Nonsolomamma

meno sei

ci siamo. sta per arrivare.
la sua stanza al momento è un deposito di cose che non sanno dove andare: lo stendipanni con la biancheria familiare ad asciugare, i poster da appendere, qualche scatolone ancora pieno e un binario morto di un trenino che viaggia altrove. ancora non sono arrivati il suo letto e il suo armadio. il primo, in particolare, arriva da bari, regalo dei nonni. attualmente, pare, giace in un deposito in un luogo brianzolo che si chiama giussano, nelle mani di un corriere che non risponde al telefono.
tuttavia, la sua stanza è l’unica della casa nuova dotata di lampade e non di lampadine e ha una bellissima parete gialla e calda che speriamo lei apprezzerà lampade e giallo.
arriverà la mattina di mercoledì prossimo. elastigirl sarà in ufficio, gli hobbit a scuola ma mister incredible andrà a prenderla in aeroporto.
ha detto che è vegetariana ma non ha problemi, se fosse necessario, a mettere una bistecca in una padella per gli hobbit. ha detto che non parla l’italiano ma sa dire “lo scoiattolo è sulla sedia con un fiore”. ha detto che vive nei boschi, in un posto pieno di neve dove internet arriva solo ogni tanto. ha detto che suona l’ukulele, che è una piccola chitarra con quattro corde, e che lo porterà, per insegnarlo agli hobbit.
ha fatto una sola richiesta: un gruppo di meditazione buddista o zen.
“un gruppo di…”
“meditazione buddista. o anche zen”
“ehm, tipo yoga?”
“no, non c’entra con lo yoga. meditazione buddista. o zen. sitting meditation”
“ah, certo. sitting meditation, potevi dirlo prima…”
“si trova, a milano?”
“mmmh… certo, a milano si trova tutto. figuriamoci se non ti troviamo la sitting meditation…”.

eliza, la ragazza alla pari americana che starà con elastigirl e gli hobbit quando mister i sarà nella città di A, in massachusetts a lavorare, sarà qui tra sei giorni.
l’elasti-famiglia la aspetta trepidante. è tutto pronto. quasi.
se però qualcuno conoscesse un gruppo affidabile di meditazione buddista a milano, per eliza, in cui magari si parlasse pure un po’ di inglese (ma poi, si parla in un gruppo che medita?), ecco, potrebbe battere un colpo e l’elasti-riconoscenza sarebbe imperitura.

146 pensieri riguardo “meno sei

  1. Che bello!! Ricordo quanto, anni fa, sono stata io una ragazza alla pari a Londra. Bellissima esperienza :D! Brava Elasti!

  2. centro buddista di via marco polo. Lo trovi con google. Io non pratico, ma so che è MOLTO serio e affidabile, credo forse il migliore a milano.
    Buon anno!

      1. La Soka Gakkai ha dei centri culturali, è vero, ma poi la “pratica” si svolge il più delle volte a casa di quei membri che praticano e decidono di offrire casa…. una volta presi i contatti sicuramente si troveranno uno o più gruppi vicinissimo a casa vostra (per arrivare a piedi)… sono una praticante e se vuoi posso spiegarti come trovare un gruppo vicino casa vostra o occuparmene io… Vorrei sdebitarmi con te con tutto il buon umore che mi “offri” con i tuoi post 🙂

    1. stavo per proporre anche io un gruppo buddista della Soka Gakkai anche se da quello che ho letto lei sta cercando qualcosa di diverso!
      Ma sono sicura che una riunione le potrà interessare 🙂

  3. Devi chiederle quale tipo di meditazione fa. Se va bene quella Therawada, conosco un gruppo a Milano frequentato anche da un paio d’inglesi.

    ciao
    Federica

  4. Controlla la messaggistica di Facebook, ho tentato di metterti in contatto con un mio amico che è in ottima posizione per darti dei consigli (è un monaco zen e fa quello che serve ad Eliza, anche se pratica a Roma)

  5. Buddismo?!?! Allora preparati, perché la recitazione dei mantra risulta mooolto affascinante per i bambini.
    dopo che lo zio, nonché mio fratello, ha passato tre giorni a Natale da noi, i miei figli hanno imparato a recitare il mantra che neanche un giapponese praticante! io li prendo in giro chiamandoli “nghioreng nghioreng”, suono onomatopeico che vagamente ricorda il suddetto mantra.
    Comunque, non avrai difficoltà a trovare un gruppo, a Roma ce ne sono almeno tre per quartiere e una volta a settimana si riuniscono nella casa di un membro per meditare… capito l’antifona? ;))

      1. Lo so, infatti io prendevo in giro i miei figli perché per loro era come recitare una filastrocca e non mio fratello che lo recitava con cognizione di causa 😉

  6. ciao elasti, qui trovi due indirizzi http://sanghamilano.org/contattaci.php
    è il gruppo della tradizione zen di Thich Nath Hanh. è meditazione seduta e silenziosa, non ci sono mantra e non ci si incontra a casa delle persone. è il tipo di meditazione che seguo da 2 anni (a bologna) e che mi sta facendo un gran bene.
    ti abbraccio, mamma arcobaleno

  7. Ecco,tra le mie numerose, variegate esperienze passate ho sperimentato anche un gruppo indiano di meditazione buddista, dicevano che ero un promettente neofita, sentivo profumi di gelsomino nell’aria quando mormoravo estatico Ohhmm Ohhmm.Poi quando mi chiesero di liberarmi della puzza dei soldi, consegnandoli a loro, non so , non annusi più il gelsomino. Me la cavo con l’inglese, amo giocare con i bambini, caso spesso in assenti meditazioni letargiche, anche senza mormorare Ohhmm. Ma forse è l’inizio preoccupante di demenza senile.

    1. L’ho pensato anche io, ma forse è vista come un bene di lusso che fa troppo famiglia capitalista borghese 😀 😀

  8. L’asciugatrice sarà il prossimo elettrodomestico irrinunciabile. Abbiamo iniziato col frigorifero, poi la lavastoviglie, il condizionatore e poi chiaro che serve anche lei. Basta sagra degli stendini per casa in inverno, fine delle lenzuola cariche di briciole altrui sui balconi.
    mmmm, la ragazza si porta avanti con la meditazione zen per gestire i tre hobbit?

    Roberta

    1. Odio le asciugatrici, fino a quando saranno in grado di riporre poi le cose ben stirate e ben piegate negli armadi. Fino ad allora vale la teoria dello spreco evitabile, visto che l’evaporazione sui fili è gratuita.

  9. Meno male che questo scoiattolino con il fiore arriva a Milano, dubito che in altre città avrebbe trovato tutta questa scelta di centri di meditazione buddista (^v^)

    1. A Falconara Marittima (An) una delle cittadine più brutte esistenti sulla faccia della terra (ma che per fortuna sono circondate dalle bellissime Marche così ci tiriamo un po’ sul il morale) c’è poco o nulla, ma esiste un grande centro della Sokka Gakai, credo il più importante della regione. Per dire che i centri buddisti sono piuttosto diffusi.

  10. io cambio argomento… Meno sei al suo arrivo, ma alla partenza di mister i? Sono messicana mio marito pugliese, abbiamo una piccola di 16 mesi che dal primo dicembre siamo venuti a far conoscere ai suoi parenti messicani. Lui ritorna in italia fra meno 10 io e la piccola rimaniamo fino a maggio perché è giusto nei confronti della mia famiglia ma vivo troppo male dover salutarlo e stargli lontano per 4 mesi mi viene da piangere! Te come la vivi? Ho bisogno di condividere questo che provo con Te e le altre mamme. Ho bisogno di sentirmi più serena durante questo distacco!

  11. Ciao! io sapevo dell’esistenza di un kaikan in zona piazza Carbonari. Comunque devi sentire la soka gakkai che ti indirizzerà ad un gruppo nella tua zona. Ce ne sono tantissimi e si riuniscono una volta a settimana. Nam myoho renghe kyo. Ha un effetto meraviglioso…

  12. Ciao Elasti, ero alla Biblioteca di Mezzago (grazie ancora per il bel pomeriggio!) e ti ho chiesto info proprio sull’esperienza au pair: anche la nostra famiglia tra pochi mesi accoglierà una ragazza americana (e, nel suo caso, ti dico solo che io mi sto facendo una cultura in fatto di mormonismo…!).
    Anyway… It’s getting real. Un enorme in bocca al lupo per questa grande esperienza!!!

      1. noi l’abbiamo trovata ad A in massachusetts, quest’estate. abbiamo messo in giro la voce tra i colleghi di mister i e si sono palesate un po’ di ragazze molto interessate a venire (a me ha stupito molto l’entusiasmo verso milano). però alcune mie amiche hanno trovato con il sito http://www.aupairworld.org o .com non so e sino sono trovate bene

      2. Anche noi l’abbiamo trovata su aupairworld. C’è voluto un bel po’ (un paio di mesi tutti) e sì, in effetti molte sparivano… Anche noi abitiamo in un paesello sperduto e io sono stata piuttosto impietosa nel descriverne la realtà 😉
        Ma insomma, un’impavida che si avventurerà nel paesello brianzolo l’abbiamo trovata… speriamo bene!
        In bocca al lupo anche a voi!

    1. Anche a me non ha convinto, preferisco fare yoga con bravo maestro.
      Questi gruppi così organizzati, con un leader così potente non fanno per me.

  13. Aupair? La mia e tornata a casa lo scorso Settembre e …. devo dirla tutta? Con mio grande sollievo! Era come avere una quarta figlia e per giunta adolescente… Non voglio scoraggiarti ma dipende da quello che ti aspetti … ti consiglio di non considerarlo un aiuto ma una sorella maggiore per i tuoi figli! In bocca al lupo!

    1. Dipende tanto dalla persona che si ha avanti! Io sto alla quarta esperienza con ragazze alla pari e per adesso sto a due pari, due disastrose e due “perfette”.
      Parola d’ordine, flessibilità flessibilità flessibilità, e ricordarsi sempre che…. Ti possono mollare dall’oggi al domani!

      1. Vero… ma ti rallegrano le serate fra compiti-giochi-cena-grancasino-ancoragiochi-storiedi vita-pigiama-fiaba della buonanotte-e-matunondormiancora?

      1. santra pace non è ancora arrivato!?
        Giussano Winteria son 20equalcosa km.. .perdincibacco!

  14. Cavolo, vuoi vedere che diventa una svolta epocale vivere il quotidiano con qualcuno che pratica regolarmente meditazione? Non è che dopo Milano magari ha voglia di praticare l’ italiano con due gnorpoli ad Amsterdam? La camera è azzurra però.

  15. Ne ho uno favoloso a Cremona che fa anche ritiro nel week end, ci va ed è molto attivo il mio personale cognato barbone zen, se ti serve fammi sapere. Robi

  16. una nuova ragazza alla pari, fico! Il fatto di essere vegetariana non potrà che avere effetti positivi sulla hobbit truppa… un giusto bilanciamento gastronomico rispetto alla tradizione pugliese. Invece coglierei l’occasione di una permanenza in Italia per raffreddare le manie budiste o zen, magari indicando alla ragazza un buon gruppo di preghiera in parrocchia.

      1. non ci posso credere… pure qui una missionaria!!! sempre democratici e rispettosi degli altri, i bigotti…

      2. Ho risposto di getto punta dalle parole qui sopra. Naturalmente non *tutti* i cattolici sono evangelizzatori.

      1. @p, @marta
        diamo a questa ragazza l’occasione di provare qualcosa di più efficace del buddismo, visto che viene a vivere in un paese cattolico, tutto qui.
        pregare in parrocchia, sostare in silenzio davanti al santissimo sacramento è la meditazione più utile

      2. @Giorgia Più efficace?? Hai provato entrambe? Credi che il tuo Dio sia diverso? Superiore?? Certo, in parrocchia può magari può conoscere gente di fede ammirevole, come Formigoni 🙂

      1. portate pazienza e siate comprensivi, si chiama “proselitismo”, lo fanno tutti. quello dei buddisti si chiama qualcosa come shokobuco sorry se ho scritto male…

    1. @Giorgia perché non ti fai monaca di clausura con l’obbligo del silenzio perpetuo? Buddha, Allah e anche Cristo sarebbero più tranquilli, e tutti i talebani del mondo ti ringrazierebbero perché avrebbero una temibile concorrente in meno. La libertà di culto non è un concetto astratto (art. 3 nostra Costituzione): dove sta scritto che il cattolicesimo debba stare al primo posto? Dove sta scritto che sia migliore delle altre religioni?

      1. Per rispondere rapidamente a quella dozzina di persone che mi hanno aggredito.
        La libertà di culto è una bella cosa, ho solo suggerito l’alternativa cattolica tra decine di indicazioni in chiave buddista/zen, e dire che con questo non rispetto la libertà di culto è inesatto. Chiedere che io faccia silenzio per poter parlare solo voi è altresì una risposta povera di contenuti. Ringrazio Elasti per avermi concesso di replicare: credo che se qui la pensassimo tutte allo stesso modo il dibattito sarebbe autoreferenziale e poco divertente.

      2. “raffreddare lemanie budiste”…rileggiquello che scrivie conta fino a 10 prima diinviare.
        Santarellina

      3. @Giorgia «Cara» Giorgia, non ce l’ho con te personalmente: non ti conosco (la vita mi ha dato molti dolori, non vorrei averne uno in più). Ma dà fastidio questo tuo persistere nel patetico tentativo di fare proselitismo. Ti facevo anche più arguta, come di solito sono le donne rispetto agli uomini. È chiaro che volevo provocarti: come dice Rabb-it qui sotto, anch’io sono sempre stato per la libertà di parola, figurati. Rispetto le opinioni di tutti, comprese le tue, ma tu sei tendenziosa, forse ti credi d’essere l’unta del Signore, una nuova Giovanna d’Arco. Ma sei tu che non rispetti le convinzioni altrui. Sei anche recidiva, perché anche in altri blog imperversi e metteresti il povero Cristo anche in un discorso sulle merendine o sul governo. Liberissima di essere un’integralista, ma non puoi affliggere gli altri con le tue idee da inquisizione spagnola. Eppure sei giovane: che traumi hai avuto da piccola?
        E non essere ipocrita nel ringraziare Elasti sulla libertà di parola: sai bene che Claudia è davvero democratica. Forse sbagliamo noi commentatori a darti spazio. Sembri la «madonnina infilzata» del Manzoni: tutta casa, chiesa, e anima intrisa di veleno.

    2. Lamentarsi se la gente ti critica per quello che scrivi e ringraziare Elasti che lascia libertà di commento è un ossimoro vero?
      Se scrivi cose come raffreddare le manie buddiste o la preghiera in chiesa è meglio la gente ha tutto il diritto di replicarti.
      Oh mi guardo bene dal dirti di tacere io sono per la liberà di parola.
      Mi permette di riconoscere per tempo chi ho davanti.

      E scansarmi.

      1. ma ragazze, cos’é tutta questa acidità? Devo aver toccato un tastino dolente… che ci sia qualcuno ancora credente in Gesù da così tanto fastidio? Non mi risulta che a Natale in Italia abbiamo festeggiato la nascita di Buddha.

      2. Giorgia, io non so se ci sei o ci fai, ma propendo per la seconda.
        In caso non fosse così, provo a dire un paio di cose. Come ha già scritto qualcun altro, il problema non è il messaggio di Cristo, ma il modo in cui ti poni. Dalle tue parole traspare un ‘la mia religione è la migliore di tutte’: pensiero pericolosissimo, all’origine di tutte le guerre di religione. Un tantino superato, che dici?
        E un’altra cosa, se proprio vogliamo, tu, io, nessuno di noi può conoscere il modo di Dio, o di Cristo, o chiamiamolo come vogliamo, di arrivare alle persone. A me piace pensare che Dio ci conosca e sappia qual’è la via migliore per arrivare a noi. Una persona può avere un’affinità con il buddismo pur non essendolo per nascita, e allora perché no? Ogni via è buona.
        Dio, Cristo, Budda, la natura per chi sente a suo modo l’Universo semplicemente passeggiando nei boschi, sono la stessa cosa. Sono quello che ci sta dietro, non il nome.
        Il resto sono parole,

    3. Giorgia, quando a me è successo sul mio blog o su quello di altri – per esempio in questo: di essere attaccata da molti, mi sono fatta due domande sul perchè e regolarmente ho trovato che c’erano delle cose che avevano ragione di suscitare delle reazioni. Qualcuno forse se ne ricorderà, ma giustamente la stragrande maggioranza no. Sinceramente peraltro erano questioni molto ma meno gravi di quelle che provocano sul mio blog, su questo blog e su quello di altri il fastidio e il risentimento dei commentatori. Ma due domandine sarà il caso di farsele che dici? Sei sicura che il problema sia il messaggio di Cristo? Perchè qui di gente che va a messa mi sa ce n’è tanta, solo che Cristo trova in loro messaggeri molto più rispettosi degli altri. Il tuo problema non è ciò che credi, il tuo problema è che qualsiasi cosa tu credessi – la imponi, ti poni in maniera arrogante, insopportabile, con un palese complesso di superiorità e un palese svilimento della cultura e delle scelte degli altri – ed è per questo che non piaci anche se poi ti nascondi poi dietro il ditino dei sorrisini ipocriti e delle buone maniere. Ma è quello che cerchi no? se no andresti a commentare pontifex, a ciarlare di aborti come se fossero omicidi e le altre cose che fai furbamente intravedere, e mica co ste argomentazioni chi sa di che sottigliezza, come dire me leggo galli della loggia, è reazionario ma mi si aziona il cervello. non te crede – non è il caso tuo, cosette poco tolleranti e basta li. Quasi quasi rimpiango i vecchi troll de na vorta.

      1. Zauberei, come spesso capita sono totalmente d’accordo con te, spero che la “ipercattolica” (la chiamo così per capirci…) sotuttoio faccia un esame di coscienza, anche se non mi sembra esattamente il tipo che porge l’altra guancia (a proposito di Vangelo)…
        Perchè ci deve sempre essere qualcuno che rompe l’anima al mondo? Hai ragione, viene da rimpiangere i troll, ed è tutto dire!

        Floralye

  17. La nostra aupair arriva stasera, abbiamo trasformato un bagno in una stanza , ricoperta di perlinati, sembra una birreria di Cassina de pecchi ma speriamo che lei non se ne accorga. Che pauraaaaaa

  18. ahimè, non posso aiutarti. La meditazione non è il mio forte; la ritengo una pausa, fisica e mentale, dall’agire: ergo, uno spreco di tempo. Ma centri buddisti escono come funghi, facendo proseliti in genere dei tanti che passano pomeriggi nell’unico intento di unire la punta dell’indice a quella del pollice, inseguendo l’illuminazione. Mi chiedo come possa il Mondo non essere un luogo pefetto con tutte queste energie pensanti! Ma poi meditare su che? Sul “chi siamo, da dove veniamo”? Non che non rispetti la Meditazione, ma quella ha un senso vero, esistenziale, solo in certi contesti culturali. Ed il mondo occidentale quei paradigmi li ha superati da un pezzo. Domenica mi sono imbattuta negli elfi. Una comunità che pretende di vivere secondo un codice tolkeniano. E non sono nemmeno pochi. Vivono nei boschi, ti dicono, ma in realtà omettono di aggiungere “in vecchi casolari abusivamente occupati”, dettagli. Aborrono la luce e le altre comodità moderne, ma tengono un blog (??). Ti spiegano che certi compromessi sono necessari. E qui sbagliano. Certe scelte “esistenziali” non ammettono compromessi sono “o tutto o niente”. Vuoi vivere a gran burrone? (lo hanno chiamato così…sic.) Bene!…Ma cosa ci fai allora dentro quel maglioncino benetton? non sarebbe più etico filarti la lana? Dove finisce il “compromesso” e comincia la paraculaggine? Vuoi meditare? Bene!! Ma che vuol dire farlo dalle 3 alle 4, una volta a settimana nel centro di Milano? Se è una filosolfia di vita allora VIVILA TUTTA, altrimenti schiantati su un bel divano ikea e dai alle cose il loro nome. Non si medita in stile buddista o zen, si vive il buddismo, di cui la meditazione è qualcosa che guida i comportamenti quotidiani e che si compie costantemente, che guida i gesti, non i silenzi. La meditazione buddista non isola, semmai integra; il buddismo lo vedi nelle azioni. Altrimenti fai l’asceta 24/7. Noi occidentali, noti culi comodi, abbiamo preferito crearci delle parentesi entro cui limitare qualcosa che è nato per il TUTTO e per il SEMPRE, e sicuramente non per il “ogni tanto”, un’etica alla bisogna. Un vegetariano etico non metterebbe MAI in padella una bistecca, assolvendosi perché la mangiano altri e non lui. Mi torna alla mente il periodo hippy, quando erano tutti “figli dei fiori” ed amavano così tanto la natura da volersela praticamente fumare tutta ed una margherita nei capelli sublimava a filosofia una assai meno nobile “voglia di non fare un cazzo”.

    1. Noi occidentali, noti culi comodi.
      Come sono d’accordo.
      Che abbiamo convinto il mondo a disegnare tutte le mappe piazzando sempre l’Europa al centro.
      E oggi giochiamo a fare gli elfi, i maghi, i meditatori e i benefattori/portatori di verita’ per Amref.
      Beati noi.
      Se non ci fossimo bisognerebbe inventarci.

    2. A me sembra un ragionamento un po’ miope. Non è che mi interessino manco lontaanamente, gli elfi, lo yoga, o il buddismo – non fanno per me. Ma non capisco perchè accanirsi verso chi vuole fare un’esperienza diversa, e cerca un’area di compromesso con la propria cultura di appartenenza. Saranno certamente terze soluzioni, contaminazioni, in alcuni casi con risultati superficiali in altri casi con risultati degni: ma la totale reductio ad testadicazzum è profondamente ingenua – oltre che ingiusta.
      Noi sperimentiamo e creiamo continuamente dai compromessi con altre circostanze culturali. Io per esempio amo cucinare e amo usare spezie delle tradizione medioorientale, anche se sono italiana, e non cucinerò mai indiano, ma mi piace la via terza dove approdo. Musicalmente un sacco di cose nascono dalle ibridazioni tra culture. Un sacco di Jazz bianco oggi, è molto bello – che ne so i vari Uri Caine piuttosto che il jazz svedese – e non ci sarebbe mai stato se qualche bianco europeo avesse tentato di masticare un linguaggio culturale che non era proprio e non si fosse scontrato con la propria estraneità. E se anche il buon jazz bianco non fosse nato mai, il tentativo di esplorazione non è mai un delitto – è anzi sempre qualcosa di bello, di più nobile.
      La distribuzione delle persone complesse e di talento e di profondità è la stessa nei più svariati contesti: ci saranno anche in questi ambiti i più seri e i meno, quelli con una consapevolezza storica e culturale forte e quelli che invece no, i truffatori si e i no. Ma nel decidere che è tutto no, mi pare che ci sia qualcosa di esagerato, e un’arroganza culturale che quasi rischia di sfiorare quella della come al solito insopportabile Giorgia – anche se almeno puntadispillo, è la prima volta che se sfoga eh, si attiene solo a questo blog – senza funestare la blogosfera tutta con la fissazione per la supremazia del cattolicesimo.

      1. @zaubarei. Spesso invocare la “terza via” è un comodo alibi. Denota maggior consapevolezza e maturità saper orientarsi tra due indicazioni precise, che farsi il proprio stradario personale. Per inciso, una filosofia di vita ed un pollo al curry presentano sottili differenze. Comunque, e speravo si fosse capito, concedo agli altri, tutti, la più ampia libertà di fare come credono, e mi difendo la mia di dire come la penso. Che è appunto “mia”, basata sulle mie esperienze, le mie attitudini ed i miei limiti. E con questa premessa, ribadisco quello che ho già detto.

    3. d’accordo su tutto, tranne che sul fatto che gli unici culi comodi siano i nostri; il top delle comodità e del lusso ce l’hanno in oriente e lo stra-usano

      1. Non sono nella testa di Pds e magari mi sbaglio ma io ho interpretato il suo “culi comodi” in senso culturale e di scelte etiche e morali comode.
        Di chi dall’alto del proprio piedistallo, conquistato con il lavoro e il sangue dei nostri nonni e bisnonni (e pure quelli prima che non so come si chiamino), ora possono piazzarsi al centro del mondo e permettersi il lusso di “sperimentare”.
        Che per carità il mondo è bello perchè è vario ma spesso ci prendiamo un pò troppo sul serio proprio perchè non abbiamo cose più importanti a cui pensare.

      2. E il beati noi non lo dico con sarcasmo o ironia, ma proprio beati noi che ce lo possiamo permettere.
        Proprio per questo non gioco mai al Lotto o similari (che comunque dal punto di vista del calcolo della probabilità sono tutti giochi ingiusti e dunque per principio non dovrebbero essere giocati).
        Ho gia vinto quando il dado della mia nascita mi ha portata dove mi ha portata e mi ha regalato il provilegio (che ahimè abbiamo in molto pochi, meno di quanti a noi occidentali ci piaccia pensare) di poter scegliere (anche di giocare a fare la druida se voglio…) e di disquisire su argomenti futili.

  19. Io invece volevo chiedere alle suggeritrici di asciugatrice:
    Ma voi quella bestia a rendimento energetico da medioevo per che cosa la utilizzate?
    No perche’ io al tempo ci provai anche ma:
    1. Le camicie non si stiravano
    2. Mutande e calzini si rimpicciolivano di due taglie a giro (di asciugatrice)
    3. I maglioni no comment
    4. Le lenzuola da matrimoniali nel giro di sei mesi erano diventate singole
    5. Gli ascigamani erano diventati duri come gli zerbini.
    Inoltre, tutto cio’ che provavo ad asciugare usciva fuori con un odorore schifoso di detersivo cotto.

    Sbagliavo io? Qualcuno/a e’ realmente soddisfatto di questo elettrodomestico?

    1. Tempo fa sono stata a vivere in USA per un po’ e ho imparato ad amare l’asciugatrice che avevo. Le lenzuola uscivano già stirate, gli asciugamani morbidissimi (anche se perdevano un po’ di peletti), tutti gli abiti pronti da indossare. Solo le camicie erano da stirare.
      Poi sono tornata in Italia. Anche qui ho una asciugatrice, ma fa schifo. Asciuga “a chiazze”, secca e indurisce…. come mai? boh, so solo che l’asciugatrice americana andava a gas ed era così grossa che quasi quasi potevo entrarci anche io. Immagino che la mia di qui, con un cestello grande come quello della lavatrice, non sia di buona qualità.

      1. Ciao, io ne ho una nuovissima, tripla classe A, gentilmente donataci dalla nonna come regalo di nozze e devo dire che è stata molto più gradita di qualsivoglia servizio in argento! Nelle mezze stagioni è una manna dal cielo per noi umidi padani…. A me esce tutto benissimo. Panni morbidi, piumini gonfi, stiro molto (MA MOLTO) meno, le camicie e poco più (e forse anche per questo alla fine l’incidenza sulla bolletta è presschè nulla). Pensa che la prima volta che l’ho usata, per paura di fare danni, ho messo dentro solo due grandi teli di spugna (asciugamani zucchi degli anni… 80? 70???) che volevo mettere negli stracci da quanto erano duri e con un odorino di umido che non riuscivo a debellare in nessun modo. Ora li uso di nuovo e sembrano nuovi! Senza una goccia di ammorbidente! Oltretutto non ti dico quanta polvere/capelli/peli di gatto trovo nel filtro!!! L’idea di averli addosso quando non la uso, adesso mi fa anche un po’ impressione.
        L’unica cosa che non mi piace molto è che estraendo l’acqua dai capi vengono eliminati anche i residui di detersivo, quindi la maggior parte del profumo di bucato! Però se pensi che sono tutte schifezze chimiche forse è anche meglio così…

      2. Ti sei risposta da sola: la misura del cestello fa la differenza. Puoi provare a mettere meno panni nella tua ed aprire un mutuo per le bollette. A conti fatti, tra tempo, detersivi, elettricità di lavatrice ed asciugatrice magari ti conviene la lavanderia.

      3. Io ho un’asciugatrice da tre mesi, tripla classe A. Stiro ormai solo le maglie di mio marito!! Asciugamani stra morbidi abbandonando l’ammorbidente. Per il resto bisogna imparare ad usare i programmi giusti. Cioè per lenzuola o vestiti dei piccoli uso il PRONTO STIRO. cioè le cose escono appena umide, si piegano, si lasciano fuori dall’armadio un paio d’ore e sono perfette. Certo, una volta finito il ciclo di asciugatura devi tirar fuori i panni e piegarli subito altrimenti si accartocciano e nemmeno con una pressa per l’acciaio togli le pieghe…

    2. Quindi dite sia un problema di generazione? Non so, a me farebbe comodissimo l’asciugatrice pero’ la passata esperienza mi frena parecchio…

      1. Anche io ho provato un’asciugatrice probabilmente di tipo vecchio in America e mi ha rovinato tutti i vestiti messi dentro. Non ho proprio voglia di provarne una nuova finché non mi capiterà di vedere buoni risultati.

  20. Ehilà, quanta carne al fuoco!
    1) NMHRK alle compagne di fede: anche io buddista della Gakkai ma sicuramente c’è da domandare a Eliza che scuola segue, se theravada o Mahayana;
    2) io ho l’asciugatrice, in effetti, da 2 anni, quindi nuova generazione, ma la uso solo in inverno x i pannolini di cotone di Viola, che ormai ha 2 anni e ha smesso finalmente!! cerco di lavare le lenzuola quando c’è il sole perché sono ecologista; concordo con un odore non troppo gradevole del processo, cmq le rare volte che tocca usarla perché diluvia da giorni (accade raramente a roma ma accade) lascio dentro solo gli asciugamani e poca roba, che esce morbida. Le camicie MAI! le stendo umide alla gruccia così evito di stirare 😉
    3) per favore, non ci insultiamo a vicenda: chi persegue un fine spirituale, a prescindere se il maestro è Cristo o Ikeda, è degno di rispetto!
    Buon anno a tutti!!!

  21. Siete fortunati…..l’avessi trovata io una aupair amante della natura della meditazione e dell’ukulele ( che tra l’altro ho regalato a Tinetto per Natale invece della chitarra elettrica che desiderava) .
    posso sapere con che agenzia l’hai trovata? io ci ho provato l’anno scorso ma nessuna ha voluto venire da noi in montagna….ceravano tutte una città piuttosto grandina…..

      1. ti ringrazio tanto cara
        aupairworld è la stessa agenzia online con cui avevo tentato l’anno scorso…..alcune mi hanno contattato ma quando scoprivano che abitiamo in un paese di montagna in cui non c’è una scuola di italiano sparivano come neve al sole….

  22. Anch’io conosco
    http://www.monasterozen.it
    si trova in zona Navigli vicinissimo a MM Romolo, sono ok , si fa la meditazione zazen (seduta) sicuramente qualcuno che parla inglese c’e’.

    ma non so se si trova nella vostra zona (scusa, non sono di Milano )
    In bocca al lupo!
    Stella

  23. Non trovo sbagliato né ridicolo dedicare qualche ora del giorno alla meditazione, personalmente ho provato per qualche tempo la meditazione yoga, faticosissima ma un vero esercizio di “igiene” mentale come lavarsi i denti. Associarla per partito preso al periodo hippie mi pare ingeneroso, come quando si diceva che chi pratica arti marziali è un violento e sarebbe stato schedato dalla CIA. Ovviamente le opere seguono le preghiere, ma non è così automatico nemmeno per chi prega.
    Per chi fosse interessato, anche la meditazione cristiana è una realtà in crescita.
    Sul rapporto con il buddismo: mi ha fatto sorridere leggere che in una chiesa cattolica di San Francisco c’è una cappella buddista, come una delle tante stravaganze americane, ma preferisco di gran lunga questo ospitarsi a vicenda all’integralismo della Bible Belt. Il buddismo contiene ovviamente anche lui alcune cose che non mi piacciono, ma mi piace molto il fatto che permetta un “doppio passaporto”, cioè puoi essere cristiano e buddista insieme – ho conosciuto dei frati cristiani che praticavano il buddismo.
    Inoltre rispetto molto i buddisti da quando ho avuto modo di ascoltare nelle loro preghiere le intenzioni “per tutti”, a differenza dei Cristiani che pregano generalmente per i loro “fratelli” con l’implicita esclusione di tutti gli altri (penso alle preghiere pro perfidiis Judaeis che sono state cassate solo con il Concilio Vaticano II), anche se purtroppo è tipico delle religioni monoteiste quello di parlare al gruppo ristretto di fedeli che si salveranno loro soli, escludendo gli altri.

    1. si è vera questa cosa del doppio passaporto – io ho un amico “joubu” cioè ebreo buddista – in America sono molti. Ma credo che noi tendiamo a categorizzare il buddismo come religione, quando è qualcosa forse di diverso per il quale non abbiamo un nome.

      1. Un profe di storia di religioni una volta l’ha definita “religione salvifica senza Dio”, il che mi intriga assai 🙂

    2. O “sei”, o “non sei”. Essere per metà non è sempre concesso e concedibile. Questo era il topic. E tra parentesi, non mi affascina l’altare e non mi rapisce il tappetino. Ho fiducia nella provetta, che fin’ora ha spiegato ben più di qualsiasi statuina imbellettata.

      1. puntadispillo, capisco bene la tua posizione eh, per carità. Solo che è troppo estrema. Talmente estrema da essere logicamente insostenibile. Perchè esattamente ci dovrebbero essere solo a e b? Quando sotto il profilo logico c’è una linea di continuità? Chi l’ha detto che o sei o non sei? Anzi, scusami se sono franca è solo per discutere, ma questi aut aut li trovo un po’ adolescenziali, tipici di chi non si cimenta tanto nella riflessione su certe categorie: perchè più si cresce più si riflette più diventa difficile. Non certo prendere posizione da questa o da quella parte, ma certamente escludere le sfumature.
        Poi c’è anche quest’altra cosa che non condivido: ossia non si crede, nè si medita necessariamente per avere delle spiegazioni. Si fa, mi è parso di capire anche per altro anzi molto spesso per altro.,e non a caso lo fanno spesso e volentieri anche persone che fanno mestieri estremamente logici o direttamente professioni scientifiche. La fisica è una cosa, e la metafisica è un’altra.

      2. Concordo, puntadispillo, o sei o non sei, il doppio passaporto, il piede in due scarpe significa che ancora non hai trovato la tua via, quella che dona pace e speranza anche quando sei nelle difficoltà. La fede sostiene la vita se la tua vita sostiene la fede, in rapporto univoco, esclusivo.

      3. @zaubarei. La complicazione delle cose è cosa che non mi appassiona. In scienza (e coscienza) il meglio si vede e si fa semplificando. Io trovvo invece adolescianziale girare intorno alle cose e rigirarle, e rigirarle per darsi per forza un’altra via. Gli estremismi sono certamente grandissime ottusità ma esistono in questo modo – spirutale e materiale – cose o bianche o nere, terzium non datur. Un vegetariano che mette in padella la bistecca per lo stomaco altrui è un grandissimo paraculo. Per quanto riguarda la meditazione, nessuno obietta che non abbia un valore, ma io dalle 3 alle 4 concepisco la prenotazione per l’ora del tennis, altrimenti per me resta solo un bell’atteggiamento, una filosofia da disco orario, che fa tanto new age. Per cosa lo faresti d’altro, scusa, che non sia affrontare le domande più “ostiche”? Certamene non mediti sulla scadenza del 740 o sul tipo di salsa con cui accompagnare il bollito. Infine – ed in linea generale – dubito molto dei dii, qualsiasi nome abbinao, che gli uomini si sono creati a LORO IMMAGINE E SOMIGLIANZA, ed a cui in uno scarto di eccellentissima furbizia, tra tutte le virtù hanno riconosciuto una virtù fra tutte: il perdono compassionevole. Che mi è sempre suonato come il fanciullesco “tana libera tutti”.

      4. Non so puntadispillo, che dirti – non mi piace accanirmi sulle posizioni altrui, è un altro modo per non rispettarle. Quindi se la vedi così beh è la tua opinione – certo la condividi con Giorgia, e mi pare una prova su cui riflettere.

      5. @Zaubarei, cara, se questa è la tua conclusione, temo che – come dicono da queste parti – non vedi un prete nella neve. Per restare in tema. E per altro le accondiscenze dall’alto verso il basso mi rendono indifferente il confronto. Cara, il manto di modestia che ti sei filata non l’hai fatto grande abbastanza, ed una penosa superbia si scorge assai bene. La porti con grazia, direi quasi classe. Ti piace, e ti conpiaci. Brava.

  24. mi i teressano più i discorsi sulle asciugatrici..possiamo dare qualche indicazione di marca, magari in codice.. ne vorrei acquistare una…possiamo? o diventa pubblicità?

    1. Ho l’asciugatrice da quando sono nati i miei figli (4 anni). E’ un invenzione fantastica, toglie un sacco di lavoro, evita di stendere, cosa che odio e poi tutto è pronto e asciutto in poco tempo. Puoi lavare in un solo giorno la biancheria di una settimana, cosa impossibile con lo stendino a meno che non sia da 100 mq. La biancheria viene fuori morbidissima ( ho smesso di usare l’ammorbidente). Pecche: la biancheria non profuma come quella stesa e la bolletta della luce è aumentata 😦
      Ovviamente parlo di asciugatrice NON lavasciuga!

      1. Perchè dite che ci sia differenza tra una asiugatrice e una lavasciuga, cioè tutte coloro che parlavano di asciugatrice intendevano una macchina che asciuga e basta?
        Ecco, forse qui sta l’inghippo.
        Se è così allora ci rinuncio non abiterò mai in una casa così grande da potermi permettere l’ingombro della lavatrice e dell’asciugatrice.

      2. Camomilla, lavatrice e asciugatrice si possono impilare! Io non ho l’asciugatrice, ma mia madre ce l’ha, messa SOPRA la lavatrice.

      3. Avete ragione: io ho la lavasciuga…
        Da 8kg (famiglia di 5 persone) e ne asciuga 6.
        Mi trovo bene ma, ripeto, la uso come ultima spiaggia, per i pannolini di cotone o per emergenze, per questioni di risparmio energetico, nonostante la tripla A.
        Penso sia quasi imprescindibile in posti più piovosi come Milano o Bruxelles!

  25. Ciao Fatto a tutti!
    Noi ci siamo convertiti all’ asciugare dopo qualche mese dalla nascita del secondo pargolo per eliminare stendini vari in ogni parte della casa. Ora non potremmo più farne a meno: si stira meglio, la biancheria è morbidissima e i consumi sono bassissimi ! Asciugatrice forever!

  26. @ Puntadispillo, credo che tu confonda “meditare” e “riflettere”; non sono assolutamente la stessa cosa. Sul tertium non datur: ci sono interi paesi dove la terza via è tranquillamente possibile, come in Giappone dove la stragrande maggioranza delle persone è contemporaneamente shintoista e buddista, o cristiana e buddista ecc. Se più religioni ammettessero il doppio passaporto la religione non sarebbe più usata come scusa per farsi la guerra e come individui staremmo molto meglio. Insomma per dirla tutta, la questione mi pare molto meno di fede quanto piuttosto di appartenenza a una “parrocchia” o comunità o gruppo etnico che dir si voglia, e quindi di osservanza delle regole del gruppo e l’obbedienza alle autorità del posto.

    1. ma invece a me pare che abbiate capito propo male… recap: il terzium non datur è riferito alla posizione di vegetariana una tantum. Sulla meditazione ho solo detto la mia, nel senso di ciò che credo io per me, non per Eliza, non per te, non per Giorgia e compagnia dicendo. Dicasi “opinione personale”. Nel momento stesso in cui sento parlare di scuola di meditazione, corso di meditazione, guida alla meditazione, la credibilità della pratica passa al livello dello scioglipanza di una nota rossa televisiva, d’accordo?
      Purtroppo non riesco proprio a comprendere come starsene seduti su un cuscino, sniffando incensi possa portare ad alcunché di concreto e se non c’è atto, non c’è fatto. Ma riconosco il fascino della suggestione.
      Sulle religioni, ci sono e quindi sono un dato di fatto; per me, il papa, cristo, giove, buddha, allah, un mullah… o Giacobbo stanno tutti sullo stesso livello ma il mondo mi pare grande abbastanza per starci tutti. A livello meramente concettuale però, mi viene difficile ipotizzare religioni che prevedano doppi passaporti. Non riesco a pensare alle religioni come scaffali del supermarket, ed uno si butta nel carrello il concetto che gli aggrada, prendendo da questo e quello. Auspico tolleranza e reciproco rispetto, ma commistione, se di questo stiamo parlando, mi sembra una contraddizione in termini: qualsiasi movimento religioso in fondo ha come premessa l’aver capito come girano le cose, e pertanto, nei fatti, tende a proporsi come esclusivo.
      Io, per me, avendo vissuto e vivendo di scienza, trovo che molte domande sono ben spiegate dall’osservazione scientifica e la metodologia sperimentale. Ci sono domande insolute, ma non perché la risposta sia grande ed insondabile, ma perché il ricercatore è ancora troppo giovane ed inesperto.

      1. Non ti seguo. Metti tutte le religioni sullo stesso piano, non ti interessano perché le trovi inutili, però l’appartenenza plurale o la commistione non ti vanno bene concettualmente. Se non l’hai ancora visto consiglio un bel film in tema: “Vita di Pi”, sulla possibilità di raccontare la stessa storia in tanti modi diversi.

      2. @pds mi sembra che al tuo ragionamento manchi una parte, che è legata alla consapevolezza, alla conoscenza e all’affrontare un percorso che inizia e che continua senza una fine preordinata e con mille strade più o meno facili e comode. Io sono vegetariana da 18 anni, i miei figli sono vegetariani, il mio compagno non lo è. A casa nostra non si mangiano carne o pesce, non si comprano e non si cucinano, è un accordo tra adulti per rispetto di questa mia scelta condivisa con il mio compagno. Da una settimana sono passata ad una alimentazione vegan perché ho capito che era una naturale prosecuzione di questo percorso iniziato tanti anni fa. Percorso che non finirà certo adesso. Bene io non mi sento per nulla paracula se continuo a preparare ai miei figli la pizza con sopra la mozzarella anche se questo non fa di me una vegana 100%. Quindi non trovo assolutamente insensato che una persona che voglia conoscere una religione (o qualunque altra cosa) che non gli appartiene per ragioni storiche o geografiche voglia avvicinarvisi inizi informandosi o cercando qualcuno che gliene possa spiegare il significato o le modalità.

      3. @manu, adesso il discorso cominica ad essere lungo e stancante. Sono contenta se tu hai trovato la tua via. Il mio era ed è un parere personale, non è un giudizio perché non è che scanso chi non la pensa come me, anche su questioni assai più incisive nella vita sociale di relazione. Ci sono adattamenti dovuti, adattamenti subiti e…adattamenti soft-ipocriti. Ecco per me quello è. La forza delle scelte sta nell’intima coerenza del seguirne le conseguenze (non subirne, bada). Poi ti ripeto, a te ed alle altre, io sono davvero convinta che il mondo ci accoglie tutti e non lo vorrei mai monotono ed uniformato, io poi, che sono notoriamente una cacacazzo bastian contrario, figurati! Le mie sono osservazioni, commenti tirati giù rapidi, nemmeno riletti, perché “mimo” esattamente le chiacchierate che farei su un divano con delle amiche. Anche quando sono stronza – e sono bravissima in questo, tipo l’ultima con zauberei – non sono mai, e dico MAI, definitiva, anzi… e se oggi ti mando in culo, domani ti tengo sul piatto d’argento. Son fatta così, da sopportare. Qui poi non è che si possono scrivere romanzi per spiegare ogni sfumatura, specie se si è appena rientrati dopo una giornata dell’epifania passata in moto tra le nebbie ed il freddo solo perché nel gioco idiota del “vieni tu da me? no, vengo io da te”, s’è deciso il compromesso: ci incontriamo ad Albola e facciamo una sorpresa ad altri amici. Tu forse non sarai di qui, ma tra me e Albola ci sono ben 11 colli ed una strada chiamata, non a caso, “Pietraia”. Ed i colli sono dolci… ma sono alti. E nel mezzo solo nebbia e gelo. Mi consola il fatto che Margie, nota salutista, appena arrivata s’è attaccata al ponce al primo bar trovato. E credimi, per riempire 75 kg di donna alta appena 164cm di ponce ce ne vuole… (Margie, ‘r u reading??). E perché non sembri un’avventura romanzesca e sognante, ti dico anche che ho sbattuto il culo sulle foglie umide di castagno e sulle ghiande ben 4 volte; quell’altra solo 2, ma una alla colonnina di benzina e lo spettacolo è stato impagabile!!!. Ecco, vedi, forse è stato questo che mi ha reso assai antipatica anche solo l’idea del “compromesso” oggi!!!

      4. lieta che te sei un po’ ripresa:) però secondo me, quando si vuole davvero rispettare gli altri, non si parla in un modo e poi si dice, ah io rispetto tutti. Si parla ab ovo in un altro modo. si usano altre parole e si usano altri concetti. Io non sono una delle tue amiche del divanino, e più passa il tempo e meno i rapporti sono così easy, e non me ne fotte niente perciò di sopportarti o che te il giorno dopo cambierai idea. L’idea che lasci agli altri è un problema tuo, e le occasioni che ti ridaranno altrettanto. Ed è per questo che esiste una cosa che si chiama logica formale, per cui un pupazzo di neve potrebbe avere modo di somigliare a un prete, nel momento in cui sia fatto della stessa forma. Come gli integralisti cattolici ipocriti, prima sputi sentenze e poi dici,ah poi io sono tollerante con tutti, se se offendono loro eh me devono sopportà. Poi avevo promessso di ritirarmi e a sto giro mi ritiro davvero. Perchè è vero che le discussioni lunghe annoiano tutti.

      5. ti dirò, @zauberei, gli integralisti non cattolici che si mettono sempre il dio degli altri in bocca per sputare sentenze sono tra le cose più patetiche che si possano incontrare. Beata te che capiscie sempre tutto e che ci canti la tua messa. Saprai anche parlare, anzi pontificare, ma certamente non sai leggere, ugualmente capire, ovviamente le cose che non ti aggradano, e cioè che non sono il tuo Verbo. Perché si, gioia, si può avere un opinione ed ugualmente rispettare quelle degli altri: si chiama tolleranza; te ne riempi la bocca ma la ignori, visto che la riconosci solo pro domo tua. Ma cara, non tutte siamo ostie per il tuo altare: felicissima di andarti per traverso. Enjoy.

  27. Quando ho iniziato a leggere i commenti di questo post mi sono posta molte domande sull’efficacia o meno di pratiche importate da culture diverse. Alla fine ho deciso: vorrei un asciugatrice.

Scrivi una risposta a Daniela Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.