Nonsolomamma

chiamatemi pure doctor G

lo hobbit grande, quest’estate al campo estivo great books, si è innamorato di una quindicenne di nashville, tennesse, bella come il sole, afroamericana, brillante, intellettuale, dotatissima nelle lettere e nella musica. benché possa sembrare incredibile che una tale meraviglia possa lasciarsi conquistare da un adolescente primitivo, cultore della tartaruga addominale e di pochissimo altro, tale amore non solo è stato ricambiato ma prosegue, a tratti tormentato a tratti vigoroso, incurante della distanza e dei sette fusi orari di differenza.
i due, dallo straziante commiato a fine luglio, si sentono ogni giorno via skype, a orari improbabili, e intrattengono conversazioni fiume su temi che non è dato sapere.
intorno a fine settembre è arrivata la notizia che la principessa del tennessee, con il padre, la madre, vari zii e un numero esorbitante di cugini, sarebbe andata in vacanza ad amsterdam a natale.
“ci andiamo anche noi?” ha chiesto lo hobbit grande nella sua inconsueta e inquietante versione ‘amabile cane cocker’.
“sai che noi nelle vacanze di natale, ormai dai 23 anni (argh!) andiamo a bari”, ha risposto elastigirl accanto a un mister i che annuiva vigorosamente.
“sì, ma io vi chiedo di passare solo tre o quattro giorni, poi possiamo andare dai nonni”.
a quel punto elastigirl, alla prospettiva di un diversivo, è entrata anche lei in modalità ‘amabile cocker’ e, dopo moltissime insistenze, mister i ha capitolato, accettando di passare ad amsterdam ben quattro notti, dal 25 al 29 dicembre.
l’effettiva partenza è stata subordinata a un soddisfacente impegno scolastico da parte del virgulto innamorato e a una sua maggiore gentilezza nei confronti dei fratelli minori con cui talvolta si comporta da mostro.
ora che le condizioni sono state poste e accettate, i biglietti aerei acquistati, un tetto prenotato e un assicurazione contro il rischio di annullamento stipulata, l’argomento di discussione preferito a tavola è il futuro incontro al vertice tra le due famiglie.
“dacci delle istruzioni!” hanno detti mister i ed elastigirl allo hobbit grande.
“innanzi tutto non fate i fenomeni che mi imbarazzo, soprattuto voi due balordi, sneddu e medio. ché vi conosco”
“ok. poi?”
“di temi riguardanti le donne e i loro diritti può parlare solo la mamma”
“perché?” ha domandato mister i piccato.
“perché sua madre è femminista e tu quando fai il barese dici cose che la farebbero imbestialire. quindi zitto”
“di politica si può parlare?”
“sì. basta andare contro trump e si diventa subito amici”.
“okay”
“evitate di parlare di razzismo e di neri”
“perché? mica siamo razzisti!”
“sì, ma con loro si rischiano di sbagliare le parole. anche dire ‘black’ è pericoloso”
“aiuto. va bene. magari possiamo andare sul sicuro e parlare di cibo…”
“evitate però di dire che loro mangiano cibi grassi”
“anche l’aggettivo ‘fat’ potrebbe irritarli?”
“non si sa mai. ah! e poi lei ha chiesto come vi devono chiamare”
“e tu cosa hai risposto?”
“elasti e i”
“ok. e le hai chiesto invece come noi dobbiamo chiamare i suoi genitori?”
“doctor g e mrs t”
“ah. benissimo”.

30 pensieri riguardo “chiamatemi pure doctor G

  1. Sento che potrà essere tediosissimo e sommamente imbarazzante oppure facilissimo e intrigante, L’incerto versante non riguarda voi, che siete sufficientemente rodati alle asperità e morbidezze della vita, ma riguarda l’american
    family.

  2. Ehm….hai esordito con “lo hobbit di mezzo” … per il resto che dire? Beati voi ! Farsi dei nuovi amici in una prospettiva interessante come Amsterdam….wow!!!

  3. Ehi, è l’hobbit grande, non quello di mezzo ad essere innamorato e ad aver frequentato il campo great books. Poverini, forse vi conveniva essere meno informali.

  4. Dopo aver conosciuto la settimana scorsa i genitori (americanissimi) del ragazzo che frequento, questo post è un déjà-vu. La mia impressione è che in un mondo così diversificato come gli USA, le parole siano ritornate rappresentazioni ontologiche delle cose e non più etichette. Per certi versi gli americani sembrano medievali, per certi altri davvero mostrano attenzione alla diversità. Di certo, per me e per lo hobbit grande è un’esperienza eccezionale! Speriamo continui!

  5. Quando a 26 anni gli adolescenti sul bus mi davano del lei, mi chiedevo turbata se sembrassi tanto più vecchia di loro. Adesso che a 40 sono pronta per farmi dare della signora, gli amici di mio figlio mi chiamano per nome come se fossi la compagna di banco…ti dirò, un minimo di formalismo non mi dispiacerebbe.
    Comunque, per non interrompere la tradizione delle feste natalizie, visto che anche la fidanzatina dello hobbit arriverà con la famiglia al gran completo, potreste andare ad Amsterdam con tutta la famiglia di Mister I.
    Bari vs Tennessee, sarebbe un’esperienza unica, non trovi? 😉

    1. qualche tempo fa il figlio tredicenne di un’amica all’improvviso dopo anni di “tu” mi ha dato del lei. uno shock. gli ho detto ridendo di non permettersi più e la sua risposta tra l’ imbarazzato e lo spiritoso è stata “sono le cattive abitudini della scuola”. ecco io non sono pronta “al signora”…

  6. Che fortunato lo hobbit ad avere due genitiri come voi che lo portano ad Amsterdam x incontrare il suo primo amore. Spero di essere così anche con le mie figlie. Claudia sei un esempio da seguire

      1. Sarebbe follia sensi indebitassero per accontentare il figlio ma sec possono permetterselo fanno bene
        È pur sempre visitare una città europea che non hanno mai visto ed uscire dalla solita routine
        Solite vacanze a natale ed estive per anni….non riuscirei

    1. Per noi fu roma. Milanese doc contro romano doc. Io politically correct e lui …. Beh, romanissimo. Ci salvarono i ragazzi e le due metà non doc che alleggerirono gli spigoli. A distanza di anni i pargoli sono adulti e ancora insieme, io e la madre amiche e col padre se la vede il mio compagno. Certo che all’epoca fu interessante e … un fine settimana lunghissimo. Roma meglio di amsterdam per posti da vedere e stare fuori 😉 ma amsterdam sempre nel cuore. Bravi per la svolta. Ci stiamo provando anche noi a cambiare la routine natalizia.

  7. sono un po’ triste ed offesa che l’hobbit grande abbia chiesto per i genitori il nome di battesimo mentre la morosa ha chiest per i propri “dr” e “mrs”
    come se l’economista barese non fosse dr e come se elasti “non fosse una signora’ [cito la Berte’]
    ma amsterdam e’ bellissima e divertente: ci sono andata all’anniversario di esserci messi assieme col Crucco e il Levriero! ve la godrete tutti 5!

    1. Ecco, a me dottor g fa tanto fantozzi: si chiamavano ragioniere, ingegnere, geometra anche in ambiti non lavorativi, tipo la partita di calcio! E io che credevo fosse un italico difetto !

  8. E improvvisamente rivedo i miei genitori vagare nella canicola di agosto mentre io sbaciucchiavo appassionatamente il morsetto in un parco pubblico. Certo era Modena non Amsterdam.

  9. Quando ho letto “Doctor G” mi è venuto in mente l’ex giocatore di basket Julius Erving, detto Doctor J, peraltro anch’egli afroamericano e padre di una figlia (di 37 anni però).

  10. santi subito!
    tu, mr I e i due fratelli
    santi
    (che poi personalmente ad amsterdam ci tornerei al volo acchiappando qualsiasi scusa….. 🙂 )

  11. Beh io fossi stato bello hobbit grande avrei provato a dirottare la famiglia americana sull’Italia… Amsterdam bella ma non vale un volo intercontinentale

  12. Come direbbe mio padre: i corsi e ricorsi storici!!! …mio marito (allora 18enne neopatentato) fu scortato da mamma, papà e fratello per venirmi a trovare mentre ero al mare coi miei genitori… non esistevano i cellulari e io dopo due giorni di lontananza gli avevo sbattuto giù la cornetta dell’apparecchio della cabina telefonica perché la sera prima era uscito con la nostra compagnia di amici invece di aspettare la mia chiamata…quindi fu urgente correre da me x fare la pace!
    Mi ricordo ancora con immenso imbarazzo ma tanta tenerezza quando lasciammo i consuoceri sotto l’ombrellone x allontanarci mano nella mano a fare una passeggiata in riva al mare!!!
    Comunque bravissimi! Ogni scusa è buona x fare una bella gita in famiglia, ma questa è addirittura ottima!!!
    Non vedo l’ora di leggere i tuoi commenti sull’incontro: sto già ridendo!!!

  13. Bellissima Amsterdam con i ragazzi! Il museo della scienza Nemo, noleggiare una bici e girare per i parchi, la casa di Anna Frank e il museo Van Gogh (consiglio di prenotare in anticipo l’ingresso per tutti e due: la fila per entrare è chilometrica). Il gioco degli scacchi gigante di fianco al Rijksmuseum, il giro in battello dei canali… La nostra vacanza di quattro giorni là, durante un ponte scolastico, alla figlia adolescente e al piccolo di 9 anni è piaciuta moltissimo.

    1. sI SI anna frank e van gogh vanno prenotati senno’ perdete letteralmete ore in coda
      anche se non sono sicura che anna frank si possa prenotare
      e se van gogh lo puoi comprare da box offices contigui anche quasi sul mpmento e salti la fila lo stesso

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