Nonsolomamma

Luisa

Da tre settimane ci troviamo all’alba. Io arrivo trafelata, l’incarnato verdastro, la goffaggine del pesce fuor d’acqua. Lei sta. Composta, sorniona, l’aria di chi ha attraversato la follia del mondo senza sporcarsi. Ha un’eleganza incurante, discreta. I primi giorni ci siamo annusate, con guardinga cortesia. “Resterai con me in quest’orario infame?” Volevo chiederle. “Ti prego resta”, l’avrei supplicata. Ma mi pareva inopportuno, quasi patetico. Così mi limitavo a sorriderle. Un giorno le ho portato i biscotti del medio. Volevo farle buona impressione. “Dobbiamo fare in fretta. Il tempo è poco”. In effetti a quell’ora i minuti corrono forsennati. Ci lasciavamo lavorare. Io finivo di leggere i giornali sul tablet. Lei faceva il suo. Concentrate, silenziose, sole nell’enormità di un edificio semi-vuoto.
“Va bene?” chiedeva, quando finiva. Mi specchiavo stranita nella versione tv di me stessa. “Wow”.
La prossimità, piano piano, ha fatto il resto. Credo di avere cominciato io. Dettagli, informazioni, scorci antelucani della mia vita privata. Pensieri intrusivi, insicurezze. L’intimità è un gioco semplice a quell’ora. Mi ha rivelato la sua anima rock e ribelle, un passato all’estero, una fuga ragazzina, tante vite, per lo più avventurose, tutte sorprendenti. C’è una creatura indomita dentro i suoi graziosi maglioncini, un guizzo sfrenato dietro il suo sguardo sfuggente. È dotata di un disincanto beffardo, di una solidità coriacea, di un anticonformismo da rivoluzionaria. Da lontano non si nota nulla di strano ma bastano tre settimane, mezz’ora al giorno, per restarne abbagliati. La televisione fa regali bellissimi. A me ha regalato Luisa, che ogni mattina mi trucca. A volte, dopo, le chiedo di struccarmi. “Non posso restare in questa versione che non mi somiglia”. Le dico così, ma è una scusa per prolungare quell’intimità complice che non credevo possibile.

5 pensieri riguardo “Luisa

  1. È certa la tua capacità di tirar fuori dalle persone, il talismano della autenticità. Ma bisogna anche aver la fortuna di incrociare materia umana interessante per creare le tue alchimie. Buone albe

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