Nonsolomamma

un’altana e un coniglio

“scrivi un ricordo della tua infanzia“ diceva un biglietto appeso su un muro a venezia sulla strada per la stazione. intorno pendevano foglietti di carta già riempiti o ancora bianchi.
il medio ha chiesto una penna e ha scritto il suo ricordo. “in prima elementare mi feci la pipì addosso, di giovedì. tenni il segreto”. ha restituito la penna e, tutti insieme, sono andati a prendere il treno di ritorno dopo 48 ore a venezia, dove hanno festeggiato in ritardo il compleanno di mister i.
hanno affittato una casa con un’altana sul tetto e un enorme coniglio di pezza sulle scale.
sabato mattina elastigirl si è svegliata alle cinque ed è sgattaiolata fuori di casa mentre tutti dormivano. ha camminato per due ore da sola. le sembrava di volare. durante il lockdown aveva pensato spesso alla bellezza di quella città vuota, convinta che non l’avrebbe mai vista.
tutti insieme, compresa la compagna M, hanno fatto le cose che si fanno a venezia. sono anche saliti sul campanile dell’isola di san giorgio e il panorama toglieva il fiato, hanno incontrato degli amici baresi-veneziani che li hanno portati a fare un giro per i canali sulla loro barca che si chiama topa. si sono fermati alle fondamenta della misericordia a bere il tè, hanno preso tanto vento e hanno temuto l’acqua alta che poi non è arrivata.
hanno mangiato il baccalà in tutti i modi possibili, hanno visitato la chiesa dei frari, ammirato il soffitto di san pantalon e trovato il bambino naufrago di banksy. sono stati al ghetto e guardato la giudecca dalle zattere e sognato di vivere proprio lì con le finestre affacciate sul mare.
mister i ha detto che la piazzetta san marco davanti a palazzo ducale è una copia (“ben riuscita”) di piazza del ferrarese a bari. ma, arrivato a milano, ha dichiarato: è stato un fine settimana bellissimo. lo hobbit grande, che ha il senso della misura e anche della repressione degli altrui entusiasmi ha fatto presente che “bene qualche gita ogni tanto ma non si deve esagerare”. sneddu sul treno di ritorno, ha studiato storia.

2 pensieri riguardo “un’altana e un coniglio

  1. Venezia l’altr’anno,appena finito il lockdown, a trovare i cugini…
    Vuota, silenziosa, spettrale anche di giorno, nessun rumore di passi e parole nelle calli ,l’acqua dei canali cristallina e verde chiara. I ponti come disegnati, le finestre senza panni stesi, senza eco di voci. Sembrava tutta un’enorme perfetta scenografia teatrale, sembrava tutto uguale alla vera città di prima ma era un sogno . E sembrava profumata

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