domenica sera, alla partenza per londra di mister incredible, la prima da quando nonno A è scivolato nel sonno per poi andarsene lieve, come aveva vissuto.
“dici che ce la farò ora che parti e resto con gli hobbit?”
“ce la farai benissimo, elasti”
“non so. a volte ho l’impressione di non essere ancora pronta ad affrontare il mondo da sola”
“pensa che io al contrario mi rendo conto da tanti piccoli segnali che stai lentamente uscendo da quel buco nero”
“da quali segnali?”
“sono tanti, piccoli e impercettibili ma, guardàti tutti insieme, dicono che va meglio”
“dimmene uno per esempio”
“oggi hai ricominciato a cucinare”
“che esempio stupido”.
lui è partito ed elastigirl è rimasta con gli hobbit, temendo di non farcela.
e invece ce la fa. non è facile, i pensieri tristi affiorano all’infamona, come direbbe mister incredible, i sogni brutti arrivano ogni notte, più volte a notte, lo struggimento, il senso di solitudine, squarci sull’abisso dell’assenza fanno capolino sotto i cuscini del divano, tra le magliette dello hobbit piccolo, nel cestello delle posate della lavastoviglie.
però ce la fa.
perché la vita si fa largo a spallate in questa coltre vischiosa di tristezza.
perché le urgenze della quotidianità premono.
perché lo hobbit grande la scruta con quel suo sguardo penetrante e blu e bisogna ricomporsi.
perché lo hobbit di mezzo le prende la mano e questo, per lui, che è un uomo che appartiene alla schiera di quelli che non devono chiedere mai, è un gesto prezioso e insolito.
perché lo hobbit piccolo ha fatto pipì nel vasino, applaude ed è felice, di una felicità da condividere, seppur faticosamente.
ce la fa perché i gesti soliti e ripetuti, le parole rituali, i confini noti delle proprie azioni dicono che, nonostante quel pozzo nero e vorace, qui fuori il mondo è ancora in ordine, come diceva il titolo di un libro che leggeva da piccola.
ce la fa perché non c’è altra scelta, perché ce l’hanno fatta tanti altri prima di lei, perché la vita è più forte di quel gorgo.
ce la fa anche se ogni tanto inciampa. e continuerà a inciampare ancora a lungo, non sempre per sbaglio.
…”perché la vita è più forte di quel gorgo.”
…èquesto il segreto! un abbraccio
Dai Dai Dai Elasti!! Gliela famo.. gliela famo… 🙂
ciao un abbraccio anche dal tuo collega preferito del corso di scrittura creativa!
è il chiaro segno che stiamo diventando grandi e che andando avanti sempre più gli impegni peseranno sulle nostre spalle e sempre meno avremo punti di approggio; è la storia.
Cambiano rapidamente gli equilibri e la tua famiglia ( quella che hai deciso di costruirti da solo) è la tua nuova ancora.
la mia esperienza è stata senza possibilità di appello, lui ( mio padre) è andato via all’improvviso lasciandomi sospeso tra mille cose non dette e non fatte. è un ricordo quotidiano, il suo, sempre più dolce nel tempo sempre profondo; è una conoscenza che stà continuando, atrraverso le persone e gli amici che lo ricordano e che alimentano in me pensieri sempre più sereni.
è una strana sensazione, come essere nel mare di mezzo, ma comunque in un mare amico.
è vero. ce l’hanno fatta in tanti prima di te. anch’io ce l’ho fatta prima di te, e molti altri prima di me. e molti altri ce la faranno, anche tu. E gli hobbit, ti aiuteranno, tantissimo!
già, ce la fai. un po’ più sola, un po’ più grande, ma ce la fai.
Un abbraccione
Moira
Cara Claudia,
Ho letto con molta commozione il bell’articolo sul tuo papà pubblicato oggi sul Corriere della Sera, e ho finalmente capito quante belle cose di lui continuano a vivere in te… la nostra identità non finisce nell’arco di una vita, ma si espande nel tempo prima e dopo di noi, e si trasmette a tutti coloro che ci hanno e che abbiamo amato.
E’ proprio vero.
Anche se certamente non è paragonabile, il dolore per l’assenza del “mio” (perchè era gi mio) secondo bimbo che non potrò più avere a volte tenta di impossessarsi di me della mia vita, ma poi è la stessa vita che ti travolge e ti riporta a galla.
Ti abbraccio.
Una voce in più la mia per dirti che ce la fai, per tutti i motivi che hai citato in maniera così delicata e per la felicità degli hobbit che ti sorprende con le piccole cose.
un abbraccio forte,
Roberta
alle sette del mattino il mondo è ancora in ordine….
anch’io l’ho letto e riletto, non so perche’ ma il titolo mi piaceva moltissimo 🙂
forza, Claudia, un passo dopo l’altro!
Forza Forza Forza!!!!
Mia mamma lotta contro un cancro vivace. Ma mia mamma è più vivace di lui! Mentre io affanno con la gola strozzata e un secchio di lacrime pronte a sgorgare. Quando questa lotta finirà non sarò pronta, anche se sto cercando di allenarmi. Capisco la tua fatica! E non trovo parole per consolarti, perchè in fondo penso che non sia nemmeno possibile. Il racconto e la condivisione ti riporteranno a galla. Ti abbraccio!
Un abbraccio e sinceri auguri per la tua mamma, non deluderla, resisti, ti sarà sempre vicina anche in futuro.
La vivacità delle mamme è fondamentale in questi casi.
La mia mamma il suo cancro molto vivace lo chiamava “un incidente di percorso” e ha lottato come una leonessa dando forza a noi figlie. Stalle vicina, caccia dentro tutte le lacrime e fate insieme tutte le cose più sciocche e apparentemente inutili. Vi aiuterà. Un abbraccio e tanta, tanta solidarietà. Mariella
Beh…visto che hai ricominciato a cucinare…ti consiglio come terapia di preparare una calorosissima torta al cioccolato e mangiartela insieme agli hobbit, con le mani, sul divano, e facendo tante briciole.
Un abbraccio!
Non sai mai quanto sei forte, finché essere forte è l’unica scelta che hai. In fondo è giusto così. Quando è morta mia nonna a cui io ero molto legata, in cielo splendeva un sole spaventoso.Ho trascorso minuti lunghissimi chiedendomi come poteva essere. Come poteva splendere ancora il sole, come il mondo poteva ancora girare dopo quello che era successo, e quello che stava succedendo a me? Ma il mondo continua a girare e il sole a splendere in cielo. E un bel giorno, ti svegli e ricominci ad essere grata di tutta quella luce. Non subito, certo. Ci vuole tempo per riabituarsi alla luce.
Un pensiero per tutti voi e un abbraccio sincero
brava tieni duro! migliorerà piano piano…
Cara Elasti, sì che ce la farai me lo continuo a ripetere anche io che ce la farò a sostenere tutto questo peso, parlo del mio papà che c’è ancora ma è in buco nero…che non riconosco…e la paura è tanta.ma ho il mio hobbit che mi riporta alla vita…proprio cm i tuoi.ti abbraccio
Ce la farai sicuramente, perché quello sguardo profondo, blu, del tuo hobbit grande ti sostiene e al contempo ti chiede di farcela.
Un abbraccio grandissimo
Giovanna
Ci vuole tempo, dai tempo al tempo, non avere fretta.
Ma continua a remare, non ti fermare, continua a camminare, un passo dopo l’altro.
E’ come sulle sabbie mobili, se ti fermi sprofondi.
Cammina, cammina,
rema, rema.
Arriverai.
Non sarò mai più felice. Pensavo io. E invece, lo sono stata di nuovo, dopo tempo, diverso tempo.
Come dici tu, ti troverai a ridere di qualcosa che farà molto ridere e saprai che ce l’hai fatta, che ce la stai facendo, che stai vincendo tu su tutta la tristezza, il gorgo e i brutti pensieri.
Celafaicelafai!
sara
“Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero.
Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato.” (kafka).
(Tutti i miei abbracci più stretti.)
Paola
Ti leggo e mi commuovo. Perché t’immagino, che barcolli ma non molli. T’immagino, coi tuoi tre hobbit piccoli ma improvvisamente grandi che a modo loro si prendono cura di te e ti abbracciano con un sorriso, una pipi fatta nel vasino, una manina che ti stringe e ti da’ conforto. T’immagino, che scrivi e mentre scrivi lo senti il dolore che si fa meno sordo e stronzo, perché scrivere e’ incredibilmente liberatorio e terapeutico. L’assenza e’ una piu’ acuta presenza, dicono. E allora col tempo questo dolore che ti riempie il cuore si fara’ sempre più piccolo e debole, lasciando spazio a quella presenza che ora e’ solo presenza di una assenza e fa male. Ma poi, poi sarà una vera presenza. Diversa, speciale, fortissima, eterna. Questa si, che sarà eterna.
mi chiedevo se c’erano parole per spiegarlo. ci sono!!!
Mitica Elasti… Non solo ce la farai, ma con le tue parole riesci a dare conforto anche agli altri. La vita è sempre più forte di tutto il resto…. anche se a volte è veramente dura. Ti sono particolarmente vicina visto l’avvilimento della situazione mirandolese— il cuore è pesante, ma la vita, inspiegabilmente, continua…..
Un abbraccio!
certo elasti, è difficile, non voglio sminuire …ma ritrovare la forza e la serenità cercando nell’armonia e nell’Amore della famiglia che hai costruito insieme a mr.i., è la cosa più bella e potente che puoi fare!
una abbraccio ancora e ancora e ancora!
Forza Elasti! Ti abbraccio forte forte. Cris
“…passerà anche questa stazione senza far male
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore…”
(De Andre’)
oh, “Hotel Supramonte”… grazie per aver citato il mio più caro amico. forse Faber avrebbe anche detto questo a Claudia: “sai che fra un’ora forse piangerai / poi la tua mano nasconderà un sorriso: / gioia e dolore hanno il confine incerto / nella stagione che illumina il viso.”
Sarà lunga, sarà dura, ma ce la farai. Noi tutti ti vogliamo bene e ti sosteniamo da lontano.
Io continuo ad inciampare lungo la strada da quel giorno ogni e ad annaspare in quel gorgo nero ogni giorno. Bello sarebbe che esistesse una pillola per guarire l’anima.
Brava, funziona proprio così e funzionerà così anche per NiKy che saluto con affetto.
La mancanza è amara, per fortuna l’amore vince sempre su tutto. O almeno aiuta. Un abbraccio
Un passo avanti l’altro e nelle mani quelle dei tuoi bambini.
condivido con tutto il cuore. Io ho perso la mia mamma, molto giovane anche purtroppo, due anni fa, quasi, e mentre lei andava via, arrivava il mio piccolo e sì, devo dre che la vita si è fatta largo a spallate 🙂
Credo che tu ce la stia già facendo, cara Elasti. E’ dura ma hai tante risorse, dentro e fuori di te.
Un abbraccio da amica..ma di quelle sincere..non una serpe 😉
mi dispiace tanto, ti leggo da un po’ e ho condiviso gli ultimi giorni senza sapere cosa scrivere, ma adesso che stai risalendo la china ecco vorrei dirti “coraggio, ce la farai”.
un abbraccio
Paola
Ti leggo per la prima volta.. e in te trovo me… sei vera?
Forza!
Un grande, grande abbraccio.
Qualche anno fa, dopo la morte di mio papà e in occasione della morte della mia amatissima nonna, dissi ad un’amica che cominciavo a veder cadere i pezzi intorno a me. Nonni e genitori di amici se ne andavano via per sempre e insieme a loro brandelli di vita “da giovane” e lei mi consolò dicendomi di fare un elenco non solo di chi andava, ma di tutti i bambini “nuovi” che erano nati negli ultimi anni dallo stesso gruppo di amici che perdeva i rami più vecchi. Quella ventata di nuovo doveva farmi pensare al cerchio della vita e a quanto entusiasmo e felicità c’era nella parte nuova del cerchio.