Nonsolomamma

stigma

“mi sono reso conto adesso che non ho fatto dei compiti delle vacanze”
“eddai, hobbit di mezzo! non è possibile che tu sia così stordito, sempre!”
“non è colpa mia! ho dimenticato un libro a milano. come facevo a fare i compiti sul quel libro se non ce l’avevo, quando ero a bari. eh? eh? come facevo?!”
“non agitarti e cambia tono! è colpa tua se dimentichi le cose. devi imparare a prenderti le tue responsabilità!”
“e ora come faccio?”
“be’, fai i compiti adesso!”
“non posso!”
“perché?”
“perché stamattina ho portato a scuola il libro che avevo dimenticato a casa. e ora me lo sono dimenticato a scuola”
“sei un disastro!”
“però magari posso chiedere a qualche mio compagno di fotografare la pagina dei compiti dal libro e mandarmela. così almeno li faccio sul quaderno. mi dai il tuo telefono per piacere? mando un messaggio whatsapp a giulio”
“giulio ha il suo cellulare?”
“no. ma usa il whatsapp di sua madre. come me”
“mando un messaggio anche a davide, per stare più tranquillo”
“va bene. fai come credi. basta che domani tu abbia i compiti fatti. altrimenti le maestre si arrabbiano e hanno ragione”
“mannaggia. non mi rispondono. provo alessio. e massimo. e luca…”

“non mi ha risposto nessuno!”
“telefona invece di mandare messaggi”
“no. non posso. stanno cenando”
“ma sono le sette…”
“cenano. lo so che cenano”
“senti, ma se invece mandassi un messaggio whatsapp a una tua compagna?”
“una femmina?! tu mi hai detto di mandare un messaggio a una femmina?”
“sì. che male c’è? secondo me le femmine sono più precise e affidabili…”
“stai scherzando, vero?”
“no. sono serissima”
“be’. non posso. proprio non posso”
“perché non puoi?”
“perché non si fa. chiamare una femmina è un marchio che ti resta appiccicato fino alla fine dell’anno. non ne esci più”
“a me sembrate pazzi”
“mamma! è la regola: i maschi chiamano i maschi e le femmine le femmine. se sgarri sei finito”
“finito?”
“finito”.

39 pensieri riguardo “stigma

  1. Ma non avete scaricato il libro sul tablet ? Tutti i libri delle elementari hanno la versione scaricabile che è molto comoda per quando si è in giro. Guarda bene nell’ultima pagina o nella penultima, ci dovrebbe essere il codice da inserire per scaricarlo.Anna

    1. ma sei un mito!! con questo potrebbero cambiare alcuni dei miei fine settimana, niente più trolley piccolo per 4 e due zaini carichi .

    2. Questa non la sapevo! Grazie mille, consiglio prezioso 😉
      ps. Elasti, il consorte barese come sta? Rientrato alla base?

  2. però siete bravi a non aver ancora ceduto col cellulare, tutti i bambini che io conosco della sua età sfortunatamente già ce l’hanno. Povere femmine!!! Parte tutto da lì 🙂

      1. Per dare ascolto alle circolari ministeriali, che appunto invitano a non dare compiti; perché le vacanze ci sono proprio per far sì che i bambini stacchino del tutto; per permettere ai genitori di fare i genitori e non gli insegnanti o i carcerieri. Perché l’utilità dei compiti non è mai stata dimostrata, mentre è stata ampiamente provata la loro funzione di incubo.

      2. sinceramente ignoravo l’esistenza di queste circolari ministeriali … Magari il ministero prima di mettere mano ai compiti potrebbe “invitare” gli insegnanti a fare, appunto, gli insegnanti, visto che pare che durante le ore scolastiche i suddetti non abbiano tempo per fare molte cose … Tipo farli leggere ad alta voce delegando il compito ai genitori a casa. Per quanto riguarda l’utilità dei compiti, forse é vero che non è stata dimostrata la loro utilità, ma non sono nemmeno convinta che x giorni di stacco totale siano così utili (certo buttare giù i compiti tanto per dire di averli fatti serve a niente) anche se concordo che a volte sono in quantità esagerata e abb complicati … Ciononostante seguire i figli nello svolgimento dei compiti e dello studio non mi fa sentire né insegnante ne carceriera, ma sempre e comunque genitore.

    1. D’accordissimo con Laura. Conosco molte persone straniere, e nelle scuole estere non danno tutti i compiti che danno da noi e non mi sembra che siano più “ignoranti”….anzi!!!

      1. io sto all’estero e lavoro costantemente in gruppi multinazionali
        e secondo me, in eta’ adulta, i non italiani sono piu’ ignoranti degli italiani
        non ho nulla contro i miei amici e colleghi, sono persone intelligenti e preparate con cui lavoro bene e passo del bel tempo
        pero’ rispetto agli italiani sono ignoranti ed il problema e’ che manco se ne rendono conto!
        la mia amica qui (uk) e’ maestra elementare
        non da’ i compiti per le vacanze senno’ le tocca correggerli e valutarli :O
        (nfatti all’estero la valutazione avviene anche sui compiti per casa, a scuola e all’universita’, cosa che per noi e’ impossibile, perche’ potresti ‘esserti fatto aiutare’: prendi un giudizio sui compiti per casa ma decidono se promuoverti o bocciarti solo sui compiti in classe e le interrogazioni)
        io voto per i compiti!
        il mio prof di fisica 1 all’universita’, che e’ stato anche rettore, diceva apertamente e scriveva nella prefazione del libro che lo studio individuale, il ‘rompersi la testa’ su un paragrafo o un’equazione, era parte fondamentale dell’apprendimento

    2. I compiti sono utilissimi, altrimenti i ragazzi tornano a scuola che non si ricordano nemmeno il loro nome… l’importante è che ci sia una misura nel darli. sinceramente non mi sembra così terribile seguire i ragazzi in merito ai compiti, dopotutto vanno fatti e senza troppe storie…

      1. Se ci sono pure circolari ministeriali che invitano a non dare compiti siamo proprio a posto… Del resto non mi pare che i nostri ministri dell’Istruzione, dalla Falcucci (anni ’80) in poi, abbiano brillato per iniziative volte a conservare (non dico migliorare, che sarebbe difficile) la scuola eccellente che l’Italia ha avuto dall’Unità in poi.
        Per quel che riguarda quello che si fa all’estero, posso portare solo l’esperienza dei miei nipotini londinesi: 4 anni e mezzo, classe di ‘reception’ (l’equivalente di una nostra ‘primina’), e qualche compitino per le vacanze lo avevano anche loro.
        Non mi sembra così difficile dimostrare l’utilità dei compiti, intesi come lavoro individuale di consolidamento di ciò che si impara a scuola. Ma ancora più facile mi sembrerebbe dimostrare le conseguenze di una scuola senza compiti…
        Non lasciamoci condizionare dal fatto che stimolare i figli a fare i compiti, verificare se li hanno fatti, aiutarli un po’ se hanno difficoltà possa essere una seccatura per noi genitori..!

      2. Certo qualche compito durante le vacanze non fa certo male…qualche, appunto, non una marea come ne danno certi insegnanti!!!

  3. Noi abbiamo la chat della classe su whatsapp sia per la quinta elementare che per la terza. Quando ci sono dubbi sui compiti si usa quella, così non c’è il probema del “marchio” (che è molto sentito anche dai miei ometti). Ovviamente rispondono le mamme delle femmine…

  4. W i gruppi di classe. Una lancia un SOS e chi può risponde.
    Oramai sono indispensabili come…come…come la Nutella! Non mi veniva nessu altro paragone….

  5. i gruppi di wapp della classe sono un INCUBO! se mio figlio dimentica un libro o un quaderno non fa i compiti e se ne assume le responsabilità oppure si fa furbo e li fa il giorno dopo al prescuola. Come facevano tutti i bambini del mondo fino a poco fa senza la tecnologia? io sono molto severa su questo. Un conto all’inizio della scuola ma sul finire (il mio fa la quarta ed era sicuramente più preciso ed attento a 6 anni) devono capire che la scuola è il loro lavoro e devono imparare a concentrarsi su quello.

    1. sono d’accordo con te Mammamedico, constato che si tende sempre di più a sollevare i bambini da qualsiasi responsabilità.

  6. Concordo sostanzialmente con tutti i commenti precedenti: i compiti servono per rinforzare ciò che si è appreso ma le vacanze non devono essere un incubo al servizio dei compiti; i genitori devono fare i genitori, i maestri i maestri, i bambini i bambini….comunque ammetto anche qui dalle mie parti si usa moltissimo WhatsApp con il gruppo classe per i compiti, c’è anche un padre che commenta! Strumento utilissimo ma mi rifiuto di farne sempre e comunque uso, ad un certo punto il piccolo scolaro deve aver cura di recuperare i compiti da solo e direttamente dai compagni o dalle maestre! Ah…e la divisione maschi femmine qui è cominciata già dalla prima elementare malgrado tutto….

  7. In effetti conosco insegnanti illuminati ben consci dell’inutilità dei compiti che li assegnano solo per non entrare in scontro con le madri, così come ci sono pediatri che prescrivono l’antibiotico quando non serve come ansiolitico per le madri. Conosco insegnanti ben consci della follia di imporre una “lista di libri da leggere” (non c’è mezzo migliore per far detestare la lettura) che per le vacanze la loro brava lista la danno perché le madri sennò chi le sente. E nell’elenco ci mettono certi autori che per capirli come minimo devi aver prima letto e compreso La critica della ragion pura. Così, per far contente le madri. Il post di Elasti è rappresentativo di quanto i compiti siano solo un intralcio. E scommetto che l’hobbit che non gli ha fatti nei prossimi mesi renderà più dei suoi compagni che li hanno fatti (magari sotto dettatura) perché si è davvero riposato 🙂 Elasti facci sapere!

  8. A me lascia più perplessa che piuttosto che chiamare una “femmina” , si possa andare a scuola senza compiti 😛
    Quanto al resto, whatsapp è un mezzo, sta a noi usarlo con intelligenza.
    Bravi genitori e cattivi maestri, bravi maestri e cattivi genitori… esiste di tutto a questo mondo… e sono convinta che non sia così generallizzabile. I miei figli sono fortunati, hanno maestre molto brave… e genitori bravissimi, ovviamente 😀

  9. I miei due ormai sono grandi, un laureato e uno su quella strada. Noi non abbiamo mai, e sottolineo mai, controllato e sollecitato i compiti dopo la prima elementare. Se erano in difficoltà potevano chiedere aiuto ed eravamo sempre disponibili e non stressati. Per il resto potevano farli, non farli, copiarli o dimenticarsene. Non era un problema nostro, ma loro e loro responsabilità. Questo è stato detto anche alle maestre o ai professori dopo, per chiarire che non era dustrazione o disinteresse, ma scelta educativa. Sono cresciuti, con qualche nota e molta autonomia. Mai rimandati. Siamo noi a creare l’incubo compiti e a non farli crescere intervenendo dove dovrebbero imparare. Se dimentica un libro si arrangia e se lo scopre solo l’ultima sera ancora di più. Non è grave, serve a crescere. Credo, perlomeno, con i miei è andata così e di come sono non posso che essere felice.

    1. totalmente pienamente completamente d’accordo con te e con la tua scelta educativa, che è quella vincente in assoluto (secondo gli esperti eh, mica secondo me)

    2. totalmente d’accordo con Lalla
      i miei hanno usato lo stesso metodo con me e sono arrivata al dottorato 😀
      aggiungo che se mi dimenticavo un libro o un compito (rarissimissimissimo) e provato a dirlo ai miei, altro che aiuto o whatsapp: mi beccavo una sfuriata!
      perche’ la scuola era il nostro lavoro ed il nostro dovere esra essere bravi a scuola
      punto!

    3. Anch’io pienamente d’accordo con te. Purtroppo sono sempre stata una procrastinatrice e ai tempi della scuola mi veniva l’ansia quando le vacanze stavano per terminare, al pensiero dei compiti che non avevo fatto.Poi recuperavo da sola, senza riversare la mia ansia su nessun altro perché ero consapevole che fosse solo colpa mia.

  10. Insegnare l’ autonomia per gradi secondo l’età : questa è la mia ricetta.
    Ho due figli grandi, maschio e femmina, usciti entrambi di casa per vivere e lavorare all’ estero a poco più di 20 anni.
    La loro capacità di risolvere i problemi è il mio orgoglio di mamma che c’è sempre stata ma che li ha lasciati anche liberi di sbagliare.
    La libertà con il limite di poche ma fondamentali regole (rispetto, impegno, onestá) li ha portati all’ autonomia senza drammi e ribellioni.
    Sto tentando la stessa strada con la terza, spero che funzioni anche per lei.

    1. che figata!
      ok ti contatto se resto incinta e ti assumo per coaching di mamma via skype, dalla prima elementare alla maturita’ dei pargoli!
      io non lo so se saprei fare altrettanto!
      (eppoi il marito crucco e’ del tipo , lo vedo da come si comprta col Levriero! 😀 )

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