Nonsolomamma

cose da non fare

lei lo sa benissimo che ci sono cose da non fare.
non fumare, non bere smodatamente, non dire parolacce almeno davanti ai bambini, non vestirsi come se avesse 15 anni e nemmeno come se ne avesse 70, non dare fastidio, non andare con la bicicletta sulle rotaie del tram, non essere lamentosa a meno che non sia veramente il caso, non pensare che il mondo ruoti intorno al suo ombelico.
giusto per citarne alcune.
lei sa anche che ci sono cose che si possono fare. ma non adesso. perché non è pronta, non ha spalle abbastanza larghe, non è obbligatorio infliggersi più dolore del necessario.
ci sono cose che un giorno si potranno fare. e magari si proverà gratitudine e uno struggimento salutare e dopo si starà perfino un po’ meglio.
ma non adesso.
adesso bisogna andare cauti, camminare piano, ricomporsi ad ogni angolo, schiarirsi la voce ogni tanto, controllare i pensieri, fermarsi quando occorre, preferibilmente indossando un giubbotto arancione di salvataggio, di quelli dotati di fischietto per chiamare aiuto, perché non si sa mai.
lei queste cose le sa, in teoria.
tuttavia è temeraria e impaziente, vuole tutto subito, è irresistibilmente attratta dalle voragini, dai confini invalicabili, dal dimostrare a se stessa che si arriva dovunque, basta non avere troppa paura e buttarsi.
e così ha fatto una di quelle cose da non fare. almeno adesso.
ci pensava da giorni. diceva tra sé: “questo no, non è il momento. forse un giorno lontano ma di certo non oggi e nemmeno domani. no no!”. e, ripetendolo, si sentiva al sicuro, protetta da se stessa.
si sbagliava.
ieri era sul divano. stava leggendo la posta al computer. a casa da sola.
è accaduto tutto molto rapidamente. sono bastati due o tre click.
youtube. click. nome e cognome di nonno A che poi è, anzi era, anzi no, è il suo papà. click. un video di 51 secondi. non dura troppo. posso farcela. click. in trance.
il suo maglione, la sua camicia, le sue mani, il suo naso, il suo sguardo. e soprattutto la sua voce, proprio lei, uguale, precisa, identica, come averlo accanto, o al telefono.
e quell’onda di dolore che va e viene, e che talvolta arretra fino a farla sorridere, addirittura ridere, è diventata tsunami. ed elastigirl è naufragata.

136 pensieri riguardo “cose da non fare

  1. Un po’ soffro per te.
    Un po’ soffro con te.
    Un po’ ti voglio bene…
    perchè questo dolore -che non conosco e non è il mio, ma lo temo oltre ogni cosa- lo stai passando prima di me.
    :-*

  2. Mio padre è morto 19 anni fa, in modo terribilmente tragico. Ricordo ancora di aver chiamato casa e aver sentito la sua voce sulla segreteria ed essermi sentita mancare. Se oggi guardo un vecchio filmino di famiglia e sento la sua voce, sto ancora male… ma la notte, le rare volte che lo sogno, parla con la sua voce. E la sua voce è sempre “vicina e conosciuta”. Non c’è un momento adatto e ogni momento forse lo è. Un abbraccio

  3. Anche mia mamma se ne è andata a novembre, aveva solo 60 anni e mi restava solo lei. Di una cosa però sono felice: non ne ho fatto una faccenda pubblica ma me la sono tenuta per me; non mi restano viedo su youtube nè un blog in cui raccontare ad estranei faccende tanto personali….non mi servono, io mia mamma me la porto dentro e non la voglio condividere con nessuno. In ogni caso sondoglianze.

  4. povera elasti……guarda non voglio spaventarti ma personalmente dopo circa otto anni ho smesso di struggermi…..ora penso a lui…al mio di nonno, nonno M che mi ha fatto da padre ed anche di più….col sorriso!!! penso a tutte le cose belle che abbiamo condiviso, ai grandi insegnamenti di cui faccio tesoro e spero di trasmettere ai miei piccoli monelli hobbit ( uno dei quali corredato di passeggino, minnie, puffetta, zuballs, minipony, mi faccio tr risate quando leggo del tuo terzogenito e mi dico che allora è tutto normale 🙂 ) ci vuole solo del tempo cara elasti. un bacione

  5. riprovo a lasciare un commento che forse prima ho inviato senza concludere (non ci so fare con ste cose!). Dicevo ho letto il tuo articolo sull’inserto di repubblica. e sono tornata qui dopo alcuni mesi di assenza. Volevo dire che mi sono ritrovata in tutte le tue emozioni perchè anch’io in questi giorni ho perso nonno e papà L.I tuoi articoli per me sono stati un consòlo. grazie

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