Ehi tu, che sei ufficialmente entrato nell’adolescenza. È successo all’improvviso qualche mese fa, da un giorno all’altro. Lo sapevo ma non ero preparatissima. La sera eri un bambino di gommapiuma, la mattina un ragazzo spigoloso. La sera ero quella che risolveva i problemi, la mattina ero il problema. Del resto, è così che funziona, è così che si cresce.
Tu, sottile e allampanato, in un corpo in divenire che lievita a dismisura sotto i nostri occhi. Hai la grazia delle creature acerbe e il disorientamento di chi si sorprende allo specchio.
Tu, sornione e affilato, che taci e osservi il mondo divertito e ci stupisci per quel sarcasmo impietoso, quell’umorismo puntuto.
Tu, che hai una testa logica e razionale e sai sciogliere grovigli facendone linee dritte. Che non indulgi alla sfrenata fantasia ma preferisci la verosimiglianza. Che giochi con i tuoi fratelli finalmente guardandoli negli occhi.
Tu, che suoni il pianoforte con approccio scientifico, costante e preciso. La tua maestra dice che devi solo lasciarti un po’ andare. E ha di certo ragione.
Tu, che sei piccolo e grande, hai piedi enormi e guance morbide, parli con il vocione e sei dotato di un tocco delicato, di un’attenzione accogliente. Tu, che ti aspetti le coccole ma non le vuoi, che ti allontani e ti avvicini, che esci con i tuoi amici, prendi il metro e ti senti un adulto. Tu, che hai scoperto il tennis, che ami The last of us, videogioco crudele, che ascolti il rap, che, sobrio e gaudente, plani sulla vita leggero, cogliendone l’incanto.
Tu che chiacchieri, commenti, elabori, ti apri e ti chiudi. Tu, Sneddu, Sneddino, Sneddulone, che oggi hai 13 anni e già voli. Continua così, che sei una meraviglia.
Tanti auguri
la tua mamma
tanti cari auguri.
tu sei incantevolissimevolmente
Spezzo una lancia a favore di The last of us, che non è un videogioco crudele, ma una bella storia, e ben raccontata 🙂 Sneddu ha buon gusto
La maternità ─ una missione della donna, inerente alla natura. Solo le donne sono capaci di portare e dare alla luce un bambino. La maternità comprende anche l’allattamento, la cura e l’educazione dei figli. La donna che ha concepito, partorito e dato alla luce un bambino è la madre biologica. Lo sviluppo della medicina ha reso possibile la maternità surrogata e genetica. Nella maternità surrogata la donna accetta volontariamente di portare e dare alla luce un bambino biologicamente alieno. Dopo la nascita il neonato viene cresciuto e accudito dai genitori genetici. Si parla di maternità genetica quando il feto si sviluppa da un ovulo di una donatrice. Inoltre, una madre è anche chiamata adottante o matrigna, una tata che si prende cura del bambino. Per coloro che vogliono diventare madri e realizzare il proprio sogno, il Gruppo Human Reproduction della Clinica del Prof. Feskov vi sarà d’aiuto.