l’elasti-famiglia ha lasciato bari dopo avere celebrato l’irrinunciabile seppur non convenzionale cerimonia della distribuzione dei regali la mattina del primo gennaio per colpa di un babbo natale puntualmente in ritardo di una settimana. le consuete parsimonia e sobrietà delle feste baresi hanno portato uno sconsiderato tripudio di pacchetti incartati dentro la carta di vecchi giornali. tra i doni svettavano un copri cintura dell’automobile con il pelo di chewbecca per mister I, insieme a una maglietta con la faccia di marx e la scritta “this is not santa” e un tomo d’epoca dall’accattivante titolo: “soviet communism: a new civilization”. degni di nota anche una t-shirt inneggiante al matriarcato (dalla zia matta a elastigirl), l’immancabile ma sempre caro calendario in dialetto barese, un pianoforte srotolabile in silicone per uno sneddu studioso e un medio autodidatta, e un rotolo di carta igienica con un sudoku per ogni strappo. memorabile un paio di terrificanti stivali texani a punta con tacchetto, da mesi, forse anni, oggetto del desiderio finalmente esaudito dello hobbit grande che coltiva un senso estetico trash con pervicace orgoglio.
ebbri di festeggiamenti, elastigirl, mister i e gli hobbit hanno salutato nonni e zii, hanno riempito all’inverosimile il bagagliaio di valigie, cibo, cimeli e presenti e sono partiti in macchina alla volta di caserta.
lì, grazie a un’offerta online, si sono inaspettatamente ritrovati in un magnifico hotel 4 stelle, sopra i loro standard e le loro abitudini, con ben due stanze in cinque, felici come pascià. elastigirl e mister i hanno addirittura una camera matrimoniale solo per loro. peccato che lei, uscendo dalla doccia con fare maliardo, lo abbia trovato svenuto sul lettone, ancora vestito, insensibile a qualsiasi richiamo. del resto la perfezione non è di questo mondo.