Nonsolomamma

gentile dottoressa

gentile dottoressa che ieri mi ha fatto l’ecografia e poi mi ha sgridata perché non avevo prenotato anche la mammografia, spiegandomi che, dopo i 40, i due esami vanno fatti insieme, una volta all’anno, assolutamente.
innanzi tutto grazie, perché conduce una campagna per la prevenzione e per l’analisi precoce del tumore al seno con il rigore e il puntiglio di chi crede nel proprio lavoro e anche nella propria missione nel mondo. grazie anche per avermi dato una buona notizia perché i latori di buone notizie sono sempre graditi.
in secondo luogo volevo congratularmi per i suoi occhiali bellissimi, così grandi e tondi e neri,  così spiritosi e incuranti dell’aria buffa che le regalano. le donne capaci di look arditi hanno sempre suscitato in me un’enorme ammirazione.
tuttavia, gentile dottoressa, volevo condividere un pensiero che mi ha attraversato ieri mentre lei scandagliava la struttura delle mie tette.
quel controllo annuale, doveroso e in certi casi salvifico, è un momento delicato, potenzialmente ansiogeno per qualsiasi donna e lei dovrebbe intuirlo. è un momento che necessiterebbe di uno sguardo esclusivo, di premura e di cura. pertanto se lei, che come donna è dotata di multitasking me ne rendo conto, durante il mio esame, risponde alle domande del suo collega nell’altra stanza, si lamenta per il troppo lavoro e impartisce ordini al tecnico di laboratorio, ecco, io non mi sento accudita come si deve e mi sento terribilmente sola.
immagino che il suo mestiere sia faticoso, logorante pure, magari ripetitivo. ma è importantissimo e richiede competenze tecniche e umane. e siccome non è una di quelle professioni di ripiego, la sua, ma di quelle che si scelgono, dovrebbe tenerne conto, sempre.
ah, un’ultima cosa, cara dottoressa con gli occhialoni. immagino che per voi il seno di una donna sia oggetto di lavoro, un pezzo come gli altri. per noi, che stiamo sdraiate sul lettino e aspettiamo un responso, non è così. pertanto l’ingresso nello studio di un tecnico, di un altro medico, di un estraneo, seppur in camice, che magari nemmeno fa caso a noi ma magari sì, è un’intrusione illegittima, una mancanza di rispetto, un’assenza, appunto, di cura.
quindi, gentile dottoressa che è pure donna e certe cose dovrebbe saperle o almeno sentirle visto che transitano anche sulla sua pelle, la prossima volta faccia più attenzione. basta poco a lei e a tutti coloro che, come lei, hanno il super potere di salvarci la vita.

31 pensieri riguardo “gentile dottoressa

  1. Sacrosanto, Elasti. Mi dispiace. Mai come il ginecologo bastardo che anni fa, infilando a forza il tampone per il pap test, alle mie proteste mi ha chiesto con aria strafottente come facevo con mio marito, ma insomma, anche la tua non è niente male….

  2. Della dottoressa dico niente. Mi preme però specificare che NON si tratta di esami di prevenzione ma di diagnosi precoce. Non per altro….la prevenzione non esiste, la diagnosi precoce sì . E il prezioso ruolo che le spetta va riconosciuto senza raccontarci stronzate. Please

    1. hai ragione. ho sistemato il testo. detto questo anche la diagnosi precoce va condotta senza sciatteria. bene badare alla sostanza ma anche la cura e l’attenzione fanno la qualità e non solo la metà esecuzione.

    2. Io non ho capito “senza raccontarci stronzate”, perdonami ma la mia è una domanda genuina. La diagnosi precoce è italiana ma non inglese. Qui fai il pap-test ogni 5 anni dopo i 40 e delle tette non importa niente a nessuno. Così io vengo in Italia quando mi ricordo, ogni tanto, privatamente…e questo post di elasti mi fa messo giusto un po’ d’ansia (di quella giusta). Scusate, mi sono dilungata…sarei grata per la risposta

      1. fai gran bene a fare un controllo quando passi in Italia Daniela
        il mio poco signorile “stronzate” è dovuto a un uso sbagliato e illusorio del termine ‘prevenzione’ nelle campagne di sensibilizzazione italiane che mi urta….non si previene, si fa diagnosi

  3. Brava Elasti. Deliziosamente ma doverosamente severa. La sensibilità e la cura/care di ogni paziente sono doveri assoluti. Brava! Gdl con abbraccio

    Il giorno mer 22 mag 2019 alle 19:08 Nonsolomamma ha scritto:

    > elasti posted: “gentile dottoressa che ieri mi ha fatto l’ecografia e poi > mi ha sgridata perché non avevo prenotato anche la mammografia, spiegandomi > che dopo i 40, i due esami vanno fatti insieme, una volta all’anno, > assolutamente. innanzi tutto grazie, perché conduce u” >

  4. Tutto ciò mi fa pensare al mio primo pap test, effettuato a 16 anni per una familiarità con tumori della cervice e della mammella. La dottoressa non si limitò a fare la tipica strisciata con il tampone, ma senza avvisarmi né spiegarmi cosa sarebbe accaduto, prelevò con una sorta di uncino un piccolo pezzo di tessuto, che immerse in un vasetto pieno di soluzione. Mia madre mi aveva anticipato un test decisamente meno invasivo, e assolutamente non doloroso. Quando saltai e urlai per il dolore e per la sorpresa, lei mi disse di non fare storie e che nella vita una donna subisce ben di peggio. Io che non ero mai stata ripresa nemmeno dalla maestra, mi vergognai da matti e tornai a casa zitta e piena di crampi. Con mia mamma ebbi il coraggio di parlarne solo per paura, e molte ore più tardi, quando mi resi conto che perdevo troppo sangue per ignorare la cosa. Sono seguite una corsa al pronto soccorso, una denuncia e una lunga e noiosa terapia, ma non mi sono ripresa tanto facilmente: nonostante le insistenze dei miei e del mio medico curante, ho impiegato quasi due anni per tornare a controllo, naturalmente da un’altra dottoressa di cui mi fido e con cui ho da anni un ottimo rapporto.
    Morale della favola: sono necessarie non solo competenza e bravura, ma anche sensibilità e buone maniere. Soprattutto se la paziente è giovane, spaventata e facilmente mortificabile come lo ero io.

      1. Grazie! È passata, e che io sappia la dottoressa non esercita più. Almeno non nella mia città. Certo c’è da fare super attenzione, soprattutto quando sono in gioco gli adolescenti, che magari non sanno o si vergognano o comunque non si rendono conto di come dovrebbero andare certe cose.

    1. Una biopsia contestuale al prelievo del Pap test, in una ragazzina di 16 anni, è criminale e non ha giustificazioni (il tumore della cervice non è ereditario).
      Dispiace percepire tanta ignoranza e insensibilità, per di più in ginecologhe (l’essere donne è aggravante, in questo caso).

    1. Caterina, scusa, che vuol dire che hai risolto scegliendo uno studio privato?
      Elasti, un abbraccio per questa giornata stressante e grazie di parlare in maniera così vera di tutto. Sei sempre un conforto

  5. Grazie per aver dato voce con questo racconto a molte donne. Io la scorsa estate ho fatto la mia prima mammografia. Il tecnico (donna) che l’ha eseguita è stato gentile e premuroso. Poi sono entrata nello studio del medico (uomo) che avrebbe dovuto scrivere il referto: con la porta aperta, mi ha guardato con faccia da funerale. Poi, mentre io già aspettavo una brutta notizia, mi ha detto-scocciato- che il mio seno era di difficile lettura (sic!). Mi sono pentita di non avergli detto ciò che tu hai scritto:il mestiere di medico si sceglie. Se non avete la necessaria sensibilità, per cortesia fate altro.

  6. Credo che sia leggibile il mio sguardo terrorizzato quando attraverso il camerino, pontefice tra il quotidiano e la paura.
    Il senologo e il tecnico, ognuno con la propria caratteristica, esperti di gamification, ad ogni risposta fanno un applauso.
    Dott) Come si chiama signora?
    Io) #€&@
    Dott) Ottimo
    Dott) Quando ha avuto l’ultima mestruazione?
    Io) 1234567
    Dott) Perfetto!
    Ad ogni scalino c’è stato un premio.
    Io li ho trovati adorabili e premurosi.
    A volte mi chiedo come riescano a gestire la comunicazione, le emozioni rimbalzando tra una drammatica situazione a una normale routine.
    Tra qualche giorno mi diranno se sono stata promossa.

  7. Parole sante , Elasti !!! Io ormai da 20 anni ( all’età di 48 anni sono stata operata di un tumore al seno …) ho a che fare con controlli ferrei ogni anno …
    Per i primi 5/6 anni molto più frequentemente con i vari specialisti ( senologo , oncologo , ginecologo ..) e mi ricordo l’ansia che accompagnava questi esami ….
    Quindi so di cosa parli …per cui appoggio appieno le tue osservazioni !!!

  8. Grazie Elasti! Spero che il tuo rimprovero, mosso con la gentilezza che ti contraddistingue, possa indurre noi operatori della salute a non dimenticare mai che si agisce su una PERSONA e che questa va rispettata nella sua necessità di riservatezza ed aiutata e guidata ad affrontare con la giusta consapevolezza esami e cure a volte imbarazzanti ed invasivi. Da parte mia, come medico mi sforzo sempre di ricordare ciò che ho provato nel momento in cui mi è capitato di essere paziente e l’empatia è una buona guida; sono convinta però che la strada giusta non sia affidarsi al buon cuore o alla sensibilità del singolo ma, all’interno delle unità operative della sanità promuovere corsi di aggiornamento periodici e successivi feedback dei pazienti avendo come obbiettivo la diffusione della cultura della gentilezza e del rispetto dell’ALTRO.

  9. Grazie Elasti, condivido. Il medico che mi fece l’ecografia in occasione di un aborto naturale fu tutt’altro che gentile e disse che ero eccessivamente nervosa (perché piangevo). Non l’ho dimenticato anche se sono passati tanti anni e la vita con me è stata poi
    generosa. Però diciamolo, quando accade.

  10. Hai ragione, una donna, in quei momenti va presa per mano condotta, incoraggiata,ascoltata ed incoraggiata, la dottoressa-begli-occhiali, ha il dovere di svolgere il suo lavoro al meglio,tenendo presente che le notizie che lei darà alle pazieni, avranno un grosso impatto sulla psiche della medesime, se per disgrazia mai, non dico nel tuo caso, ma in qualsiasi altro caso le notizie non fossero state splendide, come si sarebbe posta nei confronti di quella donna che si sentiva riversare addosso l’imponderabile, ciò che nessuna donna vorrebbe mai sentirsi dire?. La dottoressa-begli-occhiali, si è mai chiesta cosa si prova in quegli attimi?
    Comunque felice che le tue tette stanno bene, gran bella cosa

  11. Alla mia prima mammografia eravamo : io,il radiologo e il tecnico del computer,perché non funzionava la connessione tra la macchina e lo schermo …….io chiaramente ero a torso nudo….

  12. Non voglio fare polemica, ma non rimpiango niente delle visite mediche italiane. Ricordo ancora la mia ultima visita prima di trasferirmi, in una ex scuola trasformata in presidio sanitario, porte e finestre aperte per il gran caldo, persone in aula ooops in stanza visita, totale mancanza di tatto, privacy e calore umano.

  13. Per fortuna non sono tutti/e così, anzi la maggior parte di chi lavora nell’ambiente sanitario (quindi anche infermieri/e, oss, ecc, ecc) sono molto diversi, ma condivido in pieno la necessità di ricordare ai dottori/esse che ci vuole sensibilità con i pazienti. Lo so che anche loro sono umani e possono avere la giornata storta come tutti noi, ma in realtà basta poco, un sorriso rassicurante, l’attenzione a chi va e chi viene in una stanza in cui avviene una visita magari anche un po’ imbarazzante, rivolgersi al paziente in maniera tranquilla e non frettolosa…e tutto andrà benissimo!! Un grazie sentito a tutti quelli che lavorano in questo campo ogni giorno con tanta passione e si prendono cura di noi… 🙂

  14. Mi sono stupita a leggere che dopo i 40 la mammografia si fa ogni anno. Io vivo in Belgio e qua fra i 40 e i 50 è ogni 5 – o almeno, la mia dottoressa, di cui mi fido molto, me l’ha fatta fare a 40 e mi ha detto di rifarla a 45. Quando lavoravo in Italia, e lavoravo nel campo dello screening, la mammografia era dai 50 in poi. Sono cambiate le cose? Mi illuminate? Grazie!

    1. In Emilia-Romagna con lo screening si comincia a 45 anni e, dai 45 ai 50 anni si fa una volta all’anno, dai 50 ai 74 ogni 18/24 mesi, ma è consigliabile cominciare screening di prevenzione dai 40 con eco e mammo una volta all’anno, perchè, purtroppo, l’età in cui una donna può ammalarsi di tumore al seno, si è notevolmente abbassata

    2. confermo quanto detto da ziacris. la dottoressa poi mi ha spiegato che tra i 45 e i 50, con l’avvicinarsi della menopausa, ci sono cambiamenti ormonali che rendono necessari controlli annuali.

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