se fossi qui ti chiamerei. e passeremmo un paio d’ore al telefono. o forse, dopo un po’, decideremmo di vederci, “per parlare da uomo a uomo”, come dicevi tu. se fossi qui ti racconterei che sono felice, come, professionalmente, non mi capitava di esserlo da anni. ti direi che, là dove sono ora, devo imparare tutto e che è una sensazione deprimente ed esaltante insieme, ma soprattutto è un privilegio. ti direi che ho fatto un salto nel buio ma al momento sono accecata dalla luce. ti direi anche che ho sonno, come mi capitava solo dopo le notti di volontariato in ambulanza, ma allora avevo vent’anni e non conta. perché svegliarsi alle 4 è una follia contro natura anche se, in realtà, quando sei in giro, in macchina, nella notte, e subito dopo, a leggere i giornali prima di tutti, da sola, in uno posto identico a com’era 50 anni fa e forse anche di più, ti sembra un po’ di essere tu ad alzare la saracinesca di una giornata nuova, ed è una cosa bellissima. ti direi che non ho paura e questo significa che sono cresciuta. e che mi diverto moltissimo e questo forse significa che sono nel posto giusto. ti direi anche che lo hobbit grande ha cominciato le medie ed è contento e dice a tutti che se le aspettava molto più difficili, anche se forse bisognerebbe spiegargli che due giorni non sono un campione rappresentativo di un anno. ti direi che il medio ha ancora quegli occhi enormi da civetta, spalancati dietro le tue spalle, in una fotografia della festa dei tuoi settant’anni. credo che ti farebbe molto ridere, come allora. e ti incanterebbe con la sua mente fatta per i numeri e le ossessioni. ma soprattutto ti racconterei del piccolo che hai conosciuto appena e che adesso è un grande all’asilo e si dà moltissime arie. se fossi qui vorrei che fossi orgoglioso di noi, anche se al momento ho l’impressione di avere pezzi che cadono da tutte le parti e che il caos, dentro e fuori, regni sovrano. vorrei che fossi qui, anche solo un momento, per condividere queste cose belle, ché l’idea che tu te le stia perdendo mi è insopportabile.
c
…sono la prima ma non so cosa dire…commossa…
Cara Claudia, come ti capisco… ho ancora il suo numero di telefono, non si sa mai. E mi manca , proprio tanto tanto.
Pure io non sono riuscita a cancellare il numero (non più attivo) di mia madre dal cel…
e mi manca più di quanto avrei mai pensato fosse possibile, anche dopo 7 anni…
Come voi. E l’ho mantenuto attivo, quel numero… Se penso che a volte sbuffavo, quando vedevo comparire “Ma” sul display… darei qualsiasi cosa per tornare indietro, anche solo un po’
voi siete matte.. io li ho cancellati IMMEDIATAMENTE, i numeri! che sia mai che in un momento di pace e felicita’, che non ci penso, mi vengono in mente perche’ li vedo in rubrica! :O
non tengo neanche le foto, di nessuno…
che se magari mi passa il magone poi me lo devo far rivenire in mente per le foto…
come mia madre, che c’ha il Santuario! :O
ha pure tirato fuori una foto – bellissima – di lei e papa’ appena sposati a vedere il Gran Premio di Monza… quando una vuole FARSI MALE…
Claire
Se i miei fossero ancora qui vedrebbero una splendida 15enne che è più alta di me e un meraviglioso nipote di 3 anni che ieri ha varcato le soglie della scuola materna…..da vero ometto!!!!
Stupendamente semplice, semplicemente stupendo.
PS Questa mattina in streaming in diretta qui in Svezia si ascoltava Caterpillar AM con Eleonora che rideva pensando alla volta che ha introdotto gli hobbit alla musica trash svedese (quando le ho detto chi stava parlando)
Quando ti ho letta avevo appena finito di parlare e ridere al telefono con il mio papà… Un fantastico, simpatico e forse adesso un po’ fragile, 86enne… E le tue parole mi hanno fatto apprezzare ancora di più di aver sorriso con lui, di avergli raccontato l’inizio della scuola dei nipoti, di aver parlato di lavoro e della lavatrice nuova che deve scegliere per lui e per mamma… Grazie, hai pensato al Tuo papà ma hai anche permesso a tanti di noi di pensare un po’ di più e con tenerezza ai nostri…
vero. verissimo!
Questi post mi fanno sempre mancare il fiato..un groppo alla gola, le lacrime che si fermano prima di far capolino e immancabilmente la mente corre a mio padre… che non c’è più, che si perde tante cose, che mio figlio non l’ha mai visto.
La mia Valeria è nata da due mesi e mezzo. Mio nonno, che mi ha fatto da padre, mi ha lasciata nove anni fa. Eppure non c’è evento particolare della mia vita – sia esso felice, triste, serio o scherzoso – in cui non mi baleni in mente il pensiero di chiamarlo per condividerlo con lui. La ameresti nonno questa bimba che sorride con grazia, come piaceva a te, e che ha uno sguardo che ti entra dentro. Ti guarderebbe incuriosita, poi scoppierebbe a ridere, cinguettando suoni ogni giorno più decisi, e agiterebbe le manine delle quali comincia a capire l’utilizzo. Grazie Claudia, per avermi permesso di presentare l’uno all’altra due fra i grandi amori della mia vita.
” vorrei che fossi qui, anche solo un momento, per condividere queste cose belle, ché l’idea che tu te le stia perdendo mi è insopportabile.”
Ti leggo sempre, non commento quasi mai, ma il post di stasera mi ha colpito davvero tanto, sono delle parole bellissime. Grazie per averle condivise con noi!
Lui è nello Hobbit grande che entra alle Medie, nelle ossessioni del Medio, nelle arie del piccolo…e in te che ti alzi alle 4. E’ in quello che ti ha lasciato e in quello che voi siete e fate. Continua a parlargli: lui ti ascolta ancora. Un abbraccio
Grazie per avermi fatto commuovere. Grazie per aver condiviso questi pensieri con noi sconosciuti lettori del web. Dopo una giornata lunga e faticosa, mi hai fatto pensare ai miei cari genitori, lontanissimi, purtroppo, e soprattutto al mio papà, ormai non più in form come una volta .
Mi hai fatto stringere il cuore, Elasti. Perché anche se io il mio papà ce l’ho ancora, per fortuna, ho provato bene quel senso di perdita quando ho perso mio nonno, pilastro fondamentale della mia vita. È passato tempo, tanto tempo. Eppure ancora oggi provo la sensazione di non avere il tetto, come quando in una notte fredda ti tiri la coperta ma è sempre troppo corta. Il tepore, il sentirmi protetta e al sicuro non lo provo più da quando se n’è andato. Continuo a cercarlo, quello sì. Nei luoghi, negli oggetti, in un fischio sentito per strada per casa. Tanto che mio figlio aveva un nome ancora prima di essere anche lontanamente immaginato. Un nome per molti obsoleto, antico, vecchio, così poco di moda. Ma così, ogni volta che lo chiamo, è come se insieme a lui si girasse verso di me ciò che mio nonno mi ha donato: amore, amore allo stato puro. E quando mi chiederà “Mamma, ma perché mi hai chiamato Tonino?” in un mondo in cui di Tonino o di Antonio ce ne sono veramente pochissimi, mi metterò comoda e gli racconterò di lui e di quel dono che in realtà gli ho fatto dandogli un nome così bello.
Antonio era anche il nome del papà di Elasti…
Evidentemente è il nome delle belle persone… 🙂 E io spero che mio figlio sia non il più intelligente, ne il più bravo, né il più bello. Io spero che sia una bella persona.
One of your best post, ever.
concordo appieno
Sto piangendo da sola, la mia mamma dorme nell’altra stanza e io penso al papà che non ricordo perché, quando io avevo 2 anni e mezzo, qualcuno, lì su, ha deciso che era arrivato il momento di portarselo via, e al nonno, che ricordo fin troppo bene, ma che non ho avuto il tempo di conoscere veramente…
So come ti senti, ti abbraccio forte!!! ❤
P.S. Caterpillar AM potrebbe modificare le mie abitudini di vita 😉 Solo per ascoltarti… Sei bravissima!!! 😀
Mancano solo più pochi giorni, e poi saranno 14 anni che penso “se fossi qui”. Perché avevo ancora bisogno di parlargli. Perché avrei voluto che conoscesse mio marito e le sue tre nipotine…perché sarebbe stato un nonno meraviglioso…
Mi son venuti i brividi. Ti abbraccio, non saprei che altro dire…
Beate voi… Che avete o avete avuto dei padri che, pur con i loro sicuramente presenti difetti, sono stati per voi un porto sicuro, un fulgido esempio….
Vorrei tanto che fosse così anche per me e invece sono sicura che quando sarà il momento farò mia la frase di De Andre’ “quando a mio padre si fermò il cuore non ho provato dolore”
E scrivo in forma anonima perché in fondo me ne vergogno e me ne scuso con chi un padre l’ha già perso, Elasti in primis ma, prima di giudicarmi fermatevi a pensare a quanta sofferenza può esserci dietro alle mie parole…
Non te né devi vergognare, ognuno ha la sua storia alle spalle… Io ho perso il mio papà che di anni ne avevo 2 e mezzo, di lui non ricordo assolutamente nulla…e non tanto perché ero piccina quando è morto, quanto perché mio padre, con me, c’è sempre stato pochissimo… E infatti io sono sempre stata mammona… 😉
Quindi ripeto, non credo che sia un qualcosa di cui vergognarsi, solo tu puoi conoscere la tua storia! Ma sicuramente dietro quello che hai scritto c’è la sofferenza, e anche per quella vale il “solo tu puoi sapere il perché e, soprattutto, quanta è”… 😉
Condivido le tue parole. E il vuoto incolmabile di un padre che non c’è mai stato. Neanche ora, malato, riesce a stabilire un legame con i figli, ma continua a manovrarli. Pensavo che la malattina ci avrebbe, finalmente, avvicinato. Mi sono sbagliata: si vede solo nei film. Ho già elaborato il tutto tanti anni fa. La cosa dolorosa è dover trovare una spiegazione alle domande delle miei figlie..
le tue figlie cresceranno e capiranno. Hanno l’amore della loro mamma e spero anche del loro papà.
Leggo ora gli altri commenti…tra questi uno mi ha colpito…era Tonino anche il mio papà…
La mancanza fisica della persone care è insopportabile, è vero. Il fatto che siano sempre con noi, in ogni dove, deve darci la forza di affrontare tutto al meglio. La consapevolezza della loro vicinanza ci deve spronare oltre il fastidio e la frustrazione di non averli realmente accanto a noi.
Forza Elasti!
Momfrancesca.
E però. Perchè quando meno me lo aspetto mi fai piangere? E Claudia. Che ogni inizio, ogni nascita mi spezza l’anima che il mio papo non ci sia. Li accanto a me. Che farà 20 anni che vola lui a febbraio. Io ora ho un marito e tre figli. Mia sorella è una mamma. Pensare a lui che avrebbe fatto il
Tato ebbasta. Cara piccoletta c’è c’è. E anche lui ti ascolta la mattina.
Sai? L’idea che mio padre sia ancora qui, ma che, andandosene di casa un giorno di ventisei anni fa, si stia perdendo il mio “tutto questo” , tutto sommato è strano e abbastanza inconcepibile, ma non insopportabile. Insopportabile è il pensiero di non aver avuto un padre con cui condividere la mia crescita e il mio essere figlia. Ti abbraccio
Stasera abbiamo ricordato mio suocero, che è mancato un anno fa, dopo aver lottato contro la malattia, fiero e indomito fino all’ultimo. A cena, stretti in cucina, l’allegria dei nipoti, le chiacchiere dei cognati, i pettegolezzi delle figlie…tanta tanta allegria e la certezza che lui era lì, in qualche modo, a godere della confusione familiare, sornione e felice, come una volta.
Solo chi ha perso il papà può capirti fino in fondo. Il mio l’ho perso dodici anni fa, e mi manca ancora… Tutto… Di lui con me e di me con lui. Certe ferite non si rimarginano, e le lacrime non si trattengono, neanche dopo dodici anni.
Vorrei ancora sentire il suo abbraccio, il suo calore, le sue parole, il suo parere. Vorrei ancora lui. Vorrei che il mio bimbo di due anni potesse conoscerlo e sapere che grande uomo era suo nonno… Purtroppo non potrà conoscerlo, ma quello che sono io lo devo soprattutto al mio papà… Conosce me, in qualche modo riuscirà anche a conoscere suo nonno…
Grazie C per questi post. Grazie di cuore
Il mio “se fossi qui” è rivolto, ogni secondo e in ogni respiro, alla mia adorata mamma che se ne è andata tre mesi fa. Troppo presto. Perché quando i nostri genitori sono un porto sicuro, una consolazione, il balsamo dei graffi che la quotidianità ci procura, non si vorrebbe mai smettere di essere figli. E ci si sente persi. Anche se si è già adulti. E si nutre una sana invidia verso chi i genitori ce li ha ancora. E ci si chiede perché le persone più amate debbano andare via. Ma, nello stesso tempo, ci si sente dentro una nuova forza e si va avanti portando dentro un tesoro inestimabile, fatto di amore e insegnamenti. E si vive con la speranza di riuscire a rendere almeno in parte ciò che si è ricevuto.
A novembre saranno due anni che il mio papà se ne sarà andato. Non c’è giorno che non lo pensi, non c’è notte che non lo sogni. Mia figlia, la sua adorata nipotina, ha i suoi stessi occhi azzurri, lo stesso sorriso e anche lo stesso carattere! A volte mi capita di pensare che si sta perdendo tante cose della nostra vita, ma subito dopo ho la certezza che non è così e che ci sta osservando da qualche parte. Ti voglio bene papà e spero che il mio amore ti raggiunga ovunque tu sia!
lacrime
X anonimo
Solo silenzio x rispettare il tuo dolore
E un forte abbraccio
Un abbraccio Claudia
Fa forse un po’ male, ma piu’ di tutto e’ meraviglioso “sentire” cosi’.
Elasti, anche solo il fatto che tu gliele racconti significa che non le sta perdendo del tutto…
Mi commuovo sempre quando parli del tuo papà.
Se il mio mi vedesse ora, dopo trenta anni, non so cosa penserebbe di me e della mia vita. Non so come avrebbe guardato alle mie scelte, cosa avrebbe fatto nei momenti importanti. Magari non avrebbe approvato… ma i cuccioli gli sarebbero piaciuti un sacco e anche loro l’avrebbero amato. Anche se penso ancora che se lui fosse restato di più nella mia vita questa sarebbe stata diversa…
ecco, mi ci mancava anche questo post…… 😥
Elasti, questo post e’ meraviglioso e mi ha fatto tremare di paura al pensiero che un giorno accadra’ anche a me, e io saro’ del tutto persa 😦
un abbraccio forte forte
E’molto triste sentire così tanto la mancanza di una persona tanto amata…..ed è tanto triste anche per me avere un padre ancora in vita e non aver mai avuto un padre tutta la vita.
In alcuni momenti bastano i ricordi per scaldare un cuore.
un dolore così grande. Non c’è soluzione, purtroppo. La mia mamma mi ha lasciato quando avevo 16 anni e negli anni anche io mi sono chiesta cosa avrebbe detto delle mie scelte, quanto avremmo litigato (perchè è mancata all’improvviso e quando hai 16 anni la tua mamma non è certo la tua migliore amica).
Ora sarebbe una nonna felice….forse….mah…
Il momento in cui mi è mancata di più è stato quando 6 mesi fa ho perso il mio bambino alla 24 settimana di gravidanza. In quell’occasione ho pensato a lei come forse mai avevo fatto e se sono qui e sono riuscita a ricostrruire un equilibrio per quanto precario credo di doverlo a lei che mi ha sostenuto da lontano
❤ ❤
troppo bella questa lettera ma troppe son le lacrime che mi lavano il viso…
Bellissimo e commovente
Bellissimo Post…solo chi ha perso qualcuno che ha veramente amato può capire cosa si prova…io ho perso mia sorella. Non c’è giorno che non pensi a lei, che vorrei raccontarle qualcosa, che vorrei un consiglio, un supporto, un aiuto da lei.
A volte la sogno e in cuor mio so che mi è vicina…o almeno mi piace pensarlo…
un abbraccio.
A fine luglio hanno diagnosticato a mio padre un colangiocarcinoma.Ma nonostante ci fosse la possibilità di un intervento chirurgico, papà non è riuscito ad arrivarci.Così senza avere mai avuto sintomi o disturbi in 25 gg se n’è andato.Non abbiamo avuto il cuore di comunicare ad un uomo di 63 anni (artigiano colpito dalla crisi economica,che avrebbe dovuto godere della pensione dal 2013 ma che grazie alla sig.ra Fornero era stato “rimandato” al 2017) che il gg prima di andare in ospedale giocava con mio figlio di 3 e faceva i suoi lavoretti in casa, che avrebbe potuto andarsene a breve.Gli abbiamo solo detto di un’ostruzione importante al fegato che andava operata con intervento chirurgico delicato a quadro clinico stabilizzato.IL fegato ed i reni però hanno scompensato prima che potesse essere operato.Con mia madre e mio fratello abbiamo cercato di non lasciarlo mai solo, sempre a tranquillizarlo a rasserenarlo (anche con fatica per essere sorridente e ricacciare le lacrime). Ho una forte fede che mi permette di non impazzire dal dolore, di credere che lui vive già l’eterno con Dio e che io lo rivedrò ma come è difficile vivere la vita di ttt i gg e scontrarsi con le tracce di lui!E’ difficile pensare che si perderà tutto di noi, di mio figlio, dei bimbi che mio fratello potrebbe avere, insomma veramente la fede e solo la fede mi aiuta ad andare avanti.
Oggi mi sono svegliata con una fortissima nostalgia per i miei nonni. Per fortuna non conosco ancora “la mancanza” di cui parli tu, e solo l’idea mi terrorizza.
Un abbraccio stretto stretto.
anche per me è così, vorrei un attimo, solo un attimo ancora, solo ancora un bacio
Mi sono commossa a leggere queste righe perché ogni tanto faccio gli stessi pensieri quando penso a Lei che 3 anni e mezzo fa ha deciso di fermarsi per sempre a soli 57 anni; Lei che era il miglior direttore d’orchestra perché ci teneva tutti sotto controllo e riusciva ad armonizzare la nostra incasinatissima famiglia; mi manca quando ho bisogno di un consiglio, quando non so che fare, quando mi dispero. E mi riesce difficile immaginare cosa avrebbe potuto rispondere se le avessi chiesto questo o quello. Poi mi fermo un attimo, mi ascolto e faccio ciò che mi dice l’istinto; ma in realtà so bene che è Lei a guidarmi e questo per un attimo mi rassicura. Ti abbraccio forte forte sperando che non cadano troppi pezzi.
niente si perde, ne sono sicura!
non c’è più con il suo corpo. ma la sua vita è qui eccome. ti guarda, vi guarda. e ti sta dicendo “Vai ciccetti !” #semprepiùpresente
claudia quanto sono vere le tue parole!!!Non c’e giorno da quando il mio papa non c’e che nn pensi lo stesso…
ciao elasti, anche io mi sono commossa leggendo le tue parole. mio papà è mancato poco prima del tuo, quindi quando leggo i tuoi post dedicati al tuo sento una sorta di sincronia o sintonia. come vorrei anche io che papà potesse vedermi o sentirmi anche solo per un attimo e gioire del mio presente e di quello di tutta la sua famiglia.
ci sono ancora, rimangono ostinatamente accanto a noi e anche contro la nostra volontà nei gesti ripetitivi quotidiani, quando apparecchi la tavola in quel certo modo o stendi una camicia in quell’altro proprio come ti obbligava a fare lei, nell’alluce valgo che che hai ereditato e che ogni sera ti fa dire quello che diceva lui, nella forma delle orecchie delle figlie o dal colore oro dei loro capelli che a te non è toccato, quando vai ad un matrimonio e ti torna in mente che non voleva lasciarti la mano all’altare (“papà, lasciami andare” ti avevo sussurrato) o ancora quando cucini il minestrone con il basilico e ti viene da alzare il telefono per invitarli a cena, dimenticandoti che non ci sono più da troppo tempo…
Grazie di questo post Elasti, per avermeli fatti trovare accanto ancora una volta 🙂
Hey…..ma…..caspita, leggo i commenti e penso:sono solo io a leggerlo come un post di gioia, commovente, ma di gioia?! Claudia, sono felicissima per te: e’ un momento incredibile..ti sei buttata, ne hai avuto ragione e ti ha dato nuova vitalità. Giri con il sorriso, vedi intorno la bellezza, le potenzialità ed il divenire. Il pensiero di tuo padre è quella indispensabile incrinatura nel muro della tua stanza della gioia che altrimenti diventerebbe una stanza chiusa e soffocante di insana euforia senza senso, è ciò che come ossigeno dà senso al nostro respirare. E c’è una cosa dolcissima che non mi è sfuggita…l’hai firmato, cosa che di solito non vedo. Con una “c”, piccola, che è un abbraccio, grande.
Scusa…vedo che è uscito come commento anonimo…non mi piace. Mi presento: sono Elisa.
No, non sei sola, anch’io lo leggo dalla tua angolazione.
Il desiderio della condivisione di un momento bello con una persona molto amata.
Hence, its also wise to check that your video gets the average speed
together with which maintaining the clarity of sound is important.
Tripod use: A tripod can be a stand containing three feet.
There are a good deal of various tactics and components
which need to become taken into consideration when going for a picture of an specific view.
ho i brividi (in senso buono si intende ;-D)!