“la faccina innocente che spunta dalla tenda bianca?”
“no… la protagonista non è così!”
“e cosa importa? è quello che evoca che conta: il mistero, qualcuno che origlia…”
“non mi convince. piuttosto i tre cocktail… fanno molto serate mondane, alcol…”
“e che dici della borsetta da cui spunta una pistola?”
“mi ricorda agatha christie… le scarpe con il tacco dentro la pozzanghera?”
“lugubre… anche un po’ squallido…”
“il disegno con la tappezzeria rosa?”
“odio il rosa”
“e lei?”
“wow. lei è maestosa. quel rosso poi…”
“già. lei non è niente male”
“fammici pensare…”
la scelta della copertina di un libro è un’operazione delicata e complessa perché in un libro c’è una storia, dei personaggi, un mondo e un lavoro durato un sacco di tempo. e chiuderlo dentro un’immagine fa sempre un po’ male. la scelta della copertina è frutto di discussioni, di mediazioni e anche di sondaggi tra parenti e amici.
“quale preferisci?” ha chiesto a un’amica elastigirl che non sapeva decidersi.
“la porcona, senza alcun dubbio”
“chi?”
“la porcona: è la migliore. e poi le porcone vincono sempre”.
e infatti la porcona ha vinto. ed è finita sulla copertina.
il nuovo elasti-libro, anche se forse questo libro è più di claudia che di elasti, si chiama ricatti.
parla di tradimenti, di soldi, di donne, di prostituzione. ma anche di figli, di madri, di padri e di fratelli, di soldi, di amici e di errori in cui si inciampa. la protagonista è nina, per chi già l’avesse incontrata. è un romanzo, forse un po’ noir, se proprio bisogna metterci un’etichetta.
esce tra dieci giorni, il 30 giugno.
Evviva il ritorno di Nina.l’aspettavamo
A me piaceva……le scarpe con il tacco dentro la pozzanghera
Fantastica cover! Curiosamente,la splendida mano non ha lo smalto dello stesso colore dei piedi…è quasi innocente.Quasi.Vedremo.
era veramente lugubre!
Che splendido racconto, la copertina così diventa un prologo.
Evviva!!
Parla di soldi due volte e ha una porcona in cover: sarà un successo, vedrai. Congratulazioni, Claudia.
Anticipa un ricattino..
Che bello, Claudia, grazie!
Sarà, come tutto quello che esce dalla tua testa e viene distillato dalla tua penna, una piacevolissima e stimolante compagnia.
Buona domenica!
Non vedo l’ora di leggerlo. In questo periodo stanno uscendo i libri delle mie signore in nero preferite fra le quali ora faccio entrare anche te. Evvvvvaaaiiiii
Peccato che anche tu sia caduta nello stereotipo maschilista di definire porcona una donna abbigliata con abito scollato e tacchi.
Concordo. Peccato…
la definizione è di un’amica che tutto può dirsi meno che maschilista. era ironico ovviamente. a me ha fatto ridere.
Ha solo un vestito elegante e scarpe con il tacco, è seduta con le gambe incrociate, smalto nei piedi… porcona mi sembra veramente eccessivo… che idea avete voi due donne sulle donne che decidono di non vestirsi necessariamente con scarpe da ginnastica e maglietta a righe?
È davvero un termine odioso, ancora di più se usato da una donna verso un’altra. Giudicare dall’abbigliamento poi è completamente fuori luogo, è la battaglia che tutte le donne combattono in difesa alle violenze sessuali.
ehi. era ironico! porcona a me fa ridere. punto. e mi ha fatto ridere la definizione della mia amica. non bisogna prendere tutto così sul serio
Non si può prendere tutto sul serio, ma non si può neanche ridere su tutto…
La trovo una espressione politicamente scorretta e molto inappropriata di questi tempi poi di battaglie, io mi sono sentita offesa perché ho nel mio armadio un vestito e un paio di scarpe praticamente identici, e che altre donne vedendomi passare così agghindata mi possano chiamare alle spalle porcona mi da fastidio. Detto questo in bocca al lupo per il libro.
non si può prendere tutto così sul serio, ma non si può neanche scherzare su tutto… è una espressione politicamente scorretta, a me ha offeso, detto questo in bocca al lupo per il libro.
Scusa Claudia, ma a me non piace proprio. Per carità, è solo un’opinione personale, quindi lascia il tempo che trova e soprattutto, è solo una su un milione (non voglio crearti ansia). Però… graficamente ineccepibile, ma non mi incuriosisce per niente; bella la dominante rossa, ma profumo da anni ’50. Mi sembra un po’ una scelta editoriale vecchio stile ma con l’intento “acchiappa like”. Una scelta poco creativa, insomma. Porcona direi di no, però la bella donna in copertina, uffa, non se ne può più, anche se è una storia di donne e di prostituzione…
Comunque un grande in bocca al lupo per la tua nuova avventura editoriale!
purtroppo la copertina è una scelta difficilissima. e non può mai mai mai accontentare tutti
ho amato Nina sente …e spero di amare anche Ricatti..
in bocca al lupo Claudia
Non vedo l’ora di comprarlo. In bocca al lupo Claudia. Bellissima copertina
Ho finito di leggerlo, ieri, recensito su amazon. In questo romanzo hai osato più che con “Nina sente”, eri più sicura di te, e ti è venuto benissimo :-). Secondo me ti diverti anche a far vivere Nina in mondi lontani dai tuoi. Comunque crea dipendenza, aspetto impaziente il volume III.
mi fa tantissimo piacere! grazie
Sto leggendo la cronaca sulle feste (sic) di G*ese, ho una figlia che va per i 16 anni. Purtroppo – quello che descrivi nel libro non è finzione.