lo hobbit grande ha un piccolo problema al ginocchio e per questo oggi elastigirl lo ha accompagnato in ospedale per fare una risonanza magnetica.
“hobbit grande!” ha chiamato l’infermiera affacciandosi in sala d’attesa.
“eccomi!” ha risposto lui alzandosi.
elastigirl ha avuto un momento di esitazione.
“devo venire anche io?” ha domandato a entrambi.
lui l’ha ignorata, lei ha fatto di no con la testa, lanciandole uno sguardo un po’ rassicurante un po’ compassionevole.
“guardi che ha solo 13 anni, anche se ne dimostra 17. quindi è normale e legittimo e sano che io domandi se devo stare con lui durante un esame medico, sa?” avrebbe voluto replicare piccata elastigirl ma, rassegnata e disciplinata, è rimasta lì, sulla seggiolina, a leggere il suo libro, buona buona, in attesa.
dopo una ventina di minuti lui è tornato con le sue spalle larghe e il suo incedere da cow boy.
“allora? com’è andata?” ha chiesto lei zompettandogli intorno.
“bene. ma ti racconto quando siamo fuori”, ha risposto lui bofonchiando.
così sono usciti e si sono diretti al parcheggio.
“è stato fastidioso?”
“no. per niente. c’era solo un gran rumore. mi hanno dato delle cuffie per non sentirlo. ma si sentiva uguale”
“è stato difficile stare fermo-immobile?”
“no. poi il medico era simpatico”
“bene. avete chiacchierato?”
“sì, un po’, mentre aspettavamo che finisse il paziente prima di me. all’inizio mi ha detto: ‘stai fermo lì, barbone!'”
“e tu?”
“io sono stato fermo lì. poi abbiamo iniziato a parlare…”
“di cosa?”
“di donne”
“ah. ma lo sapeva quanti anni hai?”
“sì, me lo ha chiesto”
“quando gli hai detto 13 anni, lui ha pensato: ‘ok, ha l’età giusta per parlare di donne’ evidentemente”
“certo. era proprio simpatico. era molto arrabbiato perché era lì dall’alba. allora per sfogarsi faceva gli scherzi telefonici alla sua collega. la chiamava, faceva una pernacchia e buttava giù la cornetta”
“il mondo è pieno di matti. era giovane?”
“non particolarmente. mi ha detto che aveva un figlio di 18 anni”
“però!”
“era un medico genere… ‘bella raga’. mi ha visto e ha pensato che poteva fare il ‘bella raga’ anche con me”
“e?”
“e allora abbiamo fatto i due ‘bella raga’ insieme”
“ma alla fine ti ha detto qualcosa del ginocchio?”
“no. niente. è stato più che altro un…”
“bella raga”
“esatto. piacevole, però”
“bene. questo è l’importante”.
Il mio compagno, 33 anni, poco tempo fa è andato a una visita oculistica e la mamma ha preteso a tutti i costi di accompagnarlo. Lui ha acconsentito, mettendo in chiaro che lei avrebbe dovuto aspettarlo fuori dall’ambulatorio. Una scena imbarazzante…
Elasti, puoi essere fiera di un figlio tredicenne che si sente già adulto e autosufficiente 🙂
si forse hai ragione. al bella raga con il medico però non sarò mai pronta 😬
A me al pronto soccorso per ridurmi una lussazione alla spalla il “bella raga” di turno mi disse: “hai visto arma letale? Bene, mettiti accanto alla porta e spalla quasi contro lo stipite grazie…”
argh!
Io non ho capito cosa vuol dire essere un medico tipo bella raga..
ecco nemmeno io molto. ma loro, gli adolescenti a milano, parlano così. comunque immagino che significhi fare gli amiconi e i super giovani
Speriamo lo abbia fatto per mettere lo hobbit grande a proprio agio…… perché gli adulti che vogliono fare i supergiovani simpatici, mi fanno una tristezza infinita.
strano che non abbia aggiunto: “scialla mamma è tutto ok”
scialla si dice a Roma, non a Milano,ma il concetto è lo stesso in effetti.
A me invece piace tanto ‘zompettandogli intorno’… mi sembra di vederti, tipo pulcino… ! 🙂
E quindi il bella raga ,,,alla fine quando si è congedato tutto tranqui …gli avrá detto “ci si becca zio”
veroooo ! e il mio compagno che di anni ne ha 37 parla ancora così !!!!
E’ ben strano che i ragazzi parlino ancora così… si usavano le stesse espressioni quando ero adolescente io, e ho trent’anni!!
Cultura hip hop non ancora passata di moda? Forse perché j-ax non e’ ancora andato in pensione,anzi “spacca di brutto”??
Ci sono medici che sanno parlare. Il loro lavoro va oltre le mani e gli occhi che guardano. Non sono importanti le parole laddove siamo fragili? Penny