Nonsolomamma

la sindrome del tramonto

i due hobbit maggiori salutano la scuola in presenza. da lunedì in lombardia, salvo sorprese, ci sarà solo didattica a distanza per le superiori. e questa cosa strazia elastigirl che ha l’impressione che siano sempre i ragazzi, e in particolare gli studenti, a pagare il prezzo più alto della pandemia. e pur sapendo che a milano la situazione è gravissima, si domanda se fosse proprio necessario colpire ancora una volta la scuola e se non ci fossero alternative più rispettose del diritto allo studio (non domestico).
sneddu ha i brutti pensieri, sempre più spesso. la pediatra lo aveva detto: i bambini hanno un’elaborazione lenta dei traumi da lockdown ma prima o poi tutto viene in superficie.
mister I lavora sul balcone nonostante il freddo da cui si protegge con enormi cuffie da gaming sulle orecchie.
nonna J molto lentamente recupera le forze e la mobilità. e nell’ospedale da cui è stata dimessa due giorni fa c’è un focolaio covid.
elastigirl esce solo per andare alla radio all’alba ma forse ha bisogno di più aria. ieri sera, prima di dormire, ha pensato al lockdown e non ha dormito più.
eritrea cazzulati, la vicina del piano di sopra, verso sera si perde. oggi il marito eritreo ha chiamato elastigirl perché era spaventato. lei era in un suo mondo. non parlava più, soffriva molto. in tempi normali avrebbero chiamato un’ambulanza. oggi hanno telefonato al geriatra. “è la sindrome del tramonto” ha spiegato. “succede a quelli come lei. è normale. è colpa del buio. e con l’ora solare peggiorerà. preparatevi”.
ci si prepara meglio che si può ma non si garantisce che si sarà mai pronti.

55 pensieri riguardo “la sindrome del tramonto

  1. Io credo che sia mostruoso quello che fanno ai nostri figli nel momento in cui chiudono le scuole… Gli sottraggono mesi preziosi di vita, di apprendimento, di socialità che per loro sono fondamentali… E in nome di una caccia alle streghe. Sono un medico e credo per come si manifesta ora l’infezione da covid (ovvero ai più non si manifesta proprio con alcun sintomo) non sia giustificato il chiudere le scuole…. Anche perché chiudere alcune cose qua e là fra l’alto non serve a niente

    1. Io non sono medico, ma ricercatrice, e suggerisco di guardare i dati sulle ospedalizzazioni, di marzo e di ora.
      Non è difficile capire come andrà la curva.
      In alcune città è stato chiuso il pronto soccorso perchè pieno. Vuol dire che anche se una persona ha un’urgenza non ci può andare. E vuol dire anche che evidentemente non sono tutti asintomatici 😉
      La letteratura recentissima è abbastanza concorde nell’affermare l’impatto della chiusura delle scuole. Che andrebbe comunque combinato con altre restrizioni. La didattica a distanza alle superiori e all’università è una sconfitta ma tutto sommato ci sono tragedie peggiori.

      1. Non sono sicura che non possa invece consederarsi come una tra le peggiori tragedie.. le conseguenze psicologiche, sociologiche ed economiche delle misure anti covid non sono ancora state studiate .. si salvano vite oggi, ma domani si morirà di depressione e miseria

      2. Sono d’accordo. Inutile chiudere le scuole e impedire la circolazione dopo le 23 e pensare che basti. Servono misure capillari. L’altro giorno in strada alle 5 del pomeriggio c’erano tantissimi ragazzi, molti senza mascherina, tanti sugli autobus, ho visto addirittura qualcuno scambiarsi una sigaretta. Naturalmente nessuno che controllasse e per giunta il sindaco oggi è risultato positivo. E non parlo solo dei più grandi. Ci sono ragazzini che non vanno a scuola ma al pomeriggio hanno le agende di un businessman, tra lezioni di musica, feste di compleanno con altro che 6 invitati, palestre, classi di pittura, corsi di lingua e chi più ne ha più ne metta. Tutti posti in cui, naturalmente, le misure di sicurezza e l’igiene vengono rispettati “tanto per”.
        Magari se si guardano i grandi numeri si nota che i ragazzi sono meno colpiti dal virus, ma il problema sono genitori e nonni sintomatici che intasano gli ospedali. E non è neanche un ragionamento del tutto corretto, ci sono giovani che finiscono in terapia intensiva senza avere patologie pregresse. Riporto il caso di un quindicenne di Avellino, sano, con genitori e fratellini positivi ma non gravi. A leggerne così sembra uno su mille, una triste casualità, ma per mamma e papà questo ragazzo è tutto. Ci vuole responsabilità, non si scherza con la vita e non è giusto pensare di non tutelare chi è più fragile per una sorta di selezione naturale, che tanto i giovani in genere la sfangano.

    2. mostruoso e’ la parola giusta. E a me che sono italiana ma londinese e in esilio volontario in germania, da dove la didattica a distanza devo produrla per l’universita’ (con poveri cristi che pagano £9,000 all’anno per far studiare i figli) con due bambini, sale una rabbia, ma anche una tristezza… che cavolo stiamo facendo?

  2. Dobbiamo entrare nell’ordine di idee che purtroppo questa è la nostra quotidianità e sarà così ancora chssà per quanto. Un po’ come quando i nostri genitori racocntano della guerra. e la loro durò 5 anni! Continuavano a vivere, a fare cose, ma non tutte. Qualcuno moriva, i più sopravvissero. Ma a tutti ha lasciato cicatrici. Ecco, mi sa che per noi sarà lo stesso. Speriamo almeno duri di meno!

  3. Ok, premetto tutta la comprensione del mondo per i ragazzi, per i traumi e per tutto quello che dicono pediatri e psicologi.
    Vorrei però ricordare che il prezzo di una scuola inadeguata lo pagano anche e in enorme misura gli insegnanti. Una classe di cui tutti sembrano dimenticarsi. L’insegnamento non è una vocazione, non è una missione suicida. È una professione, in Italia per altro mal retribuita, e in quanto tale deve poter essere svolta nel pieno della sicurezza. Ciò significa non doversi spostare con mezzi pubblici strapieni, per poi entrare in classi con 30 studenti senza mascherina e restare a farci cinque ore di lezione. Non tutti hanno il privilegio di una casa di proprietà nelle vicinanze del posto di lavoro, o il lusso di un’autovettura. Moltissimi sono docenti fuori sede che vivono in periferia e in appartamenti condivisi, una situazione già precaria in normali circostanze, figurarsi al giorno d’oggi.
    Per questo, anche se da casa fatico il doppio, anche se mi mancano i ragazzi, anche se mi viene il magone, io allo stato attuale, con problemi di salute miei e due genitori anziani in casa, preferisco la dad. Faccio del mio meglio e spero che passi, ma ora come ora penso alla pelle. Visto che qui ognuno sembra preoccuparsi unicamente di sé stesso, da oggi inizio anch’io.

    1. Con tutta la comprensione per la difficile situazione lavorativa degli insegnanti … le faccio presente che non solo gli insegnanti si trovano a viaggiare come bestiame sui mezzi, che non solo gli insegnanti sono sottopagati, che non solo gli insegnanti lavorano in situazioni “a rischio” … per le altre categorie è giusto che sia così?! Io non credo proprio, ma guarda caso oggi è il secondo se non il terzo sciopero che coinvolge la scuola. E no, mi spiace, io credo che una sorta di “vocazione”, o se preferisce predisposizione, sia necessaria per svolgere al meglio una qualsiasi professione … alcune più di altre come ad esempio il medico, l’infermiere, il vigile del fuoco e anche l’insegnante.
      Tutti siamo un po’ egoisti, tutti pensano alle proprie situazioni personali … ma tenere un occhio sulla realtà che ci circonda non fa male e dovrebbe ridurre la carica egoistica …

      1. Le rispondo cortesemente di andare a quel paese, perché è la cosa migliore che mi viene da dirle ora e non voglio indulgere nei miei altri pensieri.
        Alle altre categorie di me non interessa nulla se non del fatto che devo fare da babysitter a marmocchi maleducati perché loro possano andare al lavoro. Della scuola se ne sono sempre fottuti tutti, ora è diventata fondamentale? Ma andatevene a cagare. Non vedo perché dovrei essere tenuta io ad essere altruista. Per quel che mi riguarda potete ammalarvi tutti, voi, i vostri bambini e i vostri anziani. La vocazione al giorno d’oggi non l’hanno più nemmeno le monache.

        E prima di venire bannata, dico addio a questo blog di privilegiati radical chic che dalla realtà sono totalmente disconnessi.

      2. Siiii aspetta un secondo che mollo il lavoro perché me lo dici tu! Sto andando!
        Ti do una delusione: in cattedra ci resto, e con grande piacere. Alla faccia di tutti voi buonisti ipocriti, a fare il lavoro per cui vengo pagata. Non una briciola in più.

        Rinnovo l’augurio di enormi movimenti Intestinali.

    2. Mandarmi a quel paese non è una risposta cortese. Augurare alle famiglie di ammalarsi non è una risposta cortese.
      Mandarci a cagare non è una risposta cortese.
      Non voglio una babysitter gratis ma una scuola che funzioni e questo andrebbe a vantaggio di tutti. Ma se questo è il suo livello di confronto ….

      1. Rispondo a Esse qui perchè no riesco sotto la sua risposta (chiedo venia per la confusione). A questo punto mia cara Esse la prego gentilmente di lasciare l’insegnamento a qualcuno più motivato di lei, Vada a fare qualunque cosa, ma lasci l’insegnamento….per il bene suo e dei “nostri marmocchi viziati”…che l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è di insegnati come lei…

  4. Cara Elasti, grazie per tenerci compagnia, anche se questo post ha un malessere che raramente ho colto nei tuoi scritti. Siamo tutti qui, insieme ma lontani e tutti diversi: alcuni con i nervi tesi, altri rassegnati, altri spaventanti, altri ancora arrabbiati. Credo che dovremo resistere ancora a lungo, e speriamo di poterci mettere un sorriso.
    Intanto, ti abbraccio

    1. Anche io ho colto tristezza in questo post….
      Ma è quella che abbiamo tutti, purtroppo.
      Il sorriso, però, spero di non perderlo del tutto, e di poterne fare qualcuno, ogni tanto.

  5. Elasti, fanno bene a chiusere le scuole. La DAD è dura per tutti, alunni insegnanti e genitori, ma in questo momento è una necessità. Dire che le scuole non veicolano il virus è purtroppo un’illusione, a mio avviso.

  6. Non conosco la sindrome del tramonto ma comincio a pensare che i grandi anziani a un certo punto si isolino dal mondo in preparazione del distacco. Lo sto vedendo in mia madre che ha quasi 92 anni ed è uno spettacolo doloroso.

  7. La scuola doveva essere l’ultima cosa a chiudere.
    E’ un fallimento chiudere gli adolescenti in casa davanti al pc.
    Sono molto demoralizzata.
    I nostri ragazzi sono quelli che pagano il prezzo più alto e non se lo meritano.
    Stiamo sputando sul futuro.
    Quanta amarezza….
    Se avessi il coraggio di Anita Garibaldi…
    Comincio a pensare che non sia giusto accettare queste decisioni…

  8. Che fatica!
    Da Milano anche io ricercatrice consapevole della situazione e mamma tra l’altro appena rientrata dall’estero con due figli che dell’integrazione a scuola avrebbero gran bisogno per lenire la nostalgia dell’altro posto.
    Sono combattuta.
    Penso chiudere la scuola sia una sconfitta, ma questa seconda ondata è qua e adesso dobbiamo correre ai ripari. Non è la scuola che aumenta i contagi secondo me, i protocolli regionali erano ambiziosissimi e han funzionato bene ma adesso ci son troppi casi ovunque e non regge più. Le scuole di fatto si stanno chiudendo da sole con le classi in quarantena. Bisogna dare una grossa stretta a tutto.
    Molto avvilita come voi, tenere duro.

  9. Chiudere le scuole non è la tragedia peggiore ma è una tragedia…purtroppo a questo punto necessaria! La morte è la cosa peggiore ma ci sono anche altre cose molto brutte che chi non ha figli non percepisce con l’immediatezza di noi genitori che vediamo i ragazzi soffrire e crescere con mancanze gravi. Almeno speriamo che la DAD quest’anno sia fatta meglio dell’anno passato. E comunque se si chiude la scuola bisogna anche impedire di uscire, altrimenti i ragazzi veicoleranno il contagio nello stesso modo in cui lo farebbero a scuola(dove almeno sono costretti a rispettare le regole di sicurezza con serietà).

  10. Io credo che si sarebbe dovuto approfittare dei mesi estivi per riprendere la scuola,facendola all’aperto…..ma si è preferito andare in vacanza…eppure della possibilità che arrivasse la seconda ondata ce ne avevano parlato…..
    Anche la suocera di mio cugino e’ stata operata due settimane fa al Galeazzo…..Elasti….speriamo

  11. All’indomani della sciagurata promulgazione delle leggi razziali,come ognuno sa,fu vietato l’accesso alle scuole di ogni ordine e grado,agli ebrei.Nell’isola di Rodi (Peloponneso,Grecia) che era italiana allora,una giovane maestra organizzò una pluriclasse dove accolse una ventina di ragazzi,sprezzante del pericolo.Insegno’ come poté Dante,aritmetica e geografia con un piccolo mappamondo e una carta geografica dov’è c’era solo l’Italia.IL baratro era ancora lontano da quell’isola meravigliosa dal cui mare si dice sia nata Venere.Da quello stesso mare arrivò la nave che avrebbe deportato quasi l’intera comunità ebraica nei campi di sterminio.
    Nell’inenarrabile sofferenza,uno tra i pochissimi sopravvissuti recita a memoria quei pochi,sublimi versi di Dante.

  12. Mio figlio ieri mi ha chiesto abbattuto “mamma, come mai ultimamente prendo sempre voti bassi?”.
    Lui ha sempre studiato ed è sempre andato bene a scuola, ma sette mesi di totale vacanza sono tanti anche per il più diligente degli alunni, senza contare che la “didattica a distanza” a base di video da scaricare e compiti da reperire on line gli ha dato la pessima abitudine di studiare col cellulare accanto. Che dire, è vero che c’è di peggio della chiusura della scuola, che in questo momento le priorità sono altre ma con le conseguenze di questo vuoto educativo prima o poi la nostra società dovrà farci i conti.

    1. Già è proprio così. Senza contare che sono loro che pagheranno il prezzo più alto di questa grossa crisi economica. Privati di libertà oggi e di futuro economico domani, per salvare una generazione che tanto ha già tolto loro consegnandogli, senza troppi scrupoli, un pianeta devastato. Se domani ci sarà una grave frattura generazionale, di certo non sarà sorprendente.. per me è molto più che drammatico tutto ciò e non è senza responsabilità..

      1. Quindi gli uomini che erano adolescenti durante le Guerre Mondiali non si sono mai ripresi il futuro ?

  13. So che le mie parole scateneranno fulmini e saette indignate, ma davvero leggere che per alcune madri sono i giovani – temporaneamente privati di lezioni in presenza , ad essere i più penalizzati dalla pandemia ,i più sfortunati, quelli che riporteranno cicatrici indelebili, quelli che da queste restrizioni avranno la vita futura marchiata per sempre….è davvero insopportabile. Guardatevi intorno, fuori dal vostro piccolo mondo familiare, dove ci sono infinite situazioni davvero dolorose, luttuose, di privazioni e difficoltà inimmaginabili, e insegnate ai vostri figli ormai grandicelli che sì, è un periodo terribile, difficoltoso anche per loro, ma la dad è davvero un male minore, assai minore.
    Basta piangersi addosso nel proprio orticello

  14. Ciao Elasti. Io la “sindrome del tramonto” la conosco bene, l’ho vista all’opera: mia suocera si addormentava davanti alla tv, suo marito all’improvviso non la riconosceva più e cercava di cacciarla di casa. Tutte le sere, per mesi. Alcuni medici sostengono che non esista neppure, altri invece ci hanno dato, nel dubbio, consigli utili, che forse puoi passare a Eritreo: eliminare gli angoli bui la sera, le ombre fra le tende, le stanze poco illuminate magari per guardare un po’ di tv. Luci a bomba, magari aggiungere qualche lampada, e cercare un’occupazione per Eritrea in quel momento. Non può camminare, ma magari Eritreo può scegliere proprio quella parte del giorno per guardare un album di foto, sfogliare un libro, riordinare uno scaffale… qualunque cosa. Le distrazioni fanno miracoli. Non funzionerà per sempre, ma per un po’ aiuta. Poveri Eritrei, sono loro vicina ❤

  15. Per Silvia: il problema non è che i bambini e i ragazzi considerano la dad un male peggiore di altri perché, anzi, la dad è un modo di stare a casa studiando pochissimo e facendo molti videogiochi …proprio questo è quello che ci preoccupa.Educare questa generazione a non affrontare nemmeno le normali difficoltà scolastiche e le normali asperità della interazione sociale rischia di creare un mucchio di smidollati che peseranno sui loro genitori e sulla società molto a lungo…e non saranno mai felici.

  16. “sneddu ha i brutti pensieri”…la mia bimba, che ha un anno meno di sneddu, ha iniziato a svegliarsi la notte e a fare stranezze, come aprire la porta-finestra per uscire (e fa suonare l’allarme) o togliere il pigiama e infilarsi i vestiti. Fa ragionamenti bui e troppo adulti. E mi abbraccia così tante volte che mi soffoca…ha una maestra e delle amiche con cui era sempre appiccicato a coccolarsi, ora più niente. E poi tante regole nuove a scuola… giustissime, ma tante. La pediatra dice che è frequentissimo di questi tempi…i disturbi del sonno, i brutti pensieri…
    Non ti cambia niente, ma il peso è minore quando è condiviso.

  17. Buonasera,
    Durante la visita di controllo a fine agosto, la pediatra mi ha spiegato che molti, troppi bambini sono tornati indietro nella crescita (vogliono farsi imboccare a 5 anni, fanno la pipì a letto a 7, altri che perdono la pazienza se non sanno fare qualcosa e si scoraggiano subito, senza contare quelli che durante la dad non hanno seguito il ritmo).
    Mi ha detto: la scuola deve stare aperta e i bimbi devono frequentarla. Sono le riunioni familiari che sono pericolose (con nonni, zii). Se non capiamo questa cosa ci rinchiuderanno di nuovo.

  18. Buonasera, la scuola chiusa risolverà in parte il problema dei trasporti ma i ragazzi, a scuola, hanno mascherina e distanziamento assicurati, fuori tanti, troppi, non rispettano le regole.
    Non è moralismo o scaricare la colpa sui giovani, è quanto vedo spesso accadere tra i giovani del mio paese.
    Gli anziani a volte dimenticano di sollevare la mascherina, i giovani non hanno problemi di memoria ma, credo, di percezione del pericolo.
    Tutto sommato a scuola sarebbero più controllati e si potrebbe formarli maggiornente in merito alla pandemia, oltre a coltivare le giuste interazioni sociali in sicurezza.
    Chiara

  19. Sono un’insegnante della scuola superiore. Ieri mattina, quando ho ricevuto da una amica il messaggio con scritto “firmato” ho pianto. Come una bambina, per dieci minuti.
    Ho sentito sulle spalle il fallimento di tutto il sistema scolastico, di un mondo che ritiene sacrificabile formare adeguatamente gli adulti di domani.
    Poi sono uscita a fare una camminata, dovevo sfogarmi.
    Ho visto un sacco di persone anziane che chiacchieravano e passeggiavano senza mascherina. Ho visto un sacco di adulti bere aperitivi al bar senza mascherina, anche se in quel momento non avevano il bicchiere alla bocca. Un sacco di gente che ignorava il distanziamento.
    Sono tutte persone che io dovrei proteggere attivando la didattica a distanza, perché loro non proteggono se stesse.
    Avevo finito le lacrime, ma l’amarezza non se ne è andata.

    1. Grazie per averci ricordato che cosa è davvero un insegnante. E grazie per il suo lavoro, a nome mio e di mio figlio, che a scuola non va ancora, ma un giorno comincerà. Buon lavoro e in bocca al lupo!

  20. Comunque siete disinformati: le scuole non sono affatto chiuse. Noi insegnanti stamattina siamo qui tutti, a fare lezione in aula vuote. Con PC obsoleti e connessioni traballanti. Perché qualcuno si é dimenticato di specificare qualcosa sul lavoro agile, e poi la mettiamo sempre giù così dura…. Col poco che facciamo pretendiamo pure di farlo da casa ? Suvvia. Per cui guai a fare da casa con migliori strumenti quello che puoi fare in aula. Tanto a casa bastano i ragazzi no?

    1. Anche mio marito, funzionario museale, potrebbe lavorare benissimo – meglio – da casa, e invece deve farsi un’ora di viaggio per andare a chiudersi in un open space senza ventilazione insieme ai suoi colleghi. Lo smart working andrebbe reso obbligatorio per chiunque possa farlo, per alleggerire il sistema dei trasporti

  21. Effettivamente può sembrare stupido mandare gli insegnanti in scuole vuote. Ricordo tuttavia che accanto a molti insegnanti che durante il primo lockdown hanno fatto l’impossibile per mantenere un contatto con gli alunni ce ne sono stati alcuni (troppi) che non si sono collegati mai o quasi mai con la scusa che il contratto vigente non prevedeva la didattica a distanza da casa (i supplenti di greco e storia di mio figlio in primo liceo, per esempio, che hanno preso lo stipendio per due mesi senza fare nulla). Questi signori sono la causa della disposizione sugli insegnanti a scuola senza ragazzi. Così saranno obbligati a fare lezione.

  22. Le conseguenze sui ragazzi di questo evento epocale le vedremo solo a lungo termine, e a pagarle di più saranno come sempre gli ultimi, i più fragili. Come ho letto oggi in un articolo su Repubblica, per i ragazzi più sani e competenti (e aggiungo più fortunati) sarà “solo” un brutto periodo da elaborare, mentre per “gli altri” ci saranno cicatrici profonde e guasti forse irreparabili. A bambini e ragazzi sono stati e sono ancora richiesti la responsabilità, l’attenzione e il sacrificio che molti adulti vaccinati e presumibilmente ragionanti non riescono a esercitare, adulti per i quali la chiusura delle discoteche, il diradare le occasioni di divertimento e l’usare un semplice strumento di igiene come la mascherina sono apparsi come un orizzonte di intollerabile schiavitù.
    Per tutti costoro, che non hanno scrupoli a scaricare sulla collettività il fardello del proprio egoismo, e questo già da ben prima della pandemia, provo un grande disprezzo.

  23. Le scuole purtroppo non hanno chiuso, almeno non tutte. Le scuole elementari sono ancora aperte e, almeno in quelle del mio quartiere, se una classe viene chiusa per Covid i fratellini e le sorelline del bambino in isolamento fiduciario continuano tranquillamente ad andare a scuola in presenza. Immagino funzioni così in tutta Italia. Solo io lo trovo assurdo??

  24. Le scuole purtroppo non hanno chiuso, almeno non tutte. Le scuole elementari sono ancora aperte e, almeno in quelle del mio quartiere, se una classe viene chiusa per Covid i fratellini e le sorelline del bambino in isolamento fiduciario continuano tranquillamente ad andare a scuola in presenza. Immagino funzioni così in tutta Italia. Solo io lo trovo assurdo??

  25. E io che credevo che le persone più danneggiate dalla pandemia fossero il milione (finora) di morti, quelli che – pur sopravvivendo al virus – hanno riportato danni permanenti ed invalidità, chi ha perso una o più persone care senza poter dare loro nemmeno un ultimo abbraccio, chi a causa della situazione ha visto esplodere o aggravarsi drammaticamente una malattia psichiatrica, chi aveva patologie croniche richiedenti terapie costanti e non ha potuto sostenerle perché gli ospedali sono intasati e il personale dedicato alla pandemia, i disabili che hanno dovuto interrompere o ridurre la riabilitazione che gli concedeva una qualità della vita sopportabile, le persone con fragilità varie che hanno visto aumentare i loro timori e le loro incertezze, la mia amica in stato di gravidanza che non ha potuto fare i controlli del caso, ha perso il bambino durante il lockdown ed è stata buttata di corsa fuori dall’ospedale senza nemmeno il tempo di rendersi conto che aveva subito un raschiamento e un lutto che non dimenticherà mai, i nonni a cui è nato un nipotino e che lo hanno potuto conoscere solo a tre mesi di vita, senza possibilità di recuperare quei momenti a loro rubati per sempre, chi è anziano e da mesi deve scegliere se rischiare la vita o rinunciare anche a un abbraccio o a una carezza, scommettendo su quanta vita gli resta ancora, chi ha perso il lavoro e ha paura per il futuro materiale suo e della sua famiglia… E invece apprendo ora che “il prezzo più alto della pandemia lo pagano gli studenti”. Molto bene.

    Riguardo i vicini di casa (che mi rifiuto di chiamare “eritreii”): scegliere di prendersi cura di persone ad elevata fragilità richiede un minimo di coscienza della responsabilità che ci si sta assumendo, che è molto grande. Portare loro la cena tutte le sere durante la pandemia, dare consigli e vincere la loro ritrosia e sospettosità può essere carino e gratificante, ma significa anche diventare un punto di riferimento e, ad esempio, bisognerebbe rendersi conto che sparire poi per tre mesi per le vacanze estive ha delle ripercussioni pesanti su di loro. Chi sta vicino a persone con malattia di Alzheimer (la vogliamo nominare, invece di nasconderci dietro un offensivo “quelli come lei”?) o in generale ad appartenenti a categorie fragili, sa che deve fronteggiare il peso psicologico e fisico di questa vicinanza (che può anche sfociare in un burnout) e saper gestire il grado di attaccamento e dipendenza, per il bene stesso delle persone assistite. Qui invece vedo totale inconsapevolezza e superficialità nel gestire la situazione, seguita da sgomento alla scoperta che si tratta di una cosa seria.

    Sono un’affezionata lettrice di questo blog da oltre un decennio e ho sempre adottato la linea “se non hai nulla di carino da dire, non dire nulla”. Ma da diverso tempo ormai provo un disagio crescente a leggere post sempre più superficiali ed egoriferiti, sempre più scollati dalla realtà. Con dispiacere (per l’abbandono di un’abitudine quotidiana) chiudo qui la mia frequentazione di questo luogo. Mi spiace aver dovuto dire cose sgradevoli, ma mi è parso onesto lasciare un feedback, prima di farlo.

  26. Gli adolescenti di oggi entreranno in un mondo del lavoro estremamente degradato e fragilizzato da una crisi economica di cui ancora non misuriamo l’ampiezza. Si ritroveranno a pagare un debito gigantesco, un debito contratto oggi non per generare ricchezza futura, ma per sopperire e arginare i danni economici delle politiche anti covid. A queste asperità si andranno ad aggiungere le fratture sociali, inasprite dall’arresto dell’accesso all’istruzione pubblica in presenza. Non vedo cosa ci sia di superficiale nell’essere preoccupati per questa generazione. Elencare tragedie più o meno gravi, più o meno collettive, più o meno sconnesse tra loro per sentenziare sulla superficialità altrui è un espediente retorico non proprio raffinato. Ergersi a giudice della coscienza e della responsabilità di una persona di cui si legge un blog invece è grottesco.

  27. per Laura:mi dispiace che tu sia così superficiale ed egoriferita da preoccuparti
    per i nonni che non possono vedere i nipotini e non dei moltissimi bambini che muoiono di povertà in Africa.Ma forse mi sbaglio:sei talmente attenta e disponibile che non fai mai l‘errore di dare un poco di aiuto a una persona debole quando ne hai l occasione perché ciò comporterebbe come inevitabile conseguenza dedicare ogni tua energia al supporto di quella persona nei secoli dei secoli…Il meglio è nemico del bene.
    Fuori dagli scherzi:c è sempre un problema più grande ma nessuno sta facendo una graduatoria delle tragedie. Come è normale, parliamo di quello che vediamo e ci è vicino senza pensare che il nostro mondo sia tutto il mondo.Gli anziani avrebbero bisogno di una società organizzata diversamente e non di aiuti sporadici..ma un poco di calore umano non credo faccia mai male.

    per Elasti:scrivi talmente bene che ti si perdona il politically correct eccessivo ma inevitabile in un blog che leggono tutti quelli che conosci…però i tuoi primi post,quando il blog era una cosa piccola, sono inarrivabili.

  28. Mi chiedo che senso abbia fare una graduatoria delle sofferenze e delle problematiche … ognuno ha le sue, ognuno ha il suo fardello e non vedo perché non dovrebbe potersi esprimere senza farsi fare una lezione di morale. Poi per carità, fossilizzarci ognuno sulle proprie senza uno sguardo di insieme è sbagliato, ma suvvia.
    L’aiuto che Claudia dà ai suoi vicini non sarà perfetto magari, ma sinceramente lo vedo come un gesto di assoluta bontà e solidarietà e lo apprezzo per quello che è. Quanti di noi lo farebbero?! Io personalmente non lo so se mi ci metterei …
    I post di Claudia saranno lontani dalla realtà di alcuni, di molti, dalla mia sicuro, ma con che diritto si dice che sono “scollati dalla realtà” in senso assoluto … è la sua realtà, è quella che conosce e di cui scrive. E della sua realtà ci mostra quello che le va, per cui anche chi la segue da anni, se non la conosce di persona, se non la frequenta, se non ne condivide una parte di percorso cosa ne sa della sua intera vita?

    Ma davvero … se vi disturba così tanto quello che scrive perché continuate a leggere, dedicatevi ad altro, con buona pace di tutti.

    1. Siamo tutti preoccupati e stanchi Sil, verso la fine di un anno difficilissimo in cui quasi tutti abbiamo perso qualcosa (o peggio qualcuno).
      Personalmente ho passato l’estate a dire a tutti quelli che entravano in agenzia (lavoro nel turismo) di mettersi quella dannata mascherina e disinfettarsi le mani, ricevendo in risposta occhiate sprezzanti e derisione. Mi hanno preso in giro perché non prendo più il caffè al bar e mi sono bruciata pure la mia legittima pausa per questo.
      Mi hanno dato della paranoica e della catastofista quando in realtà era semplice buon senso e prudenza.
      Ho lavorato mesi con la gente in vacanza (IN VACANZA) quando l’unica cosa sensata sarebbe stata rimanere ognuno a casa sua ed evitare, sacrificandosi, uscite e contatti.
      Ho rischiato la mia salute con quelli che mi prendevano le mani a tradimento, mentre lavoravo, per stringerle dopo che avevo chiaramente detto che non mi sembrava il caso.
      Il giorno dopo la riapertura dei confini un’austriaca mi ha fatto un pippone di mezz’ora di orologio per dire che ognuno deve restare nel proprio paese e non andare il giro a portare la malattia agli anziani come lei (tutta colpa dei giovani ovviamente). A me, italiana al lavoro a casa mia, lei austriaca in vacanza… così per dire.
      Si sta dando al governo la colpa di ogni cosa, quando la colpa, dopo un’estate in cui la gente (lo dico con molto disprezzo sì) ha fatto esattamente tutto quel cavolo che voleva, con la compiacenza ed il beneplacito di chi li vedeva e per convenienza taceva. Turismo, ristoranti, vacanze, spiagge, feste, discoteche.
      Non mi sta bene, e i genitori che ora strillano sono gli stessi che utilizzano la scuola come comodo parcheggio, delegando responsabilità e compiti, e che negli scorsi mesi hanno fatto come nulla fosse e che domani di nuovo faranno come nulla fosse.
      Sono incazzata, ma tanto!

      1. Sono d’accordo su tutto, incazzatura compresa, tranne un piccolo punto: non tutti i genitori che “strillano” sono quelli che quest’estate hanno fatto il loro comodo; ci sono anche quelli che hanno vissuto un’estate sacrificata e diversa e l’hanno fatta vivere come tale anche al proprio figlio preadolescente, spiegando fino alla nausea i motivi dei rifiuti, consolando lacrime di solitudine e tristezza e inventandosi la qualunque, LA QUALUNQUE, per fargli vivere un minimo di serenità.
        Forte dell’estate che ho vissuto, mando a *provare sommovimenti intestinali* (citando l’orribile messaggio di una cosiddetta insegnante qualche commento più su, simbolo preciso di come *non* dovrebbe essere un’insegnante) tutti coloro che fino a poco tempo fa hanno fatto, letteralmente, quello che cavolo volevano senza sacrificare un grammo della loro libertà individuale. Egoisti, arroganti e stupidi.

      2. Non tutti, solo la maggior parte in effetti.
        E io l’insegnante qui sopra la capisco, perché si stanno addossando alla categoria tutte le responsabilità senza riconoscere in cambio un minimo di comprensione. Costretti con ragazzi, figli della stessa maggioranza che strilla, che non hanno neanche le basi di educazione e con i quali è davvero impossibile lavorare, con la stessa paura di ammalarsi e trasmettere il contagio alla famiglia, bloccati spesso nelle loro iniziative sempre dai genitori urlanti.
        E adesso pare che la chiusura delle scuole sia colpa loro, malvagi e crudeli. Anche no.

      3. E cosa c’entra tutto ciò con quello che ho scritto? Ho dato la colpa della chiusura delle scuole agli insegnanti? Ho detto che la situazione è colpa del Governo e basta? Non mi pare. Ho espresso la mia opinione in modo pacato e mi sono sentita mandare a cagare e augurare malattia a me ai miei figli e ai miei genitori. Ma quella da capire è la cafona che lo ha fatto perché é una insegnante e tutto le è concesso, mentre si sa che io sono solo una madre di melma alla ricerca di una babysitter gratis, che ha portato in giro i figli a fare movida tutta estate ecc.
        Il Governo poi ha la sua bella fetta di responsabilità… in primis di aver illuso la gente che il lockdown avrebbe fatto sparire il virus. Poi di non aver fatto gli interventi idonei per permettere alla gente di vivere in modo normale ma con le dovute misure. E ora di mettere l’ennesima pezza rapida senza, ancora una volta pensare in modo programmatico. Dove sono le USCA? E dove sono i test rapidi per fare un primo screening e alleggerire le ATS? E i medici di base/pediatri che non rispondono?! Ma se una persona è in quarantena come fa per la spesa e i bisogni di prima necessità?! Dove sono gli antinfluenzali che Regione Lombardia raccomanda caldamente a tutti e che i medici ancora non sanno niente?! E non basteranno nemmeno tra l’altro … e potrei continuare per parecchio sai … e a tutte ste cose chi doveva pensarci se non il Governo?! Anche io sono incazzata e stanca e preoccupata e triste e altro … ma non è che esco e iniziò a mandare a stendere tutti perché ci arrivo che non sono solo io messa così. Stavo per dire che “chi meglio e chi peggio” ma chi sono io per stabilire cosa sia meglio o peggio?!

      4. Poi dice uno sbrocca, ci mancherebbe altro che non sbroccasse di fronte a discorsi così!
        Il lockdown ha illuso solo chi voleva illudersi, perché non serviva ad eliminare il virus ma a contenerlo e spero di non dover spiegare la differenza sostanziale tra le due.
        In più il servizio sanitario stava collassando e non c’erano davvero le risorse per provvedere anche agli incidenti normali e quotidiani (dalle ossa rotta agli incidenti stradali). Era tutto cristallino, ma no, gli italiani hanno preferito pensare che fosse una sorta di bacchetta magica libera tutti e non hanno fatto in tempo a riaprire che “non ce n’è coviddi”.
        Hai davvero il coraggio di parlare di misure che il governo avrebbe dovuto prendere, quando le norme erano semplicissime e chiare? Metti la mascherina, lavati e disinfettati le mani, evita di stare tra le gente. Seeeeeee campa cavallo! “La mascherina mi soffoca” “Non serve a niente se non alle farmacie” “tanto il virus è morto” “devo vivere io mica pensare a queste stronzate” “non serve che disinfetti tanto è tutto finto” “in Austria la mascherina solo in farmacia quindi non la metto” “sono in vacanza, non ho voglia di avere la museruola” “no il disinfettante mi secca la pelle” “no, ha un profumo che non mi piace”. Ed è un campionario molto ristretto di quello che mi son sentita dire dall’esatto giorno in cui si è potuti uscire.
        Non prendiamoci in giro per favore! Le responsabilità non è del governo ma della gente che è insulsa, cretina e usa i piedi invece del cervello convinta pure di avere la ragione dalla sua perché su internet ha trovato conferma delle sue fantasiose teorie in qualche articoletto falso.
        Che poi un adulto non sia in grado di mettere ordine con oggettività tra meglio e peggio davvero mi lascia annichilita ma spiega al contempo molte cose. E non è neanche così che già sarebbe gravissimo, perché la verità è che si tratta di convenienza e bella frasetta dietro a cui nascondersi per poter continuare a guardare solo il proprio orticello facendo star zitta la coscienza.
        Non stupisce che siamo dove siamo, stupisce che nonostante tutto non si impari mai un accidenti di niente.

  29. è che di mondi ne esistono davvero tanti e confesso che anche a me questo sembra un mondo…. vabbè, un mondo.
    ci sono altri mondi, verrebbe da dire anche a me beati voi, ma dove vivete? ma facciamo che non lo dico, che non va detto.
    quello che ha insegnato laura è che non ci si improvvisa in certe situazioni, pur con le migliori intenzioni, io per prima sto navigando a vista con mia mamma 93enne e rischio di fare danni, peraltro ho chiesto aiuto ai servizi sociali e picche, la mia mamma è troppo ricca e troppo poco sbroccata.
    ma dice giustissimo laura che in queste situazioni non ci si improvvisa, uno si sente utilissimo e magari fa danno?
    facciamoci domande, perchè no?
    io me ne faccio mille al giorno e non ho risposte certe.

    leggiamo anche qui perchè abitiamo questo mondo, siamo tutti sulla stessa barca, secondo me.

    1. Si di mondi ce ne sono tanti … il mio ad esempio fatto da una famiglia allargata, di ex, di figli tuoi, miei e nostro a tanti sembra assurdo … eppure è il mio mondo ed è reale.
      Quanto al resto … può aver peccato di ingenuità, forse non sapeva, ma il tono di Laura non mi è piaciuto, giudicante e basta. Senza spazio per scambi … lancia il giudizio e se ne va … opinione mia. E ora stop buona vita

  30. Laura, circa l’orrore della frase ‘il prezzo più alto della pandemia lo pagano gli studenti’ e la sua intollerabilità, sottoscrivo ogni tua parola.

  31. Mamma mia quanta gente incattivita e incapace di empatia e compassione, quanti detentori della verità assoluta
    Quanto giudizio, quanta bruttezza e disumanità in questi commenti.
    Che tristezza, che mancanza di rispetto.
    Si può scampare al COVID ma non dall’essere una persona orribile.
    Mi dispiace Elasti, non te lo meriti proprio questo fango sul tuo blog!
    ( sono una lettrice assidua da anni e quasi sempre silenziosa, ti abbraccio)

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