Nonsolomamma

domani

domani ti avrei telefonato di mattina. o magari invece avrei aspettato fino a sera, per chiamare insieme agli hobbit, urlandoti tutti quanti una canzone dentro la cornetta, ché i coretti ci vengono benissimo. ti saresti messo a ridere, o forse ti saresti un po’ schermito perché al centro non ci stavi veramente a tuo agio. avresti detto: “ci stiamo facendo vecchi, ciccetti. che vuò fa’? ma raccontami un po’ di te e di quei tre fetentoni dei miei nipoti”. presto, forse sabato, saremmo venuti a casa tua, con un regalo piccolo perché l’austerità è il triste destino di chi compie gli anni subito dopo natale. tu ci avesti fatto trovare la sacher perché era la tua torta e perché senza cioccolato fuori e cioccolato dentro che festa è? ti saresti seduto al tuo posto, a destra sul divano, con il ficus ipertrofico dietro la testa, quello che arriva al soffitto e ogni tanto bisogna dirgli basta e potarlo. e pensare che io, a casa tua, ci sono tornata solo una volta, da quel giorno di maggio. solo una. perché per me quella casa sei tu e non posso sentirne l’odore, il sapore e il calore, non ancora. o magari saresti venuto tu da noi o forse no: nella casa nuova non riesco a immaginarti, perché qui tu non hai fatto in tempo ad entrare. domani mi sarei svegliata pensando a te, alla telefonata da farti e al regalo da impacchettarti, anche se in verità i pacchetti li fa mister i perché io sono un disastro e compongo imbarazzanti grumi di carta e nastro. domani è l’8 gennaio. e avresti compiuto 72 anni, che, a pensarci, non sono mica tanti. è il tuo primo compleanno senza di te. ci abitueremo anche a questo e impareremo perfino a sorriderne, pensando a te, come abbiamo imparato a sorridere di tante cose per cui non si può piangere per sempre e allora si sorride. ci abitueremo, prima a poi, anche all’8 gennaio sul calendario. adesso però, papà, vorrei fosse già dopodomani.

82 pensieri riguardo “domani

  1. Il mio papà il compleanno lo ha fatto oggi. Sono trentanove anni che lo fa senza essere qui. Avevo dieci anni quando morì. Si sopravvive, ma è dura!

  2. sì claudia… domani vestiti a colori e ricordati di indossare il più bel sorriso che hai. i napoletani amano i colori, lo sai bene. e amano la musica; non lasciarlo senza musica, è lui che ha bisogno di te, sai che state volando insieme e non vi stancherete.
    ciao, amerigo

  3. Per tanti anni dopo la sua scomparsa il giorno del compleanno di mio papà nevicava. Io amo la neve e questo era chiaramente un suo regalo. Una volta quel giorno ero in costarica, e uscendo la mattina trovai una tempesta di piccole cose bianche, tipo soffioni, che avevano imbiancato tutto. Poi è nato il mio primo figlio e non è più successo, o forse ho solo smesso di aspettarmelo.

  4. Il mio, se fosse qui, avrebbe i capelli bianchi e starebbe su una carrozzina. Lo avevo deciso io. Avevo fatto un patto con chi non lo so, ma avevo detto:
    “Anche su una carrozzina, ma restituitemelo! Rivoglio il mio papà!” Ovviamente non venni esaudita. C’è qualcuno che si diverte a fare male ai bambini. Qualcuno che si chiama dottorichenonsannocurareipapa’. oggi gli ho cantato tanti auguri in inglese, ma lui non conosceva questa lingua, avrà capito? Ciao Papa’

  5. ogni volta che ti leggo penso a mio suocero, che se ne è andato a marzo. il giorno del suo primo compleanno senza di lui abbiamo fatto una bella torta e l’abbiamo mangiata tutti insieme, facendo casino…

  6. Oggi, pensa un po’, sarebbe il compleanno di mio suocero, che i miei figli hanno amato moltissimo. Auguri a te, a me, ai nostri bimbi, a chi resta…

  7. Ciao Elasti, io il mio babbo quest’anno saranno 18 che non l’ho più a fianco. Mio suocero se n’è andato via lo scorso settembre, pochi giorni prima che passassi a salutarti al Tocatì. A Natale siamo tornati a casa di mia suocera, e mio figlio che ultimamente non fa altro che parlare del suo nonno che non c’è più, in macchina ci ha chiesto cosa accade, a chi resta. Gli ho dato una risposta che potesse essere esauriente, per i suoi 3 anni (chissà se l’ho convinto). Ma dentro di me ho sentito come non mai come questi vuoti siano in realtà parti importantissime del nostro essere. Di cuore un abbraccio.
    Beatrice

  8. Domani è anche il compleanno del mio babbo, che se n’è andato nel 2008 due mesi dopo la nascita della mia primogenita… Tenne duro per vederla… Sua sorella, mia zia, è nata anche lei l’8 gennaio, ma qualche anno dopo, e anche il mio compagno compie gli anni domani. Strani i numeri, strane le ricorrenze… Un abbraccio.

  9. Fra due giorni, invece, saranno nove anni che se n’è andato il mio papà. A volte mi sembra ieri, a volte una cita fa. Ed è vero che non si può sempre piangere, ma qualche volta non si riesce a farne a meno. Sissi

  10. Elasti, ti leggo da tanti anni, ma è la prima volta che ti scrivo.
    Ti capisco: a giugno se n’è andata una delle persone più vicine a me, a 72 anni, mica troppo tanti.
    Mercoledì è il mio compleanno, e lei mi avrebbe mandato un mazzo di rose rosse e telefonato alle cinque di mattina, perché restavo sempre la sua nipotina, e doveva essere la prima a farmi gli auguri, anche alla soglia del quarto di secolo.
    Guardo con angoscia a quel giorno, più che a tutte le feste, perché quella è una ricorrenza solo mia, che gli altri non possono del tutto capire.
    Allora penso al fatto che giovedì devo portare la macchina a fare il tagliando, e preparare dolci per la cena di venerdì, stupendomi del fatto che la mia vita continuerà, nonostante l’assenza mastodontica e terrificante.
    Dicono che la prima volta dopo il distacco sia difficile per tutte le cose in qualche modo legate a chi è partito, non so se sia vero, ma lo spero.
    Ti abbraccio forte
    M.

    1. elasti il pile marrone io dolori in tutto il corpo da stanotte per poi stamattina rendermi conto che, come si dice a roma, avevo fatto la vaga…che oggi è l’8 gennaio…è un anno che è morto mio padre…i dolori sono spariti…è arrivato quello vero, quello che avevo cercato di raggirare…ma il corpo…il corpo sa tutto.
      ciao papà. Ciao nonno A.

      1. Non dormo, ho gli occhi aperti per te.
        Guardo fuori e guardo intorno.
        Com’è gonfia la strada
        di polvere e vento nel viale del ritorno…

        Quando arrivi, quando verrai per me
        guarda l’angolo del cielo
        dov’è scritto il tuo nome,
        è scritto nel ferro
        nel cerchio di un anello…

        E ancora mi innamora
        e mi fa sospirare così.
        Adesso e per quando tornerà l’incanto.

        E se mi trovi stanco,
        e se mi trovi spento,
        se il meglio è già venuto
        e non ho saputo
        tenerlo dentro me.

        I vecchi già lo sanno il perché,
        e anche gli alberghi tristi,
        che il troppo è per poco e non basta ancora
        ed è una volta sola.

        E ancora proteggi la grazia del mio cuore
        adesso e per quando tornerà l’incanto.
        L’incanto di te…
        di te vicino a me.

        Ho sassi nelle scarpe
        e polvere sul cuore,
        freddo nel sole
        e non bastan le parole.

        Mi spiace se ho peccato,
        mi spiace se ho sbagliato.
        Se non ci sono stato,
        se non sono tornato.

        Ma ancora proteggi la grazia del mio cuore,
        adesso e per quando tornerà il tempo…
        Il tempo per partire,
        il tempo di restare,
        il tempo di lasciare,
        il tempo di abbracciare.

        In ricchezza e in fortuna,
        in pena e in povertà,
        nella gioia e nel clamore,
        nel lutto e nel dolore,
        nel freddo e nel sole,
        nel sonno e nell’amore.

        Ovunque proteggi la grazia del mio cuore.
        Ovunque proteggi la grazia del tuo cuore.

        Ovunque proteggi, proteggimi nel male.
        Ovunque proteggi la grazia del tuo cuore.

  11. Cara piccola mamma, acquista una piccola sacher, dolce che anch’io amo sopra ogni prelibatezza, gustala insieme ai tuoi piccoli hobbit. Sono sicuro che quel burbero professore del tuo papà ti sarà vicino e sentirai una carezza lieve, forse una corrente d’aria, un sospiro, chi lo sa, ma ti sarà vicino e tu ne sarai sicura e incongruamente soddisfatta, credimi. Con affetto da parte di tutti noi.

  12. ed io mi ritrovo il 12 di marzo tra la voglia di gridarle tanti auguri e il bisogno da difendermi da una zia che mi chiama dicendomi: “ma te lo ricordi che oggi sarebbe stato il compleanno di tua madre?”

    gli anni passano, ma la voglia di averli vicino, soprattutto in alcuni momenti, non passa……però cambia il sapore

  13. Cara Claudia il 14 Dicembre ho perso mio Padre in 24 ore così…. all’improvviso …. ancora non riesco a crederci… Il primo di Gennaio avrebbe dovuto compiere 67 anni … e credi capisco benissimo… In questi giorni ti ho pensata tanto, alcune volte avrei voluto anche parlarti per chiederti aiuto… sono nel tunnel e non riesco a vedere la luce… Ti abbraccio

  14. Il 2 gennaio, appena sei giorni fa, e’ morta la mia mamma e ogni giorno che passa io mi sento peggio. Anche lei era napoletana e fino a che ha potuto ci ha raccontato barzellette perché a lei piaceva ridere. E’ successo così tutto all’improvviso. A settembre, al mare, le avevo scattato una foto per quanto era bella. Impazzirei dal dolore se non pensassi al fatto che la sua vita bene o male se l’e’ vissuta ha visto le figlie crescere, ha visto una nipote nascere proprio il giorno del suo compleanno. Pero’ ora mia figlia mi vede piangere e non so come fare, lei e’ piccola ma io sono troppo triste. Ma questo dolore così forte passera’?

      1. non passa… il dolore che ti toglie il fiato c’è sempre, ma arriva ad ondate lasciando, col tempo, anche momenti di respiro, di serenità, di felicità…
        la mancanza di un genitore, purtroppo, si sente “dentro”… è come se mancasse una parte di noi… “il pezzo mejo” come disse un mio cliente…
        vi abbraccio tutti
        grazie per i vostri pensieri… mi fanno sapere che non sono sola a soffrire…
        e buon compleanno caro Nonno A., hai una figlia speciale!

      2. anch’io la penso come kikka. il dolore che ti toglie il fiato c’è sempre, ma lascia anche lo spazio per la vita, e per la felicità. sissi

    1. Anch’io l’ho chiesto (anche) ad Elasti un paio di mesi fa’… per ora non si è attenuato, ha assunto altre sfumature non meno crudeli… ma è presto, mi dicono. Sono solo 3 mesi… e mi sembra un’eternità e nello stesso tempo un soffio. Facciamoci coraggio… bene o male è nella natura… 😥

  15. Cara Claudia, un abbraccio e una carezza, sarà un giorno malinconico, non può essere diversamente. Anche io ho perso mio padre da poco e il dolore è ancora dilaniante, forse ancora più vivo rispetto ai primi tempi, perché alimentato dalla consapevolezza di non poter più camminare fianco a fianco. Domani il mio terzo figlio compie un anno e darei qualsiasi cosa per poterlo festeggiare con lui… Ricorda tuo padre insieme a tuoi figli, forse sarà un po’ meno dura affrontare la giornata… Forse…

  16. leggendo le tue parole me lo immagino li vicino a te che ti guarda sorridendo e anche se non lo puoi sentire ti sta dicendo : cicetti vala’ che movimento che hai messo su anche oggi !
    tanti auguri nonno A
    Chicca

  17. Cara elasti, mi hai colpito e affondato. E commosso. Anche io, fresco di due mesi, ho passato il Natale senza il mio papà. E lui c’era sempre e pensavo ci sarebbe sempre stato.
    E’ sempre troppo presto, chi se ne va è sempre troppo giovane e chi resta non è mai abbastanza preparato.
    Un abbraccio…

  18. Il mio papà se n’è andato a 72 anni, era nato il 3 gennaio. Sono passati quasi nove anni, ma giovedì scorso… come dire, non è stato un giorno proprio uguale agli altri.
    Un abbraccio

    Floralye

  19. Te la dedico e ti abbraccio.
    “Ci sono giorni in cui ti senti in esilio, in cui nulla o nessuno riesce a farti tornare in patria, giorni che scivolano via dal calendario, inutili e smarriti. Ci sono giorni di sole asciutto e di terrazzi nitidi, in cui l’orizzonte tra mare e cielo è netto come in un disegno, giorni che tutti, tranne qualche pazzo felice, non sanno neanche vedere correndo a rinchiudersi tra quattro pareti. Ci sono giorni che scappano via e afferri solo alla fine, quando sei stanco, non sai più che farne e getti via come un cibo scaduto.
    Ci sono i giorni che diventano celebri, quelli degli incontri che scuotono la vita, oppure quelli che lasciano il segno per un’emozione o una scoperta, per una solitudine o per una compagnia. Ci sono i giorni-vigilia, dei conti alla rovescia, delle sfide attese e temute, i giorni che credi importanti e che invece, subito dopo, sono già appassiti. Ci sono i giorni-fotocopia, quelli che potresti scambiare tra loro, uscendo da uno per entrare nell’altro senza accorgertene. Ci sono i giorni-civetta, che ti sorridono da lontano, che ti tentano e ti fanno sperare, ma poi non si presentano all’appuntamento.
    Ci sono giorni di altri che una volta erano anche i tuoi e che adesso non sono più nel tuo calendario, giorni che non ritornano. Ci sono giorni burrasca, che ti sorprendono al largo mentre stai facendo le solite cose e devi pregare per riuscire a tornare. Ci sono i giorni più duri, bui anche a mezzogiorno, degli strappi improvvisi, quelli dei congedi definitivi, delle cose che non puoi cambiare anche se vorresti, i giorni in cui paghi tutto e con gli interessi, quelli in cui una fitta che avevi dimenticato torna a farsi sentire. Ci sono i giorni che si sciolgono al sole: sono belli al mattino, ma poi non accade nulla. Ci sono i giorni-destino, in cui tutto ti accade e tu non hai scelto, i giorni che decidono anche per quelli successivi senza averli consultati. Ci sono i giorni tagliati in due, quelli in cui devi strapparti via mentre vorresti rimanere oppure riesci a passare tra le sbarre e sei libero all’aperto. Ci sono i giorni in cui voli leggero ad alta quota e quelli in cui anche camminare stanca, giorni da giovani e giorni da vecchi.
    Ci sono i giorni degli oroscopi, enigmi ed amuleti, in cui tutto risuona e tutto allude, i giorni esoterici. Ci sono giorni con le mani sudate, di attese impotenti dietro porte chiuse, di esami e responsi, i giorni nelle mani di altri e talvolta in quelle di Dio. Ci sono i giorni in cui lavori tanto, ma nessuno se ne accorge e quelli in cui tutti lodano il niente che hai fatto. Ci sono i giorni in cui ritrovi un’amicizia, conquisti una fiducia e quelli in cui la perdi; giorni in cui riesci a curare e guarire, quelli in cui ti sai soltanto ammalare. Ci sono i giorni in cui ti piaci e ti porti in giro con soddisfazione e quelli in cui ti nascondi e non vorresti mai essere in tua compagnia. Ci sono i giorni servili, quelli che preparano gli altri giorni, giorni che sono solo gradini, e i giorni-signori, quelli un po’ superbi che sono lì solo per comandare le storie e dirigere le orchestre. Ci sono i giorni che guardi dall’inizio e quelli che guardi dalla fine, quelli che si fanno pregare e quelli che ti pregano, i giorni arrivati presto e quelli arrivati tardi. Ci sono i giorni di mare mosso in cui, se sei saggio, ti metti al riparo e quelli di brezza leggera in cui l’aria è una carezza e devi lasciarti andare.
    Ci sono i giorni di storia, con date, battaglie e racconti e quelli di geografia in cui il tempo scompare e ci sono solo spazi, rocce e insenature. Ci sono i giorni eremiti, in cui lasci tutto alle spalle e diventi una salita e un silenzio, e i giorni carnevale, quelli in cui vorresti sempre toccare ed essere toccato. Ci sono i giorni in cui pensi ai giorni e quelli in cui togli la spina al pensiero. C’è un giorno, un solo giorno in cui ti accorgi che la vita è una successione di giorni diversi, una collezione di fotografie, che lascerai ad altri, nella speranza che ne conservino qualcuna.”

    -F. Cassano, Modernizzare stanca

  20. Il mio papà se n’è andato nove anni fa, il giorno di Natale…. aveva solo 53 anni e tutta una vita ancora da vivere…. non si è goduto niente….. ha solo sofferto… ed ha lasciato me con tanta rabbia, che dopo tutti questi anni ancora non si è affievolita…..

  21. Mio nonno ci ha lasciati nel 2005, tra me e lui c’era un legame unico fatto di piccoli gesti quotidiani, chiacchiere, sguardi che ci permettevano di capirci più di mille parole.
    L’ultimo giorno in ospedale mi ha detto “non lo so se questa volta riesco a tornare a casa” e non so come ho cercato di essere credibile nel dirgli che avrebbe vinto anche quella battaglia.
    Ancora oggi penso a cosa avrebbe detto o fatto, lo vedo sorridere o stringersi la

  22. Domani compie gli anni anche il mio suocerone, che spesso lo adoro, spesso non lo sopporto, ma quando mi dà gli abbraccioni stritolanti e mi bacia sulla testa mi commuovo sempre un po’…
    Lui e il mio papà ci sono ancora tutti e due (e menomale!) e quando leggo del tuo babbo mi si smuove tutto dentro perchè senza di loro non so come farei!!
    Un abbraccio mega fortissimo :*

  23. Scusate è partito x errore..
    Dicevo lo vedo sorridere e stringermi la mano.
    Il mio più grande rammarico è che non abbia conosciuto mio figlio, nato solo 2 anni fa. Credo che si sarebbero piaciuti.
    ora quando penso a lui riesco a sorridere.
    in qualche modo si va avanti… Tutte le prime volte senza sono state difficili, poi pian piano è andata meglio.
    Un abbraccio anche se non ci conosciamo, ti leggo in silenzio da tempo..

  24. Io sto per incominciare un percorso in cui spero di incontrare dei “Dottorichesannocomecurarelemamme”: il giorno dopo il mio compleanno, il 28 dicembre, ho saputo che mia madre ha un tumore. La prognosi e le statistiche remano contro e mi sento come se fossi finita sotto un TIR, ma non riesco a non sperare. Ti mando un abbraccio, perchè di fronte a queste cose non si è mai cresciuti abbastanza, non si è mai abbastanza forti.

    1. Ciao Wayta, oltre ai pareri dei medici oncologici, prova a interessarti all”Altra Medicina” di Hammer. Male non fà. In bocca al lupo e coraggio, un abbraccio

    2. ti abbraccio forte anch’io…
      io quel tir ho sperato che mi prendesse per davvero per non affrontare tutto… prego che per voi vada tutto bene…
      coraggio!

    3. in bocca al lupo!!! non arrendetevi mai, non dategliela vinta soprattutto dentro di voi! le statistiche buttatele e vivete ogni giorno come una piccola battaglia da superare, che punta alla vittoria della guerra.
      Te lo dice una a cui avevano dato spacciata la figlia (di soli 10 mesi), con le statistiche che stavano a 1 su 1000… Ce l’abbiamo fatta! ad ottobre ha compiuto 20 anni. Ed è tutta la mia vita 🙂

    4. Grazie a tutte/tutti veramente.. stiamo prendendo in considerazione tutte le strade, ora si tratta soprattutto di fare presto. Anche io sono convinta che le statistiche siano solo questo, numeri: ogni persona è un caso a se’. Cerco di sperare, oltre ogni ragionevole possibilità. Grazie ancora per le vostre parole.

  25. il dolore é una pena permanente…un mal di stomaco che spesso si rinforza…
    …condividerlo é una forza!! Brava Elasti x aver scritto questo post!…leggendo te…mi sento orgogliosa di essere nata sotto o’ Vesuvio!!

  26. Il mio papà viveva con noi da molti anni. Non c’è più da agosto 2007 e io sento la mancanza del suono dei suoi passi, della sua voce che mi chiama per farmi leggere qualcosa di interessante, della TV col volume sempre un po’ alto… Poi, a volte, dalla finestra della sua camera guardo giù in strada e mi capita di vedere un uomo vestito un po’ come lui, con quel passo lento e il cuore mi fa una capriola…per un attimo penso ” sta tornando a casa…” come quando lo aspettavo perché era in ritardo. No, credetemi, non passa mai. Quel vuoto lì non si colma più. Però si impara a conviverci, a gioire delle cose belle che ci riserva la vita, a ricordare con serenità…

    1. la cosa che mi spiazza è un pò questa: un attimo fai la tua vita …zac, all’improvviso scatta qualcosa di “normale” che all’improvviso di sovrasta e ti inghiotte…

  27. Ti capisco, avrò aspettato 4 anni prima di tornare a casa di nonna…poi sentire il suo profimo farà meno male e ritrovare una sua sciarpa sarà un pò come ritrovare il suo abbraccio. Un bacione

  28. da quando, pochi giorni fa, sei “entrata nella mia vita” mi hai fatto ridere tante tante volte… oggi mi hai fatto piangere… Auguri a nonno A. e un abbraccio fortissimo a te! Grazie della spontaneità con cui racconti la tua vita che è un po’ uguale e un po’ diversa dalle nostre e ci aiuti ad andare avanti con un sorriso!

  29. Cara Elasti
    questa pagina rischia di diventare un memorial wall…ma mi aggiungo anch’io, perchè forse la cosa più bella, e l’unica, che possiamo fare è continuare a ricordare i nostri cari. Il mio papà aveva 65 anni il 7 maggio del 2000 quando se n’è andato dopo una lunga malattia. Lo avevo saputo da una settimana di aspettare un bimbo/a e eravamo riusciti a dirglielo. Aveva chiesto “e come lo chiamate?” Bianca era stata la risposta immediata! Il 17 gennaio 2001 è nata Bianca! Il 17 gennaio il mio papà avrebbe compito 66 anni. Da quando Bianca ha due anni, ogni compleanno mette una candelina in più sulla torta per nonno Giovanni, che non ha conosciuto…Tante cose il mio papà ha perso…il matrimonio di mio fratello, l’arrivo di altri due nipotini, Filippo e Marta…non è mai entrato nella sua casa e nemmeno nella mia attuale. Che dire dopo tanti anni mi manca e se penso a lui sento ancora il suo profumo. Alle volte in profumeria lo prendo dallo scaffale e l’annuso, ma lo rimetto subito via, non vorrei trovarmi in lacrime in negozio..
    ti abbraccio elasti volevo solo condividere con te un po’ di “vita”

  30. Oggi è anche il compleanno della mamma di una mia amica, che ne avrebbe fatti 61. Se ne è andata come nonno A, con una malattia improvvisa che l’ha inghiottita lentamente ma sempre troppo in fretta, a luglio scorso, lasciando due nipoti maschi e una figlia che cerca di rimettere assieme i cocci. Questa mattina le abbiamo cantato tanti auguri e detto una preghiera perché a lei avrebbe fatto piacere così, su whatsapp perché quando le amiche vivono all’estero c’è poco altro da fare. Non so mai cosa dire o fare quando lei piange, ma per una volta mi è sembrato che si sentisse meglio.
    Auguri Nonno A. Un abbraccio elasti-figlia.

  31. Ora che ho una figlia mi rendo conto sempre più della non-eternità dei miei genitori… Il groppo in gola nel leggervi è inevitabile, un abbraccio a Claudia e a tutti voi, questa pagina è triste ma bella perché trabocca d’amore.

  32. Anche il mio papà era nato l’8 gennaio del ’41, e anch’io ieri sera ho pensato non proprio queste cose, ma simili.
    Un abbraccio Elasti 😉

  33. “Se muoio sopravvivimi con tanta forza pura
    che tu risvegli la furia del pallido e del freddo,
    da sud a sud alza i tuoi occhi indelebili,
    da sole a sole suoni la tua bocca di chitarra.

    Non voglio che vacillino il tuo riso né i tuoi passi,
    non voglio che muoia la mia eredità di gioia,
    non bussare al mio petto, sono assente.
    Vivi nella mia assenza come in una casa.

    E’ una casa sì grande l’assenza
    che entrerai in essa attraverso i muri
    e appenderai i quadri nell’aria.

    E’ una casa sì trasparente l’assenza
    che senza vita io ti vedrò vivere
    e se soffri, amor mio, morirò nuovamente.”

    (P. Neruda)

  34. Un abbraccio forte Elasti. Il tempo a poco a poco lenisce. Io ho perso mio padre tanti anni fà, all’improvviso e non per malattia, ed era ancora giovane. Mi ha fatto capire come la vita sia appesa ad un filo. Un non nulla e non siamo più di questo mondo. E’ stato uno shock da togliere il respiro. Mi ci è voluto molto. Ma poi passa. Anche se continua a mancarmi moltissimo.

  35. fa sempre male… impari a conviverci e a sopportare, ma fa sempre tanto male… e quando la vita ti regala qualcosa di cui gioire, anche qualcosa di travolgente come un figlio, pensi come sarebbe stato bello poter condividere la tua gioia…

  36. Ciao Elasti,
    io non so cosa provi perchè i miei sono ancora qui. Però forse oggi potresti comunque mangiarti una sacher con gli hobbit e mr. I e forse potresti comprarne una ogni 8 gennaio futuro e forse ogni anno il ricordo sarà più lieto e meno doloroso, forse… ti abbraccio
    Elisa B.

  37. ti abbraccio teneramente, Elasti!
    Io non ho perso un papà e mia mamma sta fisicamente bene, ma l’ho persa l’anno scorso: l’ultima volta che l’ho vita ridere è stato ad agosto di del 2011, ora non si ricorda nulla, è confusa ed è connessa solo col suo mondo che non è il nostro, dice cose strampalate e, cosa peggiore, si è dimenticata degli affetti, dei bei ricordi e di tutti noi…
    Viviamo in un tunnel buio e senza uscita, ma la luce è quello che ha regalato a tutte noi negli anni: la vivacità,le risate, le lezioni di matematica e scienze che sapeva rendere divertenti, i pomeriggi al parco con le nipoti e le gite…la vita che vibra e scorre nelle mie vene.
    certi tunnel devono essere arredati dai momenti belli che,purtroppo, non torneranno, ma che sono capaci di abbracciarci, avvolgerci e infiammare i nostri cuori tristi

    1. Marcella cara, la stessa confusione aveva inghiottito la mia nonna ben prima che se ne andasse fisicamente… la mia mamma se n’è andata invece in un attimo, per colpa di un tragico incidente, l’estate scorsa. Sono straziata dal dolore e lo shock è stato grande, come puoi immaginare, e qualche volta sono arrivata a rimpiangere che non se ne sia andata anche lei poco a poco, passetto dopo passetto come ha fatto la nonna. Almeno, pur nella sua confusione, la si poteva ancora abbracciare, le si poteva offrire un dolcetto, una carezza, metterle un po’ di colonia dietro le orecchie, illudersi di fare ancora qualcosa per lei, con lei. Però è anche tanto triste non riconocere più la persona che era, lo so…
      ti abbraccio con affetto.

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