In questi primi giorni di scuola, di radio, di compiti a casa, di routine che riprende, di frigorifero pieno, di tempo che manca, ho imparato alcune cose.
Esistono due tizi che sono famosissimi (a dire dei miei colleghi) e di cui ignoravo l’esistenza. Uno canta Shakerando che è una canzone che se non l’hai mai sentita significa che vivi come uno stilita, su una colonna nel mezzo del nulla. L’altro canta Rozzi, che sta per Rozzano che è un comune della periferia sud di Milano dove abitava un fidanzato che mio padre non approvava. Questo che canta Rozzi, sempre secondo i miei colleghi “è proprio il top”.
Puoi scoprire, un martedì mattina, di avere sotto il tuo tetto un figlio fuori sede perché, per improntitudine, non ha superato il test dell’università che voleva fare a Milano. E puoi passare dallo sconforto, alla rabbia, a una matura consapevolezza transitando dalle capocciate contro il muro del bagno.
Svegliarsi alle cinque, invece che alle quattro, è bellissimo. E dà tutta un’altra prospettiva sulla giornata che arriva.
A settembre viene un po’ da dire sì a tutti perché non ti ricordi che i primi di ottobre sei già l’ombra di te stesso e soffri di tachicardia e secchezza delle fauci.
Le zanzare sono feroci, la doccia deve essere brevissima e le luci vanno spente perché, come dicono altrove, winter is coming.
Ti faccio compagnia come stilita su una colonna in mezzo al nulla… sei un mito, una luce, un faro sempre e comunque! E grazie dì esistere tu e la tua leggerezza che regala squarcia su questo brutto mondo…
Fare l’università fuori sede e’ l’esperienza più bella e formativa che mi sia capitata.
Lo auguro anche a tuo figlio.
il figlio fuori sede comporterà spese extra per voi, ma come dice Iaia, sarà una bellissima esperienza. mi sono guardata i due video, girati nelle periferie che la politica ha dimenticato da decenni, e che rivendicano almeno una loro narrazione tramite canzoni, libri, cultura alternativa, Dolci diceva “un bambino cresce solo se sognato”
univesrità fuori sede è senz’altro una mazzata economica per la famiglia, però ci sono le borse di studio per merito e/o reddito, la possibilità di fare un contratto con la facoltà (ai miei tempi esistevano le 150 ore: ci si metteva a disposizione per quel numero di ore in un anno in cambio di obolo o sconto sulle tasse, lavorando in segreteria o biblioteca o facendo tutoraggio), ma soprattutto è un’esperienza determinante. se mio figlio dovesse mai rimanere nella nostra città a studiare, faremo di tutto per mandarlo fuori casa già da matricola perchè no, non è la stessa cosa arrangiarsi a fare un piatto di pasta quando mamma non c’è. vivere da fuori sede comporta tutta una serie di questioni (pagare le bollette, fare ic onti col bucato, gestirsi il tempo per studiare, fare la spesa e cazzeggiare senza nessuno che ti ricorda nulla) e assumersi tutta una serie di responsabilità che finchè vivi coi genitori ti vengono spazzate via anche se non sembra.
io vedo la differenza abissale tra me, andata a vivere in altra città a 19 anni, e mio marito, rimasto in casa fino a 28 per quanto indipendente economicamente perchè già a 20 anni lavorava e si è pagato da solo studi, auto e tutto. ma in lui è rimasta l’impronta di chi aveva comunque qualcuno che faceva la spesa, si occupava delle cose pratiche e soprattutto non ha mai sperimentato la condivisione con i coinquilini o la solitudine ma è andato direttamente a convivere con la morosa… e non è la stessa cosa
fra, sono d’accordissimo con la tua lista di benefici. Ne aggiungo un altro per me rivelatosi indispensabile nella vita e per allargare la mia visione sul mondo: quello di condividere la casa con persone di diversa cultura, tradizione, religione ed estrazione sociale. Io ne ho viste di tutti i colori, in bene ed in male, ed ho certamente imparato l’accettazione del prossimo ma anche a mostrare determinazione nel mantenere le mie posizioni quando necessario.
Altra esperienza che sono stata fortunatissima a fare e’ stata quella di andare a vivere in un paese estero, per diversi anni condividendo casa con persone provenienti da ogni possibile nazione. Quanto fa bene allargare le proprie vedute!
Anche io, come te, mandero’ certamente i miei figli fuori sede.
Non conosco shakerando ne conosco Rozzi, lo giuro, non abito su marte ne sono una eremita. Ciao fortissima Elasti. Oggi é il mio compleanno e, per calcoli errati, mi stanno ancora imbiancando casa.
Conosco Shakerando e,,, vorrei non conoscerla!
Mi informo per ridere. Grazie dell’avviso
Ma quale facoltà ha scelto il grande?
io voto per architettura…
da architetto, spero per lui di no… condannato alla disoccupazione e alla povertà a meno di andare all’estero dove il nostro mestiere è tutelato e considerato