Nonsolomamma

diventare grandi

Credo di essere diventata grande. Alcuni inequivocabili indicatori parlano chiaro.

È la settimana della moda e Milano si riempie di creature aliene e filiformi, dalla bellezza illegale e l’altezza smisurata. Invece di camminare, attraversano il particolato fluttuando. Un tempo mi saliva un’invidia malata, un’insofferenza livorosa per quelle ginocchia ossute, quelle gambe chilometriche, quelle forme di giunco, quei lineamenti sublimi, quell’incedere algido. Un po’, le modelle, le detestavo. Oggi non più. Penso ai pasti saltati, alle corse, ai corpi usati come appendiabiti, ai sogni destinati a infrangersi, ai tacchi dolorosi, alla fatica della concorrenza, al tempo effimero della loro gloria. E mi fanno tenerezza. Vorrei fare pat pat sulle piccole ali che hanno al posto delle scapole e dir loro che, se per caso si stufano, faccio chiffon cake molto buone, torte aeree e lievi, come loro.

L’altro giorno sono entrata in un negozio di abbigliamento. Vendeva vestitini in saldo. Un tempo ne avrei provati cinque o dieci e mi sarei fatta convincere a comprarne due, forse tre. In quel negozio sono rimasta due minuti. Poi mi sono annoiata e sono uscita. Poco più in là c’era un negozio di casalinghi e ferramenta. Davanti alla vetrina avevo l’impressione di amare tutto tantissimo e che tutto mi fosse indispensabile. Una volta dentro, ho pensato di essere in paradiso. Ho discettato di teglie e padelle e stampi e palette con i commessi e i clienti. È stato bellissimo ed eravamo molto amici. Sarei stata lì tutto il giorno. Ho comprato sei piccole pirofile, poi ho detto “facciamo 12, va”. Ero felice.

Mi sono guardata le mani stamane e mi sembravano quelle di una ragazzetta di seconda media, macchie di inchiostro incluse. Allora, per la prima volta in vita mia, ho telefonato a un centro estetico e ho prenotato manicure e pedicure. Sto meditando persino di farmi mettere lo smalto se ne avrò il coraggio.

Forse sono diventata proprio grande. E non so se rallegrarmene.

13 pensieri riguardo “diventare grandi

  1. Cara Elasti benvenuta nel club, abito in una città del nord molto provinciale e fashion. A settembre di ritorno dal mare quando andavo al sabato pomeriggio a passeggiare nelle vie del centro mi sembrava di essere in una rivista di moda… ventenni bellissime sfilavano con quella leggiadria della gioventù. Anch’io quarantenne provavo un po’ di invidia mischiata ad ammirazione! Adesso sono una sciura, serena e rassegnata e come dici tu non do se rallegrarmene

  2. Posso suggerire una nuova ossessione? Oltre alla chiffon cake ti suggerisco di provare la castella cake o kasutera o pandispagna giapponese. Anche guardare i filmati dei cuochi coreani che preparano dei giganteschi pandispagna è ipnotico!

  3. Sei stupenda! Leggerti mi diverte tantissimo. E sono anche una tua fan radiofonica. Peccato che viviamo in città diverse, sennò ti chiederei di incontrarci per un caffè, sometime, somewhere..👋

  4. Penso che una che scrive storie colorate come te, ha ricca la vita. Gli eventi, piccoli o grandi che racconti, diventano accattivanti e universali. L’inadeguatezza di cui talvolta racconti é l’album delle tue figurine fatto di sostanza e spessore. Hai le ali, davvero non lo sai?

  5. Eccerto che dovresti rallegrartene. Vorresti tornare indietro? Vuoi mettere la quantità di cose meravigliose che puoi trovare in un ferramenta e che soprattutto non passeranno mai di moda e non ti diventano strette!
    Però in effetti io rispetto a te ho la fortuna (?) di possedere anche una figlia femmina. Se voglio fare shopping lei è sempre pronta a dilapidare quattrini in vestiti. E se compro qualcosa anche per me quando siamo assieme come per magia non me ne pento mai. Potresti provare con la morosa di tuo figlio (in un negozio di cose usate OVVIAMENTE)

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