Nonsolomamma

chi non mangia la golia

qualche giorno fa, per motivi aggrovigliati da spiegare e piuttosto irrilevanti, elastigirl e lo hobbit di mezzo erano seduti, uno accanto all’altra, sui sedili di un tram. era un’ora strana. un’ora in cui, di solito, i bambini sono a scuola e i grandi sono altrove.
c’era un sole caldo fuori e loro si godevano quell’insolita intimità di coppia, quella rara solitudine, quella complicità così difficile da cogliere, soprattutto dato che uno dei due (e non è di sesso femminile) ha una passione sfrenata per mister incredible, ha occhi solo per lui e dichiara “papà, ti amo talmente che mi suiciderei”.
insomma, elastigirl e lo hobbit di mezzo guardavano passare la città fuori dal finestrino, chiacchierando, perché lo hobbit di mezzo è estraneo al concetto di silenzio. dietro di loro se ne stava seduta una coppia di americani in vacanza. lui grande, grosso e forte come gli americani che si incontrano dentro i bar nei film. lei raggiante, con un vestito a fiori e una piantina della città tra le mani.
a una fermata si è affacciato alla porta di ingresso un signore con la barba bianca, i capelli bianchi e un paio di stampelle azzurre. i tram milanesi sono mezzi pittoreschi e d’antan, producono un caratteristico rumore di ferraglia, negli stati uniti sono esposti nei musei, ma salirci non è impresa da tutti. non è impresa per carrozzelle, per passeggini, per carrozzine e nemmeno per stampelle.
“posso aiutarla?”
“no, grazie. ce la faccio da solo”
“è sicuro?”
“certo, ho solo messo male queste stupide stampelle”.
ma restava lì, un po’ dentro un po’ fuori, incastrato tra un predellino e un gradone, aggrappato a delle stampelle stupide.
alla fine si è lasciato aiutare. e si è seduto proprio davanti a elastigirl e allo hobbit di mezzo, che lo guardava con i suoi occhi tondi e sgranati e lo sguardo come un punto interrogativo.
“grazie… queste stampelle maledette!”
“di niente. ma non è colpa delle stampelle. è colpa del tram e dei suoi gradini”
portava una camicia bianca inamidata, un panciotto, una giacca di panno e un paio di scarpe da tennis, anzi, da corsa, di quelle ammortizzate, con degli strani cuscinetti dentro una suola trasparente come un acquario.
“il problema è che non sono vicino a casa mia. lì passano gli autobus e salirci è più facile. e poi tutti gi autisti mi conoscono e accostano bene al marciapiede per farmi salire. vicino a casa mia…”
“dov’è casa sua?”
“bruzzano…”
“ah…”
“conosce?”
“non tanto”
“peccato… e questo bel giovanotto come si chiama”
“hobbit di mezzo e oggi non sono andato a scuola”
“e te vai in giro con la mamma?”
“sì”
“posso offrire una golia a questo giovanotto e alla sua mamma?”
ha infilato una mano nella tasca interna della giacca e ha tirato fuori tre golia, una per elasti, una per lo hobbit e una per sé. elastigirl ha pensato per un attimo che non si accettano caramelle dagli sconosciuti e che lo hobbit di mezzo doveva imparare che si dice no grazie ai signori che dispensano dolci o sostanze psicotrope sui mezzi pubblici. poi ha pensato a quel panciotto antico, alla sua voglia di chiacchierare, alle stampelle azzurre e ai guidatori dell’autobus che accostano al marciapiede, vicino a casa sua.
i due americani hanno commentato che era tutto molto neorealista e “so sweet”.
“certamente grazie. vuoi una golia, hobbit di mezzo?”
“cos’è?”
“non sai cos’è la golia? sono liquerizie. le caramelle più buone del mondo”, ha risposto il signore illuminandosi.
“allora sì, grazie”
elastigirl si era dimenticata dell’esistenza delle golia. si era dimenticata di un cassetto di un comodino di legno, rivestito all’interno di carta di firenze, pieno di liquerizie. era quello della sua nonna sara che mangiava solo golia, yogurt magro e zucchine lesse, in quest’ordine.
“sai cosa si dice, giovanotto?”
“…”
“chi non mangia la golia non può stare in compagnia”.

quel giorno elastigirl e lo hobbit di mezzo hanno fatto moltissime cose e hanno visto varie persone. a lui e alla sua scorza impermeabile e distratta tutto è scivolato addosso lieve, lasciando tracce incerte che riaffioreranno se e quando lo riterrà opportuno.
c’è solo un mantra che si è insinuato dentro quella scorza. un mantra ossessivo e suggestivo che lui ripete instacabile, da giorni. il mantra della golia e di quelli che non la mangiano, senza compagnia.
se lo sapesse il signore con le stampelle azzurre e il panciotto forse sarebbe contento.

116 pensieri riguardo “chi non mangia la golia

    1. chi non mangia la goliaaa o è un ladro o è una spiaaa chi non mangia la golia viene il lupo e lo porta via!
      per piccina che tu sia para para para para
      tu sei sempre la golia
      para para para para
      chi non mangia la goliaaa…..
      bellissima quanto mi piaceva! facevo il primo anno di grafica e tutti quei manifesti in giro con su scritto
      la golia ti sfrizzola il velopendulo
      oppure quelli da completare col pennarellone nero mi facevano impazzire! ero felice di diventare un giorno un grafico anche io se voleva dire fare quelle cose…non ho fatto la grafica sono una libraia- decoratrice ma la golia… e che direbbe il nostro amatissimo HM delle polo?
      il buco con la menta intorno? gli piacerebbero sono sicura…

  1. grazie elasti, mi sento lì a milano a mangiare golia come prima dei miei figli o dopo con i miei figli.
    volevo dirti che stasera ti penso che hai messo a dormire i bambini e li proteggi dalle sostanze psicotrope e dagli sconosciuti e sei così immensamente umana e gentile e generosa… a non proteggerli dalla vita.
    ti voglio un bene immenso a te ai tuoi figli a tuo marito e anche a hiroshi che se foste qui vi corpirei di baci e di golie… ciao e buona notte angeli

  2. Sono felice che avete avuto un incontro pittoresco e piacevole, poi l’hobbit di mezzo ama la sua mamma, dice solo che è molto più severa del papà, forse perchè è quella che deve reggere ogni giorno il menage familiare, tra mille impegni affannosi.
    Il mantra ” chi non … in compagnia è un ladro o una spia ” risale alla prima giovinezza ed è stato bello impararlo da un gentile vecchietto con le Golie.
    Certo che le Cocacoline Sprizz sono ben altra leccornia, vero hobbit corsaro ?

  3. Che bella giornata! E’ proprio vero che bisogna riuscire a ritagliarsi del tempo per stare soli con ognuno dei propri figli ogni tanto…..! Brava Elasti!!

  4. e le galatine, e le mentine bianche e le caramelle alla menta trasparenti che sembravano di plastica. dove portavi lo hobbit di mezzo? sta bene?

    1. Me lo sono chiesto anch’io ma non credo avremo una risposta. Se Elasti lo voleva dire lo metteva nel post… certo, non sono affari nostri, ma così detto non detto suscita una certa curiosità. Comunque spero tutto bene!

      1. ci sono persone curiose di default: anche a me di tutto il post mi è rimasta la domanda: che ahnno fatto e chi hanno visto?
        Ilaria

  5. Il ricordo salta fuori da solo da un angolo della mia mente. La scrivania antica di mia nonna, nella sua grande stanza da letto luminosa. Le Golia c’erano: non so piu’ se in un cassetto, in una scatolina di legno, o nella sua borsetta. Mia nonna – credo di non aver piu’ mangiato una Golia da allora. Sono nata, come te, nel ’70.

  6. l’altro giorno in piscina, mentre aspettavo A. che sguazzava con fatica per restare nel mondo dei vivi, ho esaminato tutte le caramelle esposte sul bancone del bar. Poi le ho viste e mi sono illuminata. No, non le golia (che hanno sempre il loro bel perché) ma le “cicche che frizzano”, quelle bustine che contengono una strana granella rosa che quando ti fai scivolare in bocca ti esplode sulla lingua… oh, che sensazione mangiarle dopo secoli! (ne ho comprate 10 bustine per i momenti di sconforto…)

    1. Noooooo, dai!Ma esistono ancora?!!Le voglio. Mi hai fatto fare un balzo indietro alle elementari (e ce ne vuole..:) )Le bustine frizzanti..il bar dell’oratorio è stato il mio primo pusher di quella robaccia dai coloranti sicuramente illegali!Terrò gli occhi aperti d’ora in poi, magari le riesco a trovare anche qui.

  7. Anche mio nonno!
    Mia nonna era per le fisherman, essendo fumatrice tosta. Tuttavia apprezzava molto lo slogan originale e sicuramente con il signore in questione avrebbe ingaggiato una disputa:)

  8. Vorrei divorare quintali di Golia ma non posso, si dice che la liquirizia alzi la pressione. E io prendo già la pastiglia per tenerla bassa.
    Piacerebbe girare anche a me con il novenne sugli sferraglianti tram milanesi, in stretta confidenza, e cercare di rispondere alle sue millemila domande.
    Roberta

  9. La mia nonna mi dava sempre le pastiglie valda e delle piccole caramelle al caffè’ a forma di chicco di caffè’ che stavano dentro ad una confezione di latta

  10. Mamma mia le golia. Eh sì sono proprio una cosa da nonni, anche il mio le metteva sempre nella tasca interna della giacca per distribuirle. Nonno ultranovantenne, sempre in giacca e cravatta, anche d’estate, naturalmente.

  11. beh, allo hobbit di mezzo puoi sempre dire di non accettare caramelle a meno che non sia con te, no? salvi capra e cavoli, fai felici hobbit e signore col panciotto e un po’ anche te. brava elasti!

  12. Beh, a me le Golia non sono mai piaciute (è la liquirizia, in realtà, che non mi piace), ma altre leccornie tra quelle citate invece le riconosco eccome! Devo dire che a me piacevano molto anche le Nougatine della Talmone… che non fanno più… che nostalgia!!!

    Floralye

  13. Chi non mangia la golia…. o l’ gà là cùrt o l’ gà là miò.
    Dalla finezza bresciana, chi non mangia la goila… o ce lo ha corto o non lo ha

  14. Poetico questo post, mi è venuta un po’ di nostalgia al pensiero di mio nonno che mi riempiva le tasche di caramelle. Grazie Elasti per avermi fatto pensare a lui.

  15. ma certo che le vendono, si trovano in ogni supermercato. Mio marito ne mangia a pacchi, adesso che non fuma più e prima quando fumava, da quando lo conosco. Per me le golia sono mio marito… ! Per anni le abbiamo chiamate “bombibrutti” perchè mio figlio, a circa due anni, ne aveva assaggiata una e non gli era piaciuto, avendo lui gusti piuttosto “dolci”. Andava pazzo (ancora oggi) per le gelatine di frutta e i chupa alla fragola. Anche lo cocacoline e i coccodrilli della haribo.
    Da piccola amavo le more (caramelle di liquirizia gommose) le rossana (a volte me le compro) e le mezze liquirizie Saila che mio padre mi dava (erano forti, una era troppo) spezzandole con il dente canino. Il pacchettino lo teneva nel taschino del maglione che metteva in casa, alla sera, o della camicia sportiva da casa. La liquirizia è l’odore di mio padre, quando ero piccola.
    lo sapevate che composizione delle golia cambia a seconda che sia estate o inverno? Tendono a rammollirsi con il caldo, in estate le fanno un po’ più dure. Se ne tenete una “estiva” e la mangiate al freddo noterete che si frantuma…

  16. Anche la mia nonna annita teneva sempre le golia in in contenitore sulla credenza, insieme alle caramelle al rabarbaro e a quelle di zucchero. Ogni volta che le riassaggio (le hanno il ciclista Igor, la signora del negozio di marmi e pochi altri) mi assale un’ondata di ricordi della mia infanzia, tipo effetto madelaine…

    1. Anche mia nonna aveva la scatola delle pastiglie valda…avevano un sapore terribile ma vuoi mettere la soddisfazione di rubarne una ogni tanto?

      1. La mia di nonna, oltre alla scatola, aveva anche una sorella che si chiamava Valda. Wikipedia dice che “deriva dall’ipocoristico di vari nomi di origine germanica che contengono la parola walda cioè potere.”

  17. Vi ricordate le caramelle CHARMS, che non esistono più da anni, ahimè? erano in pacchettini coloratissimi e mio padre le comprava sempre. L’accordo era che io mangiavo quelle rosa acceso alla fragola e quelle all’arancia e lui tutte le altre. Appena arrivava con il pacchetto nuovo, io lo aprivo (sbucciandolo a serpentone, tipo mela) e tiravo fuori tutte le altre caramelle finchè trovavo le mie, lasciando in giro tutte le altre. Mio padre sorrideva e si metteva in tasca le caramelle sfuse. Dopo che è morto, non le ho mai più comprate. Erano nostre, da mangiare insieme, da sola non sarebbe stata la stessa cosa….
    Dany

    1. mio papà nascondeva le “mentine” (che in realtà sono bottoncini di zucchero ma le chiamavo così) nella giacca da camera e io la sera lo perquisivo per trovarle…lo so no c’azzecca col post ma è un ricordo così bello, mio papà e morto che avevo 8 anni. grazie per averlo tirato fuori!

  18. Che bel post e che bei commenti (golia, valda, persino le frizzole, come mi piacevano le frizzole!), un po’ di sano zucchero in questo mondo sugarfree!
    Quanto ad “accettare caramelle dagli socnosciuti” io ho sempre detto così: non devi accettare caramelle (ma anche passaggi in auto o regali) dagli sconosciuti a meno che mamma/papà non lo sappia. In realtà sono molti i casi in cui noi chiediamo ai figli di fare cose con persone che per loro sono “sconosciuti” (e per noi magari no). Così il divieto è più chiaro e avrebbe funzionato anche nel tuo caso.
    Fatalaura

      1. ne ho mangiate 3 proprio ieri scegliendole accuratamente dalla coppetta delle caramelle del direttore generale!

      2. ci sto! ci mettiamo pure le caramelle che si potevano comprare “sciolte” dal tabaccaio, tipo stringhe di liquerizia o, chissà se qualcuna si ricorda delle caramelle di zucchero tipo “gessetti”, io le chiamavo così, ne avevano proprio la consistenza.
        Ah, le banane perugina? si trovano ancora?

  19. penso che le golia nella loro carta bianca e nera abitino le case di tutti nonni del mondo. Quante volte mi sono state offerte dalle amiche di mia nonna. E l’interrogativo è sempre lo stesso: ma dove si comprano che io al super non le vedo quasi mai???

    1. ma no, ci sono sai, alla slunga, alla coop, le trovi ovunque nel reparto caramelle, zona liquiriza/ricola per intenderci, a volte anche alla cassa dove però cìè la tendenza a mettere la pasticca del re sole, che, scusate, non è la stessa cosa!

  20. ancora una cosa: dimenticavo le elah mou liquirizia… mi fanno impazzire….
    ciao, grazie per questo amarcord “caramelloso”!!!!

    1. e le paperino della elah? quelle giallo-arancione-azzurro? mia sorella da piccolissima ne andava matta, dovevamo nasconderle se no faceva indigestione 🙂

  21. Come è carino questo post! Non tanto per la golia ma per il contesto che ricrea e che conosco benissimo: il vecchio tra con i gradoni da montagna, il signore curato, imbarazzato, orgoglioso, il bambino curioso e attento anche se non lo fa vedere, e quell’aria di città, di Milano. Golia come madeleine?

  22. Le Golia! Le caramelle della mia infanzia e della mia nonna…
    Nelle serate estive con lei giocavamo a scopa, io e mia sorella, e in palio c’erano sempre una manciata di golia….
    Che bello!

  23. … il cassetto con la carta di Firenze e le golia! Mi è tornato in mente il mio, di nonno! 🙂
    Grazie Elasti per questo post e per la delicatezza tenera con cui parli dei tuoi bimbi, in questo caso del tuo bimbo di mezzo!

  24. Grazie grazie per avere la forza, dopo una giornata “mostruosa” di fatica, di dedicare del tempo a scrivere e a descrivere la realtà quotidiana di una mamma, di una donna che lavora, di una moglie. Ti seguo sul blog e sulla carta stampata, ed è un piacere, una gioia godersi una lettura da cui emerge, grande ironia (nei confronti di sè stesse e del mondo)e sensibilità nel cogliere aspetti della vita che molti non colgono o evitano di cogliere (la fatica, la paura, la sofferenza, la solitudine).L’episodio della golia mi ha fatto pensare a quante volte il nostro primo istinto di mamme è di tenere lontani i nostri hobbit da tutto ciò che non è palesemente identificato come bello, giusto, salutare, politically correct. Mai prendere le caramelle da uno sconosciuto! Lo sconosciuto che per noi è il non identificato, colui che la società marchia come pericolo, scarto, mistero. Mi chiedo perchè a volte cresciamo i nostri figli come in una pubblicità del mulino bianco, in un mondo di fiocchi, lustrini, collettini inamidati e ballerine rosa argento!!! Invece che bello essere tornati a casa avendo l’immagine del signore del panciotto, un pò come un personaggio di un libro di Calvino o di Rodari, con le stampelle e le sue caramelle dure, nere e appiccicose, una persona in difficoltà, non in ottimo salute, ma vera viva e soprattutto gentile. Una giornata indimenticabile. Grazie Elasti

    1. non è che a Roma, Firenze, Torino non ci siano signori col panciotto e le caramelle, ben curati, che prendono il tram, eh!…

  25. le valda! che allora non mi piacevano ma mia nonna aveva sempre, nella scatolina di metallo rotonda

    le ho ritrovate da grande, in uno dei miei libri-mito (storie di cronopios e di fama, cortazar) e chissà se nel testo originale erano valda o è una trovata del traduttore, ora mi è venuta voglia di scoprirlo, indagherò

    ci volevano le golia per farmi scrivere qui, evidentemente

    grazie elasti, grazie dei sorrisi, e delle risate, e di tutte le sensazioni belle che mi rimangono dopo averti letta

  26. E le fondenti Perugina alla menta?Mia nonna aveva una magnifica bonboniera di vetro e ottone che ne era sempre piena. Bombe di zucchero..che bei ricordi, quante carie :))) !

  27. com’era?”le rosse Rossana, rosseggiando qua e là ingolosiscono i golosi con la loro rossa golosità” come mi sento vecchiaaaaaa!

  28. E’ nostalgia per un’epoca passata in cui le mamme andavano “ai giardinetti” con i figli
    In cui le persone anziane avevano acciacchi e non facevano running lungo i viali
    In cui si beveva acqua condita con idrolitina al posto dei beveroni energetici
    In cui le caramelle non erano sugar-free e i bambini mangiavano i ghiaccioli coloratissimi, si divertivano leggendo Topolino e I Quindici.
    Sono una ragazza del ’66 e si vede.

  29. Le Golia…
    Costavano 1 lira cadauna e nell’osteria (il concetto di “bar” è più giovane di me) si comperavano sciolte. Anche solo 5 lire.
    Si attaccavano ai denti e questo faceva perdurare il gusto più a lungo…
    Le Golia…
    Quasi quasi stasera le compero.
    Perchè “Chi non mangia le Golia non è figlio di Maria,
    non è figlio di Gesù, quando muore va laggiù…” mi pare di ricordarmela così.
    Un saluto a tutti, Licia

    1. pensa che mio marito si ricorda che ne metteva una pinzata in una molletta da bucato di plastica così si succhiava e durava di più!!!!!

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