nero?”
“sì. a te piace?”
“sì. bello classico… mi sembra perfetto. non è nemmeno troppo caro. lo compriamo, sneddu?”
“così??? ora? su internet?”
“be’, ti manca una cosa del genere secondo me. adesso che inizia fare un po’ più freddino ti serve… no?”
“sì!”
“anzi, dai, facciamo così. domani devo andare in centro per delle commissioni. te lo prendo in negozio così lo vedo. e quando torni a casa lo trovi”
“te lo immagini: io e matteo insieme, che ce ne andiamo in giro vestiti uguali… e le ragazze a scuola si girano a guardarci…”
“be’, adesso non esagerare…”
così oggi elastigirl è andata a comprare un bomber in similpelle nero, un po’ tamarro ma esattamente come lo aveva sognato lo hobbit piccolo, detto sneddu.
poi, alle 4.30 è andata a prenderlo a scuola con la giacca nuova dentro un sacchetto e lui non si aspettava proprio di vederla lì, tantomeno con quella giacca pazzesca in similpelle quasi uguale a quella del suo amico matteo.
quando l’ha vista si è illuminato e le è corso incontro, l’ha abbracciata, ha infilato il naso nel sacchetto, si è tolto la felpa e si è messo il bomber.
“sono bello?” le ha domandato.
“bellissimo” ha risposto lei.
poi lui ha raggiunto matteo, lo ha preso sotto braccio e insieme, uniti da un’amicizia lunga una vita e da una giacca nera, sono usciti trionfanti da scuola, controllando con la coda dell’occhio se, effettivamente, le ragazze si girassero a guardarli.