Nonsolomamma

non senza imbarazzo

oggi elastigirl, in pausa pranzo, è uscita con la collega P, dopo un sacco di tempo che non succedeva. doveva essere un pranzo di racconti e condivisioni, di evasione e autocoscienza, di piacere, insomma.
sono uscite dal loro ufficio in vetrina e hanno fatto una passeggiata in quella che, se milano avesse una city, sarebbe la city di milano. sono entrate in un posto pieno di signore e signori che si sentono fichissimi come se lavorassero nella city, anche se milano una vera city non ce l’ha, e, soprattutto, al momento ci sono la crisi finanziaria globale e la recessione e loro, le signore e i signori che si sentono fichissimi, sono capitati nel posto sbagliato nel momento sbagliatissimo, poveracci. E un po’ fanno pure tenerezza.
poiché, quando uno si abitua a vivere in vetrina, poi non ne può fare a meno, la collega P ed elastigirl si sono sedute dietro un vetro a guardare la gente che passava, hanno ordinato il pranzo e hanno cominciato a ciacolare.
andava tutto bene ed era tutto molto piacevole. fino a quando elastigirl non l’ha vista.
e ha avuto un moto di insofferenza. ha pensato per un attimo che quella fosse una persecuzione e che l’unica via d’uscita fose andarsene. ha riflettuto sull’opportunità di creare delle zone ad hoc, o dei piccoli ghetti, dove rinchiudere quegli elementi socialmente molesti. è giunta alla conclusione che no, non era giusto che quell’esternalità negativa le funestasse quell’amabile convivio a due. si è convinta che non  mischiarsi è un diritto e che quella e tutti quelli come lei, almeno lì e ora, non fossero affar suo. “vade retro. non voglio nemmeno vederti, tantomeno sentirti. io ho già dato. anzi già do, quotidianamente. ora lontano dalle mie orecchie e dalla mia vista. grazie”, ha detto tra sé e sé.
tutto questo non senza imbarazzo.
perché lei, fin a poco tempo fa, i bambini, tutti, anche quelli altrui, li amava parecchio. e se li incontrava era contenta e li guardava con meraviglia e cercava anche di diventare amica loro.
oggi no. oggi, quella piccoletta paffuta, di rosa vestita, in braccio alla sua mamma, al tavolo accanto, l’avrebbe evitata volentieri. oggi ha avuto un moto di stizzita esasperazione. e non è stato bello. per niente.
forse è solo la stanchezza.
o forse il primo passo della metamorfosi da madre amorevole ed ecumenica a implacabile erode.

210 pensieri riguardo “non senza imbarazzo

  1. Sì dai forse era solo stanchezza! O forse avevi proprio bisogno di staccare dalla tua vita di trimamma e in più ospite (piacevolmente) fissa di una trasmissione dove il tema è sempre QUELLO…
    Avevi solo la testa in modalità WORKING = NO KIDS e quella bambina come dici tu ha disturbato l’atmosfera!
    è normale don’t worry!!!

      1. una merdaccia???? per il solo fatto di volere una “alternativa”?? dai, la vita è bella perchè è varia, mi sembra un desiderio legittimo! Ieri sono andata a conoscere la mia prima nipotina e, dopo cinque anni ininterrotti di gravidanza/vomito, allattamento, notti insonni, aerosol e varie, ho avuto piacere a deporre il fagottino nelle braccia del papà e pensare che non toccava a me!

  2. Allora, Elasti, razionalizziamo. I bambini sono meravigliosi, teneri, comici, anche io li amo. Però oggettivamente quando sono piccoli pignucolano, scapricciano, fanno casino, sono petulanti, strillano, non sono ancora in grado di starsene buoni seduti a fare le loro cose per più di mezz’ora. E questa beninteso non è una colpa (figuriamoci), però in effetti è la verità.
    E ci sta che se esci per pranzare con una collega, in modalità stacco/tregua/momento adulti non desideri avere intorno nessuno degli elementi di disturbo di cui sopra, e quindi non desideri avere intorno ragazzini. Alla fine è un po’ come quando sali sugli aerei, che ti guardi intorno sperando non compaia da nessuna parte la fattispecie “bambino”, potenzialmente trasformabile nella fattispecie “bambino urlante in abitacolo di dimensioni ridotte da cui non è possibile evadere”. Calma e gesso, vuol dire solo che sei alla fisiologica ricerca dei tuoi spazi: mi pare una cosa sana!

    1. Eh, eh, saggio commento, non a caso ti chiami Prudence. E’ proprio il caso di dire nomen omen!
      Penso che la Tua analisi sia assolutamente pacata e corretta, amare i bambini non significa assolutamente non volere un piccolo spazio per sé, sopprattutto quando a casa ne hai tre che Ti aspettano!

      Buona giornata!

      Anto

    2. D’accordissimo con te, anch’io adoro i bambini e anche se i miei sono ormai grandicelli, in determinate situazioni non sono molto contenta di vederli!
      In compenso mi sento male io quando vedo e sento adulti che maltrattano in mia presenza, sia in senso metaforico sia reale, dei bambini!

      Floralye

  3. Io in quelle situazioni penso sempre che se avessi voluto sentire dei piagnistei, avrei portato i miei, di figli.
    Siamo delle merdacce… 😀

  4. Gli hobbit crescono e quello era il momento di autocoscienza. Quei momenti personali devono per forza escludere qualuquen forma di hobbit, che siano tuoi o altrui.
    Roberta

  5. Se ti può consolare, una volta accompagnai mia mamma, ormai in pensione da alcuni mesi, a trovare la sua collega maestra della scuola materna per salutarla e per nostalgia dei bambini e dei giochi. Dopo 15 minuti di strilli, lanci di giocattoli e moccio, dopo aver visto che era impossibile scambiare una sola parola con la collega, mi disse: “andiamocene che io questi non li sopporto!”. Per 35 anni era stato normale, ma all’improvviso non reggeva più. Siamo scappate.

    1. Anch’io. E non mi sento una merdaccia, mi sento una quarantenne che ha già dato …..”mò” basta. Ho il diritto, quando non ho le mie figlie intorno, a non sopportare quelli degli altri. Ho detto.

  6. Alzi la mano chi, in un attimo di rabbia e stanchezza, alle 6 della domenica mattina dopo una serie di settimane pesanti sente urlare dalla cameretta ”’mammaaa, papa’a ” e pensa perche’ accidenti li ho fatti?! Figuriamociquelli degli altri…

    1. o signur!!! Allora esiste qualcun’altro che im certi momenti di stanchezza si fa la fatidica domanda? Meno male! Non sono la sola.

  7. Cara Elasti, anch’io allora entro nel club delle ”merdacce”:) perchè quelle rare volte che si vuole respirare un po’ togliere i panni da mamma e indossare quelli da donna, magari anche giovane e single :),la presenza di bimbi attorno è fastidiosa. si a me capita sempre, tutte le rare volte che ho di poter uscire con qualche vecchia amica.in pratica quelle due volte l’anno:)
    BACIIIIIIII

  8. Finalmente un po’ di sano realismo…!
    I bambini sono fastidiosi e molesti.
    In certi momenti, in certi ambienti, insieme a certi genitori sono davvero una monumentale rottura di palle.
    Io ho due figli, 17 e 12 anni, e anch’io ho già dato, grazie.
    E ora adoro i ristoranti in cui ti fanno chiaramente capire che i bambini non sono graditi, finalmente posso andare in vacanza nei villaggi dove sotto i 12 anni non li ammettono proprio, evito accuratamente gli ambienti in cui rischio di trovare bambini allo stato brado (le piazze a Carnevale, i parchi pubblici dotati di altalene, i Brek, i McDonald’s, gli angoli-giostrine degli ipermercati).
    E le cene con amici e/o parenti in cui siano invitati e presenti anche minori di 10 anni.
    Non mi sento una merda, e neanche sbagliata, a dire il vero.
    Questo mondo marmocchiocentrico mi dà sui nervi, questo pullulare di trasmissioni, libri, articoli, blog sull’infinita gioia di essere madri e su quanto sono stupendi i bambini mi irrita profondamente.

    1. Amo i miei figli, ma sono consapevole che quando erano piccoli per qualcuno sono stati anche loro una gran rottura (forse per qualcuno lo sono anche adesso).
      Mi sono sempre fatta un punto d’onore nel non portarli con me in situazioni potenzialmente difficili, tipo nei ristoranti un po’ ricercati, o a cerimonie o feste in cui avrebbero potuto disturbare ed essere di peso.
      Ci sono invece genitori talmente esaltati e così ciecamente innamorati del proprio figlio da pensare che anche gli altri lo considerino un piccolo, adorabile dio e che se lo trascinano dietro anche dove un bambino chiaramente non è nel suo elemento, quasi per esibirlo al mondo e sentirsi dei fenomeni solo per aver generato una simile meraviglia.
      Bene. Non ho problemi ad ammettere che queste persone (e i loro incolpevoli mocciosi) ricevono da me certe occhiate da vera stronza di cui non mi vergogno affatto.

      1. A me i bambini degli altri, anche se fanno casino, non danno fastidio. Credo che il fastidio lo diano ai genitori stessi, che si giustificano dicendo “Non lo porto perchè da noia agli altri…”. No, siamo sinceri: é a te che da noia!!! Un bambino di un anno mica vuole venire in braccio a me o cerca me, o mi frigna addosso… è dalla sua mamma o papà che va, o no? A me non da fastidio sentirlo piangere più di quanto mi possa dar fastidio un altro rumore. allora chi è veramente infastidito? Un po’ di sincerità scevra da perbenismo non guasterebbe…

      2. Non eri obbligata ad avere figli. Loro lo sanno che non li sopporti? e dove sono poi tutti ‘sti bambini….?

      3. Brava Mira per non aver portato in giro i tuoi figli.
        Vuoi un applauso?
        In effetti è più facile “parcheggiarli” da qualche parte piuttosto che avere le gran rottura di balle del dover insegnare loro l’educazione e il comportamento, in situazioni e posti differenti.
        Brava, guarda, te ne faccio anche un altro di applauso.
        Anzi, aggiungo anche che la “merdaccia” sono io che mio figlio di due anni me lo porto dietro ovunque e mi sforzo di farlo crescere nei vari contesti della vita.

    2. Certo che i tuoi figli devono veramente averti reso le cose difficili per riuscire a spruzzare tanto veleno su bambini e su ciò che li riguarda!
      Parole simili me le aspetterei magari da chi figli non ne ha avuti e forse non comprende a fondo che fatica ci vuole per tirarli su, per andare in giro con loro, per insegnare l’educazione, per rinunciare spesso ai propri spazi…
      Essere madre non è uguale ad avere la vita sempre con rose e fiori, su questo non ci sono dubbi e lungi da me pensare una cosa del genere.
      Ma forse la fonte delle nostre frustrazioni dovremmo cercarle altrove, non colpevolizzare loro con gli schiamazzi o i loro piagnucolamenti, e pensarli capaci di rovinarci l’esistenza.
      Suvvia.

    3. Forse anche tu, quando i tuoi figli erano piccoli, paffuti ed imbranati, eri un po’ marmocchiocentrica. E se all’epoca i tuoi amici ancora senza bimbi ti avessero così messo in disparte..?
      Ognuno ha diritto di non andare dove ci sono bambini, se ne è infastidito, ma ognuno ha anche diritto di andare al ristorante o in vacanza con i propri figli senza sentirsi occhiatacce addosso e senza vivere col terrore di dare fastidio, no? Certamente, cercando di far sì che non schiamazzino troppo.
      Sarà che io, 41enne con due figli ancora molto piccoli, ho sempre adorato e tuttora amo osservare i piccoli paffuti, mentre a volte sono proprio quelli più grandicelli che mi irritano..

      1. Concordo pienamente. Non giustifico i genitori che permettono ai figli di disturbare il prossimo senza curarsene però, in generale, ci vuole un minimo di tolleranza!
        Io ho due figli piccoli e soffro quando la gente li guarda come fossero due insetti molesti.
        Mi è capitato di portare i piccoli al cinema (di pomeriggio) a vedere un cartone animato e sentirmi dire da una tizia tutta infastidita ” ma i bambini possono entrare?”

      2. Questo mi fa ricordare una scena di un libro (Philip Roth o Anne Tyler, che dubbio!) in cui c’è una mamma single, che ha avuto due figli da due uomini diversi e urla ai parenti: “perché vi piacciono fino ai tre anni e dopo non li amate più?!”
        E’ una frase che mi è rimasta davvero impressa (anche perché un po’ mi ci riconosco)

    4. Beh, Mira potreti sempre proporre di localizzare tutti i bimbi del mondo in un bel ghetto..oppure recati in un eremo…
      scherzo, naturalmente..

      però credo che il buon senso e la giusta misura sarebbero auspicabili sempre ed in qualunque occasione!
      e anche che tutti siamo stati bambini, peccato non ricordarcene più..

      1. quando ho ricevuto l’invito alla cena di nozze di una mia amica a cui i bambini non erano ammessi “così vi fate una serata tranquilli” ho seriamente pensato di nn andare. perchè nn abbiamo nonni vicino e perchè, soprattutto, cosa vuol dire tranquillità per me lo decido io. sono molto più tranquilla ad avere Maya con me che a saperla a casa, magari infelice. penso che non estendere simili inviti a tutta la famiglia sia una autentica cafonata. è molto più maleducato un invito del genere di qualsiasi bambino.
        detto ciò, comprendo perfettamente la voglia di essere tra adulti esclusivi (mai da imporre a terzi, però!). tanto che col mio compagno l’ultima volta che siamo usciti da soli ci siamo imposti di non proferire verbo mayacentrico.

      2. Anche a me è successo un invito a un matrimonio dove è stato chiesto di non portare bambini. Non si sono andata e basta. magari non lo avrei portato, mio figlio,ma che lo si chieda ufficialmente è assurdo e offensivo. I bambini sono prima di tutto persone e parte di una famiglia. Tali atteggiamenti denotano pericolosa intolleranza. Poco importa se poi le persone che si comportano così dicano “Guarda anch’io ho dei figli…”. E allora? Non è una garanzia, se lo stesso intollerante. Poveretti i tuoi figli… per fortuna cresceranno.

    5. Ma sì dai hai ragione… I bambini sotto i 12 anni chiudiamoli in un bunker insonorizzato così non danno fastidio a nessuno… E pure dopo i 12 anni magari…che i problemi diventano altri, ma sempre problemi sono…. Mamma mia signore, ma come state? Capisco il momento di stanchezza e di lieve insofferenza di Elasti, assolutamente naturale, ma certi proclami “anti-bambini” sono abbastanza agghiaccianti (o era una provocazione la tua?). Boh, i bambini non sono “fastidiosi e molesti”. Certi bambini lo sono, non tutti… spesso poi lo sono anche i genitori, pensa un po’…

  9. Secondo me è proprio un passaggio di fase. A me da qualche mese succede lo stesso: grande 7 anni, piccolo 5, accantonata definitivamente l’idea di un terzo figlio … sono tornata improvvisamente in modalità “pre-figli”: mi infastidiscono da morire i bambini degli altri, soprattutto se in quel momento i miei non sono con me e potrei godermi un po’ di meritata tranquillità.

  10. Allora siamo tutte mostri? La mia unica consolazione in questi casi è che posso ignorare i nani non miei, ma sarei pienamente d’accordo con te Elasti, bisognerebbe creare dei ghetti, almeno. Quando ci sono le mamme che si svagano in funzione NO KIDS.

    1. Non solo in funzione delle mamme che si svagano, ma anche di tutti gli adulti che di bambini non ne hanno, non ne hanno voluti e non ne vorrebbero mai.
      E’ una questione di rispetto.
      A volte i bambini disturbano e danno fastidio quanto e più dei cani.
      Eppure pochissimi locali permettono l’ingresso ai cani.
      Magari si potessero affiggere senza rischi di denuncia anche etichette di “divieto di accesso a bambini e adolescenti sotto i 10 anni” sulle vetrine di ristoranti e bar!
      Diventerebbero immediatamente i miei locali preferiti.

      1. “Quanto e più dei cani”?!? Dico, ma stiamo scherzando?! Sono un’assidua lettrice di questo blog che adoro letteralmente, ma stavolta scusate i commenti mi sembrano un pò sopra le righe. Dubito che Elasti intendesse che ora “odia” i bambini (tanto che si è sentita subito una merdaccia per aver pensato anche un semplice “vade retro!”.
        Io di anni ne ho 29, 0 figli, sono una di quelle persone che quando vanno in vacanza dopo essersi fatte un mazzo tanto per 11 mesi ANELA il riposo…ma se un bimbo inizia a frignare in spiaggia (ok, ovvio che mi disturba), ma mica tiro fuori il machete e mi faccio giustizia! Giusto per segnalarlo e ricordarlo…forse qualche decennio fa pure voi eravate bambini frignoni che rompevano i coglioni (scusate la rima), ma nessuno vi ha mai impedito di esprimervi credo!
        Credo che il rispetto non si misuri in base a quanto un bimbo piccolo piange…
        E di certo paragonare un essere umano a un cane mi sembra fuori luogo.

      2. Invece di cartelli “vietato l’ingresso ai bambini e ai cani” (che ricordano altri cartelli di un’altra epoca non poi così lontata) meglio un cartello “ingresso riservato a chi non sopporta bambini e cani”.

  11. … no scusate ma stavolta non sono assolutamente d’accordo con nessuna di voi… i bambini piccoli esclusi dai locali come i cani? ma siamo fuori?
    alla faccia della solidarietà tra mamme…
    e non è che sono stata punta sul vivo, perchè sono mamma di due adolescenti di 15 e 14 anni, percui anche io ho già dato, grazie…
    e a te elasti, direi che sei semplicemente entrata nella fase “non mi ricordo più di quando i miei figli erano piccoli”… un po’ troppo presto però!!!

    1. E’ OVVIO che bambini e cani sono cose ben diverse.
      Ma io sto parlando di DISTURBO.
      E i bambini, generalmente, disturbano molto ma molto di più dei cani.
      Quindi sarebbe bello poter escludere IL DISTURBO, indipendentemente da chi lo provoca.

      1. Io ti capisco, Mira. Noi ex madri di bambini piccoli ora cresciuti siamo molto più rompicoglioni di quelli che di figli non ne hanno mai avuti, esattamente come gli ex fumatori che sono molto più intolleranti rispetto a chi non ha mai fumato.
        Chi non ha mai avuto 2 o 3 bambini ulranti per casa, giochi sparsi su tutto il pavimento, pulito vomiti, diarree, pustole della varicella, mocci dai nasi, pidocchi e lendini, chi non ha passato notti e notti insonni, mesi con vestiti sporchi di latte o moccio, spesso senza energie, senza poter fare un pasto filato seduta a tavola come gli altri esseri umani, non può capire il fastidio descritto in questo post.

      2. Forse per te. A me disturbano molto di più i cani, quelli che mi si appiccicano alle gambe, mi slinguazzano, i padroni che ti dicono “vuole solo una carezza”.
        Però non mi sognerei mai di vietare l’ingresso a qualcuno con il cane a casa mia o da qualunque altra parte.
        Ma poi, dico, gli adolescenti non sono spesso molto fastidiosi: schiamazzano in gruppo, urlano da un capo all’altro del bus, ciancicano gomme con la bocca aperta e dicono parolacce e bestemmie. Dunque, vogliamo creare posti solo per loro e altri a cui sia fatto divieto di entrare?
        Ognuno scelga dove andare e chi frequentare, però senza tutta questa acidità, no?

      3. I bambini disturbano perchè ci sono genitori che non hanno metodo e che non sono capaci di intrattenere i loro figli in modo che non diano disturbo agli altri.
        Se esco a cena con la mia famiglia (che prevede un marito e due puffi sottotaglia) parto con una valigia di libri, fogli colori e i miei bimbi sanno che non devono distrurbare chi ci sta vicino, chi sta lavorando (vedi camerieri ecc).
        Chiaro che se voglio uscire a cena sola con mio marito o con un’amica o se l’occasione non è idonea per i bimbi, rimangono a casa.
        Ancora una volta, vale il buon senso.
        Mi viene il dubbio che Mira non fosse mamma capace di tenere i propri figli a tavola o in qualche altro luogo senza che disturbassero..

  12. …magari riesci a gestire 3 figli e un marito part-time anche grazie al fatto che quando non sono con te puoi “evadere”… direi che la tua reazione è più che comprensibile.
    io non riesco ancora a scindere e sto sbiellando (e ne ho uno solo, fino a maggio…).

  13. beh insomma elasti consolati, io questo moto l’ho praticamente sempre, ha ragione chi dice che i bimbi possono rompere e pure tanto. da qui a escluderli dai locali, pero’ ce ne passa eh.

    1. Sono d’accordo con te, e anche se il primo post di Mira mi vedeva d’accordo, altre “esternazioni” invece molto meno…

      Floralye

  14. Trovo che la reazione di Elasti sia normale, fisiologica e assolutamente non da colpevolizzare. Anche io sono mamma e a volte vorrei avere la bacchetta magica per estraniarmi un attimo dalla quotidianità e dalla fatica di dover avere sempre le antenne ritte… Ma da qui a dire che bisognerebbe vietare l’ingresso dei bambini nei locali o in altri posti mi sembra una cosa veramente…patologica oserei dire. Ritengo che a volte nei locali o in altri posti pubblici, ci siano degli adulti moooooooooolto più fastidiosi e fuori luogo di certi bambini (che perlomeno sono anagraficamente giustificabili…).

    1. sottoscrivo in pieno! Un conto è il sacrosanto desiderio di chiacchierare con un’amica nella parte della giornata NO KIDS (ovvero lavorativa) un altro escluderli dalla vita cittadina.
      Senza bambini non c’è domani. Oltre a non esserci ieri in quanto tutti lo siamo stati. Secondo me ce ne sono troppo pochi per cui sono diventati “creature particolari” e si creano questi problemi. I bambini dovrebbero essere nei posti dove normalmente ci sono le persone: ristoranti, strasde, parchi, spiagge, supermercati non solo scuole e posti specializzati. I miei 3 figli li ho sempre portati con me e si sono abituati fin da piccoli a stare in mezzo agli altri anche in occasioni “ufficiali” tipo rotary o cerimonia premiazione dell’MBA in Bocconi. Dico piccoli, da passeggino o da poppata, ma essendo con la mamma non hanno mai creato disturbo o casino. Però a una certa ora basta, la mamma ha delle cose da fare e i bambini devono stare a letto. I miei si sono semrpe comportati molto meglio fuori che in casa, tanto che era più semplice stare in giro…..

  15. …io dico sempre, e ne ho la certezza, che ho esaurito il mio istinto materno…puff! e quel poco che mi rimane mi viene risucchiato giornalmente da un 13enne a da una 10enne che ogni tanto mi chiedo come ho fatto a tirare su!!!
    credo che sia normale, e che sia meraviglioso riappropriarsi a pieno titolo della nostra femminilità, del nostro spazio, di sentire che ci siamo, che ci tocchiamo e ci piaciamo…perchè io mi piaccio anche così, un pò stronzetta ma tanto leggera…

  16. Accipicchia…un branco di iene!! è bastato un piccolo sfogo di Elasti, che peraltro trovo giustificato, che all’improvviso tutti si son trovano a detestare i bambini!! davvero la goccia che fa traboccare il vaso…!!
    mammagatta

  17. anche io concordo con chi dice che elasti ha passato un momento di stress da sovraesposizione. tre-dico-tre pargoli da accudire saranno anche mitici quanto vuoi, ma chiunque vorrebbe fuggire ogni tanto.
    per quanto riguarda i ghetti confesso di essere rimasta scioccata quando mia suocera – inglese – mi ha raccontato che da loro è prassi chiedere nei ristoranti prima di entrare se i bambini sono ben accetti.
    però… però pensandoci un po’ è vero che a volte “i figli degli altri” rompono, no?
    io cerco di ovviare al problema andando a cena con i miei tappetti in posti “kids friendly”, ovvero attrezzati con uno spazio giochi dove loro possono sfogarsi un po’ mentre noi ci mangiamo la pizza. forse si, è un po’ una forma di ghettizzazione, ma francamente preferisco fare così piuttosto che uscire a cena e sudare le proverbiali sette camicie per far si che tappolino (tappetta ancora è innocua) stia seduto, composto, che tenga un tono di voce consono alla situazione per non ritrivarmi addosso gli sguardi infastiditi degli altri commensali.
    insomma, io sto donando adesso, cerco di farlo nel migliore dei modi, ma siccome non ho messo al mondo bambole di porcellana ogni tanto le tengo lontane dai più.
    per la loro e per la mia pace mentale.

    1. sei una delle poche a pensarla così e ad agire di conseguenza. mio marito lavora in un grande ristorante e specie la sera sudano tutti sette camicie per evitare la folla di bambini che viene lasciata allo stato brado da genitori che per la maggior parte se ne fregano. alle volte se li ritrovano in cucina, davanti ai fornelli, spesso se li trovano fra i piedi con il rischio di cadere con piatti bollenti e farsi anche male, tutti.
      i genitori invitati a prendersi cura della propria prole fanno finta di non capire e se la prole resta seduta a mangiare pare di aver dato da mangiare a dei maiali perché poi sotto al tavolo si ritrova di tutto e di più, per non parlare dello spreco enorme di cibo, pizze buttate via quasi per intero, piatti di pasta appena toccati e via dicendo.
      sarà banale e antiquato, ma a me e mio fratello è stato insegnato prima di tutto che a tavola si sta composti ed in silenzio specie nei luoghi pubblici.

      1. Quindi tu e tuo fratello ci andavate, con i vostri genitori, nei locali pubblici. Il problema non sono i bambini, sono i bambini maleducati – ovvero i genitori maleducati, persone che sarebbero maleducate anche senza figli e che probabilmente in un ristorante riuscirebbero a dare fastidio e risultare moleste anche se ci venissero senza prole.

      2. be’ si, da piccoli ci andavamo con i nostri genitori nei locali pubblici, qualche cosa di strano? ma dovevamo stare composti anche a casa o in visita in casa d’altri. ok sono i genitori maleducati ma questo non è che li giustifica.

      3. Cara Marina, io sono una di quelle mamme che descrivi. Odio andare nei ristoranti per questo motivo. Però mi capita, tipo in vacanza.
        I miei figli non sono capaci di stare seduti a tavola per ore e nemmeno di mangiare compostamente.
        E’ vero, quando vado via sotto il tavolo c’è di tutto e spesso non mangiano quello che avevo ordinato per loro. Cerco di fare in modo di disturbare il meno possibile e raccolgo parte del cibo caduto per terra. Però loro sono una piaga. Per questo cerco di frequentare luoghi dove sono previste aree per bambini (come il mac donalds) ma sono difficilissimi da trovare tranne, appunto, il MD. Se ci fossero saremmo più felici io e te.
        Però, ad onor del vero, devo ammettere che il personale è sempre sato molto carino e tollerante, ma io sento sempre una merdaccia.

      4. ma uccidiamoli questi bambini che non sanno mangiare senza sporcare e non finiscono tutta la pizza no?
        aridatece la rupe!

      1. urca.
        grazie.
        grazia, sai che il gestore di un pub a due passi da casa mia si è trovato improvvisamente circondato di bimbi in casa (fratello e sorella maggiori hanno avuto figli).
        Lui ha sacrificato una stanza del locale, la più piccola, e l’ha attrezzata con giochi e cancelletti anti fuga. Ha anche predisposto uno spazio con scivoli altalene e girelli all’aperto, nel “giardino estivo”, che apre con la bella stagione.
        Sai una cosa? è sempre pieno!
        Se ci fossero un po’ più locali che adottano la filosofia di MD (per i bambini, sul cibo preferisco soprassedere) vivremmo tutti Giorni Felici (Beckett docet!)
        Buon w/e a tutte!

  18. Elasti, ti prego scendi in campo e specifica che il post è ironico: si sono formate due inquietanti fazioni: il gruppo delle anch’io anch’io che immediatamente ha abbracciato la filosofia del KIDS? NO THANKS, giurando di detestare i bambini di ogni dimensione e colore ma, ed è ancora peggio, c’è chi si è scandalizzato del tuo buffo outing e quindi ti bacchetta. (C’è poi una piccola frangia che ti regala un’analisi psicoanalitica, ma questa è innocua). E ora me ne vado da me sulla gogna consapevole di quello che mi aspetta, ma fiera del mio coraggio
    🙂 (a me piaceva vedere i bambini altrui nei bar e anche al ristorante perché appunto erano altrui e io sono un po’ sadica)

  19. Cara Elasti, é che certe letture condizonano… stai leggendo un libro intitolato “O figli, o lavoro”, ieri eri chiaramente in modalità lavoro, anzi, peggio ancora, pausa da lavoro e chiaramente questo tuo stato non prefigurava la presenza di mostriciattoli…
    Scherzi a parte, é profondamente sano riconoscere il proprio bisogno di stacco dagli obblighi familiari come, per altri versi, da quelli professionali. Ognuno ha una propria capacità di tenuta, che può essere superiore o meno a quella degli altri, ma fingersi Stakanov o Pollyanna quando non lo si é veramente può fare molto male. E un paio d’ore con un’amica a parlare di cose futili e leggere possono ricaricare le batterie per un’intera settimana.

    Rispetto ai bambini che disturbano… che palle il mondo in bianco e nero! Consideriamo anche le sfumature… i bambini maleducati rompono, e tanto, ma non sono tutti così. Per fortuna ci sono genitori in grado di insegnare l’educazione ai loro figli, capire quali sono i contesti adatti in cui portarli (e non é detto che un ristorante o un villaggio turistico non li siano), gestire abilmente le loro intemperanze quando accadono.

  20. Sarà una fase transitoria dovuta alla sovraesposizione ai bambini! E ci sta.
    E’ come quando si fa’ indigestione di cioccolata e per un po’ si fatica anche solo a vedere le tavolette esposte sugli scaffali del supermercato. A breve/medio o lungo termine ma passerà. Sicuro.

  21. I bambini maleducati sono molesti quanto i deficienti che litigano al cellulare spiattellando i fatti loro all’universo mondo, quanto le zanzare d’estate e il freddo d’inverno, fanno parte della vita. Nessuno dice che bisogna obbligatoriamente amare i bambini alla follia, ma (a meno che il bambino – o il cane – non venga a farti pipì sulle scarpe), l’incapacità di sopportare i normali rumori, odori e colori della vita mi dà da pensare e ritengo che, più che vietare l’ingresso nei locali a chi non può permettersi una baby sitter e si porta dietro i bambini pur di cambiare un po’ aria, potrebbe essere effettivamente utile creare delle zone insonorizzate, sigillate e climatizzate riservate a chi ha bisogno di starsene in una bolla.

    1. Esatto!!
      Evviva i colori, evviva la voglia di vivere ed evviva il mondo (e il ristorante e il concerto e il negozio) visto dagli occhi dei bambini.
      Che sono il nostro futuro, che sono il nostro passaporto verso l’immortalita’.
      Io credo che il senso del post fosse tutto un altro…vero?

      1. eh no mie care. tornate nel mondo normale vi prego, non è che perché avete procreato che tutti devono sopportare il frutto della vostra creatività. c’è anche chi può farne a meno. se io vado al ristorante, al cinema e a teatro – pagando, sottolineo – non vedo per quale motivo mi deve essere inflitto il bambino urlante. se hai un bambino urlante – ed è assai probabile che in un ambiente a lui non idoneo e gradito lo sia – sorry stai a casa. mi dispiace è la dura legge, hai un figlio, sei mostruosamente felice perché hai dimostrato al mondo di poter creare, quindi te ne stai a casa e non mi scassi le palle. solo in Italia questo concetto non è entrato nella zucca della gente ci sono musei dove i bambini non entrano – la Frick Collection a NY per esempio -, ci sono musei dove i bambini se dicono “ah” vengono immediatamente redarguiti dai custodi. e poi che gusto c’è ad andare in un posto con un bambino urlante e scalmanato, no dico, che gusto c’è? spiegatemelo, c’è il gusto del godere nello scassare le palle agli altri? del godere pensando di quanto lui le scassi a voi ed ora finalmente le scasa anche ad altri?
        i bambini molesti e maleducati non fanno parte della vita, la maleducazione non fa parte della vita, non deve far parte della vita.

      2. Oh my God! scusate ma leggendo da Ipad non avevo proprio realizzato che il commento di MarinaM fosse in risposta al mio.

        MarinaM, mi dispiace ma non ho mai sentito nominare la Frick Collection, che grande mancanza, come si può vivere senza averla visitata?
        Vorrà dire che la visiterò senza palletta la prossima volta che capito a NY per lavoro.

        Però, sai, potrei scriverti in risposta tante altre cose, per esempio che al National Theatre, che frequentiamo abbastanza spesso, vivendo a Londra, c’e’ un fasciatoio per cambiare i bimbi fighissimo e molto funzionale.
        Ce lo hanno messo forse per sottolineare il fatto che non è luogo idoneo ai bimbi?

        Ma forse hai ragione, non viviamo nello stesso mondo.
        Quindi non mi dilungo oltre.
        E se viviamo in due mondi lontani anni luce ringrazio milioni di volte i miei genitori, che ci hanno educato (siamo in 4, due fratelli e due sorelle) ad essere aperti al mondo, a frequntare si da piccoli i luoghi piu diversi, i musei, l’opera, il teatro, il mondo con le sue differenze fatto da adulti e bambini.
        E ci hanno trasmesso l’amore per la vita che continua, attraverso le nostre “creature”.

      3. MarinaM, non ho parole… hai davvero bisogno di riposo. O forse sei così dalla nascita. Beh, sta a te trovare posti bambini-free, mi sa. Ti do una notizia: il mondo E’ ANCHE dei bambini. Se non li vuoi vedere, cerca tu dei posti dove non ce ne siano, oppure stattene a casa, nella pace eterna. Ma pensa te.
        c

    2. Sì, io lo vorrei proprio un posto con stanze-bolla, magari un bar o un ristorante… mi trovo a girare in città e trovo che il rumore sia sfinente, sull’autobus gli adolescenti fanno sempre casino, ecc. ecc….. mi ritrovo a desiderare la campagna e il silenzio assoluto.
      Penso che i rifugi-bolla sarebbero socialmente utili.
      Magari è un’idea!

    3. Marina M. che gusto c’è dici?
      Hai mai sentito i commenti dei bambini in un museo? La realtà vista con i loro occhi è tutta nuova e i commenti sono spettacolari. I miei figli alla scuola materna venivano portati regolamente a Brera – e al castello sforzesco. E l’anno scorso abbiamo visitato il museo del ‘900 con la guida per i bambini – BRAVISSIMA – dell’associazione che organizza queste visite guidate a Milano ed era ti assicuro interessante per tutti. Per non parlare del Museo della scienza e della tecnica con i suoi laboratori… Tanta insofferenza da stress non va riversata sui bambini. Se noi siamo stanche ed esauriti non è colpa loro e non è ovvio che il silenzio sia una cura.

      1. Beh, lungi da me fare l’avvocato del diavolo però MarinaM parlava dei bambini “maleducati e molesti”, non di tutti i bambini… o si deve dare per scontato che i bambini siano per forza maleducati e molesti? All’interno dello stesso ristorante ho visto famiglie con gnappetti isterici e urlanti che correvano di qua e di là, i cui genitori avevano lo sguardo vitreo e disperato di chi ormai è rassegnato alla cosa, e altre i cui figli, sempre piuttosto piccoli, sedevano al tavolo composti, parlando senza gridare e mangiando tranquillamente…

        E comunque non è detto che i bambini debbano essere per forza portati dappertutto… io per lavoro vado ogni anno a Vinitaly e puntualmente vedo passeggini in giro… ma a che pro? Girare per la fiera è già faticoso, scomodo e irritante di per sé. Con l’appendice di un bambino, il quale ho seri dubbi possa trovare alcunché di interessante tra i padiglioni di Veronafiere, deve essere un vero incubo, per il genitore, prima ancora che per gli altri…

        Insomma, ci sono luoghi davvero inadatti ai bambini, perché trascinarveli?

      2. Personalmente credo che i bambini vadano abituati a frequentare qualsiasi contesto e a capire che ogni contesto prevede un comportamento adeguato: se al parco giochi é permesso correre e scatenarsi, la stessa cosa non si può fare al ristorante o al museo. Ciò non significa che gli si possa imporre il supplizio di un pranzo di nozze da sei ore in una tavolata di adulti che non li degnano di alcuna considerazione…
        Non pensiamo che se non li si aiuta a capire queste cose da piccoli, magicamente le apprenderanno da soli da grandi: sarà per questo che abbiamo branchi di adolescenti rumorosi e irrispettosi sugli autobus e adulti che in treno sbraitano al cellulare senza alcun riguardo verso gli altri?
        Allo stesso modo, la logica dello spazio riservato dove possono fare quello che vogliono, allo stato brado, non li aiuta certamente ad apprendere le regole della civile convivenza e del rispetto delle esigenze degli altri.
        Certo, costa fatica… e lo dico come madre e come educatrice di mestiere.

      3. mi pare che visite guidate per bambini siano una cosa diversa per esempio da Casteldemonte invaso da orde urlanti lasciati allo stato brado e ti assicuro che non ero stressata e bisognosa di silenzio, dato che stavo in vacanza, ma avrei tanto desiderato visitare il luogo in una pace relativa. i ristoranti poi non ne parliamo non vedo proprio perché ignari avventori debbano sopportare il casino generato da bambini fuori controllo. come dice Alessandra ci sono quelli che i figli li sanno educare e non consentono loro di fare qualsiasi cosa “perché son bambini”

    1. Ecco, brava, altra sindrome da cui sono stata colpita, quando vedo una incinta mi viene male per lei. Figurati che al supermercato guardo con piacere perverso quelle che si aggirano nel reparto delle pappe per i bambini, tra me e me godo per non essere più al loro posto.

      1. Donne incinte: orrende.
        Soprattutto quelle che esibiscono il loro corpo deforme indossando pantacollant e magliettine corte e che al mare mettono bikini che neanche un’adolescente di 40 chili.
        Puah.

      2. Anch’io. Godo quando vado a fare la spesa e so che non devo più passare nella corsia dei pannollini e degli omogeneizzati!!

      3. No, non esiste una legge che “obblighi” ad avere figli, soprattutto per “sentirsi a posto” (?!?), ma non per questo si deve essere insultate, cara C. O no?

        Floralye

    2. deforme a chi????
      io incinta, ero un figurino che nemmeno a 19 anni!
      dire che il corpo di una donna quando è incinta è “deforme” fa capire tante cose sulla personalità di chi scrive…

      1. Non credo esista una legge che obblighi le donne ad avere figli. O pensate sia una cosa da fare, tra le atre per “essere a posto”? Secondo me siete matte.
        c

  22. Non ho capito se il problema era la bambina in quanto tale o alla bambina in quanto appartenente al genere femminile. Cmq – a dire il vero – io proprio non lo vedo il problema 🙂 Pensa che io non riesco manco più a tenere in braccio i figli piccoli dei miei amici o dei miei cugini. E un tempo ero la pagliaccia del gruppo, quella con cui tutti i bambini si divertivano.

  23. Tanta solidarietà da chi si è fatto San Pietroburgo-Venezia con una stramaledetta nanetta urlante che ha iniziato a frignare ai controlli di sicurezza e ha smesso quando, scorazzando intorno al nastro bagagli allo stato brado, mi è corsa davanti all’improvviso mentre tiravo via la mia valigia (roba che ho rischiato anche di stamparla a terra con il bagaglio).
    Elasti, è perfettamente normale.
    Miss Kinney

  24. Ciao Elasti, ti leggo sempre perchè mi fai proprio ridere ma non ho mai scritto!
    Anche io (ho 2 figli) ho sempre amato i bambini, sin da piccola, ma dopo aver avuto i miei il mio interesse verso il “genere” è decisamente scemato (e anche io mi sono sentita a disagio e in colpa per questo mio nuovo sentire).
    Comunque nell’essere mamme e donne credo sia insita una certa capacità di prendersi cura degli altri, credo sia un’istinto, ed è quello su cui si fondano molte società non occidentali, soprattutto nei paesi poveri, le donne in gruppo si prendono cura di tutti i piccoli che ci sono, i loro e quelli delle altre donne.
    Forse x te è semplicemente difficile tirarti indietro dall’istinto di sentire tuoi anche gli altri bambini, ed è probabilmente per questo che ti senti in colpa xchè l’istinto ti spinge ad avere attenzione ma la ragione e la stanchezza ti inducono altrove. Stai tranquilla, non devi x forza aver voglia di accudire tutti i bimbi che incontri – così come a volte non abbiamo voglia di accudire i nostri! Non credo tu sia un mostro, semplicemente un essere umano che ha volte è splendidamente attento al prossimo e altre volte semplicemente più attento a se stesso…..e grazie x le risate che mi fai fare!

  25. ah, dimenticavo, io quando incontro bambini in giro non mi arrabbio per niente ne mi infastidisco, penso soltanto “che bello, non sono i miei e quindi mi posso rilassare qualsiasi cosa succeda!”

  26. eh però cerchiamo di non sfociare nelle offese
    che sono poi anche assurde. ma che dite?? donne incinte orrende con corpi deformi.ma stiamo scherzando vero?un pò di rispetto e di grazia perfavore

    1. DEFORME = che ha forma anomala rispetto agli altri individui della stessa specie.
      Non offendo nessuno se dico che il corpo di una donna incinta è deforme.
      Che poi la poetica buonista del mammismo italiota trovi una pancia gonfia come una mongolfiera tenera, dolce e gradevole alla vista è un altro discorso.
      Il mio senso estetico la rifiuta come orrenda.
      E guardate che ho avuto due figli anch’io.

      1. ma la pancia non è una forma anomala: è predisposta dalla natura per la continuazione della specie. quindi, trattandosi di cosa naturale e proprio per la definizione da te riportata, non puoi considerarla una deformità. altro è dire di non trovarla tenera e simili.

      2. Anch’io quando ero incinta mi facevo schifo. Non mi sentivo più io, mi sentivo esattamente come hai descritto tu: deforme. Era bellissimo sentire le bambine, vedere il corpo trasfromarsi, fare le ecografie, etc. ma da un punto di vista estetico mi sentivo una balena, inadeguata qualsiasi cosa indossassi, e guardavo con invidia le pance piatte delle altre. No no no grazie per favore non ditemi che una donna incinata è bella.

  27. Io quando sono in giro senza figli miei mi trovo come una drogata in crisi d’astinenza a prendere in braccio quelli altrui (previo permesso della legittima madre)…
    la mia metamorfosi è avvenuta al contrario della tua: PRIMA i bambini non li guardavo neanche, ORA non posso farne a meno! sono diventata proprio una MAMMA :))

  28. Alcuni commenti sono scandalosi e fanno capire chiaramente perché ci sono così tanti bambini maleducati e schiamazzanti… se una madre (!!!) ammette di non sopportare i bambini altrui, e vorrebbe “ghettizzarli” è necessario che si faccia qualche domanda, non tanto perché debba amarli per forza, ci mancherebbe, ma almeno essere solidale, proprio perchè ha “già dato”. In un libro su Jane Addams lei spiega che le donne sono la vera forza della Natura in quanto le uniche capaci della “cura”, dell’amare il prossimo, avendo ricevuto il dono do creare. Non dobbiamo essere sante, ma santo cielo, in alcuni commenti noto un’astiosità veramente esagerata e credo che donne come auspicava Jane ce ne siano veramente poche… a volte i bambini rompono, e anche tanto, ma sono convinta che lo facciano solo ed esclusivamente perchè i genitori non li sappiano educare.

    1. Non credo. Anche i bambini educati a volte sono “troppo”. In quanto bambini richiedono attenzione ed energie, che a volte ci mancano o preferiamo dare a noi stesse, una volta tanto! Nessuno dice che li si debbano amare o odiare, e nemmeno Elasti ha detto questo. Amarli non significa certo non volersi prendere una vacanza da loro, di tanto in tanto, per ritemprarci e ritornare sorridenti e mamme, come sempre.

    1. l’inconscio è incontrollabile ma posso garantirti che, almeno consapevolmente, era il fatto che fosse un bimb* piccol* a darmi l’insoffernza. è come se avessi una sindrome da salturazione. e comunque è passeggera perché ieri sera a cena sono venuti amici con bimba cinquenne e l’ho adorata.

  29. Che sollievo per me uscire dalla mia visione un pò egocentrica e “accorgermi” di non essere l’unica mamma a essere preda di sentimenti contrastanti seppur conciliabilissimi! Allora è perfettamente NORMALE eccheccavolo!

  30. ah beh non posso dire che me l’aspettavo! …però in fondo credo sia normale, ci sono situazioni in cui uno vuole distrarsi e pensare ad altro
    🙂

  31. Capisco la voglia di staccare (ho 2 bimbi), capisco il non voler sopportare il fastidio dato dai bimbi altrui …. tutte cose normali! ma quello che non capisco è tutto questa rabbia nei confronti dei bimbi e delle persone con bimbi al seguito ….. cosa ci fate in un posto come questo dove l’argomanto principale sono i bimbi??!!

      1. Forse dovreste tentare di capire che si può frequentare un blog su maternità e bambini e magari non essere necessariamente e supinamente d’accordo con la massa (che spesso è un po’ falsa e un po’ ipocrita).
        Credo che ci possa stare anche il commento-contro, il contrasto, il moto di fastidio, la provocazione
        Se non altro per vivacizzare l’ambiente che, a volte, diciamocelo, tende a diventare un po’ troppo stucchevole.

  32. Io sono sempre tranquillamente passata dalla fase “belli, teneri, oddio che carini, loi voglio prendere in braccio e sbaciucchiarmeli” a quella di sentirsi socia onoraria dell'”Erode Fans Club”, senza farmi troppe domande e dando la cosa per scontata, a seconda del grado di stanchezza e delle situazioni.
    Per quanto riguarda Elasti, nessuna ha pensato che poteva essere una reazione dettata dal fatto che HP aveva morso una gnometta treenne alla materna e che la meringhetta rosa le aveva fatto temere di essersela trovata davanti con tanto di mamma, diciamo così fortemente contrariata?!
    Confessa Elasti, confessa…. 😉
    CristinaDiRoma

  33. Sei una supermamma (oltreché superdonna) ma sei anche umana e ultimamente forse hai dato tanto, troppo su vari fronti. A volte (è accaduto anche quando eri in America) mi stanco solo a leggerti, figurati a vivere quello che scrivi. A volte mi chiedo dove la trovi cotanta forza, soprattutto che vitamine prendi. Io sono molto più pappamolla, sic.

  34. Cara Elasti, io non so chi o cosa te lo faccia fare di farti analizzare e psicanalizzare e controanalizzare da una quantità di sconosciute. Ma contenta tu…
    🙂 🙂

  35. E’ la prima volta che ti leggo ed è un vero piacere!!
    Benvenuta nel gruppo Erode, con due figli, un lavoro e un marito ( eh si, bisogna metterci pure lui) ne faccio parte da una decina d’anni ( sono moooolto anziana;)), non preoccuparti, col tempo ti evolverai e riuscirai a fare perfettamente finta che non ci sia alcun bimbo piccolo nei paraggi, la sfortuna è quando conosci la mamma e non puoi fare a meno di interagire 😦 ;))

  36. I bambini non sono maleducati, sono semplicemente bambini.
    Passiamo tanto tempo ad imparare regole e molto spesso a tramandarle, che a un certo punto ci accorgiamo che è spassoso infrangerle, tornare fanciullini.
    Fate come più vi aggrada ma io ho la netta sensazione che molti commenti facciano paura. Lori

  37. sapete, vero, che ci saranno persone che considereranno i vostri di bambini come terribilmente rompiballe e maleducati e voi come mamme che non sanno tenere a bada le proprie creature???

  38. O_o starete mica esagerando? Elasti ha solamente detto che le ha fatto impressione la sua non voglia di spupazzarsi una nanerottola, non ha proprio espresso l’esasperazione e la stanchezza che emergono da tanti commenti. Mi viene da pensare che forse noi mamme non ci concediamo abbastanza spazi nostri oltre i nostri figli per dimostrare tanta intolleranza ai bimbi altrui. Ora se i bimbi sono molesti di solito è perchè manca la disciplina o perchè sono in ambienti poco adatti, manca la cultura al genitore di lasciare un bimbo a casa e non portarlo al ristorante fancy… che si stanca, si annoia e giustamente annoia chi lo circonda. Da qui però ad osannare i ristoranti no kids ce ne passa di amore materno sotto i ponti. Sigh.
    Comunque noi con due gemelli e un terzo in arrivo raramente li portiamo a cena fuori, usciamo da soli con amici per noi è un toccasana e per loro un’occasione di giocare con le nonne o la tata.
    BAsta equilibrio nella vita, anche familiare.
    Elasti, io penso sia normale dopo aver fatto 3 figli essere un pò esausta dei neonati… io lo sono stata per due anni, poi tornata la voglia arriva il terzo. E mi fermo qui.

  39. Gasp.
    Esistono gli anticoncezionali, lo sapevate?
    Come mai donne che odiano i bambini e considerano il pancione una orrenda deformità si ritrovano a fare non dico uno, ma due o tre figli, e a frequentare un blog sulla (nonsolo)mammità? Chi vi ha costrette a una simile violenza? Chiedete aiuto a un avvocato, denunciateli, non si può vivere un simile inferno. Date i bambini in adozione. Riprendetevi dal trauma. Dopodiché ci si può dedicare al paracadutismo e alla frequentazione dei ristoranti giapponesi specializzati in sashimi, così non si corre il rischio di vedere né bambini, né donne incinte.

      1. e come mai – tra l’altro – quando si va anche solo in svizzera sui treni per esempio vige il silenzio assoluto anche se ci sono un sacco di bambini anche piccoli?

    1. Secondo me stai esagerando tu. Nessuno ha detto di odiarli o di volerli ghettizzare. E’ stato solo scritto che anche come mamme, a volte si fa il pieno e viene voglia di ignorarli per un po …. soprattutto se non sono tuoi e quindi hai la possibilità di scelta. Quanto all’essere orrende con il pancione, c’è chi si ama e chi non si può vedere ed entrambi i pensieri hanno una loro ragion d’essere. Io non mi piacevo e trovava fastidioso non poter disporre delle mie energie e non potermi muovere a mio agio, mi ci sono adattata, ma da qui a dire che fosse bello … idem per i bambini: li amo ovviamente, ma quando riesco a scappare, una volta ogni tanto, torno più disponibile e felice. E’ solo questione di equilibri. e con questo direi che ho detto tutto.
      Ciao

  40. IDEM PER ME, PROPRIO OGGI HO SBACIUCCHIATO LA FIGLIOLETTA DI UNA MIA AMICA E DOPO AVER SENTITO L’ODORE DI PANNOLINO SONO STATA CONTENTISSIMA CHE NON TOCCASSE A ME CAMBIARLO!SI SA CHE E’ NORMALE, E’ COME QUANDO FAI INDIGESTIONE DI CIOCCOLATA E PROMETTI DI NON MANGIARNE PIU’, MA POI LO RIFAI . QUANDO TORNI A CASA RIDAI I BACI A TUO FIGLIO.CIAO!

  41. Oh cavolo, avete ragione!! Ma che pazza maleducata che sono stata a portare la mia palletta al Moma, al Guggenheim, a villa Farnese ed al National Theatre di Londra. Che vergogna vederla spalancare gli occhi davanti all’arte, insegnarle la bellezza, la musica, rispondere ai suoi perche’ presenti e futuri.
    E che imperdonabile e disgustoso peccato mortale averla anche portata al ristorante Giapponese…eh si proprio l’ultima roccaforte, proprio li dove servono il sashimi.
    cavolo mi avete aperto gli occhi. I bambini disturbano, bisogna tenerli chiusi in casa. Ecchecavolo fate i ragazzini e statevene a casa.
    Che diamine.
    Che tristezza.

    1. Volevo esprimere solidarietà all’esasperazione di Elasti perché dopo 3 figli, un blog e una trasmissione in tema, un momento di distacco mi sembra solo indice di sanità mentale!!! Ma alcuni commenti mi lasciano veramente basita. Ancora mi ricordo la meraviglia della prima visita al Louvre e del primo concerto di musica lirica, avevo sei anni e non avrei mai immaginato di poter suscitato tanta stizza e indignazione in qualcuno dei presenti solo per il fatto di essere lì. Capisco che chi non ha avuto figli non può immaginare di cosa sia la claustrofobia di rimanere chiuse in casa per giorni senza che nessuno possa darti il cambio – anche mio marito prima che nascesse la bambina era molto intollerante con chi per esempio andava al bar con un neonato dicendo che era maleducato e disturbava – ma da chi ci è passata mi aspetterei un po’ di tolleranza in più.
      Io vivo a casa da sola con mio marito via per giorni e ormai settimane, e mi sono presa lo sfizio di andare al caffè con mia figlia per mangiare insieme una pastina, lei ha 2 anni e parla e capita che faccia i suoi capricci, e cerco di contenerla come è normale, non avevo mai notato occhiatacce strane, poi vengo qui e scopro che ci sono persone che mi detestano perché ho osato fare finta di avere una vita sociale e ho portato una bambina in un luogo pubblico dove stazionano degli adulti… Boh, il mondo è bello perché è vario ma una cosa è criticare i bambini maleducati (e i loro genitori), un altro non volerseli vedere intorno perché disturbano a priori. Ma voi quando qualcuno vi fuma in faccia e parla al cellulare urlando in treno, cosa fate?

      1. CloseTheDoor, non sai il bene che mi hanno fatto le tue parole proprio oggi.
        momentaccio, si.

    2. Che brava che sei! Io a volte mi ‘autocensuro’ ed evito di portare i miei figli da qualche parte pensando che darebbero fastidio. Invece fai bene tu: crescerai una bimba piena di interessi, curiosa, intelligente.
      Molti commenti denotano un astio e una rabbiosità inspiegabili e anche maleducati (loro sì!). E’ vero, esistono bambini esagitati, maleducati, troppo esuberanti. Ed è supercomprensibile che una persona -che sia madre o no – abbia voglia di distaccarsi un po’ e di stare in pace. Però.. c’è modo e modo.
      Però l’Italia non è un paese che facilita la vita dei genitori. Ci sono paesi dove anche nei negozi trovi un fasciatoio, dove trovi ogni momento un parco giochi, dove c’è un’attenzione particolare per le famiglie.

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