Da mesi avevo sonno. L’ho ignorato perché sono 8 anni che ce l’ho. Da settimane avevo mal di gola. Non ci ho fatto caso perché è un inciampo di stagione e non bisogna fare lagne. Da giorni avevo la frullosi e ho fatto finta di niente perché avevo troppo lavoro per ascoltarla. Poi un pomeriggio ho sentito uno scricchiolio strutturale e ho preso appuntamento dal dottore. Il mio medico di base è molto scrupoloso ed è un bene. È anche piuttosto accudente ed è benissimo. È pure grave, molto grave e prende tutto terribilmente sul serio. Che forse è il suo mestiere ma a me mette una certa ansia che, combinata alla mia latente ipocondria, genera l’armageddon interiore. Ho fatto gli esami, ho assunto copiosamente sostanze chimiche e naturali, mi sono venuti febbre, tosse e raffreddore, la ghiandolosi. Per dieci giorni, fatta eccezione per la quotidiana trasferta radiofonica antelucana, non sono mai uscita, non ho visto nessun essere umano diverso dai miei congiunti, che, potendo, mi evitavano (Mister I è fuggito a Londra non casualmente). Sono stata colta da panico lacrimoso di fronte alla routine lavorativa, ho fatto lezioni di yoga online senza averne la forza, ho letto un libro bellissimo (Lezioni di chimica), finito di vedere Boris e iniziato The Crown. Ho guardato da sotto il mio plaid Sneddu, ufficialmente adolescente. Mi sono sentita miserrima perché l’iperbole è la mia cifra. Mi sono ricordata di Pollyanna, ho pensato che potevo stare molto peggio di così, e ho scorto una luce attraversare la pioggia milanese.
Fa freddo, non ho fatto ancora nemmeno un regalo di Natale, vegeto. Mi sono trascurata. Me lo merito. Non fate come me. Buon weekend. Etciù.
Curati, di Elasti ce n’è una sola…
Ciao, mi trovo nella tua stessa situazione, medesimi sintomi e stato d’animo. Avevo investito tanto in questo ponte e invece mi ritrovo febbricitante, raffreddata, dolorante e afflitta. Ma ho trovato il tempo per il soporifero corso sulla privacy che rimandavo da settimane: quasi quasi mi fa sentire meglio!
Elena
grande! quasi quasi faccio pure io un corso per la formazione continua dei giornalisti
Anch’io sono febbricitante e starnutisco come se avessi sniffato un barattolo di pepe, ma ho dovuto comunque fare a palle di neve (senza guanti, dimenticati come sempre) con mio figlio, perché a cinque anni – ma pure a 36 – la prima neve della stagione è un’emozione che va celebrata come si deve. Ora torno a svenire sotto la copertina. Etciù.
Anch’io in questo periodo non sentivo nessuno stimolo prenatalizio, una gran apatia e anche un bel raffreddore. Poi mio marito e’ caduto in casa per uno sbalzo di pressione e ha perso tanto sangue una paura tremenda , ora e’ in ospedale niente di gravissimo…ma ora proprio il Natale e’ passato in secondo piano..spero si riprenda presto e anche tu
un abbraccio a tutte le malatine di questo periodo: prendetevi tutto il tempo che serve per rimettervi in sesto; per fortuna ogni tanto il nostro corpo ci obbliga a rallentare e dimentichiamo per qualche giorno di ottimizzare
Auguri comunque, e non solo per le feste..che ti siano leggere e serene,col profumo di un albero vero e fresco, non gli orrori di plastica…anche solo un bel mazzo di rami di abete che ti dà il buongiorno con una tazza di caffè e i biscottini di tuo figlio medio!