Nonsolomamma

la prima volta

Quando me lo hanno chiesto ero lacrimosa ed euforica. Quando ho capito che dovevo andare alla sede centrale del Comune una mattina di un giorno feriale di novembre mi sono abbattuta ma poi ho pensato che per amicizia si affronta anche il girone infernale della burocrazia locale. Nell’ufficio apposito ho incontrato un grazioso giovanotto sorridente, l’antitesi dell’abitante del girone. “È la prima volta?” “Sì”. Sembrava deluso. Però poi ho firmato con entusiasmo moduli a caso, gli ho mostrato quanto fossi motivata e alla fine, salutandomi, mi ha detto: “Contiamo tutti su di lei”. Tutti chi? Ho preferito non saperlo. Ho lasciato il Comune con un foglio A4 ripiegato che conteneva tre articoli del Codice civile e spazi bianchi da riempire di nomi.
Poi il vuoto dell’attesa. “E adesso cosa devo fare?” chiedevo ansiosa. Siccome nessuno mi rispondeva e sembravo l’unica ad agitarsi, ho preparato un discorsetto.Una volta pronto, l’ho letto, insieme ai tre articoli del Codice civile. Ho letto da sola. E ho pianto tutte le mie lacrime, stupendomi della potenza di fuoco della legge italiana. Ho letto davanti a Mister I. E ho pianto abbastanza. Ho letto davanti allo hobbit grande. “Madre, se piangi mi deludi tantissimo”.
Lunedì è arrivato il giorno. Avevo un po’ di febbre perché in questo periodo va così, ma mi sono truccata come mi hanno insegnato alla televisione e mi sentivo onnipotente e infinita.
“È la prima volta?” mi ha chiesto il funzionario del Comune. Deve essere una domanda di rito della catergoria.
Sono arrivati gli sposi che mi sono sembrati i più belli del mondo. Il funzionario mi ha consegnato una fascia tricolore e mi ha aiutata a indossarla. “Dopo la cerimonia ce la deve restituire: costa più di 300 euro”. Peccato.
Per non piangere mi sono concentrata sulla corretta pronuncia delle parole invece che sul loro significato. È una tecnica abbastanza efficace.
È stato bellissimo. Da grande vorrei celebrare matrimoni tutti i giorni.

10 pensieri riguardo “la prima volta

  1. Ciao scusa ma non ho capito: tu Elasti hai sposato una coppia? Ma sei un consigliere comunale? Fammi capire: ma non sei una giornalista? Spiegami.

  2. Sei stata brava!
    Io non sono riuscita a trattenere la commozione in un mio intervento per una commemorazione di un pittore conosciuto, che ha abitato nel condominio dove per 25 anni ho abitato anch’io, sin dall’infanzia.
    La tragedia è che mi sono trascinata tutta la platea che piangeva con me! 😂
    Che imbarazzo!!!

  3. Ma sposavi una coppia di amici? Potrei farlo anche io se mi venisse chiesto? Con te scopro cose impensabili. Un tempo, il mio sogno segreto, pur sapendo che avrei vista limitata la mia libertà, era fare il giudice popolare in corte d’assise.

  4. L’infertilità è stata e continua ad essere un problema colossale che gli specialisti di tutto il mondo si preoccupano di risolvere. La ricerca continua sia nella direzione delle questioni cliniche – nuovi farmaci, nuovi regimi di trattamento per ridurre i rischi di complicazioni come l’iperstimolazione ovarica, sia nel campo dell’embriologia – nuovi mezzi e metodi di coltivazione degli embrioni, nuovi dispositivi e attrezzature.
    Lo scopo di questa ricerca è di aumentare l’efficacia del trattamento e la nascita di bambini sani. Dai un occhiata e molto interessante- Feskov

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