Nonsolomamma

elogio di una donna speciale

erano i primi giorni del 2011, o gli ultimi del 2010. le arrivò un messaggio da una psicologa che conosceva di nome. era un messaggio spiccio, sbrigativo e affettuoso. suonava più o meno così: “ehi tu, elasti, lo so non mi conosci. ma dobbiamo per forza diventare amiche. ho scritto un libro, si chiama elogio di una donna normale. vorrei che tu lo avessi. se ti piacesse e se effettivamente diventassimo amiche, cosa che succederà per forza, sarebbe bellissimo che lo presentassi tu. ma non corriamo troppo. piacere, mi chiamo irene”.
elastigirl pensò: questa è proprio matta, voglio assolutamente incontrarla.
e diventarono amiche.
irene capiva le persone, era affascinata dalle donne in particolare, sapeva ascoltare, aveva il talento magico di entrare in sintonia con il prossimo. aveva il coraggio di dire quello che pensava, sempre. lo diceva quando sbagliavi, quando dava consigli scomodi, quando ti sgridava. già, non era reticente per nulla, irene. nemmeno quando era orgogliosa di te, quando ti voleva bene, quando voleva abbracciarti. era limpida e diretta. era saggia e luminosa.
elastigirl si rese conto molto presto che essere amica di una donna così era un gran privilegio. di quelli che, nella vita, ti capitano due o tre volte al massimo e per cui deve essere grata.
irene faceva molto ridere. e rideva molto. e starle accanto era soprattutto divertente.
irene era intelligente e passionale e buffa e ironica e saggia e, sì, anche un po’ matta, perché non aveva alcuna paura di essere se stessa. e perché era libera.
una volta aveva regalato agli hobbit delle polverine colorate da mettere dentro la vasca da bagno: blu, rosse e gialle. “sarà come fare il bagno nel mare profondissimo”, aveva detto il medio, sognante. “sarà come fare il bagno nel sangue”, aveva detto il grande, eccitato. “sarà come fare il bagno nella pipì”, aveva detto lei, furba. e loro, di lei, si erano pazzamente innamorati.
irene era una di quelle persone a cui vorresti somigliare, almeno un po’.
“sono dentro un incubo”, aveva scritto un giorno, via whatsapp. poi silenzio. voleva stare sola.
“ehi, irene, posso entrare in questo incubo? vorrei starti vicina, partecipare, uscirne insieme a te. ma se non vuoi me ne sto buona qui. e ti voglio bene da lontano”.
quella volta aveva risposto. era l’8 maggio scorso.
“l’idea di te buona buona che mi vuoi bene da lontano è irresistibile. produce un bel sorrisone da triglia. opzione perfetta. un bacio”.
nient’altro.
poi, ieri, se ne è andata.
un pezzetto di lei resterà nelle moltissime persone che le hanno voluto bene. perché è così che succede con le donne grandi e speciali.
ma non basta.
ciao, irene.
continuerò a volerti bene da lontano.

26 pensieri riguardo “elogio di una donna speciale

  1. Tutto ciò mi addolora tantissimo. Non la conoscevo personalmente ma come tanti seguivo la sua rubrica e ho sempre ammirato il suo stile pacato e diretto, senza retorica. Se non sono troppo indiscreta, tu sai quale male l’ha portata via? Mi fa troppa paura sapere che una donna nel fiore degli anni possa andarsene via così.

  2. Grazie Elasti per aver ricordato Irene.
    Io non ho avuto il privilegio di conoscerla di persona ma ho imparato a stimarla e a volerle bene tramite il suo blog, la sua rubrica, i suoi libri. La nostra “psico di carta” la chiamavamo scherzosamente quando le scrivevamo sul blog. E lei ha sempre avuto per tutti noi una risposta sincera, un abbraccio, una tiratina d’orecchie se serviva.
    Che la terra le sia lieve.

  3. Anche io l’ho conosciuta solo attraverso la sua rubrica. Mi è subito piaciuto il suo modo schietto, ma sempre gentile e positivo, di dire le cose come stavano, senza indorare la pillola ( se c’era necessità di una strigliata) e gioendo insieme a chi le scriveva se c’era motivo di gioire e festeggiare.
    Più di una sua risposta mi è servita da stimolo e d’aiuto in molte occasioni. E su quel giornale era solo una “psicologa di carta” . Posso solo immaginare la forza che emanava di persona. E’ sempre molto triste quando figure così ci lasciano, e ci lasciano presto. E quando persone del genere sono anche delle amiche il vuoto si fa ancora più forte. Ti abbraccio.

  4. ha sparso pezzetti di sé ovunque, per fortuna. Mi spiace solo una cosa, e profondamente: delle settimane dall’8 maggio in poi, quando il mondo godeva della bella stagione in arrivo e lei rimaneva nell’incubo. Un incubo che nessuno merita di vivere. Sei fortunata a esserle stata amica.

  5. Io non accetto mai i consigli delle persone che mi circondano, neanche li ascolto. E quindi continuo imperterrita a commettere gli errori di sempre. Ma ci sono delle parole di Irene, in risposta ad un suo lettore, che ancora rappresentano per me un monito, l’unico.
    Per questo terrò Irene stretta nel mio cuore per tutta la vita.

  6. Aveva pubblicato e risposto ad una mia lettera nel giornale di carta, commentavo e rispondeva nella rubrica on-line.
    Una ragazza (perchè è sempre stata una ragazza) dalla profonda saggezza e dall’enorme coraggio.
    Sono annichilita e incredula.

  7. Una grande donna che ha saputo stare in scena ed uscirne con altrettanta classe, saggezza e signorilità. Tanto di cappello a chi riesce a farlo, un vuoto per chi resta

  8. Dio santo ma che tristezza allucinante. Io non ho parole. Mi dispiace tantissimo, e quello che avete scritto tu e Lerner dovrebbero pubblicarlo in ogni dove.

  9. Elasti, letto il tuo post mi sono precipitata nel sito della rivista da cui Irene, una donna super, rispondeva: mi dicevo, no, non può essere quella Irene.
    Era lei.
    Ho il cuore gonfio di tristezza, conservo ancora il giornale con la sua risposta ad un mio grido d’aiuto.
    In perpetuum ave atque vale.
    El

  10. Io sono fortunata, ho conosciuto personalmente Irene…. in un momento difficile della mia vita si è trovata sulla mia strada e di questo le sarò sempre grata perchè senza di lei non ce l’avrei mai fatta. Un abbraccio

  11. Cara Elasti,

    ti ho conosciuto ascoltando Caterpillar a.m,e leggere il tuo blog e’ diventato una piacevole ossessione,mi sono innamorata degli hobbit e di Mr.i.
    Mi spiace aver conosciuto la dott. Bernardini solo attraverso il blog,e,oramai,troppo tardi.
    Ho letto cio’ che ha scritto di Lei Gad Lerner…
    mi hanno sconvolto i commenti di alcuni utenti..colmi di un odio inspiegabile verso di lui sempre,ma soprattutto in riferimento a quel post.
    A volte sembra che sulla terra stiano rimanendo solo esseri orrendi.
    Un van abbraccio.

    1. Li ho appena letti anch’ io quei commenti. C’è tanto astio, confusione, ignoranza, dappertutto. Per questo mi ostino ad essere, a modo mio, credente, a credere ci sia un “aldilà”: perché non poter sperare di conoscere almeno “di là” una come Irene, e rivedere le persone che ho avuto la fortuna di conoscere che le somigliavano, mi sarebbe intollerabile. Un abbraccio ai familiari di Irene.

  12. Mi sono commossa profondamente nel leggere il suo messaggio di commiato che aveva lasciato a noi affezionati lettori. Semplice, bellissimo, screvo di ogni vittimismo e acredine. Bisogna aver amato molto la vita e soprattutto averne goduto appieno per lasciare questo cammino con la serenità che quella manciata di parole ci ha trasmesso. Ciao Irene e grazie. Di tutto

  13. Chi ha lasciato su questa terra tanto scritto di qualità come lei non morirà mai, le sue idee, opinioni e consigli la faranno vivere per sempre.

  14. che bel ricordo di questa amicizia, storie così mi commuovono sempre perchè, nonostante la tristezza e anche la disperazione inevitabili in un lutto, prevale un sentimento positivo, una bellezza che dà speranza e conforto.
    non conoscevo Irene Bernardini, ma ora vado a leggere un po’ di lei sul blog.
    e tanta “invidia” positiva per la vostra amicizia, perchè amicizie così sono bellissime e chi le vive ha una fortuna inestimabile secondo me.

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