Nonsolomamma

Di quisquilie e non

Sono andata a Roma perché dovevo condurre un evento. A volte succede. Fa parte del mio lavoro, credo, anche se io preferirei passare il mio tempo a guardare Mare fuori sul divano insieme a Sneddu.
Non sapevo che scarpe mettermi ma ho presunto che fosse opportuno indossare i tacchi. Per una settimana ho avuto l’ansia. Non per l’evento, non per la trasferta romana, non per le incognite che lastricano la nostra strada ma per le scarpe adeguate che non avevo. Alla fine le ho comprate: mocassini neri con il tacco, austeri ma anche spiritosi almeno finché erano nel negozio. Qualcuno ha osservato che erano da suora laica smorzando di molto il mio già cauto entusiasmo. Anche la gestione dei capelli mi turbava perché il mondo è popolato da donne dalle chiome impeccabili. “Vorrei la pettinatura di un Playmobil: immutabile, resistente alle intemperie e alle catastrofi. Vorrei chiome di plastica che mi regalino certezze” ho comunicato al parrucchiere che non si è scomposto.
Mister I era Boston mentre io mi maceravo. È tornato poco prima che prendessi il mio treno per Roma. Ho fatto una prova finale. «Come ti sembro?» gli ho chiesto. Lui era davanti al computer. Fingeva di lavorare ma guardava video di Lexy Panterra, regina del twerking. Ha sollevato per un momento lo sguardo: «Non male, peccato per le scarpe: fanno schifo». I maschi trovano sempre le parole giuste.
Dopo quattro ore in piedi su un palco con le scarpe da suora laica che fanno schifo e i capelli da Playmobil, l’evento era concluso. È andato bene ma io ho perso l’uso del ginocchio destro. Ho letto che i tacchi favoriscono una postura che carica le ginocchia del doppio del peso abituale. Ecco.
Nel frattempo Mister I è ripartito, il grande è diventato maestro nella produzione e nella frittura dei falafel, Sneddu si è depilato la lettera C sulla gamba. Sostiene sia un omaggio alla sua mamma, che sarei io che mi chiamo Claudia, ma mente. Il medio non è pervenuto. Oggi ho fatto mammografia ed ecografia di controllo. Tutto a posto. Vivere maschi è indubbiamente più facile.

3 pensieri riguardo “Di quisquilie e non

  1. Mi ricordo del parto per le tue scarpe quando il presidente della repubblica ti ha conferito il titolo di Ufficiale al Merito, è un filo rosso. Avere una famiglia con quattro maschi effettivamente non aiuta. Secondo me in queste occasioni potresti farti accompagnare per negozi da un’amica fidata, ti toglie un po’ di pressione. Comunque ogni volta che apri la scarpiera puoi pensare a momenti memorabili 🙂

  2. Ogni tanto compro un paio di scarpe con i tacchi, non a spillo, tacchi larghi su scarpe molto carine, ma alla fine non le metto mai!! Inutile il mio piede ha una conformazione che non si adatta ai tacchi e’ cavo e io non cammino!! E cosi tutti soldi buttati al vento, e sempre scarpe basse !!

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