“dov’è sneddu?”
era la prima cosa che domandava camara, il ragazzo della guinea ospite dell’elasti-famiglia, quando tornava a casa.
sneddu era in cortile a giocare, a casa di un amico, in camera sua. oppure non era pervenuto e camara non se ne capacitava e le faceva dubitare della propria adeguatezza genitoriale (“se lui si preoccupa e io no, c’è qualcosa che non va in me”).
da una settimana sneddu non c’è. e camara si è rassegnato, come tutti gli altri.
è al mare, precisamente a milano marittima, con il suo migliore amico che va in vacanza lì da sempre.
di lui si sa che sta bene, anzi benissimo.
con una certa gradita costanza giungono a elastigirl immagini che lo ritraggono impegnato in partitelle di calcio sulla spiaggia, assorto nella lettura del libro delle vacanze (un sempreverde “io non ho paura”) lascivamente adagiato su una poltrona a dondolo, in ammollo nell’acqua ma soprattutto intento a mangiare. eccolo davanti a un piatto di passatelli, a un hamburger, a una frisa con i pomodori, a una crêpe, a una piadina, con l’aria tronfia e sorniona di un gatto davanti al suo topo.
le telefonate sono frequenti e regolari perché sneddu è un ragazzo preciso. sono brevi ed essenziali, quasi laconiche, perché lui bada al sodo e non si perde in chiacchiere. sono felici, indubbiamente e costantemente felici. e la felicità di sneddu, su di lei, ha un effetto dopante, anche da lontano.
Capisco esattamente questo effetto doppante! Grazie per i tuoi racconti.
E’ vero la felicita’ dei figli e’ inebriante anche per noi genitori. E poi e’ venuto in Romagna! Buona vacanza!
Un figlio che mangia quello che c’è senza fare tragedie è un dono inestimabile, sappilo 😀
Non posso che concordare…