Nonsolomamma

un pacco di pasta corta e un’idea, please

la principessa del tennessee, lieve ed eterea come il suo rango impone, si è materializzata domenica scorsa nella città di A, per le due settimane più attese della storia del campo estivo great books. lo hobbit grande l’ha accolta con disinvolta compostezza, fatta eccezione per i capelli gialli da rocker norvegese esistenzialista.
elastigirl e sneddu li hanno accompagnati nel pomeriggio al banchetto dell’accoglienza, dove lo hobbit, alla sua terza settimana, è stato salutato come il papa in visita pastorale.
“bene, mamma, puoi andare”, ha detto, una volta espletate le rapide pratiche di riconoscimento e registrazione. poi l’ha baciata. “ciao, donna della della mia vita” le ha sussurrato, conscio che la seduzione, anche materna, è un’arma potentissima. ed è sparito.
arrivano quotidianamente dal campo documenti fotografici che lo ritraggono con aria assorta a lezione, con sguardo intenso al museo di storia naturale, sorridente con il badge del campo al collo, insieme alla principessa in una magistrale interpretazione di leo di caprio e camila morrone paparazzati a coachella o, in alternativa, di gigi d’alessio e anna tatangelo in fuga all’olgiata.
di tanto in tanto giungono via whatsapp criptici messaggi (“bene. ho molto da raccontare” “yeeeeeaeeeeah” “vabb”) o bislacche richieste (“mammina adorata mi porteresti un pacco di pasta corta?” “madre, idee per l’anniversario con la principessa?” “sono rimasto senza soldi. potete fare qualcosa? vi amo”).
nel complesso meglio di così non potrebbe andare.

8 pensieri riguardo “un pacco di pasta corta e un’idea, please

  1. Al “sono rimasto senza soldi” suggerirei di far l’abitudine più che al “mi porti un pacco di pasta corta”!

  2. Oddio. Quando il mio equivalente malmostoso insopportabile accampato in soggiorno manifesterà per un’altra diversa da me una qualche recuperata attitudine alle effusioni (da “mò” che baciabbracci sono vietati…) lo so, morirò. Come fai? è perché ancora puoi contare sugli altri due, vero?…

  3. Restano paraculi a vita. A volte non li sento per giorni (e io mi limito a radi sms per non invadere spazi), poi compare un “mamma bellissima che fai?” Di solito, dopo l’incipit, arriva un suggerimento su cosa dovrei/potrei fare (ricaricare una carta, cercare qualcosa in camera, spedire, prenotare, comperare, prestare). A volte peró, arrivano inaspettati, per una cena, una sosta, due chiacchiere e a me basta questo per sapere che qui è il loro porto sicuro, per il resto è giusto che vadano.

  4. E’ bello assistere al primo amore corrisposto dei propri figli. La sfida e’ mantenere calma ed equilibrio quando sono in pena e saperli consolare nel modo giusto!

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