ehi tu,
che resti il piccolo anche se diventi grande , che sei acuto e preciso ma anche stordito e gaudente. che sembri guardare il mondo da fuori e riderne sornione. che partecipi ma non ti butti nella mischia, che guardi e rifletti, che studi prima di fidarti, che pensi e osservi e non ti scomponi mai troppo.
tu che sei solido e terribilmente fragile, che diffidi dei tuoi tanti talenti e ti lasci prendere dallo sconforto. che devi essere rassicurato anche quando non ce ne è alcun bisogno. che hai spalle larghe e forti ma ancora non lo sai. che hai bisogno di sapere tutto, di essere informato, di avere la situazione sotto controllo per non perdere l’equilibrio.
ehi tu, che hai gli stessi amici da quando hai tre anni e con loro ti senti a casa. che per colpa del covid hai perso un mese di scuola e quei giorni hanno scavato ferite che non dimenticherai. che hai passioni forti e travolgenti: i robot, la costruzione dei robot, la programmazione dei robot, le bombe che esplodono nella vasca da bagno e colorano l’acqua, i pigiami comodi, la torta sacher. che suoni il pianoforte con una facilità che mi incanta e una pigrizia che mi esaspera e ogni tanto con la tua musica evadi e ti salvi. che hai brutti pensieri tanto difficili da mandar via. che ridi come un pazzo, che ami le storie, le conversazioni in due, lo humor nero.
ehi tu, che sei il centro anche se non lo sai. un centro luminoso e accogliente e saggio e divertente ma ancora devi scoprirlo. che sei il miglior compagno di viaggi e di lockdown. che conosci i gesti e le parole giusti, che mi intenerisci e mi commuovi e mi fai ridere e pensare. ehi tu, che ancora non sai bene chi e cosa sarai ma io lo immagino e ne sono già perdutamente innamorata. ehi tu che sei grande e piccolo, sneddu, sneddi, sneddulone e molto altro e molto di più, che ieri hai compiuto undici anni ma io lo sapevo dal primo giorno che eri una meraviglia.
tanti auguri, amore mio
la tua mamma.