Nonsolomamma

serit arbores, quae alteri saeclo prosint

hanno detto che era gentile, empatico, ironico, irriverente, lieve, curioso, attento, democratico, appassionato, autorevole, carismatico, aperto, garbato, coraggioso. hanno detto che era un gentiluomo, che portava un loden verde che è un cappotto noioso anche se lui noioso non era per niente. che si sedeva sulla cattedra e ascoltava. che sapeva scomporre e comporre le differenze. che si occupava di giovani, con passione e fiducia, perché era il futuro a interessarlo. che, da napoletano saggio, era un sostenitore della lentezza, e per questo spesso era colpevolmente in ritardo.

hanno detto queste cose e molte altre venerdì, a roma, in un convegno dedicato a lui.

e poi hanno piantato un albero, nel cortile della facoltà di sociologia, alla sapienza. un ulivo che ha 250 anni. in memoria di lui, che si chiama(va) antonio, che faceva il sociologo, che se ne è andato a maggio scorso e che è(ra) il papà di elastigirl, incredula, commossa e grata, per tutto questo.

60 pensieri riguardo “serit arbores, quae alteri saeclo prosint

  1. Secondo me ciò che lui ha piantato in te sta già germogliando in tre splendidi frutti, che ha volta loro cresceranno, pianteranno, e col tempo sarà una splendida foresta rigogliosa.

  2. Tuo papà potrei averlo conosciuto, letto o anche solo sentito nominare. Quel cortile mi è molto famigliare. Ci ho passato i miei anni migliori e l’ho amato tanto. Ti abbraccio e dedico a lui un pensiero 🙂

  3. Che meraviglia, devi essere orgogliosa ( e so che lo sei).
    Ho visto la foto: e’ un bel gesto ed e’ un bell’albero che sa di saggezza e freschezza, di stabilita’ e di vita nuova, bello bello

  4. Scusate mi rendo conto eh non c entra nulla ma sono felice , finalmente, di conoscere i nomi dei meravigliosi bambini , cioè i citati nipoti nel link al corriere della sera !

  5. ma tu, tu….tu sei la figlia di Antonio De Lillo? Il presidente dello Iard?il sociologo che mi ha illuminato gli studi? tu, tu, che io ti seguo ogni giorno e che quando avevo paura e un pancione così grande mi facevi sorridere e pensare che potevo gestire quest’avventura…tu sei la figlia di un mito, almeno per me, piccola, precaria sociologa napoletana che sperava sempre di riuscire a parlargli del progetto in cui lavora e che ha avuto l’onore di parlare a un convegno da lui presieduto….insomma, tu e la tua famiglia siete dentro la mia vita ed il mio cuore. lunga vita al tuo papà, alla sua genialità che resterà immortale, alla sua napoletanità interiore. lunga vita a te, che stai insegnando a noi giovani (lo Iard ci ritiene tali fino a 34 anni) a rompere il tabù della genitorialità.
    scusami, ma dovevo proprio commentare, perchè sono troppo coinvolta!
    un bacio forte forte!

  6. ho avuto l’onore di seguire le lezioni del preside de lillo a milano! anche io mi sento di commentare perchè anche io, come la ragazza qui sopra, ero rimasta felicemente sorpresa di scoprirti sua figlia! un grande abbraccio!

  7. Un monumento adatto il piantare un albero, l’ulivo è il più longevo e gentile, ma ha ragione Fefo, il ricordo più duraturo è dato dai germogli dei suoi figli e nipoti. Un abbraccio fiore di primavera!

  8. Che bellezza! Di certo il commento di Fefo è azzeccatissimo…comprendo come ti senti…ma giusto per fare una risata…ahimè il mio latino è arruggiito assai, l ho capito da quanto ci ho messo a fare la traduzione del titolo

  9. bè, da figlia di sociologa a figlia di sociologo, che bella cosa piantare un ulivo in ricordo di tuo papa’! mia madre lo ha incrociato a Trento solo di striscio, troppo impegnata a fare la rivoluzione (ehm), però se lo ricorda con benevolenza (il che è tutto dire data la vena vagamente antiautoritaria della sua generazione). un abbraccio!

  10. …ecco a chi assomigli Elasti, gli aggettivi coniati per il tuo babbo calzano per te in quello che io (fortunatamente!!) leggo ogni giorno da mesi (scoperta tardi…ooopsss!) e in quello che tu (meno male!!) ogni giorno scrivi.
    Un abbraccio

  11. forse e’ l’ulivo che ho incontrato su un camion su via amba aradam sabato pomeriggio e mi sono chiesta chi/che cosa dovesse raggiungere un albero cosi’ bello…?

  12. era venerdi’ , scusate la sbadataggine…veramente bella l’idea di dedicare un ulivo al ricordo di una persona

  13. Che peso sul cuore ma chissa’ che orgoglio e che amore hai provato per il tuo papa’ in quel momento. Buon viaggio Antonio, ha tante persone che le vogliono bene e che la ricordano, deve aver avuto una bella vita. Un saluto a te , Elasti.

  14. Hanno detto come era lui. Noi che ti leggiamo ogni giorno sappiamo che tu gli somigli moltissimo e per questo ti ringraziamo!

  15. empatico, democratico e autorevole allo stesso tempo. mannaggia a lui che se n’è andato, sono le caratteristiche che dovrebbe avere un presidente della repubblica.

  16. molto bello! Bello l’ulivo secolare, bello che l’abbiano piantato in ricordo!
    sono venuti anche i bambini? forse troppo lontano per un giorno solo. Ne saranno orgogliosi anche loro.
    un abbraccio.

  17. nel posto dove hanno piantato quell’ulivo ho la foto della mia laurea in sociologia di un po’ di anni fa, (un momento sognato da quando avevo 14 anni dopo aver letto un romanzo illuminante), che ho preso a dispetto delle volontà di genitori, parenti ed ex-professori del liceo… ero felice e pure impaurita, ed effettivamente l’attuale mercato del lavoro mi sta severamente punendo per quella laurea imperfetta. spero che la memoria e gli studi di tuo papà servano ed illuminino la società futura.
    un abbraccio

  18. serio: è una cosa bellissima.. bello il gesto, bello il motivo, belli voi.. bello il modo in cui hai parlato e parli di tuo padre, i sentimenti che ti suscita e che hai perl lui. rispetto affetto e orgoglio tutti insieme, mi commuove e mi intenerisce. aldilà di ciò che rappresenta, per ciò che è per te, che se ne evince dalle tue parole..

    faceto: (perché bisogna anche sorridere) ma potevano piantarlo anche a Milano un albero, porca miseriaccia, che ce n’è tanto bisogno! per un attimo c’ho sperato 🙂

  19. Scusa mammina Elasti, da ieri quando ho letto il tuo tenero post che mi ha commosso, come spesso mi accade, un piccolo tarlo mi rode dentro, fastidioso e petulante. Sono vecchio e brontolone, quindi forse mi scuserai, ma devo dirlo, perché mettere a dimora in quel giardino un albero trafugato dopo 250 di placida dimora nell’antico oliveto, solo per il fatto di essere imponente e maestoso? So bene che sono di moda, ormai i vivai mostrano impudenti questi magnifici alberi pitozzati e resi bonsai in vasche poco più grandi del loro tronco antico. Questo commercio mi ha sempre fatto ribrezzo e credo dovrebbe essere vietato. Io ogni anno compro un paio di fusti di olivo, alti come me, di due o tre anni che vedo languire nei supermercati, scavo le buche laggiù nella mia collina e li vedo crescere pian piano, anche se i frutti li vedranno i miei figli, anzi i miei nipoti. Ma l’ulivo è lento e paziente, argenteo, bellissimo e generoso di frutti quando nel pieno inverno ogni cosa della natura pare morta e finita. Per farmi perdonare della mia impertinenza una delle due piantine che, rimesse in salute, piantumerò a novembre nella collina della Val Nerina la chiamerò Antonio, in suo ricordo.

  20. il tuo post mi commuove tantissimo.
    Immagino l’impegno che metteva tuo padre nel suo lavoro, nelle sue idee, in ciò che credeva. E vedere che questo impegno continua a vivere nei cuori e nelle menti di chi l’ha conosciuto ci fa capire che tutto ciò che facciamo ha importanza. Non solo per noi, ma anche per le persone che ci circondano.
    un abbraccio

  21. Tuo papà deve essere stato una BELLISSIMA persona, da come ne parli tu, da come ne parlano le persone che lo hanno conosciuto.

    Ci sono persone così, bellissime, a volte senza sapere di esserlo. Conoscerle, anche solo per pochi istanti, è un privilegio enorme.

    A tuo papà un pensiero affettuoso anche da parte mia, che ogni volta che ne parli mi viene il magone anche a me che non l’ho mai conosciuto…

  22. Bellissima l’idea dell’albero!!

    In occasione del battesimo della pica-ovetta, un padrino ha espresso il desiderio di piantare un alberello a suo nome per vederlo crescere con lei. Grande idea! Ma il comune dove viviamo gli ha detto di no, o meglio i permessi da richiedere erano tali e tanti che era praticamente impossibile procedere “legalmente”.
    Pianteremo l’alberello di nascosto o in un giardino privato. Peccato, no?

    1. In realtà quando è nata mia sorella mio nonno ha avuto un’idea simile: sentendosi vecchio ha pensato di piantare una giovane quercia in giardino perché una volta venuto a mancare, mia sorella potesse guardarlo e ricordarsi di lui. Quella quercia è cresciuta adesso e tiene compagnia a tutti noi.

  23. Anch’io voglio un papà così… Presto dovrò trovarmi a fare un bilancio e non sono sicura di riuscire a trovare tanti aggettivi così pieni per descrivere il mio. Affatto sicura. Dolore.

  24. Ricevere un riconoscimento di stima collettiva come questa è davvero il premio più grande che possa essere offerto a una persona. Immagino quanto devi essere orgogliosa di tuo papà Elasti – almeno tanto quanto doveva esserlo lui di te.

  25. piantare un albero in memoria di qualcuno… un pensiero delicato e profondo insieme. Proprio come poteva essere tuo papà, credo.
    Un abbraccio grosso, ed un pensiero

  26. Si, evidentemente era proprio una persona speciale, e tu hai (avuto) la fortuna di essere sua figlia… e poi come dice giustamente Fefo, continuerà a vivere in te e nei tuoi figli…

    P.S.: gli aggettivi che hai usato mi ricordano non tanto e non solo il mio papà, avellinese un po’ burbero, ma anche suo fratello, lo zio Antonio! Che dolce nostalgia!
    Che bello, piantare un albero, anche per ricordare una persona!

    Floralye

  27. Siccome anche il mio papà indossa sempre un loden verde, il tuo post di oggi mi tocca ancora più da vicino. Tuo padre ha lasciato non solo un ottimo ricordo, ma anche tanta stima e il desiderio di essere ricordato grazie ad un albero “eterno” come l’ulivo, dalla forte simbologia… si merita tutto il tuo orgoglio e la tua dolce commozione. Un abbraccio da una lettrice silenziosa

  28. Anche il mio papà si chiamava così. Faceva un lavoro più modesto, era una persona che non riceveva applausi, nessuno h a piantato un albero in suo onore, ma nel mio cuore e’ la più mega persona sulla faccia della terra. È quindi matematico che io lo stata per lui. Credo che baglioni quando ha scritto il verso di una canzone che dice “per tutti gli uomini che passano sul foglio del mondo come scarabocchi” si fosse ispirato a quelli come lui…. E a me.

  29. Spero che il tuo batticuore sia sempre forte, particolarmente pieno di emozioni e tanto amore ad ogni pensiero dedicato a tuo papà.

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