Nonsolomamma

sei contento? no

qualche settimana fa la responsabile della piscina in cui gli hobbit medio e piccolo fanno il corso di nuoto ha avvicinato mister i che era lì per la lezione aperta.
“è suo quel piccoletto, detto sneddu, laggiù?” gli ha domandato.
“effettivamente sì, è mio figlio”
“ha sette anni, giusto?”
“già”
“lo abbiamo notato. ha un’ottima acquaticità. è sveglio. è veloce. è sul pezzo”
“sul pezzo?”
“sul pezzo. insomma, è un ragazzino smart”
“ah. grazie”
“vorremmo proporgli di passare al corso preagonistico, due volte la settimana, e poi, eventualmente, di cominciare a fare qualche garettina… niente di troppo competitivo o stressante, sia chiaro… più che altro un gioco…”
“uhm… gliene parlo. vediamo cosa dice lui…”
“noi a lui lo abbiamo già accennato. parlatene tra voi a casa, prendetevi il vostro tempo e poi fatemi sapere”.
sneddu, che non sempre ha il dono della leggerezza, è rientrato la sera in versione campione mondiale di nuoto e contemporaneamente in versione calimero il derelitto pulcino nero e nevrotico.
“sei contento?”
“no”
“invece devi esserlo. è una cosa molto bella, indipendentemente da cosa deciderai di fare”
“cosa deciderò di fare?”
“non so, devi essere tu a scegliere…”
“tu cosa mi consigli?”
“io ti consiglio di pensarci un po’, senza fretta”
“potrei fare una tabella”
“una tabella??”
“sì. da una parte metto le cose belle di fare questa cosa del nuoto e dall’altra le cose brutte. poi vedo chi vince e decido”
“va bene. mi sembra un’ottima idea anche se mi fai un po’ paura quando hai queste idee… vuoi che prenda un foglio?”
“sì”
e, sotto dettatura, elastigirl ha scritto quello che segue:

nuoto sì:
1. conosco nuovi amici
2. divento molto più forte e più bravo
3. significa che sono figo
4. solo pochi bambini vengono scelti
nuoto no:
1. sono meno libero il pomeriggio
2. a volte il nuoto mi fa schifo
3. non conosco nuovi amici.

“ha vinto il sì”
“quindi?”
“quindi ci vado a questa cosa del nuoto dei fighi”
“sei convinto?”
“hanno vinto i sì…”
“ho capito che hanno vinto i sì, ma non basta che vincano i sì. devi volerlo fare. non è un obbligo. è una cosa che fai perché ti diverte farla, ti piace…”
“ok. lo faccio”
“guarda che è una cosa tua! non lo stai facendo per fare un piacere a me o al papà. noi siamo felici e orgogliosi di te sia che tu decida di farlo sia che tu decida di non farlo”
“lo faccio”
“bene!”
“hanno vinto i sì”

mercoledì scorso sneddu ha cominciato questo nuovo corso.
oggi è stata la sua seconda lezione.
“com’è andata?”
“bene”
“ottimo! sono fiera di te! guarda che non è una cosa facile!”
“lo so”
“sei contento?”
“no”.

elastigirl aveva una vicina di casa che diceva sempre: “cuor contento il ciel lo aiuta”. ecco.

22 pensieri riguardo “sei contento? no

  1. Cavoli, sembra il mio Pupo! “E’ bravo”, mi dice a quattr’occhi l’insegnante di tromba, “dovreste proprio iscriverlo.”
    Io gli riferisco in modo diplomatico e pedagogicamente corretto: “Ehi, Pupo, il maestro dice che, se ti va, puoi iscriverti, sei portato. Ti va?”
    “Sì!!”
    “Ok. Ti va di farmi sentire cosa hai imparato oggi?”
    “No. Non ho voglia di suonare.”
    Come se avessero un dilemma interiore, ma in realtà forse ce l’abbiamo noi: ci sembra che non vogliano, ma che dicano sì per vederci sorridere di fierezza, ma ci dimentichiamo che hanno sette anni e che se non volevano una cosa ce l’hanno sempre detto.
    Dopo tre lezioni di musica per l’infanzia all’asilo mi aveva detto chiaro e tondo che si annoiava a morte perché non imparavano né il solfeggio, né uno strumento vero.

  2. Sono un gestore di più piscine, vorrei ricordare ai genitori che a nessuno in realtà si nega la preagonistica o addirittura l’agonistica se non sei un sasso. Questo perché le società non potrebbero reggersi sui 2 veri nuotatori capaci e dotati per starci dentro. Il tipo di impegno richiesto è davvero alto e con grandi sacrifici. Imparare a nuotare dovrebbe essere obbligatorio, farlo ad alti livelli deve essere una vera passione del bambino.

  3. Mio figlio ha fatto per due anni ballo latino americano, con tanto di compagna assegnata e esibizioni, io ancora non ho capito perché, visto che odia il ballo ed in particolare quello latino americano.
    Comunque male non gli faceva, stava insieme ai bambini, imparava cose nuove, non era una fatica immane che lo distruggeva, frequentava un bel ambiente, quindi cose negative non c’erano…
    non fargli più domande, se vorrà smettere lo dirà lui.

  4. Stai tranquilla, è un bambino fortunato. Io non avrei potuto scegliere con altrettanta libertà: mi avrebbero messo addosso una tremenda pressione perché accettassi 🙂

  5. Siete dei genitori empatici ed attenti, sono certa che se qualcosa non funzionasse per il verso giusto la cogliereste senza problemi. Sta tentando di capire se questo corso è una cosa che fa per lui, non è detto che riesca a capirlo subito e si sta dando il tempo per farlo: ecco cosa vedo in quel “sei contento? no”. Dovremmo imparare da lui.

  6. Mia nonna diceva “gente allegra il ciel l’aiuta” e anche a me viene sempre in mente quando inciampo negli spigoli di M.
    Sono fatti così, inutile tentare una trasmissione extra sensoriale di buon umore e ottimismo.

  7. Minkia Elastica..

    Purtroppo il “gene” bocconiano di complicare le cose semplici ha attecchito anche sullo Sneddu è colpa tua sappilo.

    Meno male che si é limitato ad una tabellina SI / NO….
    pensa se avesse tirato fuori la matrice BCG…. crescita/quota di mercato


    f.to
    Vedetta Lombarda

    :-))))

  8. Anch’io sono responsabile di una piscina (per conto di una società che ne gestisce più d’una), ho allenato e selezionato parecchi bambini: fin dalla prima categoria se il bambino non corrisponde ad alcuni criteri non viene selezionato e, anche su richiesta diretta, la risposta non è sempre positiva. Il nuoto ha delle “regole” particolari e non tutti son idonei, quindi essere “scelti” è per “fighi” ; ) . Il problema di noi genitori è quello di pretendere di fare la scelta giusta: semplicemente non esiste una definizione di scelta giusta: si presentano delle opportunità, possiamo coglierle o aspettare le prossime. Con i se e forse, in futiro potremo scrivere dei libri, ma oggi bisogna scegliere in base a quello che riteniamo ai ns figli piaccia (senza domande dirette: la risposta non è mai allineata al pensiero e si da al bambino la responsabilità di scegliere per il suo futuro – non è il caso), quello che possiamo permetterci nel senso dei costi e della logistica (snowboard professionistico per un bambino di cagliari è complicato) sempre tenendo conto che non dobbiamo cambiare idea dopo pochi giorni ne essere vincolati per tutta la vita..

    1. dipende dall’età e dal circuito: per i gruppi 6-8 anni 2-3vv/sett sono più che sufficienti, altrimenti erodi i margini di crescita degli anni a venire (sia dal punto di vista fisico e che mentale/motivazionale). L’ideale è che abbinino un’attività terrestre al nuoto (danza, calcio, basket, ginnastica, pattinaggio..) per completezza dello sviluppo sensomotorio. Nuotare 4vv la settimana a quell’età è fine a se stesso, da vantaggi immediati ma non paga sul lungo periodo (adolescenza e dopo) anzi è ormai considerato un limite: drop out e burn out.

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