Ehi tu, spalle larghe, così larghe che stento a riconoscerle. sì, proprio tu che – mannaggia! – mi tocca parlarti dal basso in alto.
tu che stai guardando una serie tv affondato nel divano, tu che alzi il tuo sguardo grigio-verde-blu e sorridi e mi incanti.
tu che fai il gradasso, che mi prendi in braccio e mi fai volare, che balli insieme a me in cucina che dichiari: “ormai sono io il maschio alfa di questa casa”.
tu che sembri distratto ma cogli le sfumature e capisci i non detti e senti ogni cosa. tu che guardi altrove ma sei curioso e partecipe ed empatico come pochi.
tu che secondo me non studi abbastanza, che galleggi orgoglioso dei tuoi sei e che, quando prendi quattro vaneggi di eroi troiani che non si arrendono mai, anche di fronte a un destino tragico e già scritto.
tu che ormai da nove mesi conversi in orari improbabili con la pricipessa del tennessee, caparbio e irremovibile nel tuo amore oltreoceano.
tu che sei ruvido e ispido ma ogni tanto nella tua corazza apri uno spiraglio da cui si intravedono meraviglie.
tu che ci guardiamo in silenzio e ridiamo come due scemi e nessuno capisce.
tu con cui bisogna discutere e lottare. tu che devo correggere e arginare. tu a cui ogni tanto viene la tentazione di dare mazzate. tu che guardo incredula perché sei molto più di quanto fossi capaci di immaginare.
tu che sai essere orrendo e meraviglioso, spigoloso e morbido, intollerabile e sublime nello spazio di quattro minuti e mezzo.
tu, capace di spettacolari egoismi adolescenziali, di menefreghismo spinto ma anche si sconfinata generosità e di commoventi attenzioni.
tu che scompari, latiti, ti nascondi e poi improvvisamente arrivi e ti acciambelli come un gatto intorno a noi con la naturalezza dell’infanzia.
tu che devi smussare i tuoi spigoli e illuminare le tue ombre.
tu che cambi ogni giorno e guardarti è uno spettacolo ipnotico, un privilegio, la felicità.
tu che combatti le tue battaglie e mi sfinisci perché è così che si diventa grandi.
tu che racconti e ridi e domandi perché per fortuna si diventa grandi anche così.
tu che diventi uomo, un pezzettino per volta, davanti ai miei occhi.
tu di cui sono orgogliosa,
tu che ti dai tante arie e oggi hai 15 anni ma resti il mio bambino,
buon compleanno,
la tua mamma.
Tutti questi arieti nella stessa casa non saranno un po’ troppi? : ) Auguri anche al tuo quindicenne
Ogni volta che leggo un tuo scritto, in qualunque forma si espliciti, mi incanti…quando parli della tua famiglia e della vostra vita, sembra di essere con Voi in casa…incredibile…💙
Buon compleanno Hobbit Grande, in questa tua girandola di emozioni, scoperte e cambiamenti!
Me le leggono i tuoi hobbit queste bellissime dichiarazioni d’amore?
Meraviglia!ho tre figli dell’età dei tuoi…ed è come guardarsi in uno specchio. …
Ci vedo dentro mio figlio e mi commuovo 😥
perché raccontate da te, molte cose, a me fanno subito effetto lacrima😥😥
Ti lovvo😍
E auguri al giovanotto😉
❤️ Bellissima! Auguri!! 😘
Sono almeno dieci anni, che sostiene d’essere l’uomo di casa.
(Sempre pensato avesse ragione!)
tantissimi auguri al quindicenne e a te, che mi fai commuovere e mi metti di buon umore
“Tu che scompari, latiti, ti nascondi e poi improvvisamente arrivi e ti acciambelli come un gatto intorno a noi con la naturalezza dell’infanzia.”
Questa frase mi ha spaccato, è quello che mi aspetto dal mio bimbo grande, che si avvia ad essere più misterioso e più latitante, che mi nasconde il diario perchè chissà cosa ci ha scritto che i miei occhi non possono leggere, ma in fondo resta il mio gatto coccoloso di quando aveva 2 anni, le mani cicciotte e tirava sassi alle papere nel laghetto, invece delle briciole di pane che amabilmente si spazzolava lui…
auguri in ritardo al quindicenne e per oggi a te, cara Elasti
Meravegliosa Elasti. 😘
devo imparare a leggerti in luogo isolato…perché questi post dedicati ai tuoi Hobbit ….. mi commuovono sempre….
auguri!, anche se in ritardo, al tuo Hobbit grande… ❤
:*
Come vorrei essere brava come te a raccontare l’amore per i nostri figli …