lo hobbit grande quest’estate deve studiare. un anno scolastico non memorabile (“be’, ma io sono stato molto felice e mi sono divertito di brutto, madre” “appunto”) si è chiuso, fortunatamente per lui, con una sola materia a settembre ma con varie lacune da colmare. così mister i ed elastigirl hanno deciso, dopo averlo mandato dai nonni a bari  qualche settimana a fare equazioni e versioni  di greco, di cancellare tre su cinque settimane prenotate al campo estivo great books e condannarlo a lavorare accanto a loro nella città di A in massachusetts.
lo hobbit grande ha preso il provvedimento con inaspettate maturità e filosofia (“ci sta, madre”) e ha trascorso la scorsa settimana casalingo e chino sui libri. lo ha fatto con leggerezza e buon umore e questo gli fa onore. è uscito un paio di sere con gioventù locale che tuttavia cena alle sei e alle dieci è già a dormire. ha pedalato all’alba fino a una palestra sulla route 9. ha parlato quotidianamente con la compagna M, in grecia in vacanza con la famiglia. è persino andato a prendere varie volte sneddu al campo tecnologico (munito di apposita password) e lo ha amorevolmente portato a prendere un gelato mostrando inaudito amore fraterno, salvo poi, da vero adolescente orrido, maltrattarlo selvaggiamente appena rientrati a casa.
insomma, è pronto. questa settimana andrà anche lui al campo great books.
“sei contento?”
“no”
“come no? perché?”
“perché non potrò parlare con la compagna M”.
in realtà sta scalpitando.