Nonsolomamma

allora ciao

qualche giorno fa, un pomeriggio, è venuta in visita quella che gli hobbit chiamano nonna M ed era, anche se verrebbe voglia di dire è, la moglie di nonno A.
verso sera nonna M doveva andare. si è messa le scarpe (ehm, nell’elasti-casa sono bandite), il cappotto e ha salutato gli hobbit.
“ciao, ragazzi. io vado”
“ciao nonna M”
“ciao nonna, a presto”
“pecché vai?”
“vado perché è buio e devo tornare a casa”
“tonni?”
“certo che torno”
“tonni con nonno A?”
“… no…”
“pecché?”
“perché nonno A non c’è…”
“ah”
“…”
“tonni sola?”
“sì, tornerò da sola”
“hai paula?”
“… no, non ho paura”
“allola zao”
“ciao, hobbit piccolo”.

99 pensieri riguardo “allora ciao

  1. Hai parlato poco di questa nonna un po’ speciale, perdonami l’espressione, ma viene voglia spontaneamente di saperne di più di lei perché si intuisce che ci sarebbero tante cose (belle) da scoprire. O forse mi sbaglio e non ho capito niente.

  2. Claudia, anzi Elasti, nonno A manca agli hobbit, ma manca molto anche a me e a un sacco di altre persone. Un grosso abbraccio. Gianluca

    1. Anche io abbraccio tanto la Nonna M e gli hobbit, e te.

      E aggiungo che anche qui in Germania le scarpe si tolgono sempre, appena o prima di entrare in casa!

      1. Anche qui in Svizzera. E in Germania, dove vivevo prima.
        Un abbraccio a te, agli hobbit e a nonna M, che sembra una donna speciale.

      1. Ovviamente, anche qui nella moquettatissima UK.
        Ma anche in tutto il Medio Oriente, in Cina ed in Indonesia.
        Nonche’ Nigeria e abbozzo l’ipotesi anche in molti altri paesi africani e asiatici.

        Diro’ di piu’, qui a Londra (e ancora di piu’ in Medio Oriente) non e’ affatto inusuale vedere persone IN UFFICIO che girano scalze.

  3. Io ho il raccapriccio di invitare qualcuno a casa mia imponendo le mie abitudini. Quando torno da casa di qualcuno che non transige di infrangere le proprie regole rimango sconvolta, anche se per poco tempo. Comunque mi adatto alle novità con grande facilità, mi sembra di giocare a tema. Da noi non esiste il cambio di abito appena varcata la soglia di casa, soltanto la terza quando entra in casa si toglie tutto compreso reggiseno e mutande e si infila in tute informi, ho quasi la certezza che sia nata sotto un cavolo.

  4. Si anch’io partecipo volentieri a questa richiesta delle scarpe ma a casa mia la chiedo se voglipno solo ai ragazzini amoci di mia figlia che non sempre lo desiderano. Agli adulti non lo chiedo proprio x non imbarazzarli.

    1. idem. Poi in una casa dove entrano e escono i cani e sono i benvenuti anche quelli degli altri sarebbe ridicolo!!!!
      L’aspirapolvere è il mio miglior amico!!!
      Comunque una cena di adulti tutti scalzi fa un po’ ridere!!!
      Però…. niente più righe sul parquet… non sarebbe male!!!

      1. Ma perché questa allergia alle scarpe? Boh, scusate, non capisco… ho sempre pensato che ognuno IN CASA PROPRIA toglie le scarpe solo ed esclusivamente per stare più comodi… Fatemi comprendere le usanze, come funziona, si tengono delle “pantofole per gli ospiti”? Oppure si cammina coi calzini? In entrambi i casi io mi sentirei molto imbarazzata a farlo in casa di altri…

      2. …aggiungo anche che, siccome non ritengo che siano solo le scarpe a sporcare i pavimenti, mi sembra davvero ridicolo farlo per una questione di pulizia… (a meno che abitualmente non affondiate i piedi nel fango e nelle pozzanghere!) Sui vostri pavimenti non ci sono mai briciole o magari capelli o semplicemente polvere? Bah…

    2. Anche noi abbiamo sempre avuto l’abitudine di far togliere le scarpe appena qualcuno varcava la porta,salvo rarissimi casi eccezionali. Ognuno era/è prontamente rifornito di pantofole e per gli amici stretti,praticamente di famiglia, c’è anche il paio di ciabatte personalizzato che usano solo loro.
      L’ho sempre trovata una questione di igiene,alla fine spesso io cammino con i calzini se dimentico le ciabatte da qualche parte e pazienza la polvere,ma calpestare il pavimento dove passano scarpe che hanno calpestato marciapiedi magari sporchi o qsiasi altra superficie mi farebbe venire la pelle d’oca 🙂 🙂

      1. esattamente. posso vivere, a differenza di mister i, felicemente nel caos totale globale, ma non nello zozzume

    1. Che c’entra il disordine con le scarpe? Anche da noi niente scarpe. Vuoi mettere il bello di giocare sul parquet senza averci camminato con le scarpe da strada?

  5. ciao,
    è un pò che non scrivo. Comunque mi accodo, lieta che anche in altre case si segua la regola di levarsi le scarpe quando si entra.
    Anche in casa mia funziona così.
    I bimbi sono contenti o, al limite, indifferenti. Un pò più dura è farla digerire agli adulti, ma io sono una tipa insistente…
    PS: oltre che un modo per evitare che i bimbi, giocando, si rotolino su tracce di fango e altra sporcizia raccattata per strada (tanto non si può passare l’aspirapolvere quando ci sono ospiti), si risparmia fiato quando i piccoli salgono su letti e divani.
    Ciao,
    Ari

      1. io odio questa cosa di togliersi le scarpe…soprattutto quando ti chiedono di farlo in casa d’altri…e soprattutto i bambini si abituano a pensare di potersi togliere le scarpe quando gli pare, indipendentemente dall’opportunità di farlo (tipo su un terrazzo ingombro di macerie, in un parco pubblico non recintato, per saltare sui letti dei genitori degli amici…) Riguardo all’igiene sono perplessa…e i passeggini? le palle? le bici? i cani? i gatti?

    1. …ah, dimenticavo…e le verruche, i funghi??? i posti dove tutti si tolgono le scarpe generalmente ti fanno anche questi bei regalini…dunque igiene fino a un verto punto.

  6. la mia piccola di 3 anni e mezzo il 13 settembre ha perso suo nonno, all’inizio sembrava che lo avesse rimosso, come se fosse sparito dalla sua memoria, adesso dopo due mesi è tornata a parlare di lui, come se avesse somatizzato la perdita quindi se ne può di nuovo parlare, i bambini sono molto più bravi di noi in queste cose…..

  7. mi è tornato in mente un episodio di Sex and the city in cui Carrie DEVE togliersi le scarpe. Solo che erano delle Manolo e gliele rubano. 🙂
    Qua nel centro Italia non usa, ma anche a Milano – che frequento abbastanza – non mi è mai accaduto. Anzi la mia amica milanese aborre l’uso delle pantofole/ciabatte e sta in casa con le scarpe con le quali è uscita. Mio fratello vive in Germania e in acasa si tiene le scarpe.
    Avendo un giardino e due gatti per me è improponibile, agli ingressi ci sono dei comodi stuoini sui quali strofinare le estremità e se in casa entra lo zozzo, pazienza, laverò il pavimento una volta di più. Mi imbarazzerebbe togliermi le scarpe in casa d’altri e anche chiederlo alle persone che vengono da me.

    1. … mai provato le calze antiscivolo?
      se non piacciono le ciabatte, esistono calze di lana, di cotone spesso o altri materiali, con o senza pizzo, colorate o tinta unita, con disegni o più discrete, anche senza gommini sotto, per gli adulti (che, quindi, proprio antiscivolo in senso stretto non sono più), che si indossano comunque anche sopra le calze che usi con le scarpe.
      Un toccasana per il piede, libero da costrizioni, una meraviglia per il parquet ma anche sufficientemente isolanti sui pavimenti di gres, marmo, cotto…
      PS: vivo in un comune confinante con Milano, a nord est!
      ciao,
      A.

      1. mi dispiace, la calza antiscivolo la lascio al mio nipotino unenne, io vado di havaianas d’estate e birkenstock in inverno. solo i gatti sono scalzi, sempre 😉
        il giardino è una prosecuzione della cucina e sarebbe assurdo farsi le paranoie per lo zozzo che entra. tanto entra comunque.

    2. sinceramnete: anche noi, prima di avere i bimbi, non ci badavamo. Poi la questione è cambiata quando il primo ha iniziato a gattonare e, sic!, uno dei suoi spuntini preferiti erano i “gatti” di polvere. Mettici, poi, che senza altri aiuti, era impossibile stare dietro a lui, lavorare e passare l’aspirapolvere ogni giorno (perche quando hai un “coso” che, recuperato dal nido e appena entrato in casa, non vede l’ora di continuare i sui giochi e le sue esplorazioni sui pavimenti e dietro gli angoli)… beh, alla fine, abbiamo deciso di cambiare rotta. Ci siamo sforzati, ma, alla fine, abbiamo scoperto di non essere gli unici e che la cosa “pagava”. Non puntiamo il kalašnikov su chi “proprio non ce la fa”, lo accogliamo lo stesso, magari cercando di evitare che cammini sul tappeto dei giochi! 🙂

      1. ..scusa, mi sono persa un pò in un paio di righe e pure qualche accento… spero sia ugualmente comprensibile il commento!
        A.

      2. capisco perfettamente i tuoi motivi. però mi sa che i “gatti” di polvere e pelo non è che spariscono o se ne formano meno se stai in casa senza le scarpe 🙂
        resta il fatto che tutti noi siamo venuti su in case nelle quali si entrava e si stava con le scarpe e siamo sopravvissuti.

    3. guarda, devo ammettere che, inizialmente, ero un pò scettica anche io.
      Tra l’altro, anche se non esce (non abbiamo il giardino), abbiamo un gatto (gatta, pardon!) anche noi.
      Eppure abbiamo notato la differenza.
      Anch’io sono cresciuta in una casa dove si usavamo scarpe e, al limite, ciabatte, ma avevo anche una nonna che puliva ogni giorno. E’ anche un problema di “accumulo”, non so se mi spiego. Soprattutto quando, ogni giorno, non ce la fai proprio a spazzare (insisto sui pavimenti perché sono quelli più “usati dai bambini” e perché raccolgono quello che si trova sotto le suole delle scarpe!!! Tra qualche tempo, magari, parleremo della polvere sulle mensole!!!!)
      😉

  8. Da noi viene molta gente a cena, nel senso che facciamo spesso cene (o pranzi o grigliate) e gli ospiti si alternano… A parte che si entra ed esce di continuo, a parte quando piove o nevica e le faccio togliere ai bambini, non potrei mai chiedere agli adulti di togliere le scarpe!!! Mi immagino la faccia della mia amica che ha scelto le scarpe in tinta… o di qualcuno che si è accorto all’ultimo memnto di avere un calzino bucato… o in estate… che fanno, stanno a piedi nudi? E se qualcuno ha un problemino di unghie non troppo belle? Può capitare… Non so, mi sembra un’imposizione che va oltre la buona educazione. Inoltre a me non l’ha mai chiesto nessuno. E sono stata in tantissime case. Io abbozzo anche se le scarpe non sono proprio pulite… pulirò dopo.
    Coi bambini piccoli è diverso, glielo si può dire con la scusa che stanno comodi. Alcuni amichetti più intimi o cuginetti si portano direttamente le pantofole da casa!

    1. “La buona educazione”, e’ molto soggettivo.

      Cio’ che e’ buona educazione in una cultura potrebbe non esserlo affatto in un’altra.
      Cio’ che e’ buona educazione a casa di qualcuno potrebbe non esserlo a casa di qualcun altro, per tantissimi, opinabili o no, motivi.

      Nella nostra cultura/tradizione (italiana-centro sud?), varie ragioni -l’abitudine di vivere molto il fuori casa, i materiali con cui sono fatti i nostri pavimenti che devono tenere fresche le case, il non vivere i pavimenti come spazio ricreativo/superificie su cui si mangia – ha fatto si che non sentissimo la necessita’ di sviluppare l’abitudine al togliere le scarpe una volta dentro casa.

      Qui in UK ho imparato un detto, che mi piace molto e cerco di seguire il piu’ possibile: “When in Rome do as the romans” ovvero paese che vai usanze che trovi.
      Nessuno impone nulla, ma cercare di adattarsi alle usanze locali (che sia di un paese o di una casa poco importa), mi sembra, questo si, un parametro oggettivo di buona educazione.

      1. Infatti era inteso come buona educazione in termini “local”. Lo so anch’io che in altri paesi ci sono altri usi. La buona educazione è un prodotto culturale. Ma noi viviamo qui. Per cui, alla vecchia zia, non posso dire di togliersi le scarpe perchè in Svezia e Giappone è considerato educato perchè mi arriva la borsetta sulla testa. Con molta educazione, ça va sans dire.

      2. Si ma se a casa mia c’e la moquette 10 paia di scarpe sulla porta di entrata e sono tutti scalzi e capisco che la vecchia zia non ha realizzato che in questo “local” si sta in casa senza scarpe, io non trovo veramente nulla di male a chiederle di togliersele.
        Mi prendero’ pure una borsettata in testa per carita’, ma reputo piu’ maleducato per chi entra voler imporre le SUE consuetudini a casa mia che il contrario.
        Poi lei a casa SUA nel suo “local” fa cio’ che vuole.
        Mica le ho chiseto di andare a tette di fuori.

        La verita’ e’ che noi italiani, io per prima, abbiamo un innato ed inspiegabile pudore verso i nostri piedi senza scarpe…
        Mi piacerebbe proprio capire capire da dove viene!

    2. Per me, di solito, la casa di chi mi ospita, con le sue abitudini e la sua cultura e’ sacra.
      Questo non esclude che anche l’ospite non debba esserlo.
      Mettiamola cosi’: a casa mia sei ospite sacro oggi, non e’ detto che debba ospitarti pure domani!

      Ora si fa per chiacchierare, C, comunque ti assicuro che a casa nostra tra la moquette, la pioggia e lo spostarci con la tube, togliersi le scarpe non e’ radical chic, e’ sopravvivenza!
      Te lo dice una che ha dovuto lottare contro il proprio (e del proprio coniuge) smodato pudore per il piede scalzo, a quanto pare atavico nelle nostre famiglie…

  9. La paura della solitudine è una delle prime che assalgono i bambini, forse la primissima. Così diventa automatico per loro preoccuparsi per la solitudine delle persone a cui vogliono bene. Hai dei bimbi sensibili e delicati, nessuno ha chiesto dove fosse andato il nonno, invece di venire a trovarli. La nonna M, che É senza alcun dubbio la moglie del nonno A, avrebbe risposto con una favola improvvisata.

  10. Era un post commovente e poetico…mia figlia (7 anni) dopo 2 anni dalla morte del nonno ancora mi chiede di lui come angelo dal cielo…Scusate la mia educazione cattolica in questo un po’ aiuta anche se potrà essere giudicata da credulona.
    P.S: Quindi se si entra in una casa dove non ci si tolgono le scarpe detta casa viene considerata vissuta da genze sporca??
    Io tolgo le scarpe e anche i vestiti in casa mia, mia figlia e gli amichetti per comodità vanno con antisciviolo o altro, ma agli adulti non lo chiedo proprio.
    Devo essere proprio una “zozzona” anche io!!!

  11. tornando all’annoso dibattito sulle scarpe. i miei figli, come tutti i bambini, giocano moltissimo per terra. sarà un’illusione, ma sapere che sul pavimento su cui giocano non sono passate scarpe che hanno precedentemente pestato cacche e schifezze varie di fuori, mi fa stare meglio.
    io faccio togliere le scarpe a famiglia e amici intimi. ovviamente se invito amici a cena con cui non sono più che in confidenza o, peggio, viene qualcuno per lavoro, non impongo il deposito delle scarpe all’ingresso 🙂

    1. se ti può incoraggiare, NON è un’illusione.
      Credo che, chi c’è passato, lo sappia.
      I nostri parametri di tolleranza/ospitalità, devo dire, sono gli stessi. Forse è il caso di dire “buon senso” 🙂

    2. È provato che facciamo bene così 🙂 tutti i post sul nonno sono davvero toccanti, anche se stavolta si è parlato molto di pratiche domestiche!

    3. quando i miei erano piccoli, io abolii anche le ruote del port-enfant e il passeggino in casa… perchè infatti le ruote x strada raccoglievano di tutto e poi lo spargevano sul pavimento dove i bambini gattonavano in allegria… adesso mi limito a tappeti e zerbini e alla preghiera di pulirsi le scarpe prima di entrare… ma quasi mai vengo ascoltata!

    4. da noi ci c’è un set di ciabatte per ospiti! io non dico di togliersi le scarpe, lascio che i messaggi subliminali facciano il loro…

  12. concordo con Alessia. anche da noi funziona così. noi rientrati in caso ci togliamo le scarpe e indossiamo abiti che usiamo solo per casa. quando abbiamo ospiti i bambini vanno di antiscivolo ma gli adulti restano con le scarpe. a meno che uno non entri in casa con le scarpe piene di fango non credio sia una tragedia anche se il bambino divesse toccare con le mani a terra. come dicono dalle mie parti “quello che non ammazza fortifica”
    Linda

    1. Anche noi facciamo così. E io personalmente mi sentirei imbarazzata, molto (anche se per buona educazione mia, mi adatterei) se mi chiedessero di togliere le scarpe in casa altrui, a meno di motivazioni decisamente collegate alla salute (non parlo dei germi “soliti” che ci becchiamo tutti in giro). E non ci sarebbe una seconda volta, in quella casa, proprio perchè io cerco di non mettere a disagio i miei ospiti e non voglio essere messa a disagio se sono ospitata a mia volta

      Floralye

  13. Molto dolci, soprattutto il più piccolo! Sicuramente saranno stati un balsamo per il cuore della nonna, e anche per quello della mamma…

    Floralye

  14. Per me è stato un mezzo trauma scoprire che non tutti si svestono in casa, rivestendosi di abiti da casa: la famiglia di origine di mio marito non usava tale abitudine e da noi è una via di mezzo. Io vorrei che mio figlio non usasse le scarpe in casa, ma suo padre non capisce il concetto e sostiene che il piedino cresce meglio se sostenuto da scarpe (ha la tendenza a camminare sulle punte con le antiscivolo, mentre cammina bene con le scarpe). Sono battaglie culturali. Io mi “svesto”, lui no. Tra me e mia madre dirci “non ti sei ancora svestita?” significa “Non hai ancora avuto il tempo di rilassarti ed entrare nel mood domestico”?

  15. Povera nonna M. Sarà stata tristissima quando è arrivata a casa. Mia figlia da piccola (5-6 anni) ha chiesto più di una volta a una mia amica sposata, ma che non riusciva ad avere figli: “Valentina, perché non hai figli?”. Una volta lei è rimasta talmente male che stava per piangere. L’innocenza dei bimbi ci mette di fronte alle cose in maniera così poco mediata che può essere spiazzante.
    Un caloroso abbraccio a nonna M

    1. E’ vero, ti mettono di fronte alla brutale realtà senza sconti, però a volte mi sembra con una leggerezza disarmante che scalda il cuore (quel “Allora ciao”). Un’amica in sedia a rotelle si è sentita dire da una bambina di 5 anni: “Beata te che non devi fare niente, ma dài ordini a tutti e tutti ti ubbidiscono”. La frase detta da un adulto sarebbe stata impossibile, ma la mia amica si è commossa perché quella bambina senza nessuna malizia aveva visto un lato positivo della sua situazione. Almeno, mi immagino e spero che la leggerezza dell’hobbit piccolo abbia scaldato il cuore di nonna M. Un abbraccio a nonna M.

      1. Sì, ma la mia amica Valentina voleva piangere perché non aveva figli, non per la commozione provocata dalle imbarazzanti domande di mia figlia!

  16. Aeroporto. Un bellissimo neonato svedese, tutto di bianco vestito, gattona a terra in libertà, particolarmente attratto da una macchia nera (un vecchio chewingum secco e pestato). Con le ditine cerca di scrostarloin tutti i modi. E’ difficile, ma lui è tenace. La mamma lo guarda amorevole.

    Eccessi, vabè, ma nemmeno noi siamo cresciuti nell’amuchina.

    1. quando si pesta la cacca dei cani non penso si può parlare di anticorpi. e non so nelle vostre città ma a Firenze le trovi ogni due metri. non se si riesce sempre ad evitarle.

      1. la cacca di un cane non ha mai ammazzato nessuno. al limite puzza, ma ammazzare no. 🙂
        chiarisco, al momento non ho un cane, quando l’avevo raccattavo religiosamente la sua cacca.

  17. Scarpe si o scarpe no! Fosse x me nessuno dovrebbe entrare a casa con le scarpe. Avete visto in strada? Quanta pipì e altro schifo c’è? Poi si sta così bene a piedi scalzi!
    Ovviamente se faccio una cena con amici o un gruppo più grande di persone, non faccio togliere le scarpe. Tolgo tutti i tappetti e il giorno dopo lavo il pavimento.
    Detto questo, ho un disordine continuo a casa, non sono così fissata con l’ordine. E poi ognuno a casa sua è libero di stare come vuole. Punto.

  18. dopo essere stata parecchio all’estero e aver visto questi simpatici e “pulitissimi” nordici camminare scalzi in strada o usare la moquette nel bagno o altre amenità simili mi dico: ma perché diavolo io che guardo dove metto i piedi dovrei sentirmi una zozzona perché non mi tolgo le scarpe in casa? le ciabatte sono per comodità

  19. Il mondo non è sterile. E il sistema immunitario lo si sviluppa anche gattonando dove passano le scarpe. Ció detto, mi turba che di questo tuo post così toccante i commenti si focalizzino sul fatto che nonna M abbia dovuto togliersi le scarpe ..piuttosto che sul groppo in gola che avrà avuto uscendo da casa tua.. E tu con lei.. Un abbraccio

    1. La discussione su scarpe/ciabatte in casa è un escamotage per ridere in una situazione da groppo in gola. Io la trovo divertente.

  20. Che dolcezza. Una domanda semolice e terribile ed una risposta che, una volta data, forse vi ha davvero fatto sentire che no, non avete (più) paula…

    Coming out: ho uno smisurato senso del pudore per ciò che riguarda i piedi…a piedi nudi, o senza scarpe, mi sento quasi nuda…in casa non teniamo le scarpe ma se viene qualcuno pur di non farmi trovare in ciabatte me le rimetto. Mi sembrerebbe di ricevere gente in pigiama e comunque non tollero che mi vedano i calzini… Vedo che invece siete tutti molto più disinvolti…e pensare che ho anche dei bei piedi?!? vai a capire le fissazioni?!?
    PS: i sandali? concessi solo in caso di caldo estremo e comunque mai troppo “scollacciati”…

    1. Se hai letto, ce n’è per tutti i gusti. Abbiamo tutti delle manie, l’importante è che non ci facciano stare male.
      Dopo questa dissertazione per un po’ di tempo fantasticherò su i piedi delle persone che incontro.

  21. concordo anche io! Abbasso le nuove tendenze di architettura, case in cui apri la porta e sei già sul divano, (tendenze dettate dalla lucrosa esigenza di far stare in tot metri quadri quanti più appartamenti possibile)…e viva i cari vecchi ingressi, dove togliere le armi batteriche che portiamo ai piedi…

  22. secondo me chi fa togliere le scarpe in casa è solo perchè tiene poco genio di lavare il pavimento. I bambini a scuola non giocano per terra? nel fango? non si passano di tutto con gli altri mocciosi sudicioni?
    Igiene si, ma per le cose giuste. Tipo io disinfetto con l’amuchina spry la toilette dell’ufficio prima di sedermici.

    1. Esattamente!!!
      fantastico, mi sento come se facessi parte della “famiglia” fosse per me me le toglierei da sola senza che me lo chiedano.

      Mi viene il nervoso quando vedo la gente in casa mia camminare con le scarpe. Mi sembra quasi che stiano “infettando” il mio mondo portando in casa tutto lo skifo della strada. E poi è 1000 volte più comodo.
      Poi odio anche il fatto che non riesco a chiederlo a tutti i miei ospiti. -.-

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