lei suona il campanello con il suo indice grassoccio. lo fa sempre alla stessa ora, poco prima di cena, guidata dall’istinto, dalla necessità o dall’urgenza ma non certo dall’orologio che non possiede.
quando la porta si apre, lei resta lì, sul pianerottolo, immobile, con i suoi enormi occhi spalancati.
bisogna invitarla altrimenti, da gran signora qual è, rimarrà sull’uscio per sempre.
“buonasera! che bella sorpresa! vuoi entrare?”
lei, ancora infagottata in un piumino blu, annuisce senza cambiare posizione né espressione.
“prego, accomodati!”
solo allora si decide a varcare l’ingresso.
“in casa fa caldo. vuoi toglierti la giacca?”
fa sì con la testa e si libera del piumino, buttandolo con sussiego per terra, sullo zerbino, come chi è abituato ad avere stuoli di servitori dietro di sé.
avanza a piccoli passi, il minimo perché la porta si possa richiudere alle sue spalle. e soppesa l’ambiente con un’occhiata giudicante.
“ti interessa vedere cosa sto preparando per cena?”
lei dà il suo muto assenso e procede in cucina dove, per prima cosa, chiude il portellone della lavastoviglie che, per sciatteria e negligenza degli anfitrioni, trova sempre aperto. sospira e aspetta.
“c’è una zuppa di verdura nella pentola. vuoi controllare?”
sì, vuole controllare.
“posso prenderti in braccio per farti vedere cosa succede sui fornelli?”
dà il suo permesso.
una volta in quota, abbassa il suo sguardo sul cibo in cottura, con distaccato interesse.
“vuoi andare dagli hobbit adesso?”
si illumina.
arrivano sneddu e il medio, scalzi e sbrindellati che la prendono per mano e la portano di là.
lei li segue, consapevole che, in verità, sono loro a seguire lei.
resta muta, per la durata dell’intera visita perché quelle come lei non hanno bisogno di parole. a quelle come lei basta lo sguardo.
dopo una decina di minuti si riavvia verso la porta, saluta con un impercettibile ma grazioso cenno della mano, e torna a casa sua.
ha due anni e mezzo, è irresistibile, non deve chiedere mai ed è la vicina di casa dell’elasti-famiglia.
Aahhh elasti, una femmina! Ti puoi sbizzarrire ❤ ❤ ❤
Mi sembra un passo avanti rispetto ad Eulerio Cazzulati (mi pare fosse quello il nome del vicino di altri post!)
Eritreo!!
Volevi una femmina….. l’hai trovata ! 🙂
Oooooh, bello, da ma entra solo la micia della mia vicina. La cagnone dell’altra vicina è troppo timida, si ferma sullo zerbino. Inviiiidiiiaaaaa
🙂
fornelli alti, campanelli bassi.
miiiiii solo anziani nel mio palazzo 😦
Per un attimo avevo pensato ad una anziana signora, forse senza fissa dimora….che meravigliosa scrittrice che sei !
Un giorno il mio cagnetto LeoPanzo, che è pericoloso solo perchè ha il viziaccio di ficcare la lingua in bocca a chi gli fa i complimenti, è entrato festoso dalla vicina intollerante a ogni forma di vita che, incautamente, aveva lasciato la porta di casa aperta. Gli urli si sentivano fino in fondo alla strada.. 🙂
LeoPanzo (sappi che il mio prossimo cane si chiamerà come lui) sarà rimasto scioccato, povero…
Una volta ho letto che un cane nasce con un nome ma muore con un altro. Leo si sta chiamando nell’ordine: Leo, Leone, CanottoGrufoloso (ebbene si, russa come un cinghiale) Cagnaccio, CaneBello, ragazzone, e ora LeoPanzo… 🙂
simpatico LeoPanzo!
suggerisco LeoPanzoFrenchKiss 😀
su un cancello nella strada da casa a lavoro c’e’ scritto:
attenti al cane: lecca chiunque!
Elasti, dovrebbero dare una “amachina” anche a te, accanto a quella di Michele Serra. Ci sono troppi lettori che si stanno perdendo dei piccoli diamanti narrativi.
e lo hobbit medio e piccolo sono suoi amici? e in 10 minuti appena che cosa fanno assieme?
i miei due figli di 4 e 9 sono rimasti affascinatissimi dalla sorella di un compagno del piccolo, anche lei 2 anni e mezzo, scoregge da camionista e pannolini di cacca immondi. Che risate quella volta che siamo andati da loro a mangiare la pizza. La mamma di questa “principessa”, nonchè mia figlioccia, è mia amica dalla prima elementare 😀
la portano nella loro stanza e le mostrano i giochi da piccoli. ogni tanto gliene regalano uno.
Adottata da tutto il maschiume elastico perché è la sorella che non c’è e come con l’isola ci si può ritrovare a fare peter pan…. e vuoi mettere fare peter pan
racconto tenerissimo, grazie! . Anche noi abbiamo un vicino di casa che ogni tanto fa incursioni da noi ma, per contro, la mia quattrenne contraccambia facendo incursioni da lui. Lei nel lo comanda a bacchetta e lui esegue devoto senza obiezioni mai.
Che meraviglia! Mia figlia ha una fantastica tata da quando aveva tre mesi (adesso ha quasi cinque anni, e va all’asilo, quindi stanno insieme solo al pomeriggio). Questa tata ha due figli maschi molto piu’ grandi della mia bimba, e l’hanno sempre trattata come una principessa, le comprano regali, s’informano, vogliono fare cose insieme durante il week-end, etc. E la tata, come Elasti, e’ contentissima di avere questa relazione specialissima con una bimba perche’ si puo’ sbizzarrire con acconciature, smalti etc… molto piu’ di quanto faccia io : win, win! La cosa buffa e’ che si chiamano tutte e due Marta 😉