Mister I e il medio da qualche mese hanno un rito quotidiano. A un certo punto della loro giornata si cimentano ognuno per conto proprio, nel Sudoku “hard” del New York Times (“perché proprio quello del New Yor Times, medio?” “Boh, perché è quello che ho trovato”). Una volta risolto, sia che siano migliaia di chilometri distanti sia che siano nella stessa stanza, si mandano un messaggio Whatsapp in cui comunicano quanto tempo ci hanno impiegato. È una gara tra padre e figlio nerd. Ne seguono solitamente virili motteggi da parte del vincitore. Sei lento, non ce la farai mai, sono il numero uno, ti ho massacrato. E facezie così.
Io fino a qualche settimana fa attraversavo questi duelli con sovrana indifferenza. Poi mi sono ricordata delle mie abilità logico-matematiche e sono stata colta da un pericoloso quanto insolito fremito competitivo.
Nel silenzio, ho cominciato a cimentarmi anche io nei Sudoku del New York Times, partendo da quelli “easy” (pof, bazzecole), passando a quelli “medium” (ah, però) per finire sfracellandomi su quelli “hard”.
“11 minuti e 22 secondi, sfigato!”
“Sì, vabbè io ieri ti ho dato tre minuti, perdeeeente”
“Intanto oggi ce ne hai messi 15, sei fuori forma, forse?”
Ecco, mentre loro si lanciano frizzi e lazzi, ballando il tip tap su quelle stupide 81 caselle, io passo ore senza riuscire a risolvere il maledetto “hard”, spesso sbaglio, talvolta ricorro ai suggerimenti, lo odio e mi deprimo. Mi illudo che sia questione di allenamento e per questo mi accanisco in questa quotidiana umiliazione che, una volta finite le vacanze, dovrò abbandonare se voglio dare un senso alle mie giornate, se voglio essere in grado di provvedere alla mia famiglia, se voglio essere un ingranaggio produttivo della società e non un’allucinata ludopatica, per giunta inetta.
Piacere, mi chiamo Elasti e, nei giorni buoni, risolvo in due ore un Sudoku che mio figlio e mio marito, nei giorni cattivi, risolvono in 15 minuti. Soffro di dipendenza e frustrazione. La mia autostima l’ho lasciata dentro un tombino di viale dei Pini in un villaggio del Salento. Aiutatemi.
Prova Wordl del NYTimes, vedrai che soddisfazioni!
Vista la richiesta di aiuto, suggerisco
http://utenti.quipo.it/base5/jssudoku/sudokusolver.htm
Non risolverai l’hard Sudoku ma quando è piacevole leggerti!!!
Mi hai fatto venir voglia di competere con i tuoi maschi.
Competerò in silenzio con i tuoi maschi.
Anche io in pausa pranzo adesso competo con in silenzio, ma per ora niente al di sotto dei 37 minuti
Resisti, anche il sudoku è questione di allenamento 😉 vedrai che in pochissimo tempo li surclasserai