Nonsolomamma

il diritto di hubris

“guarda, madre. guarda e amami”
“sette e mezzo??? nella verifica di greco??? wow! complimenti, hobbit grande. sono proprio felice! era ora che arrivasse qualche bel voto in greco. bravo! si vede che hai cominciato a studiare seriamente”
“grazie. grazie, madre. lo pensa anche la prof. quando mi ha consegnato il compito mi ha fatto i complimenti e mi ha stretto la mano. e poi ha detto: bravo! sono orgogliosa di te”
“accidenti. doveva essere difficile allora”
“veramente non molto”
“…”
“dopo avermi stretto la mano, la prof ha consegnato il compito a B che è bravissima. anche lei ha preso sette e mezzo. e si è messa a esultare come me. però la prof l’ha zittita subito e ha detto che doveva piantarla”
“perché?”
“perché per B voti così sono una cosa normale… invece per me sono un evento straordinario quindi io ho diritto di esaltarmi e lei no, secondo la prof”
“capisco. in pratica tu, che sei una bestia puoi festeggiare, lei che è brava deve restare umile”
“esatto”
“non fa una piega”
“sei fiera di me, madre?”

30 pensieri riguardo “il diritto di hubris

  1. Allora io sono per il diritto al contrario di hubris! Povera ragazza… va bene non adagiarsi sugli allori, ma neanche giacere sempre sulle spine. Comunque bravo hobbit grande 🙂

  2. HA! Tutte le maestre sono paese. tutto il mondo è maestra. Cioè: “Bravo, Bullo Della Classe, per la prima volta hai studiato la poesia e per questo ti incoraggio con un bel dieci!! Tu [figlio della Ste] hai fatto bene, ma hai sbagliato due parole. Ti prendi un otto.”
    Mio figlio è arrivato a casa con un muso lungo così e la convinzione di essere stato trattato ingiustamente.
    Capisco i motivi della maestra (incoraggiare la capra e non farla passar liscia al secchione che, in effetti, non aveva studiato per niente), però diciamo che poteva evitare di sbandierare i giudizi davanti a tutti.

      1. sì sì, infatti la maestra è di quello stampo lì e spesso sono in disaccordo con lei. in questo caso trovo che i giudizi fossero giusti: il mio pargolo non aveva studiato una sega. il bullo, che è dislessico, aveva fatto un grande sforzo. quello che le contesterò sempre (e meno male che tra un anno e mezzo la possiamo salutare!) è il suo dire i voti davanti a tutti e metterli l’uno contro l’altro, rendendo per esempio mio figlio un po’ troppo sbruffone e il bullo incline a menare mio figlio.

  3. Io non sono insegnante ma il fatto che uno sia un bullo o meno non deve influenzare il voto della verifica che è, appunto, circoscritto a quello. Se una verifica è da 10 va messo 10, se è da 8 va messo otto. Poi se uno non studia mai, una volta che studia va incoraggiato, per una volta ha fatto tutto bene! Poi io alle capre credo poco, anzi, sono più frequentemente le scuse per chi non vuole vedere una persona a 360gradi… Sto pensando a tutti i ragazzini e bambini svogliati che a scuola erano appunto tacciati di “capritudine” e poi a casa avevano situazioni fra il disastrodo e il difficile… e intendiamoci, anche essere figli di persone ricchissime che per mettere a tacere i figli li incollano ai videogiochi/tablet etc. è una situazione oggettivamente di merda. Certo meglio di essere figli di persone instabili, persone che hanno difficoltà (disoccupate), figli di stranieri che in casa non parlano l’italiano (che hanno tutto il diritto di parlare la loro lingua in famiglia, ma i loro figli sono bilingui e nessuno riconosce mai le loro grandissime potenzialità)… è facile essere i professori dei bravi. La vera sfida professionale si misura con chi ha più difficoltà.
    Scusate il pippone, amen.

    1. AMEN a lei maestra/professoressa … purtroppo la visione troppo spesso è ad angolo retto se non ottuso … il 360° non è quasi mai contemplato.

  4. La valutazione deve essere commisurata alla prestazione, non alla persona. L’elogio deve incoraggiare chi ha fatto bene, non scoraggiare gli altri. Una prova da “7” vale “7” indipendentemente dallo studente. Il passo successivo degli insegnanti disonesti e’ “ti do un voto piu’ basso di quello che ti meriti per stimolarti a fare di piu’ “. In questi casi mi piacerebbe vedere la reazione dell’insegnante se gli/le venisse abbasssato lo stipendio “per stimolarlo/a a insegnare meglio”.

  5. Mio figlio grande l’anno scorso (aveva 10 anni), arrivò a casa incavolatissimo perché alla mensa della scuola l’avevano obbligato a finire un non-so-cosa che a lui proprio non andava giú. Mentre che, al suo amico che non mangia mai niente, avevano permesso di lasciare il piatto mezzo pieno. La frase fu: “P. tu che mangi sempre tutto, fai uno sforzo e finisci il pranzo, forza!”. Per lui fu un’ingiustizia enorme e credo avesse proprio ragione!
    Non é proprio greco, ma il messaggio é lo stesso!

    1. Serena sapessi quanta pazienza quando la primogenita mi ha chiamata DREMA per circa un anno…. Pure un filo di ansia visto che il passo successivo sarebbe stato MERDA…. Per fortuna si e’ evoluta ed e’ persino tornata al mamma

      1. é chiaro che avete figli più giovani dei miei 😉
        al parlare “riocontra” prima o poi alle superiori ci passano quasi tutti, almeno qui a Milano

  6. con il tempo tutto torna…
    la neo 20enne chi ha chiamato dall’universita’ ieri dicendo “mamma sto malissimo, mi fai il brodo stasera?”
    comunque i due fratelli ancora sono nella fase “maaadre!” per la qualunque…
    li attendo al varco 😉

  7. Io penso che la prestazione vada valutata in modo oggettivo, ma che lo stesso voto non valga nello stesso modo per ciascuno!! Mi metto nei panni della prof: sarei molto contenta se un mio studente che vedo faticare consegnasse una buona prova, e sarebbe giustissimo dare risalto alla cosa. Forse è stato indelicato mettere in mezzo la ragazza “tutti 10”, anche perché riporta la questione sul confronto con gli altri, mentre la cosa davvero importante è il migliorarsi, fare meglio dei noi stessi di ieri. ….

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