Nonsolomamma

15 pain au chocolat

”Bonjour, vorrei 15 pain au chocolat. Ma forse sono troppi e non è possibile. Anche se, in realtà, i pain au chocolat non sono mai troppi”
La zia matta, che attualmente vive a Bruxelles dopo aver passato vari anni in giro per il mondo, si trasferirà per lavoro in un luogo improbabile, lontano e impervio. Ci andrà con il suo fidanzato Michelone, creatura in odore di santità, che ha scelto di seguirla. Forse è pazzo quanto lei. O forse è molto innamorato. In ogni caso, la famiglia intera gli è molto grata.
Per celebrare la partenza, abbiamo deciso di incontrarci lo scorso fine settimana, affittando una casa che ci contenesse tutti – due nonni, due zii, una cognata marchigiana, un Michelone e noi cinque – in un posto facilmente raggiungibile. Abbiamo scelto Nizza, non solo per i pain au chocolat ma anche per il mare che mette sempre allegria, per il museo di Chagall che a sua moglie scriveva “A Vava, ma femme, ma joie e mon allégresse”, per il mercato la mattina, per le scritte in dialetto nizzardo accanto al francese, e per la socca che è la farinata con un nome diverso.
Abbiamo cenato in un ristorante armeno, scoprendo una cucina molto carnivora e piuttosto pesante. Abbiamo sbirciato per l’intera serata nel piatto del giovanotto del tavolo accanto commentando in libertà, per scoprire a fine cena che era pugliese.
Abbiamo visitato la chiesa ortodossa di San Nicola perché, quando si viaggia con baresi – che siano religiosi, agnostici o atei -, San Nicola si materializza sempre e bisogna comunque omaggiarlo. Abbiamo incrociato il Carnevale (che in teoria doveva essere finito) ma la componente marchigiana ha osservato che quello di Fano è molto meglio e ci siamo inerpicati sulla collina del castello guardando dall’alto le terrazze vista mare dei ricchi e inventandoci le loro vite bellissime.
Poi abbiamo fatto un giro al porto e Sneddu ha individuato lo yacht più grande e tamarro tra quelli ormaggiati. Si chiamava Rasha. Abbiamo deciso che era nostro e che saremmo partiti tutti e 11 per un giro intorno al mondo. “Ognuno può scegliere cinque persone da portare con sé in viaggio”. E per un’ora abbiamo animatamente discusso su quali fossero questi cinque amici del cuore moltiplicati per undici, da ospitare sul nostro enorme yacht. Del resto, non si tratta di scelte da compiere a cuor leggero.
Domenica mattina la zia matta e Michelone sono stati i primi a partire. Li abbiamo accompagnati al tram per l’aeroporto. Dopo averli salutati, i nonni erano molto tristi e si sono presi per mano per farsi coraggio. Meno male, ormeggiato lì vicino, c’era il Rasha che li aspettava.

3 pensieri riguardo “15 pain au chocolat

  1. Lei cara Elasti vive con meravigliosa leggerezza. O forse è la vita che le regala leggerezza. Ma ciò che mi stupisce ogni volta è come lei riesca a trasmettere il bello che c’è in lei in modo meravigliosamente naturale.

  2. Al di là di come Elasti scrive, in ogni suo testo (gli articoli stampati, i suoi romanzi), mi piacciono troppo i suoi contenuti. Un dei fili rossi di questo blog è come loro cerchino e curino momenti per vedersi come famiglia estesa, e si godano lo stare insieme. In questo secondo me il marito barese aiuta :-), lei però ha scelto di adottare molto del calore del Sud. A volte io faccio fatica a vedere la mia “piccola” famiglia. Grazie Claudia!

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.