Nonsolomamma

da alcova a lazzaretto

a napoli l’elastifamiglia ha affittato un appartamento nei quartieri spagnoli, all’ultimo piano di un vecchio edificio. la casa, che sembrava effettivamente promettente nelle fotografie sul sito, si è rivelata ancora più bella, evento solitamente rarissimo. ha una stanza da letto, un bagno, una stanza da pranzo e una sala-cucina con un camino e una grande vetrata su un enorme e strabiliante terrazzo con il pavimento di cotto da cui si vede il vomero e un bel pezzo di città. ma il vero tocco magico della casa è una minuscola casetta, sul terrazzo, separata dal corpo centrale dell’appartamento, in cui c’è una stanza da letto con il tetto spiovente e un piccolo bagno autonomo: la stanza dell’amore o alcova che dir si voglia. disabituati all’intimità, i due si sono insediati lì senza alcuna esitazione, lasciando i tre hobbit in autogestione e prefigurando momenti di romanticismo estremo.
ecco.
stamattina elastigirl, appena sveglia, ha allungato il braccio verso l’amato consorte. ma lui l’ha malamente respinta.
“ehi. che succede?”
lui ha emesso un grugnito, poi un altro, poi ha imprecato contro la sorella, altrimenti detta zia matta, che a bari nei giorni scorsi era malaticcia, ha dichiarato che stava malissimo e che doveva stare solo, infine si è chiuso in un torvo e ostile mutismo.
“se stai male possiamo restare a casa…”
lui si è voltato dall’altra parte con le ultime forze residue.
mentre lei usciva dalla stanza lui ha detto: “mele e prosciutto cotto”.
lei ha svegliato gli hobbit, è andata a comprare mele, prosciutto e pane e crema al cioccolato per colazione perché non siamo nati solo per soffrire, è rientrata e ha spiegato alla prole la situazione.
hanno convenuto, su sollecitazione del pater familias devastato, di uscire comunque.
così hanno preso la funicolare, hanno visto la neve con il sole e il cielo azzurro, sono stati a castel sant’elmo e ammirato panorami di bellezza sconfinata, hanno visitato la certosa di san martino con il museo e il quarto del priore e poi hanno preso la metropolitana e hanno visto la stazione di toledo che, insieme ad altre, è stata trasformata in esposizione pubblica di arte contemporanea ed è così bella che viene voglia di abitarci. e intanto elastigirl inviava messaggi a mister i che non rispondeva o rispondeva a monosillabi: come stai? a letto. va meglio? … hai bisogno di qualcosa?… hai febbre? … sei vivo? sciroppo per la tosse.
in piazza del plebiscito faceva molto freddo e loro erano intirizziti e stanchi.
a casa, intorno alle cinque del pomeriggio, lui dormiva ancora. non aveva febbre. non parlava. ha voluto tè e mela e li ha lasciati lì. continua a imprecare contro la sorella. ha detto che vuole stare solo. non parla quasi.
elastigirl questa notte si trasferirà dall’alcova-lazzaretto al lettone dello hobbit grande che, stranamente, non ha protestato.
domani è un altro giorno. nel frattempo napoli è una meraviglia, nonostante tutto.

14 pensieri riguardo “da alcova a lazzaretto

  1. Oh si! Stiamo tutti così inguaiati. Pare che l’influenza stia dilagando a Napoli. E siete anche venuti nei giorni più freddi. Fino a una settimana fa si girava in giacchetto. Ma col freddo il cielo diventa terso e azzurrissimo

  2. Buonasera Elasti! Se vi fermate ancora qualche giorno non vi perdete un giro nella Sanità…le catacombe ed il Cimitero delle Fontanelle sono al tempo stesso inquietanti ed affascinanti ed i ragazzi ne saranno incuriositi. E poi potete trovare cortili bellissimi (come quello del Palazzo dello Spagnolo) e ottime pizze fritte…sempre che lo stomaco del pater familias si riprenda….Buon proseguimento!

  3. Senza febbre, insomma catarroso, il 97% dei bambini sotto i sei anni sta cinque mesi all’anno nelle condizioni di mister I, e la zia matta nelle stesse condizioni di mister I faceva battaglie con la spada laser, che pittime sti uomini

  4. veramente incredibile. . Siamo appena stati a Napoli in un appartamento fatto proprio così ed esattamente li… con terrazzo e tutto; poi stesso itinerario la funicolare per il vOmero sant elmo piazza plebiscito presa metropolitana e scesi a Toledo poi santa chiara e preSepe con Benino. . insomma woww

  5. bella napoli, ma bella bella
    mi raccomando fate il giro di napoli sotterranea se ancora operativo, uno splendore

    nel mio corridoio milanese un bellissimo ingrandimento di due su tre figli e marito nel chiostro di santa chiara

  6. Da milanese purosangue adoro napoli … da qualche anno è diventata x noi una meta fissa del mese di dicembre . Soli, io e mio marito , o con amici o portandoci nostro nipote undicenne …
    Quello che Elasti ha raccontato mi è rimasto negli occhi e nel cuore …
    Ci tornerei in qualsiasi momento .. c è sempre qualcosa di nuovo da visitare e da scoprire a Napoli . Consiglio un libro di Lorenzo Marone ” cara napoli ” per ritrovarsi in questa città e viverla anche se si è a Milano .

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