Nonsolomamma

vacanza

l’ultima volta che è successo era talmente lontana che se ne è persa memoria. elastigirl è arrivata nel salento e ha spento la luce, ha chiuso i contatti, non ha controllato la posta e nemmeno il telefono, non ha aggiornato il blog e non ha scritto niente di niente, nemmeno la lista della spesa, ha chiuso facebook e twitter e non li ha (quasi) mai riaperti. ed è andata in vacanza, sul serio. non si ricordava che effetto facesse, quale sapore avesse, quale profumo emanasse. si è limitata a bighellonare senza meta con il corpo e con la testa, a leggere sul giornale solo le notizie che le interessano, a non fare programmi oltre i dieci minuti, a godersi gli hobbit, mister i, la famiglia allargata, gli amici e il tempo, a non avere mai fretta, a dormire sonni senza sogni e senza interruzione, a elaborare i cambiamenti, a caricare le pile per l’anno che verrà.

ed è stato bellissimo. e lo è tuttora. talmente bello da dare le vertigini. e magari da rifare, di tanto in tanto.

227 pensieri riguardo “vacanza

  1. Cerca di fare tutto quello che ti fa stare e bene e ti “ricarica”. Ogni cosa ha il suo tempo: evidentemente questo è il tuo momento con la famiglia e con te stessa.
    Il resto del mondo è fuori. Ti aspetta e non cadrà nell’attesa.

  2. Brava. Goditela. Non ti serve altro in questi giorni. Ti invidio. Qui piove ogni notte. Ridatemi le stagioni di una volta !!!!!

  3. se ce la si fa a staccare bisogna approfittarne. io faccio veramente fatica e quando in vacanza ho avuto problemi di connessione ero piuttosto infastidita. ai programmi poi faccio ancor più fatica a rinunciare

  4. Qui, a Creta, lo stesso…… Eccezione fatta per il tuo blog che ogni sacrosanta sera apro spasmodicamente……. !!! 🙂

  5. ogni tanto lo faccio.
    per una giornata intera non guardo fb, mail, whatsapp, instagram, sms….
    sarebbe ideale…almeno in vacanza!!!
    baci

  6. dico, ma: siete pazzi? :O
    in vacanza no internet no computer! IMPERATIVO!
    e anche no tv e no telefono, se possibile… (ma oramai – per fortuna – ci sono i cellulari)
    e ricordo ancora che da piccoli nell’appartamento al mare:
    -no telefono fisso (code alla cabina telefonica)
    -no tv (i grandi eventi al bar)
    -no asciugacapelli!!! (capelli asciugati all’aria)
    perche’ una volta all’anno I RITMI DEVONO ESSERE LENTI e te lo devi ricordare rinunciando a tutte le cose che ti fanno fare veloce: per comunicare con gli amici tante tante cartoline, lettere, il diario (ed un mare di racconti quando si torna)
    io se posso faccio ancora cosi’! :O (xex quest’anno: campeggio, e proibito andare con lo smartphone nelle zone coperte da wireless)

  7. La mia amica accompagna studenti in un college in Inghilterra in cui la connessione wireless È BANDITA. Dopo una settimana di crisi da astinenza. ..adesso si stanno abituando. Non è facile disintossicarsi dalla Rete (me ne sono accorta io x prima al mare), ma in qualche modo è indispensabile se ci si vuole riitrovare con sé stessi e gli altri. Brava tu ad esserci riuscita

    1. Dipende.
      Potrebbe aver programmato il post e non essersi connessa per niente da… chi lo sa. 😛

      Disse quella che spesso ne programma una dozzina tanto per e poi li corregge all’ultimo minuto, se se ne ricorda!

      ^_^
      (No, non credo davvero che Elasti abbia fatto lo stesso, piuttosto non scrive per il poco che la conosco)

  8. Ma come fai?
    I bambini chi te li cura?
    Io per staccare mi allontano dalla famiglia
    Così dormo tutta la notte mangio quando voglio leggo telefono rido quando voglio.
    Con loro presenti … Non riesco.

    1. i bambini stanno con noi e a volte con i nonni. ma ormai sono grandini e molto più autonomi. e stare con loro può essere perfino rilassante. è la dipendenza da lavoro e da connessione che mi ammazza. loro in vacanza mi stanno simpatici.

      1. Io sono all’80°giorno senza scuola dei miei 3 (vabbè, due, la grande ha 15 anni) e li ammazzerei ogni 5 minuti…..

  9. De Lillo però devi ammettere che quelli che frequentano la Bocconi fanno normalmente ottime carriere e ben retribuite. In genere pagano rette alte proprio per comperarsi buone posizioni nel corporate con stipendi da capogiro (a parte te ovvio) Sarà perché hai deciso di sfornare 3-4 marmocchi che tu invece sei diventata una blogger con la faccia incartapecorita e dei libri illeggibili all’attivo. Sei l’esempio vivente che la maternità ti distrugge la vita nonostante i buoni inizi, e non sei l’unica. Quante laureate ci sono che si ritrovano tarpate a casa a fare le “mamme blogger” (la razza di internauta più idiota che esista) dopo aver partorito. Non è un caso se il mondo del lavoro si chiude a riccio. Forse sono ancora più sfigate della maggioranza delle madri (che sono in generale non particolarmente colte) che rinunciano a poco, anzi il piano B della maternità è praticamente obbligato, altrimenti della loro vita non fanno nulla. Ma una laureata? E’ un delitto. In Bocconi poi….In questi meccanismi risiede parte dell’arretratezza del nostro paese. Le donne rimangono ignoranti e quando vanno all’università buttano tutto nel cesso per i figli. Non contente si mettono a pontificare da blog agghiaccianti alle altre madri sfigate. Dovreste voi laureate esortare a proseguire studi e carriera, quelli sono i veri traguardi della vita. Un figlio lo fa chiunque. Le statistiche dicono chiaro che l’ignoranza è soprattutto delle madri mentre le childfree sono mediamente molto più colte. L’istruzione è l’unica cosa che può traghettare l’Italia fuori dalla crisi. Questi blog invece mantengono lo status quo di ignoranza e mediocrità legate alla condizione odierna dell’essere madre in Italia.

    1. “Partoriscono anche i gatti” dichiara la mia amica Tiziana (che odia le mamme blogger, tra l’altro).
      Tu però, per essere una che conosce i veri traguardi della vita, hai una consecutio che fa schifo.
      Sarai mica incinta?

      1. Mah…non so chi sia la signora sopra così arrabbiata con le mamme (ma che legge continuamente di blogger mamme…un po’ inqiuetante la cosa)…ma ad Elasti si può dire tutto tranne che si sia chiusa in casa inghiottita dalla maternità…ANZI è un esempio di cultura e capacità professionale portata avanti con tenacia! Un esempio per chi felice di fare la mamma non rinuncerebbe mai alla carriera…altro che!

    2. “una blogger con la faccia incartapecorita e dei libri illeggibili all’attivo”
      …se l’invidia fosse febbre….

    3. … disse la Signora che di incartapecorito probabilmente ha l’utero, porella…
      (non sono mamma né blogger… ma non sono neanche così acida, grazie al Cielo!)

  10. Rossella, sempre geniale! Ciriaca non ha però tutti i torti riguardo la maternità. Io posso dire per certo che due figli mi hanno frenata: mi è letteralmente cambiato il carattere. Non tornerei mai indietro (tanto non si può) ma a volte quella di un tempo, proiettata sul lavoro, mi manca. Adesso la mia testa è proprio diversa. Dovremmo tutte uscire dal culto della maternità e ammettere che crescere dei figli, in questo paese poi, è molto difficile. E se poi a partorirli sono capaci anche i gatti, a crescerli in modo equilibrato sono bravi in pochi. Soprattutto se non si hanno nonni, tate e au pair, che poi sono la maggioranza delle famiglie italiane. E gli aiuti di certo aiutano a non andare oltre certi livelli di stanchezza e stress. Comunque il problema è molto più vasto. Non dovremmo “scegliere” tra carriere a e figli, ma essere aiutate a poter ritenersi una buona madre e nello stesso tempo sentirsi in diritto di fare carriera. Il processo è ancora lunghissimo!

  11. Scusate, l’anonima sono io, ma per sbaglio. Sarebbe molto bello se Elasti, che si è magistralmente ingegnata e ha fatto della sua maternità un mestiere, vista la sua posizione di mamma blogger/giornalista en chef, porti sotto i riflettori l’arretratezza italiana in fatto di politiche sociali e sostegno alle famiglie e in particolare alle donne che lavorano. Ma anche di quelle che non lavorano per scelta o per obbligo. Insomma, l’Italia è un paese dove le giovani donne rifuggono la maternità perché è una vita troppo dura. Troppo cara, in tutti i sensi.
    Ilaria

  12. Faccio un esempio pratico: ho avuto la fortuna di poter fare le vacanze anche quest’anno. Torno a Roma e mio figlio comincia scuola il 15 settembre. Mi sono informata ma i soli centri estivi attivi costano più di 100 euro la settimana. Ho un lavoro “elastico” e dunque starà con me e un po’ con la sorella di 12 anni. Ma questo lavoro elastico è anche la mia sfortuna: se devo stare con loro certo che rallento, e ormai è diventata un’abitudine mentale. Ma certo non posso pagare circa 500 euro per due figli per due settimane, contando che la grande va alle medie e solo di libri e cancelleria n’è spenderò quasi altrettanti. Ecco fatto, il mio cervello piano piano di è abituati sto a questi ritmi altrui, spezzati. Se le scuole fornissero un sostegno già all’inizio di settembre sarebbe tutto diverso. Potrei lasciarli con la nonna materna, ma vorrebbe dire stare piazzati h 24 davanti la televisione, perché mia suocera ha fatto la terza media, è anziana e non fornisce certo grandi stimoli, a parte in Bingo (!). Di fronte a questo mi “sacfrifici”. Ma quanto costa alla società questo sacrificio? Ho una formazione post laurea (anche con ph d e oltre). Ecco
    Ilaria

  13. Ilaria, condivido molte delle cose che hai detto, ma la frase sulla nonna mi ha lasciato tanta tristezza 😦 mia nonna ha la 5 elementare ma da lei non sono mai stata 24 ore davanti alla tv. Io credo dipenda molto anche dai ragazzi…se uno ama la lettura per esempio si porterà volentieri un libro da leggere magari. Ci sono dei giochi da tavolo molto stimolanti per tutte le età, si possono finire i compiti delle vacanze, fare un giro al parco, fare una torta con la nonna, guardarsi qualche film perchè no…ma povera nonna dai…e che pregiudizi!

    1. Anch’io ho avuto una nonna con la 5a elementare. Mi ha insegnato cose meravigliose: intanto, a divertirmi con poco, che è una cosa preziosissima che ai bambini di oggi nessuno insegna. A giocare a carte, a fare i collage col la pasta e le lenticchie, a ritagliare le strisce di bamboline dalla carta, a fare l’uncinetto e i biscotti, a leggere a 4 anni, a colorare facendo le sfumature con le dita, a curare le piante sul terrazzo e seminarne di nuove… e tanto altro che ora non saprei dire. Il problema non sono i limiti culturali della nonna, è l’atteggiamento critico a prescindere della nuora nei confronti della suocera.

  14. Monica, la nonna è molto carina con tutti i suoi nipoti, ma nessun pregiudizio e nessun rancore: le uniche cose che ama fare sono veramente guardare la televisione tutto il giorno, fumare una sigaretta dietro l’altra e giocare al Bingo. In casa ha sei televisioni in un normale appartamento, sempre tutte accese. Odia andare al parco, camminare, andare al cinema o fare le torte. Odia svegliarsi presto. Cucina solo patatine fritte surgelate e polletti già impanati. Li porta sempre (e non esagero) da mac donalds. Dunque nessun pregiudizio, sono gli stesso miei figli ormai a sentirsi “abbrutiti” dopo 2 giorni di seguito da lei. Da lei non ci sono orari o regole. Diffida inoltre di chiunque non sia un parente. Dunque ogni tanto va bene stare dalla nonna, ma sistematicamente non va più bene, sono troppo grandi. Dunque non la prendere male, ci sono persone che non hanno fatto alcuna scuola ma che hanno tante cose da insegnare e comunicare ai nipoti. Altre meno, malgrado l’affetto profondo. E guarda che il fenomeno di dipendenza dal Bingo delle signore di una certa età è ormai riconosciuto come una vera e propria malattia. La ludopatia che, come al solito, colpisce quasi solo donne. Un’altra piaga sociale femminile che affligge la nostra società.

    1. Scusa Ilari, nel post precedente ho risposto a proposito del tuo atteggiamento nei confronti di tua suocera… senza aver letto questo post. Così credevo – sbagliando – ci fosse un po’ di snobismo da parte tua. Invece questa nonna è davvero un po’… improbabile 🙂

  15. È stato il collegamento con il livello scolastico alasciarmi un po’ perplessa. Poi certo, vista la situazione un po’ estrema capisco perfettamente la tua scelta! 🙂

    1. sob.. la mia mamma e’ laureata ed era pure insegnante ma come nonna fa schifo 😦
      c’ha l’analfabetismo di ritorno, non legge piu’, non parla piu’ le lingue straniere (era prof di lingue), non vuole piu’ viaggiare (mi insegno’ lei a farlo), sta tutto il giorno davanti la tv e non fa 2 passi neanche se la tiri o la spingi…
      purtroppo non dipende dal grado di istruzione ma dall’atteggiamento mentale (ok lo ammetto e’ depressa perche’ le sono morte il figlio e il marito… pero’ dopo 2 anni sarebbe ora di darsi una mossa…)

      1. Clarie non so se credere a quello che scrivi…e darti tu una mossa ?ed aiutare tua madre visto le tragedie e la depressione? provaci, se ti ha cresciuta le dovrai pur un po’ di riconoscenza . lutti così gravi non si elaborano in 2 anni, non basta una vita se non ti senti amata.

      2. nonnaemme hai ragione ed e’ quello che sto facendo
        sono iperattiva e di sicuro mi do’ una mossa
        xex adesso la mamma e’ qui (in UK) e faccio di tutto per spronarla ecc
        PERO’ tieni conto che se lei ha perso il figlio e il marito io ho perso il padre e il fratello, se lei e’ depressa io ho la sindrome ansiodepressiva da lutto grave, sono fiita in psichiatria al niguarda e son tutt’ora sotto cura e se lei e’ chiusa in casa io lavoto (almeno) 8 ore al giorno…
        sai con questa brutta esperienza ho imparato una cosa bruttissima: le mie energie sono forse enormi ma no infinite e io ho forse un enorme potere di cambiare la mia vita ma molto poco di cambiare quella degli altri, soprattutto quella di chi non vuol farsi aiutare…

  16. Il tempo più prezioso è quello in cui non si pensa al tempo: né al passato, né al futuro, ma solo a vivere e assaporare il momento. Goditelo.

  17. La lunga dissertazione di Ciriaca sull’ essere madri e ignoranti è agghiacciante però ha il merito di aprire un dibattito sulla situazione del nostro paese. Certo, c’è molta ignoranza. Ma chi l’ha. detto che le madri sono più ignoranti? Chi l’ha detto che a non fare figli si fa più carriera? Le statistiche? E chi decide cosa o chi sia più meritevole di plauso?

    1. Che le madri sono più ignoranti è statistica, quindi dati inconfutabili. Io da parte mia mi prendo della cattiva, isterica. stronza, egoista, ma ignorante proprio no se permetti. Ho lauree prese negli migliori università, quindi mi colloco nella fascia di quelle che hanno un grado di istruzione molto alta (solo un misero 1 % possiede un dottorato in Italia e io sono dentro questa percentuale). Che poi esprima i miei concetti in maniera per niente politically correct sono d’accordo. Ne ho due palle piene di gente alla De Lillo, giornaliste fotografate con le arance e lo spremiagrumi, tarchiate e abbrutite dalla vita di famiglia ma mezze eroine per le italiane ovvio (ricordo che la maggioranza di noi è poco scolarizzata e non fa carriera). Questi moldelli elasti e caserecci ma poi girnaliste finanziarie che non si caga nessuno perché il core business in realtà sono i 3 figli marci m’hanno rotto i coglioni. Finiamo noi childfree per sembrare della aliene. Fino ai 40 anni abbiamo potuto studiare, fare carriera, coltivare fisico magro e scolpito, trovare il meglio dei maschi (si perché onestamente voi li fate scappare i maschi) e alla fine c’è un divario con voi madri quasi esasperante. Giuro che sembriamo delle aliene. Tra me e la madre di famiglia tipo c’è una vita intera. Dò la colpa a voi dell’arretratezza di questo paese di merda, dove la donna istruita e ben vestita viene discriminata a favore della De Lillo type, aspetto mediocre, carrierina ecc…

      1. Boh Ciriaca vienti a fare un giro qui da noi, fra le ricercatrici in fisica.. c’abbiamo tutte il dottorato, la meta’ tipo c’ha pure il diploma al conservatorio ecc, e molte di noi sono sposate con prole…
        Certo la vita e’ dura e ad ogni conferenza dedichiamo una sessione a esaminare il soffitto di cristallo per cui poche femmine sono nei posti di potere, pero’ le cose si muovono, i maschi si svegliano e condividono, e le femmine se non sono strafighe e’ per scelta (ammetto che i nerd non brillano per cura della propria immagine ma per farti felice ammettero’ che vengo definita ‘un interessante miscuglio fra Penny e Sheldon’ 😀 )
        Cio’ detto, l’Elasti-band di questo blog mi e’ sempre sembrata diversa da me ma ignorante proprio no! Secondo me i tempi delle donne che lasciano la carriera per i figli e si abbruttiscono son passati. Ora e’ il tempo delle donne che vogliono entrambe le cose e anche che i maschi si diano una svegliata, e sono tempi duri (purtroppo). Pero’ forse e’ ora che anche tu te ne renda conto. I valori non sono uguali per tutti e successo e’ essere felici, il che appunto non per tutti e’ avere fisico scolpito e ‘prendersi i maschi migliori’ (e neppure fare carriera magari facendo un lavoro che non piace… che senso ha il ‘senso del potere’ quando ti rechi al lavoro e dici… ? )
        Claire (childfree for the moment ma abbastanza openminded :P)

    1. le ricercatrici in fisica sono le più cesse del pianeta, se hanno figli poi sono inguardabili. Nice try though. E poi scusa, salta fuori che tutto l’1% con dottorato viene proprio qui a dissertare di pappe, elastici, ecc.? Stiamo scherzando vero?

  18. Il post di Ciriaca mi ha inizialmente a dir poco irritata, ma a una seconda lettura, mettendo a tacere l’irruenza arietina che non ha quasi mai prodotto effetti positivi, è stato fonte di riflessione.
    Sono mamma di due, libera (si fa per dire!) professionista da 15 anni. Purtroppo il mio lavoro non si può svolgere da casa e per mia scelta sono andata in studio fino al nono mese e tornata un
    mese dopo ognuno dei cesarei. Tenace? Sì, ma
    con gli aiuti! Una nonna all’estero, un’altra
    affettuosa ma non dedita perché presa dal suo
    lavoro e dagli impegni. Ho avuto la puericultrice
    prima e la tata fissa poi. Mio marito e io lavoriamo
    in buona parte per pagare chi mi permette di
    continuare a lavorare!!
    Per quanto riguarda l’intelligenza, dipende dai
    giorni e dall’umore; giorni in cui sembra di avere il controllo di tutto e “la maternità mi ha resa
    davvero multitasking, ogni casella è al suo posto,
    zero tempi morti e tutto va come vorrei” e giorni,
    magari dopo una notte difficile, in cui mi convinco
    che buona parte dei neuroni e delle sinapsi di
    prima abbiano traslocato nei due cervelli che ho
    creato, senza possibilità di rigenerazione!
    Vero, non è facile essere madre in Italia. Salti mortali, incastri, esborsi, rinunce. Molte non hanno scelta e lasciano o riducono notevolmente, quando possibile.
    Stimo molto Elasti e la sua capacità di mettere a frutto l’intelligenza post figli. Ho pochi anni di meno e spero di incartapecorirmi come lei!!

    1. è davvero un problema.
      io ho rinunciato al lavoro dopo il terzo figlio, quindi rientro perfettamente nel quadretto dipinto da Ciriaca, incartapecorimento incluso.
      Ma non è un discoro che possa essere portato avanti a suon di “tu sei brutta e stupida e blogger”.
      Il Corriere della Sera, assieme all’Università degli studi di Firenze, ha portato avanti uno studio (si parla di due anni fa) sulle casalinghe c.d. “di rientro”, donne che rinunciano al lavoro dopo la maternità.
      http://www.nove.firenze.it/b212101431-io-lavoro-a-casa-provincia-e-universita-di-firenze.htm

      a sorprendere era la statistica che dimostrava come a rinunciare in partenza fossero le giovani donne ben scolarizzate, gente che rinunciava al lavoro senza averci nemmeno provato perché le spese di sostentamento della famiglia superavano di gran lunga le entrate, anche nel medio termine.
      E’ un discorso che andrebbe affrontato molto seriamente. L’impressione invece è che gli investimenti sula famiglia siano i primi a essere oppressi nelle manovre di spending review. Anche a me piacerebbe molto ci fosse la possibilità di un confronto su questi temi. Ma un confronto che porti a proposte, non un chiacchiericcio lamentoso fine a se stesso.

      1. aggiungo – e poi giuro la smetto – che io sento in maniera POTENTE la sensazione di aver disatteso le promesse fatte quando sono uscita dalla facoltà di giurisprudenza con la coroncina di alloro e il massimo dei voti in saccoccia. Anni di studio buttati, investimento vanificato.

      2. Accipicchia Rossella, che brutta sensazione.
        Non lo dico con critica o ironia, penso alla maternità , voluta e desiderata, che per certi versi i si ritorce contro.

        Giorni fa un’amica mi chiedeva: accetto un lavoro (dopo tanta ricerca) a tempo pieno e iro tutto lo stipendio a nido e babysitter , o resto a casa a carico di mio marito?

      3. siete voi di solito quelle del chiacchiericcio lamentoso. Io non ho di che lamentarmi se voi sparite dal mondo del lavoro, anzi. Ripeto, una percentuale della mia realizzazione dipende dai gap da voi lasciati quindi non mi lamento proprio. I lamenti li sento sempre e solo dalle madri

    2. La tua vita sa di inferno. I tuoi studi buttati al vento. Una brava professionista raramente dà il meglio con una famiglia alle spalle. Conosco avvocatesse che lavoravano fino alle 9 di sera. Quando sono arrivati i marmocchi hanno dovuto lasciare anche se hanno nonne ecc. Quelle che sono rimaste si lamentano del mobbing in ufficio guardacaso. Ma se una volta la maternità era un passaggio obbligato ora a voi martiri chi ve lo impone? Questo mi domando. Mi chiedo se una donna intelligente può ancora desiderare di fare una vita di merda per un figlio…

      1. Proprio, sforzi buttati al vento….tutto vanificato. Odio questa cultura cattolica retwettata anno dopo anno anche dai blog retrogradi di voi madri. Una laurea e una carriera valgono mille volte più di un figlio. La De Lillo è contro la parità dei sessi, se non è chiaro è strisciante in questi cazzo di blog. Ci proprongono ogni giorno di buttare nel cesso gli studi e diventare elastiche per poi finire belle tarchiate a spremere agrumi su you tube. Ma vaffanculo va, te e i tuoi studi finanziari, ci dai in pasto solo la tua finanza domestica che francamente è letta solo da minorate mentali.

      2. Comunque non è che tu abbia l’aria di esser molto soddisfatta, sai? Non trasuderesti tutta questa stizza e livore nei confronti di chi non ti somiglia e appare soddisfatta della propria vita

      3. Aspetta un momento, Ciriaca.
        Te lo dico da una che odia i bambini, non ha manco mai giocato con le bambole e quando le hanno dato in braccio il nipote neonato non lo ha preso e ha detto no grazie.
        Guarda che fare la mamma e’ bello!
        Non e’ bello per TUTTE (e io rincaro quanto sopra dicendo che si riproducono pure i virus: non c’e’ niente di speciale a fare figli) ma sono sicura che dia sensazioni piacevolissime! dalla gravidanza – qualche cosa di nuovo che ti cresce dentro – ai primi sorrisi ai primi progressi… ad avere accanto una persona che ti ama incondizionatamente e che pian piano si sviluppa e ha la propria personalita’…
        E queste (e altre cose: non so, non sono mamma) possono piacere benissimo anche a una che ha la laurea, il dottorato, un lavoro che le piace ed una carriera avviatissima…
        Il punto e’ che essendo il riprodursi una cosa tanto banale da essere connaturata nell’essere umano, sarebbe dovere della societa’ garantirla, come la salute e l’incolumita’. La soluzione non e’ o carriera o figli, la soluzione e’ se fai carriera devi poter accedere ai figli come accedi alla sanita’ e ai servizi di polizia…
        Certo riprodursi ‘costa’: il corpo si sforma (vabbeh: e’ elastico, pero’…), hai meno tempo per te (anche ad avere un partner che ti dia qlc piu’ di orgasmi certi hai meno tempo per te), hai meno SOLDI per te, hai piu’ responsabilita’ e la tua mente e’ occupata anche da altre cose (ok ho sempre pensato che se fai carriera sei speciale il che per me vuol dire anche elevata capacita’ di concentrazione…) PERO’ anche laurearsi nelle migliori universita’ italiane & fare carriera ‘costa’, no? tempo passato a studiare, giornate passate a lavorare fino alle 9… (io amo il mio lavoro e lo faccio anche 24h di seguito, ma… CHE DUE MARONI!!!) e allora? lo fai e basta, perche’ ne vale la pena! Il che non vuol dire che ogni tanto non ti lamenti..
        Boh forse non c’e’ un blog di Donne In Carriera che si lamentano per la solitudine, lo stress e la frustrazione di stare sole… il che pero’ non vuol dire che questa categoria di persone non esista…

    1. Claire scusa risparmiami il solito buonismo materno che pervade la società. Per me fare la mamma sarebbe la punizione più devastante. Studiare costa eccome. Mia madre era davvero povera. Ha fatto debiti per farmi stuadiare anche all’estero, un percorso destinato spesso solo a ricconi. Quindi non posso che esserle riconoscente a vita. Prendo la mia condizione di ultra privilegiata (i miei parenti l’hanno spesso scoraggiata dal mandare me e mia sorella all’università e oltre) molto seriamente, ripeto mi sento la persona più fortunata del mondo perché da piccola non avevo nulla. Devo tutto ai miei studi e all’essere childfree. Bene se mia madre ha deciso di investire su di noi. Mia sorella ora è NY dove fa mostre d’arte e vende quadri, come posso non essere la persona più felice del mondo? I figli mi avrebbero solo ostacolata e in più i bambini mi fanno schifo. Mi ritengo anche fortunata per non essere passata nella fase figlio/non figlio che dà spesso da pensare per anni. Sono solo grata alla mia vita. L’unica cosa che mi infastidisce è vedere le mie amiche con l’esistenza distrutta. Davvero ho detto, ora faccio a pezzi un blog, fare la mamma è bello? La mia migliore amica piange da due anni….

    1. Ah, mi fa proprio pensare il fatto che in un blog si affrontino temi densi sono se arriva l’agent provocateur del momento. Possibile che una giornalista vi instupidisca con coglionate su hobbit e co. e voi state ancora a leggere e copiare (perché dopo andate anche a sfornare marmocchi e fare voi stesse le blogger…). Siamo in un paese di merda di mamme blogger, basta fateli chiudere questi siti infami. Chiedete istruzione non aiuti per la maternità. E’ solo la scuola che ci può salvare non l’ennesimo marmocchio sul suolo italiano.

      1. Volevo solo dirti, Ciriaca, che apprezzo il tuo intervento – nonostante tu abbia scritto “dò” accentato (ricordati che hai un’istruzione alta, perdio!) – ma temo tu ti stia sopravvalutando un pochino. Buon per te! C’è sempre bisogno di gente con alta autostima

  19. Penso che se in Italia ci fosse più solidarietà tra donne forse faremmo meno fatica a chiedere e a ottenere interventi e investimenti per la maternità . Ma se siamo noi per prime a “sparlarci e spararci addosso” cosa possiamo aspettarci dalla politica. e dalla società ?

    1. Io non sono solidale con le madri di famiglia in generale. Mi fanno schifo. Però posso dire che l’unica cosa che auspico per le italiane è accesso libero all’università. E’ l’unico modo per cui avvenga il distacco dalla morsa della religione e conseguentemente della maternità come fine ultimo delle nostre vite. Più studi, più libertà di pensiero, meno marmocchi, meno dipendenza economica dal bruto di turno, meno femminicidio. La catena è lunga, ma è così, il femminicidio riguarda soprattutto donne di famiglia e spesso in situazioni disagiate. A me iper colta, iper stronza e iper indipendente una cosa del genere non capiterebbe mai. (Anche perché potrei sbatterlo fuori da casa MIA quando cazzo voglio). Su su, forza che le childfree vi stanno lasciando indietro.

      1. Iper colta???? Perchè hai un dottorato in Italia?? 😀 😀
        Nel mio ambiente di lavoro un dottorato ce l’abbiamo tutti!! Grazie per questa botta di autostima mattutina!! Wow wow wow

      2. boh Ciriaca non lo so
        se uno ti incantona e ti mena una sberla mica gli puoi sbattere in testa la pergamena del dottorato???
        e questo anche se la casa e’ intestata a te e prendi MOLTO piu’ di lui…
        mi sembra un po’ ingenuo supporre che i meccanismi di seduzione occulta e pressione psicologica su cui si basano le violenze domestiche dipendano solo dalla dipendenza economica e spariscano con l’istruzione…

      1. Tilly, ho un dottorato in UK, idiota. in Italia il dottorato ce l’hanno tutti. Ma tutti chi? cretina, a malapena la gente prende il diploma. Ma da dove cazzo salti fuori? Cmq si sono quella che Carta canta tesoro. Non ho solo la pergamena addosso ma mi sento un Dio….sorry.

    2. La politica e la società sene fottono di te perché sanno che la tua unica preoccupazione è dare la pappa a Filippo o Sofia (questo nome Sofia deve essere appannaggio di ogni Proletario/wannabe/piccolo borghese d’Italia). Una volta sfornato il marmocchio sei out. Te lo dimostra il mondo del lavoro che ti fa la guerra non appena rientri e il marito che prende altre strade (magari solo virtuali). In Italia si accorgono di te solo se appartieni al patetico veliname starlettame tronistico senza arte ne parte.

    3. Cara Rossella ti posso assicurare che avendo io un’alta istruzione, una personalità forte e aggressiva, e due gambe perfette mene vado in giro per il mondo come se fossi il Dio in terra, questo è chiaro. Sono felice di essere così, overconfident qualcuna mi ha definita e prepotente. Non cambierei in me una virgola. Pensate quello che volete delle narcisiste di questo genere, non mi interessa.
      Non mi scalfite puntualizzando gli errori che si fanno volutamente scrivendo in velocità sulla tastiera. Una che ha fatto studi umanistici l’italiano lo sa eccome. Per tale ragione sono sicura che il childfree è una dimensione superiore. Sono i vaneggiamenti di una disturbata. Ma si, io non ho figli a cui devo sembrare sempre moderata e composta. Posso dire stronzate dalla mattina alla sera. Il mio compagno mi adora proprio perché non sono la casalinga normale.

  20. Che bella sensazione quella di staccare la spina, riposare e ricaricare le batterie. Anche io riesco a farlo raramente e soprattutto quando sono in un contesto rilassante in cui c’è anche qualcuno che ogni tanto si occupa di me, dandomi la possibilità di riposare. Basta poco, una dormita, un’oretta da sola, anche a fare la spesa, in modo da stare tranquilla e non avere sempre l’ansia di stare dietro ai bambini, soprattutto il piccolo, che assorbono tutte le mie energie.

      1. Lo dico solo così, tanto per dire. La mia vita sarà pure di merda, dal tuo punto di vista. Dal mio ha parecchi problemi ma non a causa dei miei figli che non mi hanno impedito di lavorare (anche 10 ore al giorno), studiare, prendere un dottorato di ricerca e essere una donna abbastanza sensibile, colta e completa. Semmai i problemi vengono da altre parti…
        Comunque, dato che sei così irritata dalle donne-mamme-blogger anche lavoratrici, che ci fai attaccata a questo blog a vomitare insulti? Una lavatrice e una ceana ogni tanto te li preparerai anche tu, immagino.

  21. Ma che ti ha fatto di brutto la vita per parlare così, Ciriaca? Ok sei nella fascia di quell’uno per cento che ha un dottorato ma…si scrive NELLE MIGLIORI UNIVERSITÀ ….eddai, rilassati…

    1. Se mi rilasso ho paura che venga anche a me la faccia Elasti, tipica delle mamme dall’amore smisurato e disfacimento del derma in agguato. Non sono una persona rilassata, mai stata e sinceramente mi piaccio da morire così, bastarda e tagliente. Queste donne maligne poi attraggono sempre gli uomini migliori te lo assicuro. Le childfree hanno i loro motivi per essere rabbiose eccome, ma non mi nascondo dietro etichette, ero rabbiosa contro la donna elastica bruttina martire con mantello rosso anche prima che nascesse il movimento. Mi è successo di sedermi per due ore in un parco giochi un giorno e di ascoltare i discorsi elasti (anche in inglese poiché trattavasi di parco sito in nota città turistica italiana) e sono giunta alla conclusione che la madre tipo, giovane o vecchia che sia, italiana o straniera che sia mi fa cagare come mi faceva cagare 10 anni fa, anzi di più, perché con la crisi i discorsi diventano ancora più tristi. Voi direte vivi e lascia vivere. Ma col cazzo. No, non sono i marmocchi darmi fastidio ma le mamme insulse. Mi chiedo ma chi vi ha ordinato di fare le martiri della famiglia e della società. Mia madre quarant’anni fa aveva quasi l’obbligo ma oggi avete l’obbligo di istruirvi prima ed emanciparvi. Se lo fate davvero non una vostra cellula dovrebbe maturare la voglia di finire con nomignolo elasta a lamentarsi al parco o in ufficio di quanto è duro fare la madre di famiglia, quando esiste una gran vita per chi sceglie il contrario (perché non esiste una sola madre di famiglia che non si senta martire del mondo o elasta o altro concetto di santità che poi traduce ai poveri astanti a cui non gliene frega un cazzo). Ci sono quelle che se la ridono e fanno i blog ma ci sono quelle veramente depresse e frustate che finiscono a rompere il cazzo sul posto di lavoro. Perfino qualche amica si è ridotta così. Master in Inghilterra e poi marmocchia, e adesso a lamentarsi a casa che il marito ha l’amante. Mi avete rotto il cazzo. A voi vi danno l’eterologa e io se voglio abortire mi trovo solo obiettori di coscienza. Mi avete rotto il cazzo. Con queste amiche non mi rapporto più. Io sempre al top e loro vestiti gualciti, io foto delle vacanze alle Bahamas e loro foto dei marmocchi. Io vado a teatro e loro al kindergarten. Mi avete rotto il cazzo. Incolpo la De Lillo e il suo entourage di sostenitrici che non sanno scrivere un libro decente (es. la Bernardini non ha ancora capito la differenza tra childless e chilfree, questo è agghiacciante), la retorica familistica, il papa e tutto il clerical tanto caro all’italia, le donne italiane che tengono famigghia) dello sminuire continuo del ruolo della donna. Mettetevi una mano sulla coscienza

      1. Mia madre 40 anni fa era una semplice commessa che viaggiava ogni volta che poteva, imparava le lingue di sera esclusivamente per il proprio piacere, era sempre allegra e mi portava con sé ogni volta che poteva… sarà per questo che non detesto le donne “per categoria”. Forse la figura deprimente di tua madre “quasi obbligata” ad essere una donnetta squallida ti ha un tantino fuorviata…

    2. Ah, a proposito non prendo da nessuna di voi lezioni di italiano o altro. Ripeto, mi potete tacciare di immaturità, cattiveria, superficialità, sociopatia, imbecillità narcisistico-megalomane, misoginia, violenza verbale, violenza da ultras anti madre di famiglia, e quanto più piace a voi mediocri di periferia, ma non accetto di essere bollata come ignorante. E no cazzo. Parlo lingue, leggo solo in inglese e faccio conferenze. IQ possibilmente più alto di Sharon (Stone). Oh, calma con le troiate. E sono anche una gran figa che non fa mai male.

      1. Ignorante …… nel senso che ignori l’educazione visto che non riesci a scrivere due righe di fila senza un insulto o un’espressione colorita!

      2. per questa tal Tilly: dove hai dedotto che mia madre è stata obbligata? Per mia madre la maternità è stata una cosa bellissima, dice lei, ma mi ha anche insegnato che prima sarebbe dovuta venire la mia istruzione, per il resto fare figli e famiglia per mia madre evidentemente non era un valore. 40 anni fa era normale ora una laurea ha molto più valore. Poi infatti lei a 40 anni è entrata nel corporate .

      3. L’hai scritto tu, che tua madre era “quasi obbligata” (che poi quasi obbligata cosa vorrà mai dire? quindi quasi libera di essere diversa…) dai tempi che viveva
        Taltilly
        PS Ma che ci fai qui, ti immaginavo impegnata a prendere il sole nuda con l’aggeggino allargachiappe per ottenere l’abbronzatura integrale… mi sembra nel tuo stile

  22. Vi invito a leggere il libero “Mamme Cattivissime” di E. Badinter, sociologa francese, vi dirà le cose che vi ho detto io solo forse nei termini mummy-friendly che vi piacciono e con meno cattiveria: la madre di famiglia è mediamente ignorante (ho detto mediamente, non è un termine assoluto, quindi che non venga fuori la solita avvocatessa del cazzo a contraddirmi). Badinter dice che il figlio si è sostituito al marito come nuovo tiranno per farvi fare una vita di merda (ma io direi che in Italia si è solo aggiunto al marito, il figlio vi fa fare una vita di merda e poi arriva anche vostro marito a picchiarvi magari, ripeto cose che succedono solo in contesti di “ignoranza”, sfido una donna smart a rimanere un secondo in una relazione dove c’è violenza). Aggiunge inoltre che la disparità tra i sessi dipende proprio dalla maternità e dal fatto che le donne faranno le madri piuttosto che le donne (si perché onestamente le due cose sono distinte eccome, e che non venga fuori la solita madre lavoratrice del cazzo a contraddirmi perche mi viene da ridere, questi sono i nuovi zombies, sono proprio degli zombies, inguardabili cazzo, inascoltabili sul posto di lavoro e intollerabili, di solito grandissime cornute). Aggiungo che le madri di famiglia diventano dei grandi cessi, senza riferimenti alla povera De Lillo, ma purtroppo è così anche per le donne che erano belle, invecchiano, nello stile, nell’eloquio, nella mente, tanto ripeto, che non esiste più paragone con le childfree (ho fatto un’analisi quest’estate in spiaggia della madre quarantacinquenne con rotoli alla pancia, costume itero contenitivo, marito idiota al seguito con frigo-bar, palette, marmocchi maleducati, e questa, mi dispiace non posso dire che sia statistica ma farei una scommessa. Un panorama mediocre della migliore Italia in vacanza…Finisco per dire che ringrazio voi e i gap incredibilmente grandi che lasciate perché mentre voi a 40 anni siete finite (lasciamo stare la De Lillo che si è rifatta una vita di mamma blogger con arance, alla faccia degli studi in Bocconi, tanto di chapeau, perché alla madre media va molto ma molto peggio), le childfree si rendono conto delle loro immense possibilità solo a 40 anni, quando voi lasciate la scena e vi rifugiate in spiaggia con la cellulite in vista e poco altro, a riempire tristi quadretti di vita quotidiana. N:B. Si, sono ultra magra e bellissima, con un guardaroba griffato, superficiale e vanesia, come vi piace pensare, ma per favore, voi tristi panzone coi carrozzini e i mariti stanchi, smettetela di guardami di sbiego. Fattevene una ragione, non esiste solo la banda elasti contenitiva alla De Lillo, c’è in giro un’altra razza. Qualcuno mi ha accusato di odiare mia mamma, no, la ringrazio sempre e in maniera ossessiva di avermi detto di studiare invece di sposarmi e fare smarmocchi. Risulto feroce? Sappiate che ho una rabbia alle stelle contro questo mito nazional popolare della madre italiana, invenzione cattolico maschilista sottoscritta dalle imbecilli mamme blogger e sdoganata a voi dal cervello pappamolla. Questi blog sono solo veicoli del consumismo sfrenato (non questo che non ospita sponsor) quando va bene, poiché le madri di famiglia non si sa come diventano anche acquirenti senza filtri, e veicoli di disparità quando va male…aprite gli occhi, capre

      1. La madre era una donnetta squallida, secondo lei “quasi obbligata ad esserlo” dai tempi… (si vede che stavano in un paesello lontano dalla civiltà, 40 anni fa erano gli anni ’70, le donne evolute e intelligenti c’erano già…) Non siete state attente, eh?!? … stavate allattando? 😀

      2. Cmq vi dò ragione. Mi manca l’intelligenza empatica, questo si. Non ne ho proprio. Grazie a Dio.

  23. Ciriaca, ma tu non vedi proprio possibile un’integrazione dei due mondi? Non sarebbe quella la vera evoluzione? Fino a 35 anni credevo che sarei rimasta childfree senza rimpianti, lavoravo 12 ore e uscivo sei sere a settimana.
    Poi è capitato tutto; mi sembra finora di riuscire a
    conciliare e così mediocre non mi vedo. La casa è mia, guadagno più di mio marito lavorando 8-9
    ore, continuo a seguire corsi d’aggiornamento e ad uscire la sera. Sono d’accordo con te in generale e io stessa mi trovo ad avere
    conversazioni più interessanti con le amiche
    childfree -che coltivo con grande cura!-, ma non condivido i giudizi tagliati con l’accetta.
    A mia figlia auguro di laurearsi, specializzarsi, dottorarsi e tutto quel che vorrà, trovare un lavoro
    degno e dopo, eventualmente ma senza condizionamento alcuno, di creare una famiglia. Intanto, nel dubbio, la mando a scuola bilingue dai tre anni, per darle la possibilità di realizzarsi lontano da qui!

    1. Finite tutte così. Siete Childfree fino a 35, poi però la società…le amiche….la mamma…vi chiedono di sfornare il marmocchio anche se non vene frega una mazza. L’ho visto fare alla mia migliore amica, anti-bambino, poi i condizionamenti ecc. ed ora eccola semi depressa, senza il suo lavoro, master gettato dalla finestra, ingrassata. Si perché ci vuole un carattere di ferro per rimanere childfree e difendere la posizione all’infinito. Soprattutto quando hai un compagno da 10 anni e i soliti idioti ti chiedono perché non fai il marmocchio. Non è possibile un’integrazione tra i due mondi. Mi sono accorta che sono due mondi lontanissimi. Io non ho un singolo dei vostri problemi e quando li sento mi annoio e basta. La distanza deve aumentare anzi, è giusto così. E’ giusto che noi childfree ci sentiamo delle aliene senza il peso di questa mediocrità assoluta. Io non guadagno più del mio compagno, assolutamente no. Ho accanto un uomo super alfa che mi straccia in fatto di stipendio e sono contenta così. Inoltre, poiché a 42 anni sono ancora una ragazzina non può che essere innamoratissimo. Un panorama impossibile nella famiglia normale che il marito apprezzi la moglie-madre, lo sappiamo tutti. anche qui statistiche alla mano, le relazioni finiscono prima coi marmocchi di mezzo. Tu tra 100 anni, in una società più libera e secolarizzata avresti scelto certamente il childfree.

      1. E quando la legge di gravità avrà la meglio sul tuo corpo sarai sostituita ?
        Ma lo stereotipo del maschio alfa che deve desiderare una ragazzina esiste anche nelle donne con il tuo QI ?

      2. che squilibrio..
        io ne ho a pacchi di amiche quarantenni sposate e in carriera e felicemente senza figli che con me sghignazzano dei tentativi patetici di madrinonnezieparenti di chiedere loro di fare figli…
        mia mamma mi tormenta per avere una nipotina da quando ero in tesi di laurea: la ignoro come le zanzare d’estate mentre dormo…

  24. Ah ecco. Mentre scrivevo già mi hai messo tra le solite madri lavoratrici del cazzo che pur discostandosi dalla media non cambiano la situazione e soprattutto non possono permettersi di contraddire! A posto così, chiusa qui

    1. la mamma che lavora è sempre quella che spacca le palle. Quella che non lavora si sente un verme e sta zitta. Quella che lavora è la martire per antonomasia. Se ne sento ancora una che mi dice la magica parola di flessibilità (solo per lei chiaro) mi girano proprio….Non sene può più. Anche se devo dire che sono quelle che aprono le opportunità maggiori alle childfree perché stanno sempre in maternità e quindi non posso che ringraziarle. Ad una mamma che lavora un giorno ho regalato un Vogue U.S, ma lei lo ha declinato gentilmente a causa del suo inglese claudicante ma soprattutto per zero tempo da dedicare alla lettura. Anna Wintour chi? Io non rivolgo più la parola a queste persone, ripeto i nuovi zombies.

      1. magari quella mamma ha letture più “alte” che non un inutile, frivolo, patinato giornale di moda…….

      2. Vogue Usa! E te ne vanti pure! Mi fai proprio ridere. Ho 24 anni e tu sei davvero la quarantenne-tipo che mi fa pena. Tu, non le mamme che fanno i salti mortali per tenere insieme vita, famiglia e lavoro. Ah, dimenticavo, sono bellissima, laureanda in giurisprudenza e diplomata in pianoforte alla Royal School of Music of London (mi son pagata parte degli studi insegnando musica ai “marmocchi”, come li definisci tu). Ma non per questo mi permetto di sputare sugli altri come fai tu, se un blog mi annoia non lo leggo e se non condivido le scelte altrui non le copio. Idem se un Paese non mi piace, me ne vado: ho lasciato l’Italia per il Lussemburgo senza rompere tanto i c…oni a nessuno. Dio quanto sei immatura, mi ricordi le mie compagne più sfigate che promettono di diventare esattamente come te.

    1. La Royal School Music of London è in fondo alle classifiche degli istituti scolastici. Guarda il rating su internet. Cosa suoni il piffero? Chi ti insegna? Mika? Non è una laurea seria fammi ridere….scusa mi sto divertendo troppo stasera…siete il sogno di un troll. Non c’è blog migliore. Dicono che tu sia una cozza. Se non leggi subito Vogue US potresti diventare come la De Lilla.

    2. Cmq è solo un ignorante che può concludere che uno è ignorante solo perché legge Vogue US. Ma scherziamo vero? Divoro anche Vogue Francia e se posso farmi Vogue Germania più che volentieri visto che sto imparando il tedesco. Ma che chiusure mentali avete. Leggo anche giornali peggiori se vi interessa, che cosa vuol dire?? Leggo tutto quello che mi capita sottomano dalla sociologia al gossip brit.

      1. Leggiti Il valzer deglig Addii di Milan Kundera: praticamente solo gli stupidi ignoranti vogliono riprodursi, il che creera’ un mmondo di stupidi ignoranti, ma ecco che il Dottore che cura la sterilita’ ha un’idea brillante per evitare questo… 😀
        (romanzo interessante e divertente, a mia modesta opinione)

      1. Ma hanno un senso, queste risposte? Chi è che ti disegna così? Dici che qualcuno ti ama? E perché, di grazia?

  25. Forse qualche lettura di demografia La aiuterebbe a elaborare un po’ meglio i suoi pensieri a proposito di tassi di natalità, tassi di istruzione e crescita economica. Su tutto il resto non mi pronuncio, non vorrei rubare tempo alle Sue letture di Vogue U.S. et similia
    Buona fortuna,
    Idvp

  26. Ho avuto un’illuminazione: Ciriaca NON ESISTE! Cioé si tratta di Claudia che ha smesso i panni di Elasti per diventare un altro personaggio: la.quarantenne “childfree” superfiga…

  27. Ma sai che l’ho pensato anch’io? Daaaaaaai, non esiste! O sì??? Beh dai, magari ha soddisfatto le sue manie di protagonismo e smette di intasare il blog.

Scrivi una risposta a dolcezzedimamma Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.